10 Horror per un Anno: 1992

Non è sempre vero che gli anni ’90 sono il decennio che mi espone alle peggiori tribolazioni per trovare i dieci film previsti; nel caso del ’92 ho dovuto, anzi, lasciare fuori qualcosa, fare delle scelte, e non inserire qualunque cosa pur di raggiungere il “numero legale”; devo ammettere che è stata una bella sorpresa scoprire quanti bei film horror sono usciti nell’anno del signore 1992, quanti registi importanti si sono avvicinati, o hanno fatto ritorno dopo un periodo di assenza, al genere, quanto hanno avuto da dire in materia la televisione e sì, persino quel filone, ai tempi non ancora codificato, che risponde al nome di mockumentary.
Insomma, ce ne sono di cose di cui parlare, per cui cominciamo con il listone della settimana e buon divertimento.

1. The Resurrected – Regia di Dan O’Bannon (Uscito negli USA il 15 Aprile del 1992)

Opera seconda e, purtroppo, anche ultima da regista di quel geniaccio di O’Bannon, tornato dietro la macchina da presa sette anni dopo Il Ritorno dei Morti Viventi. Questa volta, si cimenta con l’adattamento di Lo Strano Caso di Charles Dexter Ward, e riesce a portare Lovecraft sullo schermo in maniera esemplare. Mi piacerebbe poter dire sul grande schermo, ma The Resurrected uscì soltanto per il mercato home video, dopo aver fatto un giro di festival tra la fine del ’91 e l’inizio del ’92.
O’Bannon si prende diverse libertà rispetto al testo: sposta l’ambientazione dagli anni ’20 alla nostra epoca, aggiunge il personaggio della moglie di Ward, assente nel racconto di Lovecraft e cambia l’età di un paio di protagonisti. Ma l’atmosfera e la messa in scena sono genuinamente lovecraftiane e The Resurrected è una delle più riuscite, anche se poco note, trasposizioni cinematografiche dell’immaginario dello scrittore di Providence.

2. Dust Devil – Regia di Richard Stanley (Presentato al Festival di Cannes il 10 Maggio del 1992)

La distribuzione non è mai stata generosa con i film di Stanley e trovare una data precisa per l’uscita di questo film si è rivelato più difficile del previsto, anche perché bisognerebbe decidere quale versione di Dust Devil utilizzare. Ho quindi ritenuto opportuno usare la data della sua prima proiezione a Cannes, nonostante non sia riuscita a trovare da nessuna parte la durata della copia portata al festival.
A prescindere da tutto, Dust Devil era una meraviglia anche deturpato e mutilato, quando in Italia si chiamava Demoniaca, per capirci. Quando poi siamo tutti riusciti a mettere le mani sul director’s cut, ci sono usciti gli occhi fuori dalle orbite per la bellezza, e anche per la rabbia di una carriera affossata ancora prima di cominciare.
Ora Stanley ha da poco terminato Il Colore Venuto dallo Spazio, ma vent’anni e più di assenza dalle scene di un regista di questo calibro continuano a gridare vendetta.

3. La Morte ti Fa Bella – Regia di Robert Zemeckis (Uscito negli USA il 31 Luglio del 1992)

Si potrebbe opinare che non sia un horror, ma potete opinare fino alla vostra morte, perché Death Becomes Her si è conquistato il suo posto in questa lista a suon di buchi nello stomaco, corpi girati dalla parte sbagliata e un immaginario macabro degno dei fumetti dell’orrore degli anni ’50. Non a caso, dirige Zemeckis, con ritmi scoppiettanti da slapstick comedy e atteggiamento sardonico da Zio Tibia con milioni di dollari a disposizione.
I progressi negli effetti speciali fatti per realizzare questo film furono impressionanti e reggono benissimo alla prova del tempo. È un film che mai mi stancherò di vedere e rivedere, a ripetizione e, ogni volta riderò come una scema, continuando a non capire perché, quando si fanno i nomi dei registi più influenti degli anni ’80 e ’90, il nome di Zemeckis resta sempre fuori.

4. Braindead – Regia di Peter Jackson (Uscito in Nuova Zelanda il 13 Agosto del 1992)

Belli i tempi in cui Jackson girava filmetti ultra-splatter nel cortile di casa, vero? Anche se per Braindead non è già più possibile parlare di opera a zero budget, dato che il buon Peter, ormai alla sua terza regia, aveva addirittura una produzione a sostenerlo, siamo sempre nell’ambito del cinema indie spinto, quello folle, anarchico, irriverente. Anche questa è una commedia, con tonnellate di sangue e frattaglie, ma pur sempre una commedia, con trovate esilaranti come il ninja di Dio (per cui bisogna lodare, una volta tanto, il doppiaggio italiano), e dei momenti di delirio puro come il finale. Braindead è uno dei pochi casi in cui vale la pena di parlare di cattivo gusto sublime.

5. Hellraiser III – Regia di Anthony Hickox (Uscito negli USA l’11 Settembre del 1992)

Ultimo capitolo buono della saga di Hellraiser, nonché il mio preferito dopo il primo, è un classico film di Hickox, spogliato quindi dei toni seri e pomposi dei suoi predecessori e orientato a un sano cazzeggio gore  senza mai tuttavia scivolare nella farsa.
Più che una storia coerente, cosa che Hellraiser non credo abbia mai preteso di essere, questo film si ricorda per l’accumulo di sequenze dal forte impatto: la discoteca, con i cd usati come armi improprie e le lingue dei malcapitati prese all’amo, la ragazza scuoiata in un colpo solo che potete vedere qui sopra, i nuovi cenobiti con un look da incubo tecnofobico, le atmosfere noir. Come anche Waxwork, Hellraiser III è un mosaico di influenze e ispirazioni disparate, a volte contrastanti, ma funziona proprio per questo. E la scena di Pinhead nella chiesa è da antologia del cinema horror.

6. Innocent Blood– Regia di John Landis (Uscito negli USA il 25 Settembre del 1992)

Amore all’Ultimo Morso. Vi prego, ripete con me: Amore all’Ultimo Morso. Roba da scatenargli contro un’intera legione di vampiri assetati da settimane di digiuno. Ma pensiamo al film e non facciamoci prendere dalla rabbia, che tanto ormai il danno è stato fatto. Innocent Blood è un piccolo gioiello di commedia horror (siamo pieni zeppi di commedie in questa lista), diretta da un Landis che non si cimentava nel genere da parecchio tempo, 9 anni per la precisione, se si vuole contare The Twilight Zone. No, non è un film perfetto e sì, forse tende a sbandare un tantino nella parte finale, ma ha un cast stratosferico, tra Anne Parillaud, Anthony LaPaglia, Robert Loggia e Angela Basset, dei bei momenti in bilico tra l’assurdo e il gore, e non lesina affatto in sangue ed effettacci. Per la sottoscritta, resta il film di vampiri migliore del ’92, anche se ne sta arrivando un altro, più grosso e più famoso.

7. Candyman – Regia di Bernard Rose (Uscito negli USA il 16 Ottobre del 1992)

Un anno all’insegna di Clive Barker, che produce il terzo capitolo di Hellraiser ed è l’autore del racconto da cui è tratto il capolavoro horror del 1992, e non voglio sentire obiezioni di alcun tipo a riguardo, perché Candyman è un’opera magnifica, che fonde orrore, poesia, persino realismo sociale, in una storia dalla rara potenza evocativa.
Il racconto di Barker è molto breve, giusto un pugno di paginette tutte atmosfera; Rose, anche sceneggiatore, ci costruisce sopra una vera e propria mitologia contemporanea, rispettando pienamente lo spirito della narrativa di Barker, dimostrando di averla studiata e compresa a fondo. È in arrivo un remake di Jordan Peele e, nonostante la mia stima pressoché inesauribile per il regista di Us, ho tanta paura. 

8. Ghostwatch – Regia di Leslie Manning (Andato in onda sulla BBC il 31 Ottobre del 1992)

Se la vostra intenzione è farvela sotto dalla paura, io vi consiglio di recuperare questo programma televisivo della BBC, spegnere tutte le luci e godervi il terrore puro. Ghostwatch è un falso reportage da una casa stregata, una messa in scena con tanto di ospiti in studio, telefonate dal pubblico, inviato sul posto a intervistare i vicini, e così perfetta da aver spinto molti spettatori a credere che, in realtà, fosse tutto vero. Erano altri tempi, ovvio, ma l’illusione è quasi impossibile da smascherare, anche sapendo di cosa si tratta. Ci sono tanti film che hanno la nomea di “maledetti”. Ma credo che Ghostwatch sia l’unico programma tv a meritarsela sul serio.

9. Il Cameraman e L’Assassino – Regia di Rémy Belvaux, André Bonzel, Benoît Poelvoorde (Uscito in Francia il 4 Novembre del 1992)

Parlavamo, nell’introduzione alla lista, di mockumentary, termine che all’epoca non credo fosse neppure di uso comune, e magari neanche esisteva. Sappiamo tutti quale sia stato il film a codificare con esattezza il sotto-genere e non è questa la sede per discuterne. Tuttavia, un film come Il Cameraman e l’Assassino non si merita di non essere mai menzionato quando si parla di falsi documentari: è la storia di una troupe che segue un serial killer nella sua routine quotidiana, quindi è un falso documentario in piena regola; ma è anche una vicenda dalla violenza insostenibile, e tra i film più cupi e nichilisti di sempre. Fa parte di quel gruppo di opere che io non so mai se consigliare o avvisare di starne lontani il più possibile. Fate voi, a vostro rischio e pericolo.

10. Dracula – Regia di Francis Ford Coppola (Uscito negli USA il 13 Novembre del 1992)

Alla luce di tutto quello che è successo dopo, qualunque giudizio su questa liberissima trasposizione di Dracula risulta viziato in partenza, ma si può cercare di essere lucidi e provare a parlare del film senza per forza considerarne la progenie di vampiri innamorati e belli belli in modo assurdo. Anche perché, da questo punto di vista, i danni maggiori li ha fatti Anne Rice molto prima di Coppola.
E quindi cominciamo col dire che, visivamente, Dracula è maestoso e che a Coppola nun je dovete caga’ er cazzo. Da un punto di vista narrativo, non fa questo gran servizio al libro, ma è quasi un’impresa trovare un Dracula cinematografico che sia fedele al testo ed è mia ferma convinzione che il vero scandalo sia il Frankenstein di Branagh, successivo di un paio di anni.
Rivalutato a posteriori, è un grandissimo spettacolo un po’ vuoto, ma così ingombrante che non lo si può ignorare.

 

15 commenti

  1. Ghostwatch è fantastico e fu a suo tempo “scandaloso” perché sfruttò biecamente la fama di irreprensibilità della Beeb e un certo numero di volti televisivi dei quali il pubblico si fidava (a cominciare dal conduttore Michael Parkinson), per creare l’illusione della realtà. Ci fu anche un caso di suicidio legato alla trasmissione. I idrigenti che approvarono il progetto si trovarono decisamente in difficoltà.
    Altri tempi.

    1. Sì, è stato messo fuori programmazione e cancellato dai palinsesti per anni. Fu un caso abbastanza straordinario, all’epoca.
      E il suicidio, mi pare di ricordare, fu di un ragazzo con problemi mentali che si tolse la vita subito dopo la trasmissione. In seguito i genitori montarono un caso contro la BBC.
      Fu un’esperienza collettiva intensa, diciamo 😀

  2. Blissard · ·

    Bella lista!
    Non ricordo The resurrected e non ho mai visto l’uncut version di Dust Devil (credo di avere in casa ancora la videocassetta comprata più di 20 anni fa da Grande Migliore di Demoniaca); ottime scelte le altre, anche se credo che avrei sostituito uno tra Innocent Blood e La Morte ti fa bella con L’Armata delle tenebre.

    1. E, ma L’Armata delle Tenebre è uscito nel 1993, quindi non è questo il suo posto 🙂

      1. Blissard · ·

        Hai ragione, in Italia è uscito nel 93, my bad 😉

        1. È uscito in tutto il mondo nel ’93. Nel ’92 è stato presentato al Sitges e al London film festival, ma non nella versione uscita in sala. La data di uscita ufficiale del film negli USA è 19 Febbraio 1993.
          Con alcuni film è un casino stabilire l’esatta distribuzione. Per esempio, i film di Stanley hanno una storia distributiva allucinante mentre L’Armata delle Tenebre ha avuto qualche problema al montaggio. C’era il famoso finale girato da Raimi e poi cambiato in corsa per l’arrivo nelle sale.
          Sono vicende molto affascinanti.

          1. Giuseppe · ·

            Già, Il finale dove Ash si accorgeva di aver… dormito un po’ troppo 😉
            Quanto a questa come sempre il più possibile esauriente lista (il Dracula di Coppola? MOLTO migliore del pretenzioso Frankenstein di Branagh) mi trovo come da prassi a dover colmare una mia lacuna, sì, perché “Il Cameraman e L’Assassino” di Belvaux credo proprio di non averlo ancora visto…
            P.S. A proposito di Pet Sematary, puoi ufficialmente metterlo nella lista di film che non sono piaciuti solo a te 😉
            Certo, ha i suoi difetti (che NON riguardano le diverse scelte riguardo a romanzo e film originale: Ellie è un’ottima scelta, anzi) e non tutti i personaggi sono sviluppati come avrebbero potuto – Jud Crandall e Victor Pascow in primis – ma a parte questo trovo che riesca a innovare il materiale di partenza senza stravolgerlo: fa le altre riuscite cose, ripenso al brivido nel vedere Church arrivare su quel maledetto stradone, sapendo perfettamente il motivo per cui dev’essere proprio lì in quel momento. E il balletto furioso della “ragazzina” non è da meno, in quanto a brividi…

          2. Il balletto è forse il momento migliore del film, soprattutto dopo averla vista, da viva, esercitarsi davanti alla sua famiglia e a Jud.
            Quello e la scena nella vasca da bagno.

  3. Ogni tanto ti si deve solo dire: grazie. !

  4. Il Cameraman e l’Assassino è un film piuttosto… disorientante.
    A me è piaciuto, però lascia stupefatti per mezza giornata dopo averlo visto.

  5. Andrea · ·

    Adoro queste tue classifiche!..li ho visti quasi tutti..Candyman l’ho trovato subito straordinario, Dracula invece non mi piacque e lo rivalutati in seguito..la morte ti fa bella è un gioiello di humor macabro..un abbraccio 🙂👍

  6. Candyman….. Che meraviglia! Ha creato una icona horror originalissima. Tony Todd, poi, mi fa morire e adoro i suoi “camei” nei vari Wishmaster (gioiello) e Final destination 😉

  7. P.S. da oggi seguirò il tuo blog 🙂

    1. Grazie! 🙂

  8. Stefano69 · ·

    The Resurrected non l’avevo mai sentito nominare: non posso assolutamente perdermi un film basato su “Lo strano caso di Charles Dexter Ward”! Grazie per la segnalazione, e complimenti come al solito per la lista: menzione d’onore per Candyman, mentre per quanto riguarda Dracula, pur piacendomi molto come film, non ho mai apprezzato che sia stato intitolato “Bram Stoker’s Dracula”, posto che il film è costruito sulla storia d’amore di Mina con Dracula, non presente neanche di striscio nel romanzo.

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