Torna la rubrica di consigli cinematografici più amata dai quattro gatti che leggono questo blog, ed è scontato che torni con Sisu, fino a questo momento miglior film del 2023 a mani basse, almeno secondo il parere della vostra affezionatissima. Parleremo sicuramente di altri nazi che muoiono male, ma non solo, e cercheremo di evitare il riferimento più scontato di tutti, ovvero Bastardi Senza Gloria, perché lo sapete già da soli, insomma. Ce ne andremo in varie zone di guerra, anche urbane, e meneremo parecchio le mani: quando l’horror si contamina con il cinema d’azione, è sempre una festa. Andiamo quindi a incominciare, sperando che i suggerimenti siano di vostro gradimento. L’ordine è rigorosamente cronologico, al solito.
1. The Punisher: War Zone (Regia di Lexi Alexander, 2008)
Prima del MCU, prima della serie tv di Netflix, quando i film tratti dai fumetti ancora non erano da considerarsi un investimento redditizio e sicuro, e di conseguenza erano un territorio selvaggio, dove tutto era permesso. The Punisher: War Zone arriva in realtà a ridosso della nascita ufficiale del Marvel Cinematic Universe (il primo Iron Man e Hulk sono entrambi del 2008), ma è una bestiaccia a parte, violentissima, estrema, uno slasher mascherato da film di supereroi, in cui i cattivi finiscono uno peggio dell’altro, con delle morti atroci, e Ray Stevenson e Dominic West che se le danno di santa ragione per un centinaio di minuti scarsi. Lexi Alexander purtroppo non ha avuto la carriera che avrebbe meritato. Sta per tornare con un altro picchia duro, in arrivo l’anno prossimo. Vediamo che succede. Intanto, se per caso non lo avete mai visto, rivalutate questa insensata carneficina. Sono sicura che apprezzerete.
2. Centurion (Regia di Neil Marshall, 2010)
Figuriamoci se in un post dedicato all’epica delle mazzate non ci doveva finire in mezzo Neil Marshall. E in effetti, qualsiasi film diretto dal regista britannico andrebbe bene, ma dato che qui parliamo bene o male di film caratterizzati da un’ambientazione bellica, ecco che Centurion capita proprio alla bisogna. Anche qui c’è un’eroina (antieroina forse suona meglio) muta e implacabile, che tiene testa da sola a delle forze in campo che, sulla carta, le sono superiori in maniera sproporzionata. Poi sì, credo che Centurion, anche per la distanza temporale dagli eventi narrati, sia molto più ambiguo e pieno di sfumature rispetto a Sisu: manca una chiara distinzione tra buoni e cattivi, e c’è la classica estetica/etica di Neil Marshal sui corpi in rotta di collisione, contratti in una lotta perenne, mai stanchi, mai domi fino a quando non vengono abbattuti.
3. The Raid (Regia di Garreth Evans, 2011)
Qui entriamo dritti dritti nella leggenda, perché l’uscita di The Raid (purtroppo non in sala, maledetta distribuzione), all’epoca fu uno di quegli eventi in grado di mettere d’accordo proprio tutti. Io ancora non conosco qualcuno a cui The Raid non sia piaciuto, e ritengo questa ipotesi praticamente impossibile, a meno che la persona in questione non sia affetta da una assoluta mancanza di senso del bello. Sì, The Raid è uno spettacolo meraviglioso, un balsamo per occhi stanchi, un film come se ne fanno massimo un paio per generazione. Non è solo un fatto di stunt ai limiti del possibile, anche se già assistere ai volteggi di questi corpi è un’esperienza fuori del comune, è la messa in scena di Evans a fare i fuochi d’artificio, è come i corpi vengono inquadrati e raccontati dalla macchina da presa, è come le sequenze d’azione (il film è un’unica, lunga sequenza d’azione) esplodono letteralmente fuori dallo schermo.
4. Overlord (Regia di Julius Avery, 2018)
Se parliamo di mischiare orrore, guerra, nazi che muoiono male, valori produttivi di un certo peso e la strafottenza che soltanto i B movie possono permettersi di avere, Overlord è il film perfetto per una serata all’insegna di zombie, esperimenti dalla deontologia discutibile e botte da orbi. A me, all’epoca della sua uscita in sala, piacque da morire e ne ho un ricordo molto vivido, di puro divertimento un po’ fracassone, ma non demenziale. Overlord è uno di quei film che magari all’inizio fanno un po’ fatica a entrare nel cuore degli spettatori, ma poi diventano dei piccoli cult di mezzanotte, perché alla fine la loro natura di operazioni artigianali non passa inosservata, e perché l’intrattenimento è un’arte nobile che non tutti sono in grado di esercitare con questo tipo di equilibrio e con questo grado di consapevolezza e coinvolgimento. Non c’è mai, infatti, l’impressione che regista e sceneggiatori vogliano porsi su un piano superiore alla materia trattata, e credo sia questa la caratteristica che più accomuna Overlord e Sisu.
5. Shadow in the Cloud (Regia di Roseanne Liang, 2020)
Anche qui abbiamo come ambientazione la Seconda Guerra Mondiale, solo che mancano i nazi, perché ci pensano i soldati alleati a ricoprire il ruolo degli stronzi. Quello del villain vero e proprio, invece, è appannaggio di un gremilin che infesta l’aereo dove si trova, per una serie di circostanze, la nostra protagonista, la pilota in incognito Maude, interpretata da una fantastica e sempre più divina Chloë Grace Moretz. Questo film ha fatto storcere parecchi nasini ai soliti noti (non vi devo dire io a chi), perché secondo loro non è plausibile nulla di ciò che accade. Ora, ciò che accade in SIsu è, per certi versi, ancora meno realistico, e sfida anche qualche legge di fisica e biologia, ma non ho sentito le stesse rimostranze. Sarà perché la protagonista qui è femmina?
A parte queste considerazioni, Shadow in the Cloud è un film delizioso, e anche quello meno violento di tutto questo mucchio, tanto che potete persino farlo vedere a dei bambini. Film d’avventura con un tocco fantasy, più che horror vero e proprio, ci tenevo a inserirlo perché il personaggio di Maude ha molte cose in comune con il super soldato di Sisu.
E voi, avete suggerimenti per i fan si Sisu che vogliono continuare sulla stessa linea?
EDIT: appena pubblicato questo post, ho saputo della morte di Ray Stevenson, il 21 maggio. Ho il cuore spezzato in più punti.
Ma dove si può recuperare Sisu?
Mi sembra tu ne abbia parlato recentemente, Project wolf hunting, una discreta bomba. E rimanendo al “menar le mani”, i due Banlieu 13. Per lo struggimento da vecchie glorie, come non ricordare WFW di Begos.
Sì, Project Wolf Hunting è penalizzato solo da una durata eccessiva, però è una bomba vera. E il nostro Begos con VFW ci ha fatto un regalone.
#sonofrai4gatti
Ciao Lucia, ho visto il film dopo avere letto la tua recensione e l’ho trovato molto divertente e cartoonesco. Nella rece che ho scritto ho parlato di frullato bizzarro di Rambo, Valhalla Rising, Quel Maledetto Treno Blindato e i Looney Tunes, quindi inutile dire che condivido le tue 5 segnalazioni 😉
Un abbraccio
Un abbraccio a te. Sono molto fiera dei miei 4 gatti!
Dura parecchio, è vero, ma riesce lo stesso a non avere tempi morti (di protagonisti morti ce ne sono a iosa, invece) e ti tiene sulla corda fino alla fine 😉
Riguardo ai titoli, direi che per rimanere in tema Sisu ci stanno tutti e cinque, sì…
P.S. Non sapevo nulla dell’improvvisa dipartita di Ray Stevenson (Per ricordarlo, ai tuoi titoli io proporrei di aggiungere anche il nazi-zombie Outpost ) 😦
Ciao come si può vedere dalla foto del profilo, sono una dei 4 gatti che ti segue 🤣
Altro che 4 gatti! Siamo sicuramente di più, ma come sempre la maggioranza è silenziosa. Come in periodo elettorale.
Ciò detto, scrivo semplicemente per ringraziarti. Mi piace moltissimo come scrivi, soprattutto perché è italiano corretto e corrente e questo non è poco in tempi di social. Mi piace proprio quello che scrivi e il modo. Magari non sempre mi trovo d’accordo con i tuoi consigli, ma sarà accaduto un paio di volte. Ecco perché il ringraziamento principale te lo invio proprio per i tuoi consigli di visione, che mi hanno fatto scoprire dei piccoli gioiellini. Non ti seguo da moltissimo tempo, forse qualche mese. Ma sono davvero contenta di aver incrociato il tuo blog. Brava.
Ma grazie!
Sarebbe impossibile essere d’accordo su tutti i film e tutti i consigli qui dispensati, ma l’importante è averti fatto scoprire belle cose!
E mi ero persa il tuo edit. Che brutta notizia che mi dai!!!! Tra l’altro era qui in Italia. Che perdita!!!!
sì, una cosa agghiacciante, tra l’altro giovanissimo. Io non mi capacito
Grazie per questi suggerimenti, direi che è arrivato il momento di recuperare “Punisher: War Zone” (anche in ricordo di Ray Stevenson). E devo anche decidermi a vedere “The Raid”!
PS: A proposito di Marshall, possiamo aspettarci una recensione di “The Lair” prossimamente?
Allora, io The lair ancora non l’ho visto e ho il terrore di vederlo, perché me ne hanno parlato malissimo. Ce l’ho lì che mi guarda e non voglio essere delusa, non voglio restarci male, che insomma, le delusioni d’amore sono sempre cocenti.
Miao! (#unodeiquattro)
Io the Lair l’ho visto, ed è un sereno B movie fiero di esserlo. Io mi sono molto divertito. Ha tutti i difetti del B movie (ad esempio una certa elasticità di tempo), che sono talmente esibiti da far pensare che siano voluti e ricercati, ma fila diritto come una corsa sulle montagne russe.
I gatti de Il Giorno degli Zombi! Giustamente, essendo io gattara… Allora me lo guardo una di queste sere.
Mi mancano Centurion e Shadow, che spero di recuperare a breve
Centurion è bellissimo e ingiustamente sottovalutato!
Anche se più in territorio alla Kill Bill direi The Villainess di Byung-gil Jung. Shadow in the Cloud stranisce più che altro perché a un certo punto si entra in modalità: “Oddio, ma che ca**o sta succedendo!?” Donne e cielo non un binomio così desueto: è stata una donna, Annie Cannon, a compilare il principale catalogo stellare; ancora una donna, la dottoranda Jocelyn Bell, a scoprire le pulsar (sebbene il Nobel sia andato al suo relatore. Ma queste storie già le conosciamo…).
The Villaness è uno spettacolo, giusto!
Macelleria di nazi ma non in film bellico (bhe insomma, sono abbastanza paramilitari i nazi pure lì anche se ‘post’ – I NAZIFASCI NON SONO MAI POST, A PROPOSITO-) è anche Green Room di cui ti stessa hai fatto ottima recensione ai tempi.
Green Room film magnifico e hai ragione: i nazi sono nazi. Vanno appesi e non sono mai post niente.
Ciao io ho sempre amato Punisher War Zone perché la violenza che ce, è tutta in linea con quello che Frank è nei fumerti. Frank e il suo mondo sono viollentissimi esagerati sopra le righe. Frank è una macchina di morte grosso come un armadio e sul filo del patologico. Per quanto apprezzi quello che è stato fatto da Netflix e l’interpretazione lui non è Frank.
The Raid è uno spettacolo per gli occhi. L’unico difetto che gli trovo da lottatore e che non lottano mai a terra.
Overlord è un bel B con una storia che sarebbe stata bello espandere.
Centurion è sottovalutatissimo purtroppo.
Green room resta nel mio cuore per Lui
Da lottatore (BJJ), capisco la “critica” a The Raid (che resta fantastico)… purtroppo la lotta a terra non è facile da rendere al cinema, ma qualche passo avanti ultimamente è stato fatto, probabilmente anche grazie a John Wick. Hai visto Redeemer, con quella bestia di Marko Zaror? C’è un intero combattimento contro un avversario che lotta solo a terra.
E ciao si io sono un vecchio del bjj. Concordo con te rende poco. Ma questo continuo rialzarsi mi stonava. Per il resto film enorme. No il film che mi dici mi manca.
Appena finito di vedere Sisu. I suggerimenti sono tutti validi (mi manca solo Shadow), ma avrei fatto scelte diverse, a parte forse per The Raid, perché The Raid ci sta a prescindere. Se il comune denominatore deve essere la carneficina one man army, e di Jhon Wick si è già parlato, mi vengono in mente Taken e Man On Fire, classici del genere, Guns Akimbo e i due Crank, più folli, Death Sentence e il più recente Io Sono Nessuno, e Hardcore.
Allora , faccio sicuramente anche io parte dei 4 gatti che ti segue assiduamente e a tema nazi e splatter volevo sicuramente aggiungere dead snow 2 di wirkola che io adoro.Complimenti Lucia per quello che fai per l’Horror sei un riferimento
Ma grazie, davvero!