Paura & Delirio: Ep 72 – The Final Girl Support Group

Tra i 72 episodi che abbiamo registrato Davide e io ce ne sono stati parecchi speciali, o con un significato particolare per la vostra affezionatissima, ma mai nessuno come questo.
Parliamo di uno dei migliori romanzi horror del 2021, purtroppo ancora inedito in Italia, scritto da Grady Hendrix, quello di Paperbacks from Hell, per capirci. 
Ma si parla di loro, sopratutto, di Sally, di Laurie, di Alice, di Heather, di Sidney, delle mie sorelle final girls. Quindi perdonatemi se sono leggermente emozionata nel presentarvelo. E, dato che siamo in pieno momento strappalacrime, ringrazio il mio socio Davide per avermi fatto un magnifico regalo di compleanno accettando di incidere questo episodio così diverso dal solito. 
Buon ascolto e buon divertimento. 

3 commenti

  1. Davide De Rose Veltri · ·

    Con il vostro ultimo escursus mi avete fatto tornare in mente una vecchia idea di quando ero ragazzo su una serie di strisce dove i mostri dei film esistevano nel mondo reale e avevano tutti i loro poteri ma in realtà non erano killer, quello era il loro lavoro negli anni 80/90, erano attori, e negli anni 2000 si ritrovavano ad avere a che fare con il dover vivere la vita di tutti i giorni, Jason lavora da footlocker, leatherface ha aperto una catena di fast food, Freddy fa il mantenuto della moglie procuratore e deve avere a che fare ogni giorno con la figlia della moglie adolescente casinista e con un fusissiimo critter come animaletto domestico, Alien è un dotto professore di anatomia comparata in università, etc.

  2. Tigrero · ·

    Ascoltato ora il podcast! Come sempre grazie a Lucia e Davide e pure quello nuovo!

    Recupero qui commentando tutto:

    1) Il grande Inquisitore: lo possiedo in DVD e adoro Vincent Price ma anche con la Vostra gustosa analisi, non mi dice nulla… Lo trovo insipido, non me ne vogliate… Il peggiore della empia trilogia…

    2) Non amo l’orrore estremo cinematografico francese, tantomeno la definizione americana presa in giro ampiamente e con ragione da Davide ma non vedo l’ora di sentirlo… Mi incuriosisce il punto che l’orrore sia femmineo… Ho sempre pensato che almeno fino alla prima metà del 900 fosse femmineo a suo discapito perché erano uomini che facevano accadere cose brutte alle donne o le dipingevano come la fonte del male… Seguirò con interesse l’evoluzione del podcast… Però vorrei che le opinioni impopolari non si basino su ciò che non vi piace ma su ciò che adorate… Si possono fare domande mirate anche in quel podcast?

    3)Questo nuovo episodio è stato fantastico e sono curiosissimo! Peccato che non vedremo mai sto libro in italiano, mi piacerebbe davvero leggerlo… È stata una bella chicca e il per prossimo podcast, non sto nella pelle! Di quel film d’animazione ho il DVD del regno unito e ho anche la splendida colonna sonora… Vi prego di recensire Perfect Blue se non lo avete già fatto…

    Se siete a corto di domande:

    1) Parliamo di naziploitation nell’horror! Cosa ne pensate? Potreste indicare alcuni titoli belli da vedere? Basta con quella porcata di Dead Snow 1 e 2 davvero sopravvalutato! Mi piacerebbe sentir parlare di titoli come Shock Waves con Cushing o the pupil con Ian McKellen…

    2) Se poteste porre solo una domanda ad un regista/attore/attrice/sceneggiatore/sceneggiatrice/scrittore/scrittrice vivo o morto di horror e fantascienza cosa gli/le chiederete? Vorrei che immaginaste marzullianamente la risposta!

    3) Melt movies, cosa ne pensate? I Vostri preferiti?

    4) Nell’orrore e nella fantascienza trovo che esista un “sottogenere” in cui al centro della vicenda ci siano sostanze stupefacenti che alterano percezioni o addirittura fattezze fisiche di chi ne fa uso… Io faccio risalire questa sottobranca nel cinema addirittura a L’uomo invisibile di Whales! Vi piace questo sottogenere e se sì, quali sono i film meritevoli?

  3. Giuseppe · ·

    Visto di chi si parla e come se ne parla, non devi farti perdonare nessuna leggera emozione (e speriamo che si decidano a pubblicarlo pure nelle nostre lande, il romanzo) 😉
    Riguardo a quella sequenza di cui non ricordate a quale film appartenga, non credo proprio si trovi né nel film di Bob Clark né in quello di Nathan Juran: in quest’ultimo in particolare, poi, l’unica cosa che somigli a una “morte svolazzante” è la strega incaricata di rapire la principessa, mentre le altre streghe tengono impegnato l’equipaggio della nave (ragazzino a bordo compreso)…
    P.S. Chi sostiene l’assioma del trauma “formativo” non deve mai averne subito uno nemmeno per sbaglio (così come chi sostiene che il non superarlo dipenda SOLO dal non saper/non voler reagire, non impegnarsi abbastanza e altre insopportabili colpevoliste idiozie del genere) 😠

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: