Negli USA, Malignant è stato un flop al botteghino, come del resto anche Suicide Squad, a dimostrazione del fatto che l’uscita ibrida, sia al cinema che in streaming, danneggia non solo le sale (e giù questo sarebbe abbastanza, a mio modesto parere), ma i film stessi, perché le produzioni guardano innanzitutto ai risultati del box office, a quanti biglietti sono stati staccati, e poco glene cale di chi si guarda il film sul divano di casa propria con la collaborazione di HBO Max o della pirateria, dato che nell’esatto istante in cui Malignant è sbarcato in streaming, se ne potevano trovare copie ad altissima qualità praticamente ovunque. E questo è successo con Suicide Squad, succederà con Dune e con Halloween Kills, che prima doveva essere destinato solo alle sale, ma all’ultimo secondo la Universal deve essersi cagata sotto.
C’è da dire che, negli Stati Uniti, non dappertutto (anzi, credo sia in una minoranza di stati) è obbligatorio portare in sala la mascherina, e quindi un po’ gli spettatori americani li capisco, ma solo un po’. Vaccinatevi, andate in sala e non rompete troppo il cazzo.
Premesso ciò, ho notato una cosa, di recente, e scusate se ne uscirà un post in parte arrabbiato: la cultura cinematografica di parecchie persone, miei coetanei soprattutto, che nemmeno hanno la scusa della giovane età, si ferma all’inizio di questo secolo.
Solo così si spiegano le critiche secondo cui Malignant non sarebbe “verosimile”. Ora, Malignant può benissimo non incontrare il vostro gusto, per carità, ma se lo si taccia di scarsa verosimiglianza, allora vuol dire che non si ha la più pallida idea di quali siano i suoi antenati, del perché Wan abbia voluto girarlo in questo modo, e non si rende neanche giustizia al lavoro delle due sceneggiatrici (non menzionate nella mia recensione, me ne scuso), che sono riuscite a mettere insieme un numero impressionante di riferimenti e rimandi al cinema del passato, senza che Malignant diventasse uno sciocco giochino di citazioni e ammiccamenti.
Ho cercato di individuare 5 film che potete andarvi a vedere se non siete riusciti a capire come mai Malignant sia uscito fuori in questo modo, o se semplicemente avete voglia di fare un piccolo viaggio tra gialli, slasher e body horror. L’ordine è rigorosamente cronologico. Inutile dirvi che, se ancora non avete visto Malignant, per il vostro bene dovreste evitare il contenuto di questo post. Grazie.
1. Basket Case – Regia di Fran Henenlotter (1982)
Come Gabriel nel film di Wan, anche Belial è un organismo parassitario che, un gemello “cattivo” che riesce a sopravvivere nonostante venga separato dal corpo del suo ospite. Nel caso di Belial, la separazione è stata completa e il simpatico cucciolotto ha una sua autonomia che Gabriel non possiede. Però credo che tutto abbia origine qui, nella mente non proprio lineare di Henenlotter e nei suoi incubi fetidi e poverissimi. Non sarà l’unico Henenlotter presente in lista, perché con la sua poetica a base di cellule tumorali senzienti e parassiti che si annidano nel cervello, il regista newyorchese è un po’ il nume tutelare di tutta l’operazione.
2. Tenebre – Regia di Dario Argento (1982)
Malignant rivela di essere un body horror soltanto nel terzo atto. Per tutto il resto del tempo ha la struttura e anche lo stile di un Giallo all’italiana. Ci ho messo quella mezza giornata a scegliere un Giallo da inserire come fonte di ispirazione per il nostro Wan, e alla fine non poteva essere che Tenebre, il più violento tra i Gialli diretti da Argento, e anche quello più fuori di testa, che della verosimiglianza se ne frega altamente e bada soprattutto all’effetto shock e alla meccanica dell’omicidio in quanto tale.
3. Re-Animator – Regia di Stuart Gordon (1985)
Gli anglofoni usano un termine che io adoro: bonkers. Significa pazzo, ma ha un suono delizioso e si adatta alla perfezione a Malignant come a Re-Animator; due film che usano la violenza come sberleffo eversivo, rifuggono qualsiasi tentazione di realismo come noi rifuggiamo la morte, e giocano con le aspettative dello spettatore in base al genere cui appartengono. Lovecraft, l’autore serioso per eccellenza, qui viene trasformato in un teatrino delle atrocità che punta innanzitutto alla risata liberatoria. Esattamente alla stessa maniera di Malignant, la fragilità del corpo umano diventa la chiave comica dell’intero film. C’è anche parecchia roba presa da From Beyond, nell’ultima fatica di Wan, in particolare le sequenze d’ambientazione ospedaliera. Ma l’anima da ragazzino dispettoso è la stessa di Re-Animator.
4. Brain Damage – Regia di Frank Henenlotter (1988)
Secondo giro di Henelotter perché, anche se qui manca la figura del gemello, credo che Brain Damage sia il film più somigliate a Malignant a livello concettuale: Brian ha una creatura che vive in simbiosi con lui, attaccata alla base del suo cervello, e che prende il controllo del suo corpo, portandolo a commettere una serie di brutali omicidi. I due non hanno legami di parentela, e va bene, ma è l’idea di avere un estraneo nella testa, pronto a usarti per i suoi scopi senza che tu possa fare nulla per impedirglielo, è il nucleo fondante di entrambi i film: nel primo è palese sin dall’inizio, nel secondo rappresenta il colpo di scena che ci conduce dritti alla follia dei minuti finali, ma non stiamo a sottilizzare più di tanto.
5. Body Parts – Regia di Eric Red (1991)
Il body horror non è un’invenzione degli anni ’80: cinema e narrativa dell’orrore hanno da sempre avuto a che fare gli orrori che derivano dal nostro corpo. Pezzi d’Uomo Scelti, il romanzo di Boileau e Narcejac, è per esempio del 1965. Quasi trent’anni dopo, arriva Eric Red e ne mette in scena una versione molto liberamente adattata, anche questa molto bonkers, e accolta malissimo da pubblico e critica quando arrivò in sala nel ’91 (potrebbe essere un festeggiato a ottobre, ancora devo fare la lista). In seguito, Body Parts non ha goduto della stessa rivalutazione di altri film del periodo, ai tempi vittime di incomprensione; è stato quasi del tutto dimenticato, ma io sono convinta che James Wan, Ingrid Bisu e Akela Cooper avessero in mente questa storia sulla perdita del controllo della nostra stessa carne. Da recuperare.
6. La Metà Oscura – Regia di George Romero (1993)
Insieme a Basket Case, questo è il film più scontato, ma ciò non significa che sia sbagliato parlarne: dell’assurda e ingiusta vicenda produttiva di The Dark Half, ho scritto qualche anno fa e mi rendo conto adesso che, forse, sono stata anche troppo brusca e severa nel giudicare il film, cui comunque rimango molto affezionata, perché non gli si può non voler bene.
Certo, qui, essendo un film di derivazione kinghiana, il gemello assimilato in utero si incarna in uno pseudonimo stronzo che vuole farla pagare a chi lo ha scoperto e, di conseguenza, ucciso. Ma il livello di pazzia da B movie è comunque altissimo, nonostante le velleità letterarie. La sequenza iniziale in ospedale, con i passeri che piombano sulle finestre e i residui del gemello (un occhio, un dente, il naso) che fanno capolino dalla testa aperta di Thad, appartiene di diritto agli annali del body horror di serie B.
Buongiorno Lucia,allora…per poter dare il mio contributo all’argomento del tuo post sento che dovrò dividermi in 3 commenti separati,uno dedicato alla questione della distribuzione ibrida,uno legato al nuovo film di Gunn,mentre l’ultimo sulle critiche negative subite da “Malignant”,ti chiedo scusa in anticipo per la mia lungaggine di scrittura,ma se non avessi i limiti di una tastiera di computer o di un cellulare parlerei per ore di queste cose,e probabilmente te ne parlerei in modo appassionato come farei con una sorella maggiore con qui condividere le gioe della settima arte! Allora comincio sulla distribuzione ibrida:credo che il panorama attuale sia diventato un misto di paura dei luoghi pubblici oppure dei vaccini,mescolati poi con una pigrizia quasi congenita dovuta ad un condizionamento scaturito da oltre un anno di visioni unicamente casalinghe dei nuovi film in uscita,in un certo senso la gente si è adagiata su una comodità anche molto economica considerando i prezzi di un biglietto per la sala! Noi poi parliamo come appassionatio di cinema,ma la verità e che rappresentiamo solo una piccola parte del pubblico,la maggior parte delle persone vedono i film più come un tappabuchi,qualcosa di disimpeganto,qualcosa da guardare quando si hanno 2 ore dove non si ha nient’altro da fare,non sono interessati ad approfondire,una distrazione per passare il tempo più che una passione viscerale,per qui per loro guardare a casa un film sarebbe una opzione migliore,la pigrizia gioca un ruolo fondamentale unito poi ovviamente a tutti gli altri fattori,e con questo chiudo il mio primo commento!
Allora…..ora parlerò del nuovo film di James Gunn! Per me una delle ragioni chiave del suo insuccesso a parte le questioni distributive oltre a quelle di carattere sanitario,per me la parola chiave è “rancore”,ora mi spiego,come saprai benissimo dietro ai cinefumetti c’è un fandom online devastante,una vera guerra ridicola combattuta a colpi di tastiera di computer,il punto è il modo in qui sono state pesantemente attaccate tutte quelle persone che avevano amato il primo “Suicide Squad”( a me non era piaciuto!)! Quando è uscito il nuovo film di Gunn sulla squadra suicida,quasi tutti hanno lanciato elogi enormi al suo film mettendolo costantemente in paragone con il film di David Ayer,e penso che questo abbia irritato molto quelle persone che per mesi sono state insultate online in modo gratuito per aver apprezzato il film precedente,si sente parlare spesso di biocottaggi da parte delle persone nei confronti di un film segliendo deliberatamente di non vederlo,vedasi quello che è successo in Cina con l’ultimo film(ottimo)di Paul W.S.Anderson! Purtroppo sui film legati ai fumetti sembra sempre di essere sugli spalti di uno stadio di calcio pieno di ultras rancorosi e pronti a prendersi a morsi,in questo caso alla fine sono sempre i film a rimetterci,un vero peccato!
Ora parlerò per ultimo della questione “Malignant”,film che come sai dal mio commento scritto dopo aver letto la tua recensione o letteralmente adorato,uscendo dalla sala esaltato come non mai! Si le ho lette anche io le critiche legate alla mancanza di credibilità del film di Wan,è qui mi duole dirlo ma credo che la mancanza di cultura cinematografica da te menzionata sul cinema antecedente agli anni 2000,sia solo la punta dell’iceberg! Secondo me,ed è una cosa che ho notato sempre di più col passare del tempo,è presente in molte persone una sorta di handicap mentale nei confronti del cinema di genere che prova a varcare le soglie del cosidetto film standard! Quando si guarda un film come “Malignant”,in un certo senso si abbandona il proprio modo per entrare in un altro,è questo mondo ha delle sue regole diverse dalle nostre! Il pubblico spesso quando critica la mancanza di credibilità in un film del genere,è proprio perchè hanno un’incapacità quasi congenita di accettare le regole narrative imposte da un film,James Wan realizza un film creando un mondo in qui può accadere un evento simile ed io lo accetto,primo perchè è molto creativo e secondo perchè è molto divertente da vedere! Guillermo DelToro in una intervista disse che un cosa che annienta molte persone è la mancanza di immaginazione,esserne privi,non essere mentalmente creativi ti rende noiso ed apatico! Ecco, le persone che lamentano che James Wan ha realizzato un film poco credibile,io gli ripsonderei:”secondo voi gli altri suoi film lo erano?”! Ho finito per oggi Lucia,e scusami ancora per il lunghissimo papiro che ti ho dato da leggere! Un saluto,ciao!
Cerco di rispondere con un solo commento ai tre punti.
1) sì, moltissimo fanno pigrizia e assuefazione. Io stessa, quando mi trovo il torrent di un film appena uscito bello croccante e appena sfornato, ho un attimo di forte tentazione. Poi ovviamente la supero e vado in sala e non me ne pento mai, anche quando il film non mi fa impazzire, non mi pento dell’esperienza in sé. La distribuzione ibrida secondo me è dannosa proprio per questo, incentiva la pigrizia dello spettatore medio.
2) Io però credo che i fan del primo Suicide Squad fossero una minoranza numericamente irrilevante, mentre per boicottare un film ci vogliono i grossi numeri. Un po’ come è accaduto ai tempi di Birds of Prey, ecco.
3) sì il discorso che tu fai non fa una piega, però io ho letto appassionati di horror, o sedicenti tali, che lamentavano la scarsa verosimiglianza del film. Da quando abbiamo cominciato a cercare la verosimiglianza nell’horror? Quando è successa questa epocale tragedia?
E qui mi aggancio alla tua teoria sulla cultura pre anni 2000,io ho conosciuto persone auto proclamatasi molto appassionati del cinema sci-fi che non ha mai visto Blade Runner,ma nemmeno film più basici come Predator o Terminator pur sapendo della loro esistenza,e ne parlano pure,a volte male pur non avendoli visti! Come dici tu Lucia “Malignant” è un sentito atto d’amore nei confronti di un cinema evidentemente poco conosciuto,poco approfondito,molte persone di James Wan nemmeno sanno dell’esistenza di Dead Silence,lo associano solamente a Insidious o L’Evocazione,molto belli entrambi,ma Wan lo ha detto chiaramente che voleva discostarsi dall’idea che la gente si era fatta di lui come regista horror,portando sullo schermo tutta la sua passione per l’horror in generale,compresi gli outsider come Henenlotter! Diciamo che Wan oltre al suo talento a dimostrato di avercela la cultura,il pubblico molto meno!
Ma davvero c’è qualcuno che ha accusato Malignant di scarsa verosimiglianza? C’è disagio in giro…
Le sei indicazioni sono perfette e offrono anche materiale per una riflessione sul flop di Malignant: è vero che la distribuzione “spuria” sala-tv ha penalizzato quasi tutti i film che l’hanno subìta, ma si potrebbe anche notare come Wan – che dal punto di vista degli spunti, oltre che dello stile, di suo è sostanzialmente un imitatore dichiarato (Saw imita Se7en, The Conjuring imita Amityville e Insidious imita Poltergeist) – per la prima volta si trova ad ispirarsi a film meno conosciuti, almeno ai non appassionati di horror, e forse anche per questo suscita meno attrattiva nel pubblico generalista.
È un film che va contro le aspettative degli stessi fan di James Wan. Ma anche Dead Silence, che si ispira più o meno allo stesso filone di Malignant, ma con meno follia, ha avuto molto meno successo rispetto ai vari Saw, Insidious e The Conjuring.
Credo sia proprio un tipo di horror che oggi non riesce a sfondare, se non tra gli appassionati più coriacei.
Hai ragione, Malignant non è la prima volta che si ispira ai b-movies, lo aveva fatto anche con Dead Silence (che non ricollego mai a Wan perchè mi ha deluso quando l’ho visto, anche per colpa di quel cagnaccio maledetto dell’attore protagonista).
Non se invece di Wan hai mai visto Death Sentence, che è la sua versione de Il Giustiziere della Notte.
Malignant è un film che fa il suo dovere con eccellenza..diverte,incuriosisce,spaventa..e ti porta dentro la storia!..poco verosimile?.. Certo,ma chi se ne frega?!..da ragazzino vedevo film assolutamente fuori da ogni logica e proprio per questo li amavo e li amo ancora, anche il poco apprezzato Dead Silence a mio avviso è un ottimo horror e tornando all’ultima fatica di Wan,in pochi,forse,si sono accorti del messaggio di riscatto di una donna che per tutta la vita si è trovata a lottare con figure maschili che le hanno usato violenza e che trova la forza e la volontà di chiudere quel mostro in una gabbia e di guardare avanti senza volgere lo sguardo indietro (in tutti i sensi).
Infatti Malignant ha anche questa chiave di lettura, insieme a quella legata ai legami famigliari che non sono solo di sangue. È un film pieno di strati.
Sì ma chi fa le pulci a Malignant (o in misura minore , tra quelli citati da te a “la metà oscura” che non è certo un capolavoro) sono quelli che vanno a cercare su google “spiegazione del finale di”.
Sapete perchè Hollywood vi tratta da deficienti? Perchè SIETE deficienti. Fanno bene.
Non è verosimile. E va bene. Non è verosimile manco tre millimetri al giorno di Matheson. NON LEGGETELO, Matheson.
E non rompete.
Poi, certo, vi sembra verosimile la storia d’amore di Pretty Woman o di Titanic.
CAMPI DI RIEDUCAZIONE A FORZA DI JOE DANTE.
No, ma poi perchè. Joe Dante non merita questo spreco.
(Mi è venuto un post più incazzoso del tuo :D)
Ma a un certo punto uno si incazza per forza. Non è possibile che si chieda a un horror soprannaturale di essere verosimile. Che poi, il 99% delle commedie, romantiche e non, è assolutamente inverosimile e nessuno rompe le palle.
Chi pretende la verosimiglianza da un horror soprannaturale NON ha ben capito cosa sia un horror soprannaturale, evidentemente…
A proposito di scarsa cultura: due non li ho visti, tre li ho beccati e uno no.
Però è vero. Malignant non è verosimile… per fortuna! 🙂