Dieci Horror per un Anno: 1999

Ma lo sapete che, in prospettiva, il 1999 è stato un gran bell’anno per il cinema horror? Certo, è stato profondamente segnato da un film in particolare, forse da due, ma anche il resto della produzione non scherza affatto: B movie, bestiacce varie, ghost story, cannibali. realtà virtuale, e persino tragedie shakespeariane riviste in chiave horror. Insomma, ce n’è per tutti i gusti, e con una ricchezza di temi e narrazioni davvero impressionante. Credo che dedicherò il mio Ciclo Zia Tibia estivo agli anni ’90, perché stilando questi elenchi settimanali, mi sono resa conto che ci sono tanti bei tesori da scoprire e riscoprire, ma è ancora presto per parlarne. Ora ce ne andiamo alla fine del secolo a vedere quali orrori ci attendevano al varco.

1. L’Insaziabile – Regia di Antonia Bird  (Uscito negli USA il 16 Marzo del 1999)

Credo che questo strambo horror dalla compianta Antonia Bird sia la miglior versione del mito del wendigo mai messa in scena. Non che ci voglia molto, direte voi: i film su questa entità che induce gli uomini a consumare la carne dei loro simili non ha avuto una gran fortuna cinematografica. Ma ciò non toglie che Ravenous sia un film dalle atmosfere magnifiche e dall’ironia feroce, che si prende beatamente gioco di tutta la retorica americana sulla Frontiera e inserisce il cannibalismo in un contesto di guerra, spalando un po’ di sterco anche sul militarismo. Che meraviglia.

2. eXistenZ – Regia di David Cronenberg (Uscito negli USA il 19 Aprile del 1999)

Film che adoro, ma con un pizzico di malinconia, perché dopo eXistenZ, il barone del venereal horror ci ha lasciati e si è messo a fare il regista serio, e sono delusioni da cui di rado ci si riprende. eXistenZ è, a oggi, l’ultimo film di genere di Cronenberg e, credo, uno dei suoi più riusciti. È un film sul collasso del realismo, e stupisce che, in seguito, Cronenberg abbia abbandonato il cinema fantastico, forse proprio perché qui è convinto di aver detto qualcosa di definitivo in merito.
Resta il fatto che questo futuro organico immaginato da Cronenberg è un labirinto in cui mi perdo ogni volta con grande piacere e tanta inquietudine.

3. The Blair Witch Project – Regia di Eduardo Sanchez, Danuel Myrick (Uscito negli USA il 14 Luglio del 1999)

Non è il film più bello (posto che per un’operazione del genere si possa applicare la categoria di bello, qualunque cosa voglia dire), non è neanche il film del mio cuore, ma è di sicuro il film che ha caratterizzato il futuro del cinema horror, e non solo, al di là da venire, e non tanto per il cosiddetto marketing virale utilizzato qui per la prima volta, quanto per l’aver sperimentato un linguaggio nuovo. E sì, conosco e apprezzo i precedenti, ma c’è una differenza sostanziale rispetto a Deodato, tanto per citare il più illustre: l’uso di mezzi che, soltanto una decina di anni prima non erano disponibili a nessuno e che da un certo momento in poi, lo sono diventati per chiunque. Ecco, l’idea potente dietro all’operazione TBWP è che il tuo film te lo puoi fare da solo, perché i costi sono stati abbattuti. Il cinema indipendente, dopo TBWP, è cambiato per sempre. E comunque, al di là di queste considerazioni, io me la faccio addosso ogni santa volta che lo rivedo.

4. Lake Placid – Regia di Steve Miner (Uscito negli USA il 16 Luglio del 1999)

Lake Placid e il film successivo formano una doppietta la cui sola esistenza mi scalda l’anima. Ma proprio il fatto che un film come Lake Placid sia stato concepito e girato in quell’epoca civile in cui la Asylum non era ancora neppure nella mente dei suoi creatori, con un cast che, a guardarlo oggi, fa spavento, è una sorta di magia irripetibile. Il mago dietro l’operazione è, ovviamente, il solito Steve Miner, che qui firma il suo ultimo film di una certa rilevanza, un B movie consapevole di essere tale, ammiccante ma in modo mai fastidioso, sostenuto da un senso dell’umorismo travolgente e da un ritmo che lo fa correre come una fuoriserie. Amore a prima vista.

5. Blu Profondo – Regia di Renny Harlin (Uscito negli USA il 28 Luglio del 1999)

Anche noto come il più bel film della storia del cinema, è il secondo della doppietta sugli animali assassini che mi delizia da più di vent’anni e che non mi stanco mai di proiettare in appassionanti double feature casalinghe. Quando Blu Profondo uscì in sala, i critici lo stroncarono senza alcuna pietà, e anche il pubblico non sembrò particolarmente entusiasta dell’epopea a base di squali super intelligenti messa in scena da Harlin. Io capisco tutto e credo anche di essere una persona tollerante, ma se non vi piace Blu Profondo potreste seriamente non avere un’anima, perché non c’è niente di meglio che sedersi due ore ad assistere alle gesta di questi squali mako dal cervello modificato, e se di sicuro gli effetti speciali in CGI sono invecchiati malissimo (non era il massimo neanche nel ’99), tutto il resto è una festa, una gioia, un tripudio.

6. Il Sesto Senso – Regia di M. Night Shyamalan (Uscito negli USA il 6 Agosto del 1999)

L’esordio di Shyamalan è talmente famoso da essere diventato un meme. Il ricordo principale che ho de Il Sesto Senso è che mi spoilerarono il finale all’ingresso del cinema dove ero andata a vederlo, rendendo inutile il celeberrimo twist alla Shyamalan, ma non impedendomi di godermi quello che rimane un ottimo thriller soprannaturale, forse un briciolo sopravvalutato all’epoca e forse col difetto principale di essere interamente costruito intorno al suddetto colpo di scena, che fa passare in secondo piano gli altri meriti del film: ottimi personaggi, ottima atmosfera, eleganza nella messa in scena e, almeno in tre o quattro sequenze, anche discreti salti sulla poltrona.

 7. Echi Mortali – Regia di David Koepp (Uscito negli USA il 10 Settembre del 1999)

Spesso messo in competizione diretta proprio con Il Sesto Senso, e destinato a perdere per motivi a me del tutto incomprensibili, Echi Mortali è uno dei migliori film a tema infestazioni e possessioni degli anni ’90, vittima di una sottovalutazione dai tratti criminali e mai abbastanza elogiato. Tra i tanti pregi di Echi Mortali, a spiccare è sicuramente la sua ambientazione in un quartiere della piccolissima borghesia americana, rappresentato con stringente realismo, una semplice banalità quotidiana dove si va a insinuare l’impossibile. Essendo tratto da Matheson, ha una struttura narrativa di ferro, ma la bravura di Koepp è sta nell’averlo saputo trasportare alle soglie del XXI secolo e nell’aver inserito alcuni elementi di modernità assenti in un romanzo scritto 40 anni prima. Secondo me, si mangia il Sesto Senso da ogni punto di vista.

8. Nameless – Regia di Jaume Balaguerò (Uscito in Spagna il 12 Novembre del 1999)

L’esordio di un grande nome per il nostro genere preferito, nonché i primi passi della rinascita dell’horror spagnolo. Questo è Nameless, film tratto da Ramsey Campbell (che andava un sacco di moda in Spagna, in quel periodo) a base di culti satanici e sacrifici umani. Come prevede il materiale originale (Campbell non ci è mai andato leggero), è violento, cupo e, a suo modo, estremo. Io gli sono molto affezionata, e lo preferisco al successivo, più costoso e anche più famoso Darkness. È una piccolissima opera indipendente realizzata con passione e con un ottimo senso del mistero, che quando deve picchiare duro lo fa senza porsi troppo il problema, ma sa anche gestire bene le atrocità peggiori senza scadere nella pornografia. Se sentite la mancanza di quel cinema dell’orrore spagnolo, magari fateci un pensierino.

9. Il Mistero di Sleepy Hollow – Regia di Tim Burton (Uscito negli USA il 19 Novembre del 1999)

Uno dei più grandi dilemmi esistenziali della mia vita è se il capolavoro di Tim Burton sia questo o Ed Wood. Vado di solito a fasi alterne: se in Ed Wood e nella sua cerchia di freak mi identifico, Sleepy Hollow ha un’estetica, e un modo di usare l’estetica per il racconto, che mi incanta. Di una cosa sono certa: si tratta, per quanto mi riguarda, dell’ultimo film di Tim Burton, perché il regista che amavo è stato rapito dagli alieni e sostituito con una copia manierista di se stesso. Si potrebbe obiettare che Sleepy Hollow sia già un film di maniera, ma non sono del tutto d’accordo; per quanto sia evidente la sua natura derivativa da tutto il filone gotico degli anni ’60, rimane sincero e personalissimo, anche quando si configura come un omaggio. E sì, forse il film del mio cuore del ’99 è proprio questo.

10. Titus – Regia di Julie Taymor (Uscito negli USA il 25 Dicembre del 1999)

Chiudiamo in maniera atipica, facendo un po’ gli intellettuali e infilando in mezzo a streghe, squali e coccodrilli il caro Shakespeare, in questa versione barocca, anacronistica e ultra gore del Tito Andronico. È un film che vidi quasi per caso, in televisione, rimanendone anche un po’ traumatizzata, non tanto dalla violenza, ma dalla sfrontatezza della messa in scena. Forse considerarlo un horror è eccessivo, ma da queste parti siamo abituati a ben altri sconfinamenti di genere e non credo si scandalizzerà nessuno. La mano di Taymor è pesantissima, la recitazione enfatica quasi ai limiti del caricaturale, l’ambientazione mischia elementi di epoche sparse, infilando con disinvoltura motociclette nell’impero romano, e il tutto è trattato con i toni di un dark fantasy tendente al truculento. Ma ci piace un sacco, proprio per questo.

14 commenti

  1. Sleepy hollow è considerabile horror? Non è nemmeno tanto gotico, è più un fantastico

  2. Ivo Salvatico · ·

    “Uno dei più grandi dilemmi esistenziali della mia vita è se il capolavoro di Tim Burton sia questo o Ed Wood.”

    Stesso dubbio mio, anche se per me anche dopo zietto Tim ha continuato a regalare dei gran bei film.

    A parte il carino ma sopravvalutatissimo “Big Fish” (il cui messaggio di fondo tra l’altro per me è detestabile), “Dark Shadows” lo considero è una piccola perla incompresa.
    “Frankenweenie” anche è un gioiellino.

    “La fabbrica di cioccolato” si guarda sempre volentierissimo, e “Sweeney Todd” mi frega sempre con la musica.

    Non posso negare però che ci siano state parecchie delusioni.

    “Alice” non ho capito come sia diventato un fantasy, “Miss Peregrine” a parte la scena della trasformazione dei ‘cattivi’ è un compitino e basta.

    Rimane ancora nel limbo per me “Big Eyes”, che non è affatto un brutto film, ma non riesco ad incastrare con gli altri che ha fatto…

    Infine quella cosa con l’elefante mi ha fatto davvero davvero male, ma io io film con gli animaletti carini li mal sopporto da sempre…

    …hemm chiedo scusa, purtroppo sono un agente dormiente e mi attivo alle parole “Tim Burton regista finito dopo tal film”

  3. Visti quasi tutti tranne l’otto e il dieci.
    eXistenz sembra quasi il seguito di Videodrome
    Anche Blu Profondo e veramente divertente
    Il 1999 e l’anno in cui il cinema muore perchè nasce la pellicola digitale con il brutto Guerre Stellari la minaccia fantasmi, si tenderà poi a fare tutto in cgi
    L’insaziabile capolavoro
    ,

  4. L’insaziabile è uno dei film più belli del mondo. Mai abbastanza celebrato o conosciuto.
    Di Cronenberg preferisco sempre Videodrome, di cui Existenz è il fratello “evoluto” (almeno, io l’ho sempre vissuto così).
    La strega di Blair è uno dei miei film generazionali, mi ricordo che eravamo poco meno di 20 tutti assieme a vederlo e credo fosse piaciuto solo a me di tutto il gruppo ma ancora oggi ci si fa delle grasse risate a ripensare all’amica che ricorda (ma perché?) “il cavallo peloso di Blair”.
    Il sesto senso e Sleepy Hollow sono splendidi (per me però vince Ed Wood), Blu Profondo divertentissimo e cattivo… Titus dovrei riguardarlo. L’avevo visto solo una volta, senza apprezzarlo granché (ero giovane e scema) e lo stesso vale per Echi Mortali, visto solo in TV in una versione censuratissima.

  5. valeria · ·

    qui mi trovo in seria difficoltà: non so scegliere tra “blu profondo” e “sleepy hollow”. è come chiedere se voglio più bene al papà o alla mamma XD per cui, eccezionalmente, li piazzo a pari merito come film del cuore ❤
    mi mancano i numeri 2,8,10. per gli altri, non ci sono parole: annata fantastica.

    (perfettamente d'accordo su "echi mortali": criminalmente sottovalutato.)

  6. Annarita · ·

    visti tutti, quello che riguardo sempre volentieri è sleepy hollow (che però, a me è sempre parso un ibrido sul genere di the illusionist e the prestige, cioè un fantasy inquietante che in realtà è un giallo psicologico), quello che invece non ho mai più visto è l’insaziabile (il wendingo, la spedizione Donnel, la costruzione della ferrovia del pacifico: la conquista del west-anchesenza scannamenti di tribù native più o meno pacifiche-è un discreto territorio horror) . Dovessi scegliere il film del cuore, non ho dubbi…blu profondo!

  7. Daniele minuti · ·

    Scoprii Deep blue sea quando lo presi a noleggio in Dvd assieme a Pitch black (che tempi, quando internet non ti spoilerava 3/4 di ogni singolo film e si scovavano con gioia piccole perle)
    Oggi, assieme a Deep rising e Leviathan (restando in tema acquatico) ne posso citare ogni singola battuta.

  8. Echi mortali in onda adesso! Lo adoro…

  9. Nameless mi angosciò oltre misura.
    E hai ragione, Darkness secondo me non ci va nemmeno vicino.

  10. Titus mi manca, va che lo recupero

  11. Giuseppe · ·

    L’atemporale e crudelissimo Tito Andronico di Julie Taymor ci sta benissimo in questa ricca (compreso l’ingiustamente semisconosciuto L’insaziabile) lista del ’99, eccome! E riguardo a Tim Burton, un consiglio per la soluzione del dilemma esistenziale: Il Mistero di Sleepy Hollow e Ed Wood sono ENTRAMBI capolavori, punto… il primo a livello fantastico/gotico, il secondo a livello biografico 😉
    Su eXistenZ malinconia pienamente condivisa, a maggior ragione visto che a tutt’oggi Cronenberg non sembra minimamente intenzionato a ritornare sui propri passi 😦
    Echi mortali? Con tutto il rispetto per Shyamalan, il film di Koepp è invecchiato molto meglio de Il Sesto Senso e l’averlo rivisto di recente non ha fatto altro che confermare quest’impressione…

  12. Blissard · ·

    Well 2000 party over oops out of time, so tonight I’m gonna party like it’s 1999…
    Il 1999, annata cinematograficamente fondamentale nella quale sono usciti film spartiacque, in ambito horror mi dà invece l’impressione di annata di transizione. C’è The Blair Witch Project, che è uno dei film spartiacque, e Il Sesto Senso, il cui successo ha permesso il ritorno in auge della ghost story atmosferica; gli altri film significativi della tua lista sembrano più che altro “cani sciolti”, tipo L’Insaziabile, bizzarro ibrido ammirato dagli horrororfili ma sconosciuto ai più, o il film di Burton, favola macabra che conferma il rammarico per il fatto che Burton non si sia mai voluto cimentare con l’horror vero e proprio.
    Nameless l’ho rivisto qualche tempo fa e ho fatto fatica a non abbioccarmi; spinto dalla tua segnalazione ieri ho fatto minimaratona Lake Placid-Profondo Blu e – sicuramente perchè non sono affascinato come te al cinema degli abissi, e perchè non subisco l’effetto “nostalgia canaglia” nei loro confronti – non mi hanno particolarmente impressionato.
    Porca miseria, ridendo e scherzando mancano due “puntate” alla fine della rubrica, come vola il tempo durante le pandemie…

  13. SERGIO FAVILLA · ·

    Bell’annata, belli tutti i film che hai inserito. Echi mortali lo devo rivedere, lo ricordo poco. Invece standing ov per l’insaziabile (piccolo mio cult) e Lake Placid, anche se a me le commistioni horror/commedia di solito non piacciono.
    Una domanda, forse stupida anche perché mi sono perso qualche annata di tue recensioni : il meraviglioso Audition di Miike non l’hai inserito perché uscì nel 2000 ? O per altri motivi ?

  14. Nameless è un film stupendo, un esordio alla regia veramente notevole. Adoro eXistenZ e mi dispiace non vedere più altri film simili da parte di Cronenberg (a parte che è da sei anni che non lo vedo più e questo mi dispiace parecchio). Il mistero di Sleepy Hollow è uno dei film dove penso che Burton abbia avuto maggior libertà creativa e si vede parecchio. Titus invece è una bella sorpresa, un film di un regista che apprezzo che non credevo di vedere in questa lista.

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