Questo è uno di quei post in cui rischio tantissimo di apparire arrogante e supponente, quindi ci togliamo subito il problema: se siete solo il frutto di un lavaggio del cervello portato avanti dalla Disney in maniera metodica e spietata nel corso degli anni, forse siete ancora recuperabili; in caso contrario, non capite un cazzo e basta e io non posso esservi di alcuna utilità. No, perché l’accanimento con cui pubblico e critica si sono fiondati a mo’ di avvoltoi sulla carcassa degli X-Men della Fox pre-acquisizione da parte del topastro, è un qualcosa da TSO collettivo. Roba che dovrebbero togliervi i canali YouTube, i blog, la possibilità di scrivere puttanate su Facebook o su qualsiasi altro social presente in rete. Roba che dovrebbero arrestarvi direttamente, non per altro, ma perché non esiste pubblico più manipolabile di quello formato dai nerd che hanno vinto.
Ora, mi raccomando, tutti pronti a festeggiare il “ritorno a casa” degli X-Men, come se fossero stati in esilio fino a oggi, come se la Disney fosse la loro dimora naturale, come se non fosse la loro la saga più vecchia di film tratti dai fumetti della storia del cinema, come se il genere se lo fosse inventato il MCU.
Dal canto mio, spero soltanto di morire prima di vedere il nome degli X-Men associato a Feige o, santo Iddio aiutami, ai fratelli Russo.
Ora, prima che gli zombie del MCU accorrano qui in massa a nutrirsi di ciò che resta del mio cervello, faccio un paio di premesse:
1) È perfettamente lecito che Dark Phoenix non piaccia. Non parliamo di certo di un capolavoro, anche perché sempre di gente in tutina stiamo qui a disquisire e quindi di cinema che non si pone altro obiettivo se non l’intrattenimento. Poi sapete meglio di me quanto io abbia in odio l’atteggiamento critico dell’era social, che divide l’intero scibile umano in due macro-categorie: i capolavori e le cagate. Ci sono oceani sconfinati nel mezzo di questi due estremi, quindi non perdiamo il senso della misura.
2) Non ce l’ho, a prescindere, con il MCU, che mi ha regalato ore di divertimento e commozione; ce l’ho con l’idea, molto somigliante al fanatismo religioso, secondo cui quello del MCU sia l’unico modo possibile di mettere in scena una storia di supereroi, concetto condiviso non soltanto da una fetta di pubblico sempre più ampia e omologata, ma dalla stessa critica, specializzata e non, che pare terrorizzata da tutto ciò che ha il marchio Disney stampato sopra e, quando esce un film tratto dai fumetti di altra provenienza, può finalmente e con gioia tornare a fare ciò che le riesce meglio: sparare a zero sul cinema d’intrattenimento.
Detto questo, è cosa nota a chi mi legge da un po’ che il mio cuore appartenga in toto alla saga cinematografica inaugurata da Singer nel lontano 2000, a quel modo così peculiare e differente di intendere il cinema di supereroi, in seguito annichilito dall’avvento della catena di montaggio MCU. Lo ripeto per seicentesima volta: il percorso dell’universo Marvel/Disney non è cinema, non lo sarà mai e non ha pretesa di esserlo, è una nuova forma di narrazione su scala industriale, un esperimento mai tentato prima di fidelizzare gli spettatori lungo un arco dalla durata decennale, raccontando un’unica grande storia e, in questo, ha dei meriti indiscutibili, riguardanti soprattutto lo sviluppo dei personaggi, cui ci si affeziona in modo anche viscerale, come è accaduto a me, quasi contro la mia stessa volontà.
Gli X-Men della Fox, al contrario, erano cinema, e lo sono stati fino all’ultimo fotogramma della loro esistenza su grande schermo. Mi dispiace abbandonarli e mi dispiace il doppio vederli maltrattati in questo modo, perché la loro fine è la fine di un’intera concezione di cinema commerciale. D’ora in poi, per farla breve, avremo solo supereroi e solo MCU, con sporadiche incursioni nel campo di una Warner sempre più tesa a imitare lo stile Marvel/Disney. Ecco, per me, queste non sono buone notizie: la varietà, la possibilità di scelta, di poter assistere a vari modi di narrare delle storie, è una delle condizioni imprescindibili per avere dei buoni film. Se esiste una cosa sola, con il plauso entusiastico dei lobotomizzati, e con la supina acquiescenza di una critica incapace di fare altro se non belare insieme al resto del gregge, avremo solo impoverimento e uniformità. Se vi piace, contenti voi. Non so che dirvi.
E quindi, Dark Phoenix non sarà un film perfetto, avrà tutti i difetti di questo mondo, sarà anche un prodotto un po’ svogliato, figlio della vicinanza di una morte annunciata, eppure una sola scena d’azione, diretta dalla seconda unità, spazza via dieci anni di pessime sequenze action del MCU col minimo sforzo. Questo per chi vuole andare in sala a vedere un film, e quindi un minimo di profondità di campo, qualche taglio di luce interessante, degli stunt veri, dei vfx che hanno ancora un sapore artigianale e delle ambizioni artistiche, dei dialoghi scritti con un minimo di intelligenza e non solo una serie di battute messe lì per far dar di gomito i nerd seduti in poltrona, una persistenza di toni gravi, seri, mai spezzata dal momento comico atto a far capire che tanto è tutto uno scherzo. Insomma, avete presente quelle robe vecchie chiamate film? Quelle dove la color non appiattiva tutto, dove la fotografia non era quella di una soap, dove una sequenza d’azione non era formata da gente che si correva incontro saltellando dietro a un green screen, dove c’era ancora la costruzione di una scena, il posizionamento degli attori nell’inquadratura, il movimento di macchina. Cose superate, cose morte, lo so anche io. Cose che in Dark Phoenix ci sono ancora, pensate un po’. Quindi si può fare, ma no, perché la Disney ha deciso così, ha deciso che non vi deve piacere, ha deciso, come successe anni fa con John Carter, che certe opere non devono avere successo. E voi tutti dietro, festanti ed entusiasti, nella frenetica celebrazione di questa triste fine.
Non sarà un film perfetto, Dark Phoenix, ma almeno è un film, e che sia l’ultimo della sua specie vi dovrebbe preoccupare, non esaltare come un branco di babbuini.
È che, allo spettatore medio, del cinema, di tutti quei dettagli elencati poco sopra, non frega niente. Ed è questo che io non perdonerò mai a Feige, alla Disney, ai Russo e a tutta la combriccola: hanno allevato una generazione gente ineducata alla bellezza delle immagini, incapace addirittura di riconoscerla quando se la trova di fronte, un assassinio globale del gusto estetico.
Ma vi siete accorti di come combattono i personaggi in questo film? Avete notato la differenza? Vi siete accorti di quanto siano più curati gli effetti speciali? Avete fatto caso, almeno, non lo so, alla recitazione?
Poi sì, i personaggi non sono così carismatici come gli Avengers; la timeline è confusa e frammentaria, mancano quelle linee di dialogo da ripetere con gli amici; tutto vero, ma basta avere un paio d’occhi funzionanti per rendersi conto che c’è un abisso, persino con un tizio tutto sommato anonimo dietro la macchina da presa, persino senza Singer.
E non dico che lo stile MCU sia sbagliato, come non dico che ne esista uno giusto sempre e comunque: vorrei solo che convivessero, che ci fosse spazio per tutto, quando al contrario lo spazio sta venendo a mancare e un film come Dark Phoenix, invece di dileggiarlo, dovreste tenervelo stretto e difenderlo, non solo se amate il cinema, ma anche se siete dei lettori, perché Dark Phoenix ha molto più a che vedere con i fumetti di quanto non lo abbiano tutti e 22 i film MCU messi insieme.
Poi, se fossi stata a capo della Fox, io sarei andata sino in fondo, avrei spinto per realizzare un Dark Phoenix R, avrei esasperato i toni cupi, pur comprendendo che non fosse possibile portare sullo schermo i genocidi cosmici, la violenza e il sesso così com’erano nel fumetto da cui il film trae ispirazione. Avrei osato di più, tanto siamo alla fine, era un flop annunciato e me ne sarei fregata; si sapeva in partenza che Dark Phoenix non avrebbe incassato, non c’era bisogno di essere timidi, anche questa volta. Diciamo che mi accontento di come siano riusciti comunque a rendere la lacerazione interiore di Jean Grey (Sophie Turner è bravissima, ma sono perle ai porci) e del fatto che Xavier ne esca, giustamente, facendo una figura barbina. Sono soddisfatta dell’atmosfera tetra, dell’oscurità e della serietà con cui è stata affrontata una delle mie storie preferite, e credo che passerò l’estate a rivedermi tutta la saga, da quel lontano 2000, quando ancora ci illudevamo che cinema e supereroi si potessero conciliare, prima che arrivasse la Disney a rincoglionirvi tutti.
Condivido ogni parola che hai scritto. In giornata esce anche la mia fregnaccia. Il film lo abbiamo visto sabato e a me è piaciuto.
Oh, io ti ringrazio, perché avere un parere del genere da un vero appassionato di fumetti conta tantissimo!
E lasciami unire alla condivisione, che qualche fumetto l’ho letto pure io 😉
No, mi dispiace assai per tutta quella massa tossica di pubblico e critica totalmente Disney-dipendenti ma gli X-Men non stanno affatto “tornando a casa”: semplicemente li si sta facendo traslocare, per continuare con la similitudine casalinga, in un nuovo condominio che prevede regole troppo diverse dalle precedenti perché possano continuare a trovarsi a loro agio: con Dark Phoenix si chiude, questo è quanto. E, francamente, non ho una gran voglia di vedere cosa verrà dopo…
Infatti: non c’è alcun ritorno a casa, è soltanto un trasferimento in un carcere di massima sicurezza 😀
Verissimo (io con “nuovo condominio” son stato anche troppo diplomatico) 😀
Non mi ha mai ispirato il MCU leggevo sempre che erano quasi sempre capalavori poi li guardavo e rimanevo sempre deluso, tutti con la stessa fotografia, via l’autore e in Civil War dopo che si menavano niente ferite, costumi strappati o anneriti dai colpi cose che neanche nei videogiochi moderni tipo Batman Arkham Asylum o Tomb Raider dove andando avanti il costume si rovinava e spaccava,mentre Lara di feriva in più modi.
Hai ragione e più un serial cinematografico ad alto budget innoquo, non ha niente a che fare con il cinema perchè ogni film prelude a un’altro ancora.
La Warner li voleva più cupi ma il pubblico li ha rigettati, venendo critticati anche più degli effettivi demeriti, in compenso sanno fare ottimi film d’animazione super eroistici e videogiochi forse li c’è più libertò creativa per le storie
Il reparto animazione della Warner è favoloso e al cinema, tra Aquaman e Wonder Woman, forse ce la stanno facendo pure loro a trovare un equilibrio. Certo che, se l’unico standard possibile diventa quello Disney, la vedo dura e difficile per tutti.
Concordo e piango l’assassinio del gusto del pubblico in nome della fidelizzazione e della transmedialità.
Ma io sono vecchio, naturalmente.
E un giorno discuteremo del perché questa non sia in realtà la serie più vecchia di un adattamento di una serie a fumetti 😉
Oddio, in materia supereroistica, non mi viene in mente niente altro che sia stato realizzato con questo spirito, ovvero di una saga da portare al cinema.
Anche il Superman degli anni ’70 aveva una impostazione diversa. Forse la definizione giusta dovrebbe essere: il primo cinecomic “moderno”.
Io leggo supereroi da 25 anni ormai, ma devo dire che ho abbandonato la visione dei film quasi subito. Tutto molto bello, tutto patinato e colorato, ma non ci ho trovato niente di diverso da un hamburger di McDonald. A quanto pare, tra i lettori di fumetti vige l’imperativo di correre al cinema a vedere TUTTI i film, quasi come se ne andasse del proprio buon nome di nerd; a me invece hanno stufato in fretta. Il fatto che parlino di supereroi è del tutto superficiale, sono blockbuster come qualsiasi altro, e come qualsiasi altro possono essere visti o non visti. Come dici tu, poi, sono tanto ben confezionati quanto anonimi, come una canzonetta della radio, quindi per me vige il “visto uno visti tutti”, come per qualsiasi blockbuster americano.
Anzi, ti dirò che il fatto che la gente si aspetti che io ci vada per forza solo perchè leggo i fumetti rappresenta per me un forte incentivo a NON andare.
Ah, però mi sono piaciuti i primi due Batman di Nolan, anche se l’unica cosa che stonava lì in mezzo era proprio il tizio vestito da pipistrello.
A me non sono piaciuti i Batman di Nolan, proprio perché stonava il tizio vestito da pipistrello, lì in mezzo. Ma mi sono piaciuti sempre, e moltissimo, gli X-Men, perché hanno sempre avuto un approccio più “artigianale” alla questione.
io ho iniziato a leggere supereroi proprio con gli x-men di Claremont, nei primissimi anni novanta, quindi puoi capire quanto sia affezionato a questi personaggi (fumettisticamente abbastanza defunti da tempo, devo dire); ma se forse a 14/16/20 anni avrei dato il braccio destro per poter andare al cinema e vedere un loro film… quando i film sono usciti davvero me ne sono disamorato abbastanza in fretta, e francamente non provo alcuna curiosità. Come mai? Me lo chiedo da solo, ma non so mai darmi una risposta efficace. Forse l’età, forse il disincanto, forse il fatto che non sono i “miei” x-men, forse questo e forse quello. A saperlo!
Eppure, al contrario, ci sono Nerd fumettisti che non leggono – non leggevano – o non hanno mai letto gli x-men – che si sentono in dovere di andare a vedersi tutti i film e se li godono. O li criticano a morte, ma comunque ci vanno come fosse obbligatorio per ogni lettore di fumetti.
A volte mi chiedo se le cose che facciamo le facciamo perchè ci va di farle o solo perchè si adeguano all’immagine che crediamo sia la nostra, o quella che vogliamo dare al mondo. Mi chiedo se vediamo certi film scegliendolo liberamente o se seguiamo solo una “regola” che ci siamo imposti. Qualcosa tipo “se leggi i fumetti ti devono piacere questa e questa e questa cosa, e devi comportarti in questa, in questa e in questa maniera, e devi vedere solo certi tipi di film e snobbare tutti gli altri”.
Mah….
È proprio quello a cui io cerco di sfuggire quando scrivo su questo blog, perché a volte mi sento incasellata: mi deve piacere per forza un certo tipo di film, non posso uscire dai limiti di genere cinematografico che mi sono autoimposta, etc.
Io leggevo molti fumetti da ragazzina, ma ti parlo di medie e primi anni delle superiori. Poi ho smesso e, a farmi tornare l’interesse, sono stati proprio i film di Singer, quindi mi sento di dover loro qualcosa. Poi me li sto rivedendo uno dietro l’altro e, devo ammetterlo, hanno una potenza che raramente ho notato in altri film dello stesso tipo, anche se non saranno mai i “miei” o i “tuoi” X-Men, o quelli di un qualsiasi lettore.
Il regista del film dice che la coppa del fallimento è sua, affermando: “È chiaramente un film che non ha stabilito un rapporto con il suo pubblico, che non lo percepisce; non si collega abbastanza con il pubblico. Quindi è stato un errore mio… Sto dicendo che se il film non funziona, è colpa mia. Sono lo scrittore-regista”
La colpa, non la coppa
Anche se secondo me si può tradurre come “il film non è abbastanza cretino o terra-terra o banale”
Esattamente. Molto coraggioso da parte sua prendersi la colpa, ma è anche, in parte, una rivendicazione del suo ruolo. Nel MCU, il regista non conta un cazzo. Lui invece si è fatto avanti e si è preso la responsabilità del film.
Ancora non ho visto il film ma anch’io non ho potuto non notare l’accanimento con il quale i principali recensori si sono avventati sull’ultimo X-Men.
Non so, essendo un po’ vecchietto ricordo di aver visto il primo X-Men al cinema e di aver pensato che assomigliava più ad un pilot televisivo che ad un film vero e proprio, per molti versi credo che il MCU sia l’estremizzazione di questa tendenza già presente nel film di Singer (che a conti fatti è un genio, data la quantità di intuizioni che costellano il suo cinema).
D’altro canto, come dici tu, il mondo X-Men è la versione 1.0 del MCU, quindi è ancora legato a “valori” (qualità dela fotografia, del dialogo, maturità) che nella Marvel disneyana sono stati soppiantati da fidelizzazione, asetticità e innocuità un po’ ipocrita e finto-progressista.
Ad ogni modo, a mio parere X-Men – L’inizio e soprattutto Logan hanno raggiunto un valore artistico al quale nessun “filmone” del MCU si è mai neanche lontanamente avvicinato.
Il MCU, secondo me, va anche oltre: rende tutta la faccenda molto asettica e, se non fosse per il grado di affezione nei confronti degli attori (che comunque ci mettono sempre tutta la loro professionalità), non avrebbe alcuna valenza emotiva.
Io, al contrario, credo che gli X-Men ce l’abbiano sempre avuta e se il primissimo film è un po’ sbilanciato a fare l’apripista di saga, già il secondo, del 2003, è un film di supereroi compiuto e bellissimo.
Ah, e una cosa su Singer: dopo il Superman di Zack Snyder, il suo film mi pare un capolavoro.
Il paradosso è che Singer è un regista molto “freddo”, solo che a confronto con il MCU il suo cinema superoistico sembra sanguigno 😀
Condivido tutte le tue parole, la saga degli X-Men rimarrà la mia preferita in assoluto. Quello è cinema e tutti i film del Marvel Cinematic Universe si devono a questa saga e a queste meravigliose pellicole. Gli effetti speciali sono sensazionali, non che quelli del MCU non lo siano, ma sono molto più sentiti. Ok, va bene una recitazione svogliata, ma ho notato immaturità da parte della critica specializzata. A me, sinceramente, il film è piaciuto un sacco, pur non essendo perfetto, e spero che il MCU ne prenda esempio, perché, pure se Endgame è un capolavoro, ci sono pellicole demeziali come Ragnarok da buttare via.
Hai perfettamente ragione: sono più sentiti, sono più veri e fatti con una cura maggiore. Non è una catena di montaggio industriale, è cinema, e questa cosa, credo, ci mancherà in futuro.
Mi hai commosso e rattristato al tempo stesso. Commosso perché non mi capita spesso di leggere analisi cosí condivisibili e cosí ben scritte; rattristato perché mi hai ricordato ciò che stavo rimuovendo, l’uniformità imposta con il pubblico festante e la perdita del senso critico.
Grazie e benvenuto.
Sono molto rattristata anche io dalla situazione, ma sono anche contenta che ci sia qualcuno che ha capito quello che volevo dire. Il film può piacere o non piacere, non è questo che conta, insomma.
L’appiattimento e l’uniformità, sono quelle le cose su cui bisognerebbe puntare il dito.
Grazie ancora.
È un mio vecchio punto: un film può essere bello o brutto ma se un film e la sua controparte non lo è, non inizia neanche il confronto.
Non voglio assolutamente distogliere l’attenzione dei tuoi lettori, che deve invece rimanere tutta concentrata sulla bellezza e sulla potenza di questo tuo magnifico post.
Non ho appositamente ripetuto tutto ciò che (non su questo film, ma sul fenomeno di un cinema OGM assurto a genere unico e totalizzante) da mesi vado scrivendo quasi in ogni mio post che parli di cinema nordamericano di genere, né ho messo link o altri riferimenti di dubbio gusto pubblicitario, ma sappi che ho amato profondamente la tua invettiva.
In particolare il fatto che tu non abbia voluto difendere, in modo miope e pretestuoso, questo film che è senza dubbio decisamente imperfetto, sia come gestione dei tempi sia come regia artistica degli interpreti (spesso persino sprecati), ma abbia tu invece scelto di assumere la difesa della sua dignità in quanto opera d’ingegno artistico, autonoma ed orgogliosa.
Sembra un ossimoro, ma in questo film convivono perfettamente il suo essere un’occasione sprecata (come ultimo capitolo, di una gestione del mondo mutante che sta per essere schiacciata dal pensiero unico, avrebbe meritato molto di più) e si contro il suo essere comunque un film attaccato con una violenza che assolutamente non merita.
Certo, difendere l’orgoglio della settima arte conscia di sé è ben più semplice se lo si fa con un film fatto meglio, ma questo rende la tua arringa ancora più eroica!
Mi sono permesso di condividere il tuo post anche sulla mia pagina Facebook, visto che sei riuscita con le tue parole a spiegare mille volte meglio di me ciò che tante volte ho provato a comunicare.
Grazie di tutto.
Grazie a te per il commento: i mutanti non meritano affatto di finire così e anzi, credo che il luogo peggiore dove potrebbero andare a proseguire la loro carriera cinematografica sia proprio la Disney.
Per essere un film di cui non fregava nulla a nessuno, girato e montato (più altre scene aggiunte in coda) ad acquisizione della Fox avvenuta e quindi con la consapevolezza da parte di tutti che sarebbe stato l’ultimo capitolo, è uscito anche fin troppo bene.
Poi sì, è pieno zeppo di difetti, ma almeno sono difetti umani, non so se mi spiego, sono i difetti dovuti a delle ragioni ben precise, alla stanchezza degli attori, alla consapevolezza di doversi arrendere.
I film del MCU non hanno difetti. Ed è per questo che non riesco mai ad amarli come ho amato questo.
Tu Lucia sei stata chiarissima, davvero e ti rinnovo i complimenti per la tua splendida penna: io stesso, persino nei commenti che sto scrivendo sotto al post che ho fatto su FaceBook mi rendo conto che essere divulgatori non è semplice, perché è facilissimo essere fraintesi, soprattutto se si è degli entusiasti, come lo sono io, dell’arte narrativa (cinema, tv, letteratura tradzionale, fumetto, etc.)…
Anche in passato mi sono trovato a parlare di sequenze per me bellissime, realizzate dentro film da me definiti appena sufficienti eppure nessun distinguo mi ha salvato, spesso, da accuse di eresia…
Orgoglioso di essere da oggi tuo follower.
Penso che il mio commento sia finito nello spam, Lucia…
No, tranquillo, era solo in moderazione, perché ogni volta che si commenta per la prima volta, devo approvare il commento.
🙂
Ok, scusa allora
Arrivo con molto ritardo a commentare il tuo articolo e per questo mi scuso. Devo dire però che concordo appieno con quello che hai scritto. Dark Phoenix non si merita per niente tutto quest’odio e non riesco ancora a capire come si faccia ad odiarlo. Come hai giustamente detto tu, i personaggi sono ben fatti ma non hanno il carisma di quelli del MCU, c’è poca continuità con gli altri film della saga (cosa che in realtà c’è sempre stata) e non hanno le battute che in seguito spopolano nel web come quelle dell’Universo Marvel, ma è girato alla stragrande. Le scene d’azioni presenti in questo film anche nel loro piccolo sono girate meglio di quelle di Avenger: Endgame (e no, non sto esagerando) e soprattutto c’è profondità di campo cosa che nei film MCU manca quasi sempre. C’è un lavoro fatto meglio a liello tecnico e non riesco a capire i voti così bassi che sta prendendo.
Neanche io perdonerò mai il MCU e Feige per quello che hanno fatto, nonostante alcune loro pellicole le abbia molto apprezzate (I Guardiani della Galassia 1 e 2, Iron Man 1 e 3, il primo Avengers).
Spero che il film venga rivalutato dopo un po’ di tempo perché si merita di meglio e non questo odio causato solo dal fatto che non fa parte della Disney.
Sono perfettamente d’accordo sulle scene d’azione: quelle del MCU si somigliano tutte e sono basate sempre sullo stesso schema. Escludendo la doppia eccezione di Whedon e Gunn.
Che poi povero Whedon, l’hanno cacciato in malo modo dopo Age of Ultron ed è stato costretto a rigirare alcune scene di Justice League all’ultimo minuto.
E Age of Ultron ha delle scene d’azione magnifiche. A rivederlo è anche meglio del primo Avengers.
Ok, la sceneggiatura aveva dei problemi ma a livello tecnico era stupendo. E le scene d’azioni erano veramente epiche.
L’ho visto ieri, in grande ritardo, e concordo con tutto quello che hai scritto, soprattutto nell’ultimo paragrafo. Cacchio, è la fine della saga, abbiamo 200 milioni di budget e un cast robusto, facciamo saltare in aria l’universo, distruggiamo tutto e tutti, come non ci fosse un domani; purtroppo invece ho avuto l’impressione che si sia trattato tutto con eccessivo minimalismo e mano di velluto, a partire da un villain raffazzonato (che soltanto il carisma e la bellezza della Chastain riescono a rendere tollerabile) e dagli scontri a “bassa intensità” della fase finale del film. Che peccato!
Ah, e su una cosa spero che siamo d’accordo tutti tutti tutti: J Lawrence e i suoi amichetti Tye Sheridan e Alexandra Shipp andrebbero boicottati a vita per quanto poco impegno hanno profuso nella pellicola.