Secondo episodio del ciclo settembrino sul folk horror. Questa volta parliamo del più famoso folk horror della storia del cinema britannico (e non), un film che è stato definito “Il Quarto Potere del cinema horror”; per farlo, abbiamo chiamato in causa un ospite speciale, Fabrizio Borgio, scrittore, grande appassionato di folk horror e persona informata dei fatti, in quanto molti dei suoi romanzi appartengono al genere, anche se non sono ambientati nella campagna inglese ma in Piemonte. Però siamo lì, dai.
L’incisione è stata funestata da svariati problemi tecnici, che tuttavia Davide è riuscito a risolvere brillantemente.
Buon ascolto e buon divertimento.
Finalmente sono riuscito ad ascoltare tutto! Nessuno che commenta un film del genere? È secondo me uno dei tanti picchi del podcast!
Innanzitutto grazie a Lucia e Davide e al gradito ospite di questa puntata… Essendo piemontese io stesso, conosco bene le sue pubblicazioni!
A prescindere dal fatto che questo film sta al folk horror come Cannibal Holocaust sta al genere cannibal e quindi è la quintessenza del genere stesso e che io lo amo alla follia, devo però dire che secondo me le etichette gli vanno strette… Dico questo perché il fatto che sia stato un bagno di sangue al botteghino, sta a dimostrare che c’è qualcosa di più… Lo si può vendere come horror, thriller, folk horror, forse persino Mistery, ma sono etichette che non bastano per definire un film che come detto ampiamente da Voi nasce con una Visione di insieme che forse non era chiara nemmeno a chi il film lo ha scritto… Come già anticipai, per “deformazione professionale”, vedo in questo film alcune teorie ampiamente spiegate da Girard nei suoi saggi (uno su tutti la Violenza e il Sacro) tutto interpretato alla luce nichilista settantiana del periodo…
Mi spiego meglio: per prima cosa io ho visto l’edizione dove Howie va in chiesa e lo pigliano per il culo in caserma (ho l’edizione con la colonna sonora! Ah! Distributori Italiani? Sarebbe ora lo distribuiste sottotitolato in edizione Italia piena di extra!), quindi è su questa versione che mi baso e non voglio pensare di avere la verità in tasca dato il fatto che ogni versione può rimaneggiarne il senso in modo sensibile…
Prima di continuare ringrazio ancora Davide per avermi fatto vedere alcuni spiragli di bontà nel poliziotto Howie, la sua interpretazione del personaggio, mi ha fatto molto riflettere perché io da “credente”, come Lucia, non lo posso vedere ma è indubbio che sia un puro e se sbaglia non lo fa per malizia ma per eccesso di zelo (ma i fondamentalisti di ogni fede, anche quella scientifica fanno solo danni e anche se animati da buone intenzioni fanno solo danni a sé e agli altri).
Ora esprimo il mio pensiero che è solo la mia interpretazione…
Proprio perché io ho visto Howie in quelle scene e per studi specifici conoscevo tutta quella sorta di neo paganesimo farlocco risalente a malapena all’epoca vittoriana (ma dopotutto è lo stesso periodo delle fregnacce spiritistiche…), che viene reinterpretato settantianamente per descrivere le credenze e il modus operandi degli isolani non posso fare a meno di credere, innanzitutto, che da questo film ogni completo e assoluto barlume di soprannaturale, magia e Divino (cristiano o pagano che sia) sia assolutamente bandito… In questa storia magia e fede sono nominati continuamente ma non c’è nulla che lasci presupporre un senso a tutte e due, quindi figuriamoci eventuali prodigi o qualcosa di divino o magico sottotraccia… È bruttissimo da dire, perché ribadisco di essere credente ma qui c’è solo l’nsensatezza di vivere fede divina e magica in quel modo fondamentalista e crudele…
Fin da subito, il poliziotto e gli isolani sono due sordi che si urlano addosso ma nessuno dei quali prova almeno a fare lo sforzo di leggere le labbra! Per questo non posso salvare il poliziotto! Istituzionalmente e sicuramente, grazie a Davide che me lo ha fatto notare ha qualità come onestà, rettitudine, senso del dovere, ma è comunque cieco a tutto! Magari fosse il citato Cushing di di Twins of evil! Cushing lì interpretava un MALVAGIO che dietro la fede fondamentalista era un mostro dentro e fuori casa sua e che per caso, dato che al cinema spesso alcuni difetti diventano pregi (pensate a tutti i paranoici teorizzatori del complotto che in TV e al cinema hanno ragione!), visto che nel film esistono i vampiri e sono il male, si trova assurdamente e forse nell’unica volta della sua vita a rivestire i panni dell’eroe! Quanta ironia in tutto ciò e Howie invece lo considero tutt’altro personaggio, è proprio un baciapile, sordo a tutto quello che devia dalla sua visione fideista del mondo! Se non fosse così ottuso, bastavano 4 secondi per capire che era in trappola tanti è vero che la vostra intelligente idea del:”Ma se si faceva la figlia dell’oste? Non poteva succedere! Guai! Uno come lui mischiarsi con sta gente? E se anche fosse impazzito tutto d’un tratto, lo avrebbero fermato prima altrimenti niente rituale!
La sua è la fede di un bigotto che deve imporre la sua visione, un avanzo di colonialismo (dopotutto oltre a cercare la bambina arriva per portare governo, disciplina e la religione di stato in un luogo dove questo non è richiesto! Vorrei ricordare inoltre che il Regno Unito non è laico ma uno stato confessionale! Almeno in quel periodo dove si svolgono i fatti! Howie sarebbe stato schifato anche dai pagani hindù che per secoli sono stati colonizzati dalla sua gente!)…
E questo il poliziotto, ora mi dilungo sulla comunità!
Come avete detto Voi, il nonno Summerisle ha costruito una comunità su un’isola perché aveva tempo, denaro e voglia di fare esperimenti scientifici che hanno avuto successo per ben due generazioni sporcando il metodo scientifico con quelle baggianate New Age litteram vittoriane, neanche sforzandosi davvero di rifarsi a qualcosa di veramente antico e sì che Frazer all’epoca di riti passati presenti e futuri ne ha elencati nel suo libro! Ma si sa: i poveri sono pazzi e i ricchi sono eccentrici…
Poi qui, mi scuso ancora della mia interpretazione perché si basa sulla versione da me vista e forse ho capito male perché da cosa ho capito, il padre di Summerisle, non ha continuato gli esperimenti intensivi del nonno! Ma solo la parte folcloristica! Cioè siamo dalle parti della biodinamica! Rendiamoci conto che degli esperimenti del nonno non ce ne è più traccia! Tanto curano il mal di gola con le rane! E il nipote invece l’ho sempre interpretato come uno che ha continuato le orme paterne per sollazzo ma solo la parte folcloristica! E ne è rimasto schiavo! Non è un caso che è la sua la testa che cadrà il prossimo anno! Ora noi non vediamo il futuro il film non ce l’ho mostra ma Howie lì sì che è indovino! Dopo aver bruciato l’uomo di vimini non c’è alcun indizio che sia tornata la prosperità! Anzi sono poveri come prima e qualcuno verrà a fare domande! Non si può fare sparire un poliziotto perché sì! Sono condannati! Se non fossero degli irragionevoli tanto quanto il poliziotto sai che c’era? Basta mele? Sì apre al Turismo! Oggi si farebbero carte false per visitare un paese così folcloristico ma aldilà delle fregnacce inculcate dal nonno di Summerisle, non vanno! Nemmeno il nipote così distaccato da comprendere che è tutto una fregnaccia!
E quindi concludo: per me il finale è potentissimo e indimenticabile perché tutto quello che abbiamo visto nei precedenti minuti al finale sono una gigantesca preglossa al finale che mostra sì i pazzi isolani cantare e il bigotto Howie pregare ma cercando persino in un momento di pura pazzia (isolani) e puro pericolo (Howie) cercano a vicenda di coprire il loro stesso vociare e il tramonto su questa enorme pazzia è il suggello di un film portentoso! Dal cielo nessuna pioggia che spenga l’uomo di vimini e/o irrighi i meleti morenti… Tutti sono condannati…
Film pazzesco.
Bello sentirne parlare in modo così friendoso, informato e informale.
L’ho visto quanche anno fa. Non so come sia venuta fuori questa bomba, ma fai proprio fatica a gestirla fino in fondo. The Wicker Man ti sballotta emotivamente di qua e di là e se ora ridi del bigottone, dopo non ridi più, se ti ecciti per la libertà sessuale, dopo ti vergogni di averlo fatto, se ti piace la colonna sonora e ti emoziona (a me un sacchissimo) quell’emozione ha sempre una controparte inquietante. Per riconoscerti davvero in qualcosa/qualcuno devi chiudere un occhio, sennò non ci riesci. Chissà: forse è quello che facciamo nella vita quando abbiamo bisogno di convincerci di qualcosa…
E comunque lo puoi leggere in modi diversi, però non sei mai sicurə. Io ci ho visto un mix letale di dinamiche di gruppo (anche il poliziotto, pur essendo “da solo” porta con se l’identità di certo gruppo sociale) tossiche aggravate dal pensiero magico (senza consapevolezza) e dalla capacità manipolatoria di chi ha potere e carisma. A me è capitato personalmente di sentirmi una specie di capro espiatorio in contesti di gruppo religiosi (credo che sia perché non riesco mai sottoscrivere fino in fondo un credo e perché le mie relazioni sono quasi sempre affettive e non di appartenenza, ma boh, mi interrogo ancora… comunque mai mai mai più) per cui ho i brividi vedendo il film. E quanto altro ci sarebbe da dire…
La scena finale è di un potenza assurda.
Ora, è passato molto tempo da quando l’ho visto, ma mi ricordo che The Wicker Tree mi era piaciuto, mi ero divertito e che i protagonisti erano perfetti (forse proprio per il loro non essere strabravi). Niente a che vedere con il primo, però. Scrivendo mi è venuta in mente la differenza che ho avvertito tra Il Cattivo Tenente di Ferrara e quello di Herzog (la sparo grossa…). Grandi!
Ricco podcast, grazie ai padroni di casa e alla presenza di un altrettanto competente ospite, su di un imprescindibile folk horror che da noi, al di là di false memorie riguardanti un’inesistente edizione italiana, spero sia effettivamente stato visto da più persone di quanto comunemente si creda (cioè pochissime)… si tratti della versione uscita in sala, della director’s cut o altro ancora. E’ un film che comunque merita a prescindere, con il suo disturbante (penso appunto alla sequenza dello scarafaggio) e per nulla liberatorio paganesimo in perenne contrapposizione al marcato bigottismo di Howie. Bigottismo che rende difficile pure a me empatizzare fino in fondo con il personaggio di Edward Woodward e, va da sé, provare poi quello che avrei dovuto per il suo tragico destino…
Durante l’episodio, quando hai citato il nefasto remake con Nicholas Cage, hai manifestato l’interesse per un eventuale nuovo remake che aggiornare le tematiche del film ai giorni nostri. Prendo spunto per una domanda indirizzata alla Posta del Cuore:
Posto che negli ultimi 20 anni, in tema horror, sono stati realizzati remake in ogni salsa, di quale pellicola vi piacererebbe vedere un remake, e per quali motivi?
Ottima domanda! No, davvero, se ne potrebbe discutere per ore!