Top 50 2010: Posizioni dalla 20 alla 11

E ora vi faccio incazzare. Non è un’ipotesi, è una certezza, quindi metto le mani avanti e vi chiedo, con tutto l’amore di cui sono capace, di provare a considerare questo primo ingresso nella zona calda della classifica come una specie di top 10 bis. Sapete tutti che spesso i miei giudizi sono un po’ strani e anche influenzati da diversi fattori, quindi seppur incazzati, non dovreste essere proprio sorpresi, almeno non quelli che mi leggono da qualche anno e mi conoscono bene.
Ma basta con le giustificazioni e i tentennamenti. Diamo fuoco alle polveri.

20. Green Room – Regia di Jeremy Saulnier (2015)

Perché si trova qui: È un film dove i cattivi sono un gruppo di neo-nazi (notoriamente buoni solo da morti) ritratti senza alcun tipo di fascinazione nei loro confronti: fabbri della violenza, guidati da un capo che può essere definito un ragioniere della violenza, e per questo ancora più disgustosi, rivoltanti; aiuta molto che i loro antagonisti, il gruppo punk capitanato da Anton Yelchin (ci manchi, tanto) siano caratterizzati con un’empatia e un realismo fuori del comune.
Scene da ricordare: La mano di Yelchin che resta schiacciata nella porta e l’attacco dei cani.

19. Turbo Kid – Regia di François Simard, Anouk Whissel, Yoann-Karl Whissel (2015)

Perché si trova qui: Credo sia l’unico film basato sulla nostalgia imperante per gli anni ’80 a non avere nulla di posticcio, ma a presentarsi come una sincera e appassionata (e quindi sì, un po’ giustamente ingenua) lettera d’amore a un tipo di cinema che, quando i nerd ancora non avevano vinto, non aveva assolutamente nulla di cool o anche solo socialmente accettabile. Turbo Kid può inoltre vantare la presenza di uno dei personaggi femminili più belli e meglio scritti di tutto il decennio. E infatti una dei tre registi e sceneggiatori è una donna. Ma tu guarda.
Scene da ricordare: Difficile, perché è una serie ininterrotta di trovate, ma direi la corsa di Apple in bicicletta, con unicorno innestato sul manubrio e bastone a forma di gnomo in mano, e il bacio sotto la pioggia di sangue e intestini.

18. Last Shift – Regia di Anthony DiBlasi (2014)

Perché si trova qui: Per usare un linguaggio accademico, me la sono fatta nelle mutande. Non c’è molto da aggiungere: la potenza di un film come Last Shift sta tutta nel conoscere ogni singolo trucco per terrorizzare a morte lo spettatore e, meraviglia delle meraviglie, tra questi trucchi il jump scare è l’ultimo a essere usato, ma proprio come extrema ratio. Ambientazione, recitazione, movimenti di macchina, montaggio, tutto è orchestrato come in una sinfonia della paura lunga 90 minuti. Difficilmente dimenticabile.
Scene da ricordare: La protagonista che si nasconde sotto una delle tante scrivanie nella stazione di polizia per non farsi trovare da una misteriosa creatura molto malintenzionata, e le terribili visioni di morte nella stanza interrogatori.

17. It – Regia di Andy Muschietti (2017, 2019)

Perché si trova qui: Questo si chiama barare, lo so anche io. Ma considerando i due capitoli come un dittico, non credo di dire una cosa così campata in aria. Stabilito ciò, credo sia impossibile, persino per i suoi più accesi detrattori, negare l’importanza dei due film di Muschietti per l’horror degli ultimi dieci anni. Chi ha l’ardire di farlo, è in palese malafede e non va preso in considerazione. Non ha soltanto contribuito a cambiare l’atteggiamento dei produttori nei confronti del genere, ne ha modificato la percezione da parte del grande pubblico, e questo senza neppure essere un PG13.
Scene da ricordare: Una per ogni capitolo, ok? Per il primo, direi per forza la scena di Beverly alle prese con il sangue dallo scarico del lavandino, per il secondo, la lettera finale di Stan.

16. It Follows – Regia di David Robert Mitchell (2015)

Perché si trova qui: È un film che, con gli anni, ho un po’ ridimensionato, e devo ammettere che il mio entusiasmo iniziale nei suoi confronti si è raffreddato, ma resta un horror fondamentale, con alcuni momenti che fanno davvero accapponare la pelle, e un’operazione intellettuale che gioca sul crinale tra il rovesciamento degli stereotipi dello slasher e i loro riconoscimento e tacita accettazione. E poi c’è Olivia Luccardi.
Scene da ricordare: La sequenza iniziale con traumatica e inaspettata conclusione, e quella sulla spiaggia. Ancora ho gli incubi.

15. Byzantium – Regia di Neil Jordan (2013)

Perché si trova qui: Quando Neil Jordan sale in cattedra con il cinema fantastico e soprannaturale, noi possiamo solo sederci ai nostri banchi in ultima fila e imparare. Di sicuro è il miglior film di vampiri del decennio, e ci voleva un regista ultrasessantenne per riportare i succhiasangue al centro del cinema horror, zona da cui erano usciti da qualche anno. Lui, e anche la commediografa, sceneggiatrice e regista Moira Buffini. Cosa stiamo dicendo da mesi a proposito del cambio di punto di vista?
Scene da ricordare: Caleb Landry Jones che si ferisce a una mano, e la cascata di sangue.

14. The Witch – Regia di Robert Eggers (2016)

Perché si trova qui: Secondo alcuni, questo è il film che ha inaugurato la stagione del cosiddetto “post-horror”, che poi sarebbe l’horror d’autore, cosa sempre esistita dall’alba dei tempi. In realtà, The Witch (o The VVitch) è fondamentale perché ha fatto tanto di quel rumore da rendere persino la solitamente miope critica ufficiale consapevole della vitalità del genere, nonché della sua capacità di raccontare storie universali. Tanto per farvi incazzare ancora di più, vi avviso subito che The Lighthouse non sarà presente in questa classifica: l’ho visto una sola volta, mentre tutti gli altri film qui menzionati sono stati oggetto di almeno tre visioni, quindi non me la sono sentita.
Scene da ricordare: La morte del fratello di Thomasin dopo essere tornato a casa, e il confronto tra Thomasin e Black Philip.

13. The Cabin in the Woods – Regia di Drew Goddard (2011)

Perché si trova qui: È una delle più brillanti e irriverenti dissertazioni sul genere e forse è anche il punto di partenza del rinnovamento che ha portato l’horror verso gli splendori degli ultimi anni. E tutto questo senza essere affatto una lunga masturbazione mentale per iniziati, ma un film godibilissimo da tutti, dai teorici del cinema agli spettatori più o meno occasionali. Uno spasso, insomma, ma con tanto, tanto cervello.
Scene da ricordare: La fuga collettiva dei mostri con la strage che ne consegue e, ovviamente, il tritone.

12. Hereditary – Regia di Ari Aster (2018)

Perché si trova qui: Qualunque classifica che non tenga conto di un regista come Aster non è degna di essere chiamata tale (e lo ritroveremo, ve lo assicuro). Più di Eggers, che a mio avviso pecca a volte di una pretenziosità eccessiva, Aster incarna alla perfezione il nuovo autore di genere e, film dopo film, sta portando l’horror in nuovi territori. Hereditary è un grandissimo esordio e l’unico motivo per cui non conquista la top 10 è che Aster ha fatto tanto, tanto meglio dopo.
Scene da ricordare: L’incidente che causa la morte di Charlie e la cena di famiglia con la sfuriata di Toni Collette (la mancanza di una nomination all’Oscar grida ancora vendetta).

11. We Are Still Here – Regia di Ted Gegoghegan (2015)

Perché si trova qui: Questo film ha fatto, per la sottoscritta, il percorso inverso rispetto a It Follows: è cresciuto sempre di più, fino a diventare uno dei miei preferiti del decennio appena passato. Anche in questo caso si tratta di un esordio, in un filone che più tradizionale non si può, quello della ghost story. Ma attenzione, perché (come in tutti i casi in cui Fessenden ci mette lo zampino) è molto più interessante e stratificato di così. E poi un omaggio a Fulci fatto con tanto amore non lo si vedeva da anni.
Scene da ricordare: La possessione di Fessenden e il bagno di sangue finale.

Le menzioni di questa settimana sono American Mary, Sinister e Wolf Creek 2. A venerdì prossimo per la top 10.

23 commenti

  1. Letizia · ·

    Bravissima come sempre, mi trovi molto d’accordo: a patto che Wolfcreek è il “tenero” Mick Taylor compaiono nella top 10 finale.
    Detto questo Hereditary mi ha fatto malissimo (il rumore dell’incidente), The Witch e Byzantium sono di una bellezza rara e The Green Room…che carica !

    1. Purtroppo Wolf Creek 2 non sarà in top 10: se avessi fatto una top 50 del decennio scorso, Mick Taylor sarebbe stato ai primissimi posti, senza alcun dubbio, ma qui non ci è rientrato di poco 😦

  2. valeria · ·

    mi manca solo “turbo kid”, mi sa proprio che mi tocca porre rimedio 😀 con questa classifica si sfiorano vette altissime, hai incluso almeno 5 dei miei film preferiti in assoluto *_* comunque, se mi puntassero una pistola alla tempia per farmi scegliere il film del cuore, quasi sicuramente direi “byzantium”. quel film è poesia pura, lo adoro.
    piccolo OT: ieri ho recuperato “the field guide to evil”, lo hai mai visto? se sì, che ne pensi?

    1. Piaciuto abbastanza The Field Guide to Evil, alcuni segmenti più di altri, altri ancora per niente (tipo l’episodio greco, quello ho fatto fatica ad arrivare in fondo). Il migliore, secondo me, è quello di Strickland.
      Tutto sommato, una bella immersione nel folk horror di vari paesi.

      1. valeria · ·

        mi trovi perfettamente d’accordo: ne ho letto peste e corna ma c’è molto di peggio in giro, suvvia. l’ho trovato un progetto interessante ma con vari alti e bassi. il mio segmento preferito probabilmente è quello di katrin gebbe, con strickland al secondo posto ed evrenol a seguire. il peggiore, quello americano, per via di effetti speciali inguardabili XD

  3. Lacrime e applausi per Last Shift, It, Hereditary, The VVitch e Cabin in the Woods. Non che gli altri siano meno belli o degni di stare in classifica ma il mio cuore è per questi 5 titoli.

    1. Guardandomi indietro per compilare questa top 50 mi sono veramente resa conto della fortuna che abbiamo avuto a vivere un decennio così ricco.
      E ci voleva una top 100 😀

  4. Luca Bardovagni · ·

    Non credo s’incazzerà nessuno sano di mente 😀
    Vediamo un po: Last Shift rispetto ad altre pellicole è meno “una roba importante col sottotesto importante la regia importante”. Però ci sta per due motivi : 1- E’ vero, fa cacare addosso (qualche jump scare vero e proprio lo usa. A dimostrazione che i “trucchetti” fatti onestamente-ossimoro-funzionano.E ad essere pacchiani è un attimo, invece si miracoleggia).
    2-E’ un piccolo grande film.Scusa la baglionata. E’ un film piccolino girato con passione.
    Quindi sì, ci può stare.
    Cos’altro? Ah,sì. Il dittico di Muschietti. bhe qualsiasi posizione l’avessi messo sarebbe andata bene. L’importanza STORICA trascende il valore -alto- della pellicola.
    Sugli altri bhe…nulla da dire. C’èqualcosa che non mi hamai quagliato nel finale di it follows, ma rimane pellicola epocale.
    E niente mi complimento ancora una volta. Non riesco ad evitarlo. Sto diventando uno stalker.

    1. Last Shift è vero, è una roba meno importante, ma come dici tu, è un horror puro, semplice, diretto, fatto allo scopo (elevatissimo) di far cagare addosso, e c’è tanto amore per il genere, che sì è una banalità, ma in tempi di post horror e di gente che farnetica sull’horror che si eleva, è comunque una cosa più importante di quanto si creda.
      E no, non stai diventando uno stalker: fa un sacco piacere averti qui tra i commentatori, te lo assicuro!

  5. Luca Bardovagni · ·

    Ah sì : Turbo Kid. La vediamo molto similmente io e te sull’horror genere trasversale. Diciamo però solo che in turbo kid non ci si spaventa mai, ecco. Ci si diverte. E di fondo ci si commuove un po’, malinconicamente. Beati noi nerd che siamo RIMASTI socialmente inaccettabili.In alto i calici!

    1. Sì, diciamo che abbiamo una concezione molto elastica del genere, questo grande contenitore di paure, divertimento e roba socialmente inaccettabile!

  6. Che classifica!…e che film!..solo turbo kid non ho visto,ma tutti gli altri sono imprescindibili..last shift visto due volte di seguito,paura allo stato puro e we are still here ha un atmosfera unica..adoro Neil Jordan e la sua poetica e It.. beh..lo amo.

    1. Si tende un po’ a sottovalutare l’importanza di Jordan per il genere: gli horror da lui diretti sono tutti, per un motivo o per un altro, delle pietre miliari e la sua poetica è rimasta coerentissima nel corso degli anni.
      Un grande.

  7. E come dimenticare Hereditary?..un autentico gioiello!!!

  8. Giuseppe · ·

    Last Shift, It, The Cabin in the Woods, Hereditary, We Are Still Here e alla via così (It Follows? Sì, in effetti oggi può sembrare meno dirompente rispetto a un lustro fa però, in fondo, questo rimane l’unico vero “difetto” che gli si può imputare)… Ecco, ci si sarebbe potuti incazzare se NON ci fossero stati questi titoli in lista, semmai, ma certo chi ti legge da qualche anno si aspettava di trovarceli, e quindi il problema non aveva motivo di essere fin dall’inizio (peccato però che Wolf Creek 2 non riesca ad entrare almeno nella top 10 finale) 😉

    1. Credo che Wolf Creek 2 non sia qui solo per il motivo che si tratta di un sequel, e io sto cercando (con la nobile eccezione di Doctor Sleep) di evitare i sequel, i remake e i reboot. Non per altro, ma per dimostrare a quelli che fanno del lamentarsi la loro professione, che il cinema non è affatto a corto di idee come loro vogliono farci credere 😉

  9. carlo rotolo · ·

    Ma gasp, me ne sono perso uno! Last Shift ! Anche solo l’immagine che hai messo mi fa gia’ paura.Confesso poi che We are still here l’ho visto ma non ne ho conservato alcuna memoria, zero. Pensavo di essermelo perso e solo guardando il trailer le immagini hanno iniziato ad affiorare dalle nebbie della mia memoria.
    Considerando che ormai ho la granitica certezza che la tua classifica diverga drasticamente dalla mia (che e’ solo ipotetica, a dire il vero penso che manco riuscirei a contare fino 50, hai fatto un lavoro titanico), sono molto curioso di vedere la top ten. Anche se frequento queste pagine da pochissimo di circa 5 titoli mi sento sicuro, ma ce ne sono cinque che ballano.

    1. Ma sai che mi sto rendendo conto che 50 erano anche pochi e ne avrei almeno 100 in tasca?
      Dopotutto, il video ne conteneva 97…

  10. Forse The Cabin in the Woods e The Witch li avrei messi più in alto, ma non so cosa hai messo più in alto quindi vedremo 🙂 Comunque tutti film fighissimi, mi mancano Turbo Kid e Last Shift e devo dire che quest’ultimo, da quello che scrivi, non può mancarmi ancora a lungo.

    1. Guarda, come ho detto in testa al post, questa è un sorta di top 10 bis. Che poi, in realtà, le classifiche lasciano sempre il tempo che trovano. Magari tra un paio di mesi, tutte le posizioni sarebbero diverse. Sono cose che dipendono molto anche dall’umore del momento. E io cambio idea continuamente. L’unica cosa su cui non ho mai cambiato idea, ma da 6 anni a questa parte, è il primo posto della classifica 🙂

    2. Luca Bardovagni · ·

      hahahahaha… che SPOILERONE. E c’hai ragione c’hai. I bookmakers me lo pagavano a 1.05. E c’hai ragione , c’hai. Non spoilero pure io . Rido come un cretino. Vabbè, rido. Non essere pleonastico, Luca.

  11. IlBischero · ·

    It Follow e the Witch sono, anche per me, tra i migliori del decennio.
    Anche per Cabin in the wood ho scodinzolato dall’inizio alla fine.
    Condivido il giudizio anche per gli altri film, fatta eccezione per IT che considero tra gli horror più brutti del decennio.

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