I miei Horror Preferiti: E alla fine il 2000

E anche questa è fatta e siamo arrivati in coda. Dopo aver attraversato a botte di decisioni difficilissime e scelte dolorose mezzo secolo di storia dell’horror, possiamo dichiarare conclusa anche questa avventura settimanale. E gli anni ’10, si chiederà qualcuno? Questo dovete dirmelo voi, nel senso che alla fine, dato che parliamo soprattutto di horror contemporaneo, le mie preferenze dovreste conoscerle, e anche piuttosto bene; non vorrei essere noiosa o ripetitiva, quindi ho pensato di fermarmi qui. Ma se doveste ritenere opportuna un’ulteriore classifica, non avete che da chiederlo e sarà prontamente compilata.
Detto ciò, il primo decennio del secolo non è stato un momento troppo felice per il nostro genere preferito. Diciamo che si è trovato in fase di assestamento, prima di esplodere in tempi più recenti e tornare ai fasti degli anni ’70. Ma i grandi film non sono mancati e, anche in questa circostanza, ho dovuto escludere cose magnifiche. Come al solito, sono molto interessata a conoscere le vostre preferenze, e non dimenticate che i miei amici Davide ed Erica stanno stilando le loro liste personali sui rispettivi blog. Andate a dare un’occhiata.
Fatte tutte le debite premesse, possiamo cominciare.

2000: Ginger Snaps – Regia di John Fawcett

Mi dispiace infinitamente per il buon Riddick, ma dovendo scegliere costretta con le spalle al muro, la licantropa adolescente e la sua sorellina occupano da sempre un posto molto speciale nel mio cuore. Se la cifra principale dell’horror a cavallo tra la fine degli anni ’90 e l’inizio del millennio è ancora debitrice della formula teen inaugurata da Scream, il regista canadese Fawcett la utilizza solo nominalmente. In realtà, Ginger Snaps cambia tutte le carte in tavola, cambia, soprattutto la rappresentazione dell’adolescenza nel cinema horror.
Perché è il mio preferito: ne parlavamo proprio ieri con Davide nel podcast Paura & Delirio: in un horror, se non funzionano i personaggi, non funziona niente. E Ginger Snaps ha due straordinarie protagoniste.

2001: Dagon – Regia di Stuart Gordon

È stata dura, porca miseria. Il 2001 è l’anno dei fantasmi di Amenabar e del Toro, nonché di quella cosetta non disprezzabile dal titolo Session 9. Eppure, riflettendoci quel paio di notti insonni, alla fine non c’è partita. Stuart Gordon e i deep ones. Ora, se mi conoscete proprio un minimo sindacale, sapete che un film come Dagon esercita sulla sottoscritta un richiamo irresistibile. Certo, l’operazione è a basso costo e alcuni attori abbaiano, ma nessuno riesce a portare sullo schermo Lovecraft come Gordon.
Perché è il mio preferito: per alcuni è Il Richiamo di Cthulhu, per altri Herbert West, per altri ancora Nyarlathotep, ma per me l’amore con Lovecraft sboccia con The Shadow over Innsmouth. Credo che Gordon abbia realizzato la sua opera più sentita dai tempi di From Beyond. Ci manchi tanto, Stuart.

2002: Blade II – Regia di Guillermo del Toro

Al cinema fu un’esperienza esaltante. C’è poco da fare: del Toro può girare anche su commissione, ma riesce sempre e comunque a fal filtrare la propria poetica, persino nei progetti che, sulla carta, gli appartengono poco. Sulla carta, perché, da grande appassionato di fumetti, del Toro ne comprende il linguaggio e sa come riversarlo in immagini in movimento, senza tradire la fonte, ma conscio della natura specifica del cinema. Il risultato è non solo un film che surclassa il suo predecessore, ma anche moltissimi cine-comics precedenti e successivi.
Perché è il mio preferito: se non ci fosse un certo Aliens di mezzo, questo sarebbe il miglior actio-horror della storia del cinema.

2003: May – Regia di Lucky McKee

Sì, tecnicamente May è stato prodotto nel 2002, ma qui fa fede l’anno di distribuzione che indica il momento in cui il grande pubblico (grande nel caso di May non è il termine esatto, ma vabbè) ha avuto la possibilità di vedere il film. So anche che la scelta obbligata per il 2003 dovrebbe essere Two Sisters, e c’è persino un ingombrante terzo incomodo rappresentato da Bubba Ho-tep, ma l’esordio ultra indie di McKee non è mai stato in discussione da quando ho deciso di stilare queste classifiche, che non hanno alcuna pretesa di oggettività. May è un minuscolo capolavoro, sconosciuto ai più, e lascia cicatrici profonde nei pochi fortunati che lo hanno visto.
Perché è il mio preferito: è un ritratto femminile di grande sensibilità, interpretato da una Angela Bettis stratosferica, che ai tempi poteva fregiarsi del titolo di miglior attrice vivente. Peccato sia sparita nel nulla.

2004: Shaun of the Dead – Regia di Edgar Wright

Qui invece non c’è proprio stata gara, un po’ perché il 2004 è un anno abbastanza poverello, un po’ perché Shaun of the Dead vince sempre e comunque a prescindere dai rivali, anzi, sarebbe il caso di dire che non ha rivali, tranne forse Hot Fuzz, che però gioca in un altro campionato. Shaun of the Dead, che – lo ribadirò finché campo – non è una parodia, ma una commedia con gli zombie, è un’opera di genio puro. La più influente, in ambito horror, del decennio di cui ci stiamo occupando. E basta vedere le altre commedie con gli zombie uscite sulla sua falsa riga per rendersi conto dell’assoluta classe del prototipo. Irripetibile.
Perché è il mio preferito: è un capolavoro. Vi basta?

2005: The Descent – Regia di Neil Marshall

Per il 2005, in teoria, la scelta dovrebbe essere molto complicata: escono Wolf Creek e The Devil’s Rejects, due film meravigliosi. In pratica, per la vostra affezionatissima, è semplicissima: The Descent è il mio horror del decennio, anzi, proprio del secolo, almeno fino all’arrivo del Babadook nel ’14. Quando mi recai al cinema, sola soletta, nell’autunno del 2005, non riuscivo a credere ai miei occhi. Io, una roba del genere, non l’avevo mai vista in tutta la mia allora giovane esistenza. Questo ritorno all’horror più viscerale, sporco e cattivo è stato un terremoto, e mai evento sismico fu più gradito.
Perché è il mio preferito: niente e nessuno mi toglierà mai dalla testa che The Descent abbia salvato la vita all’horror.

2006: The Host – Regia di Bong Joon Ho

Sapere con quei quindici anni di anticipo che un certo regista è un genio, quando poi questo genio viene universalmente riconosciuto, è sempre fonte di un certo orgoglio. Noi lo conoscevamo da prima, Bong, noi sapevamo con chi diavolo avevamo a che fare dai tempi di Memories of Murder, e sempre noi abbiamo visto e amato The Host in tempi assolutamente non sospetti, quando dirigere un monster movie non ti qualificava di certo per far bella figura con la Academy. Ma noi appassionati di cinema di genere arriviamo sempre in anticipo sugli altri. E in The Host, c’è già tutto il Bong di Parasite, magari allo stato grezzo, ma c’è.
Perché è il mio preferito: è il monster movie del XXI secolo, senza revival di Godzilla che tengano.

2007: The Mist – Regia di Frank Darabont

Ecco a voi l’anno che più mi ha torturata psicologicamente. Il film designato per apparire in questo post è stato in bilico fino a circa tre secondi fa. Nel 2007, lanci una monetina e becchi un bell’horror: ne sono usciti a carrettate, da ogni angolo del globo, con Spagna e Francia a menare i loro fendenti più duri, e con un intruso del calibro di William Friedkin a completare il ginepraio in cui mi sono cacciata. Ma alla fine ha prevalso il mio pessimismo cosmico, accompagnato dalla mia voglia di farmi del male. Inoltre, ho sempre avuto un punto debole per quei rarissimi film che fanno mangiare la polvere alla loro fonte di ispirazione letteraria.
Perché è il mio preferito: trovatemi un finale migliore di questo. Vi sfido.

2008: Martyrs – Regia di Pascal Laugier

Mi contraddico: non è vero che la Francia ha menato il suo fendente più duro nel 2007, perché lo ha fatto nel 2008. Sono perfettamente consapevole che sull’ondata francese ci sono due scuole di pensiero l’un contro l’altra armate: la prima che tifa per A’L’interieur e la seconda che si schiera con le martiri di Laugier. Io, e se non avete cominciato a leggermi stamattina dovreste saperlo, faccio parte della seconda, e lo rivendico con orgoglio.
Perché è il mio preferito: Martyrs ha un valore enorme per me, lo ha a un livello personale e non mi sento neanche di spiegarne i motivi. Tra tutti i film qui presenti, è quello che sento più “mio”.

2009: The House of the Devil – Regia di Ti West

Mi si spezza il cuore in più punti, perché chiedermi di scegliere il film del 2009 è come chiedermi se voglio più bene a mamma o a papà, ma per quanto io mi senta emotivamente legata a Triangle, la cinematografara che è in me ha in questo caso prevalso e ha dato spazio alla classe di regista ragazzino, che ora dirige solo episodi sparsi di varie serie tv (spesso le guardo solo perché dietro la MdP c’è lui), ma che, ne sono certa, tornerà un giorno a fare un film e ci stupirà di nuovo tutti quanti.
Perché è il mio preferito: se The Descent ha salvato la vita all’horror, The House of the Devil ha tracciato la strada per il suo radioso futuro.

24 commenti

  1. Finalmente qualcosa che riconosco!
    Io recentemente ho letto e commentato una raccolta di racconti Lovecraftiani, tra cui dagon e la maschera di innsmouth 🙂

    a giugno pubblico una tag con il topic i temi di ogni racconto. Ti taggo?

    1. Certo che sì!

  2. […] a cominciare da quel piccolo gioello che è Dagon, e poi Shaun of the Dead. Fate un giro su Il Giorno degli Zombi per farvi […]

  3. valeria · ·

    anche questa volta, bellissima lista che approvo in toto. mi mancano un paio di titoli che avevo già adocchiato e mi affretterò a recuperare 😀 ecco la mia lista:

    2000: dracula 2000 (da noi ribattezzato dracula’s legacy, è il film più guilty pleasure che mi venga in mente; basta vederne cinque minuti per capire a che decennio appartenga, con il suo stile videoclipparo e montaggio frenetico, ma che ci posso fare…lo adoro).
    2001: the others. battaglia all’ultimo sangue con esclusione sofferta di “session 9”, ma non potevo non scegliere questa pellicola che si mangia “il sesto senso” a colazione, pranzo e cena.
    2002: anno moooolto problematico per me; ci sono ben tre titoli che inserirei in una lista dei miei 50 horror preferiti, ovvero “the ring”, “ju-on” e “dark water”. con grande fatica scelgo “dark water”, che sarà forse il meno apprezzato dei tre, ma a me fa piangere come una fontana ogni volta.
    2003: a tale of two sisters, ma scalza di pochissimo “dead end”.
    2004: the village. lo adoro alla follia.
    2005: anche qui, lotta all’ultimo sangue tra “fragile” e “the amityville horror”. puramente per questioni affettive (e perchè si tratta di uno dei pochi remake decenti di quegli anni) vado con “amityville”.
    2006: them. mi ha angosciato dall’inizio alla fine. menzioni d’onore per “the woods” e “the grudge 2”, che mi è piaciuto più della sua controparte giapponese.
    2007: altro anno problematico. allora, come film del cuore vado con “vacancy”. menzione speciale é però dovuta a “dead silence”, “wind chill”, “the orphanage” e “the mist”. a rileggerli ora sembra impossibile che siano usciti tutti nello stesso anno.
    2008: lake mungo, seguito a ruota da “the strangers”.
    2009: orphan.

    e ora che qui abbiamo concluso, che cosa ci inventiamo di nuovo? 😀

    1. Non ne ho la più pallida idea! 😅
      Fortuna che con giugno arrivano Zia Tibia anni ’90 e i film horror queer per il mese del pride a salvarmi momentaneamente!

  4. Diversi film qui in lista mi piacciono! Mi piacciono molto!

    1. Sono stati degli anni non facilissimi per l’horror, ma sì è comunque difeso bene.

      1. Davvero, bisogna dire che ha retto botta!

  5. Gargaros · ·

    Descend dovrei proprio rivederlo, perché lo feci una sola volta e non ne uscii entusiasta… per quello che giudicai un banale “predator al femminile trapiantato in un racconto giovanile di Lovecraft”… Insomma, tutti ne cantate le lodi, e mi sembra strano. Più probabile che sia stato io ad averlo visto male…

    1. Io sui gusti non discuto mai, però non ho mai visto, in The Descent, alcuna traccia di Lovecraft o Predator. Però è interessante, perché ognuno ci trova cose differenti.

      1. Giuseppe · ·

        Forse qualcosina di The Lurking Fear ci potrebbe pure essere, in effetti… 😉
        E adesso parto con la mia lista:
        2000: Ring 0: The Birthday
        2001: Dagon (pari merito con Fantasmi da Marte)
        2002: Dark Water (Blade 2 e Ju-On seguono immediatamente)
        2003: Bubba Ho-tep
        2004: Shaun of the Dead
        2005: Noroi – The Curse di Koji Shiraishi (The Descent a pari merito)
        2006: The Host
        2007: The Mist (Dead Silence segue a ruota)
        2008: Lake Mungo
        2009: Triangle

        O.K., fino a qui ci siamo arrivati: adesso aspettiamo Zia Tibia e i film horror queer, allora 👍

      2. Gargaros · ·

        Leggi “La bestia nella caverna”, è uno dei pochi racconti giovanili di HPL salvati dal rogo. Interessante perché descrive fino a che punto può retrocedere la ragione umana di fronte a situazioni poco “umane”. E’ la stessa cosa che accade in The Descend, dove gli abitatori delle caverne sono appunto esseri umani che si sono adattati a quell’ambiente, diventando bestie assetate di sangue. Per quanto riguarda Predator, la protagonista a un certo punto mi è sembrata zio Schwarzy che urla bestialmente per richiamare l’attenzione del predator e affrontarlo da pari a pari… Ricordo male?

        1. Sì, ho familiarità sia con La bestia nella caverna che con Predator e, sinceramente, mi sembrano assonanze davvero di superficie, che non hanno nulla a che vedere con la sostanza di The Descent.

  6. Niko Tanopulos · ·

    Bella lista, come sempre.
    E parecchi film in comune con la mia:

    2000: American psycho (la scena dei biglietti da visita è un mio cult personale)
    2001: Dagon (per me quando il mare si sposa con l’horror non c’e gara. Personal ultra guilty pleasure: El Tuno Negro)
    2002: Dark water (forse il più bello di Nakata)
    2003: Bubba Ho Tep (perchè anche i vecchi sanno essere divertenti. E poi sappiamo tutti che Cleopatra era una zozzona)
    2004: Shaun of the Dead (Il miglior Cornetto di sempre)
    2005: La casa del diavolo (Free as bird… Menzione speciale per il televisivo Cigarette Burns)
    2006: Behind the Mask: The Rise of Leslie Vernon (Meta ma non troppo… uno slasher sottovalutato)
    2007: El Orfanato (bella ghost story, triste e spaventosa. E una bellissima Belen Rueda)
    2008: Martyrs (perchè tocca corde profonde e stridenti. Altro che torture porn.)
    2009: Orphan (La capoclasse dei bambini terribili al cinema. Bello anche Il quarto tipo.)

    Per quanto riguarda il 2010, sono meno ferrato rispetto ai film dei decenni precedenti. Per vari motivi, ho un po’ rallentato il ritmo di ricerca e visione di horror rispetto agli anni del cazzeggio più sfrenato, quando me ne potevo sparare anche tre di fila in un giorno solo!! Comunque, se ve la sentite, partecipo anch’io…

    1. Eh sì, Cigarette Burns dovrebbe essere menzionato sempre quando si parla di horror post 2000. E sarebbe qui, se non si trattasse di un episodio televisivo da 50 minuti. Oddio, forse no, perché nel 2005 c’è The Descent e al cuore non si comanda.

    2. Davide Locatelli · ·

      The Host feci una grande fatica a trovarlo ma quanto ne è valsa la pena.
      Dagon lo vidi su Italia 7 e che amore.
      The mist invece lo vidi un pomeriggio prima di andare a fare il turno di notte e ho pensato a quel finale tutta la notte.e mi sono accorto che la svolta vera avviene all’inizio nel supermercato quando sceglie di non accompagnare una mamma a salvare i suoi figli (una scelta egoista ma comprensibile ma che lo condanna),sceglie di non essere l’eroe.
      Descent mi ha fatto capire che sono claustrofobico.

      1. Sì, in questo The Mist è una narrazione di ferro. Coerente e punitiva.

  7. Tra i miei preferiti avrei messo American psycho, Session9 e Trick ‘r Treat.. Detto questo io farei una petizione: voglio di nuovo Angela Bettis protagonista in un horror! E’ il momento giusto e ce lo meritiamo!

    1. Io non la vedo in un film dai tempi di The Woman, e non so che fine ha fatto. Sono pure un po’ preoccupata 😅

  8. Stefano69 · ·

    Lista come sempre originale e interessante, devo dire però che alcuni film non li ho ancora visti, sebbene li abbia segnati già dagli elenchi dei 10 horror per un anno.
    Ecco qui la mia lista.
    2000: ex aequo per Pitch Black e L’ombra del vampiro (non riesco proprio a decidere)
    2001: Session 9
    2002: The Ring
    2003: Alta tensione
    2004: Custodes bestiae (una vera chicca, ed è un film italiano!)
    2005: The Descent
    2006: Silent Hill
    2007: The Mist (ho sacrificato La ragazza della porta accanto perché mi ha angosciato troppo, non riuscirei più a rivederlo)
    2008: The Strangers
    2009: Triangle

    Ps: io voto per fare un elenco anche per gli anni ’10 🙂

  9. Jena Plissken · ·

    Ciao Lucia. Mi è morto l’account google quindi uso un vecchio account di FB che uso praticamente solo per giocare a scacchi e a carte (sono Luca Bardovagni). Innanzitutto ti ringrazio per avermi tenuto un sacco di compagnia durante la quarantena. (Bhe. Le tue recensioni e le perle che scovi). Ironicamente, (per lavoro sono operatore socio-sanitario) avendo risposto al bando della Prot. Civ. ad Aprile sto lavorando in casa di riposo così mi vedo un po’ di orrore REALE, qui , ancora (mi consola che la protagonista del nostro amato Babadook è una mia collega, in fondo – a proposito. Oltre a tante protagoniste “non canoniche” dell’horror del nuovo millennio hai notato che molte fanno quel genere di lavoro? Peraltro “l’Amour” di Haneke magari non sarà un horror, ma nella mia concezione inclusiva un po’ lo è-).
    Listone perfetto, as always. Su Descent: sono speleologo e ogni tanto mentre lo guardavo sorridevo pensando “questa tecnica in grotta è impossibile”. Poi giustamente mi sono detto: che me ne frega? E’ un capolavoro. Se sono stato disposto ad accettare Vampiri che guidano aerei, bambine telecinetiche di ogni risma, western cannibali, Lovecraft che sbuca da ogni dove coi suoi Dei (specialmente nello Stuart ma in qualche modo anche nel titolo Kinghiano in classifica), etc. etc. etc. devo forse sospendere la mia incredulità davanti a una tecnica su corda non plausibile?
    Ah sì. Cigarette Burns è un GIOIELLO. Si sa. Ma non si discutono le Creazioni di DIO.

    1. Ma ben tornato. Mi spiace per i tuoi problemi di account e sono pietrificata dalla tua esperienza lavorativa durante la quarantena.
      Guarda, ogni volta che vedo un film che si svolge sott’acqua faccio le tue stesse considerazioni sulla speleologia.
      Accadono cose impossibili, ma se il film è buono ci passo sopra, se il film è un capolavoro come The Descent, neanche ci faccio più caso.
      ma c’è sempre quella vocina che mi dice: “Questo è impossibile, questa cosa non si può fare”, quindi ti capisco perfettamente!

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