Con il 1981 cominciano i guai, cominciano le esclusioni controverse e dolorose, comincia, insomma, il decennio più affollato di horror della storia, escluso quello corrente che moltissimi paragonano proprio agli anni ’80 per quantità e qualità. Intendiamoci, anche all’inizio del 2000 c’è stato un incremento nella produzione di film dell’orrore, ma al 90% si trattava di rumenta. Quando ci si ritrova a dover selezionare solo dieci film in un anno importante come il 1981 (e questo problema sarà ricorrente), si rischia di lasciare scontenti un po’ tutti e io per prima non sono affatto felice di aver escluso un film di Fulci su due usciti nello stesso anno o quel gioiellino slasher di My Bloody Valentine. Però, esistono opere che vanno anche al di là del proprio gusto personale, che, se si vuol essere un minimo esaustivi nel voler rappresentare un anno di cinema horror, non possono mancare. Prendiamo Evil Dead, per esempio: ha definito un’epoca e uno stile e, anche se magari io mi divertirei di più a spiegarvi per quale motivo Happy Birthday to Me è un bel film, non posso pretendere di riassumervi il 1981 in dieci horror senza l’esordio di Raimi.
Compilare queste liste è un esercizio di equilibrismo e cerchiobottismo quasi democristiano, in realtà. Ma spero sempre di incuriosirvi mettendoci in mezzo qualche film meno noto, che magari ancora non avete visto. Tutto questo per dirvi che sì, nella lista non c’è Scanners e ve ne farete tutti una ragione.
1. Maniac – Regia di William Lustig (Uscito negli USA il 30 Gennaio del 1981)
Tecnicamente, sarebbe del 1980, ma esce solo l’anno successivo, in versione integrale, perché Lustig non aveva sottoposto il film alla censura e lo aveva mandato in sala come se fosse un porno, con la dicitura “solo per adulti”. In seguito, il film sarebbe stato oggetto di critiche ferocissime ai limiti dell’isteria, ma come spesso accade in queste circostanze, si sarebbe anche ritagliato un seguito di fedelissimi tra gli appassionati.
Maniac arriva nel momento di massimo splendore per lo slasher e sembra quasi appartenere alla categoria, se non che muta radicalmente il punto di vista e somiglia più ai vari ritratti di serial killer destinati a diventare un sotto-genere a sé negli anni successivi. È una storia atroce e squallida, girata poi ai limiti della sussistenza, un film povero e rozzo, di quelli che ti viene voglia di farti una doccia per toglierti il sudiciume di dosso dopo averli visti. Può vantare una serie di sequenze memorabili, come la morte di Tom Savini e il finale, che dopo tanto realismo, vira di botto nei territori del soprannaturale. Visione obbligata, almeno secondo la mia umile opinione.
2. Il Tunnel dell’Orrore – Regia di Tobe Hooper (Uscito negli USA il 13 Marzo del 1981)
Questo film è entrato nella decina per il rotto della cuffia, vincendo un estenuante ballottaggio che ha avuto luogo nella mia testa contro Scanners. Alla fine ho scelto lui perché è un episodio abbastanza atipico nella filmografia di Hooper, almeno per quanto riguarda l’eleganza nella messa in scena e l’uso dei colori. È interessante notare anche come, nel 1981, i meccanismi tipici dello slasher fossero già oggetto di ammiccamenti e parodizzazioni consapevoli.
Ma, a parte queste considerazioni per iniziati, Il Tunnel dell’Orrore è un ottimo film, che unisce una struttura narrativa da molto classica e delle trovate tipiche di Hooper, uno abituato a far film su reietti e rifiuti vari della società quando Rob Zombie ancora frequentava il liceo. E sono proprio i fenomeni del luna park dove è ambientato il film i veri protagonisti, una galleria di stramberie assortite che trasformano un horror “tradizionale” in un qualcosa di più intenso e problematico.
3. L’Ululato – Regia di Joe Dante (Uscito negli USA il 10 Aprile del 1981)
I primi anni ’80 non sono solo slasher: sono anche licantropi, tanti licantropi, una vera invasione di licantropi, mostri cinematografici non molto fortunati, fino a quando l’evoluzione degli effetti speciali non ha permesso di mostrarli sullo schermo come meritavano. Solo nel 1981, di film sui lupi mannari di una qualche rilevanza ne escono tre (e qui troveranno spazio solo due di essi). L’Ululato è il film che ha attirato su Joe Dante l’attenzione dei grandi studios, portandolo prima a dirigere un segmento del film Ai Confini della Realtà e, in seguito, a capo dell’operazione Gremlins.
Dante, che veniva dalla scuola di Roger Corman e aveva firmato Piranha, prende il romanzo omonimo di Gary Brandner e lo riscrive completamente, dando al suo film un tono satirico assente nella controparte cartacea. L’Ululato diventa così un misto di horror puro, commedia e critica al modello di società che stava prendendo corpo proprio all’alba degli anni ’80.
Ci sono tante cose da ricordare in questo film: da Dee Wallace al suo primo ruolo cinematografico importante, agli effetti speciali di Bottin e Baker (il primo creatore, il secondo consulente), passando per quel finale, davvero tragico dopo tanta consapevole ironia, fino ad arrivare alla bravura di Joe Dante nel tenersi in equilibrio tra toni e stili. Forse lo si tende a ricordare meno del suo fratello di successo diretto da Landis (ci arriviamo, tranquilli), ma non fate l’errore di sottovalutare L’Ululato.
4. …E Tu Vivrai nel Terrore! L’Aldilà – Regia di Lucio Fulci (Uscito in Italia il 29 Aprile del 1981)
Il capolavoro di Lucio Fulci e il più bell’horror italiano di sempre; non c’è molto altro da dire su L’Aldilà che non sia già stato detto. A un livello personale, credo sia uno dei film che più mi hanno influenzato, quello a cui ripenso sempre quando mi metto a scrivere, quello che ho voglia di rivedere ogni volta che mi sento di cattivo umore e, puntualmente, mi riconcilia con il cinema e col mondo intero. Non posso essere obiettiva quando si parla di Fulci e, in particolare, de L’Aldilà, ma sono stata abbastanza onesta da non voler fare doppietta fulciana in un solo post e quindi, con mio immenso rammarico, Quella Villa Accanto al Cimitero, uscito nell’agosto del 1981, non rientra nella lista. Ma, se vogliamo considerare la cosiddetta trilogia della morte come un’unica, grande opera sul trionfo dell’irrazionale e lo sgretolarsi della realtà che cede all’incubo, L’Aldilà ne è la sintesi perfetta.
5. The Burning – Regia di Tony Maylam (Uscito negli USA l’8 Maggio del 1981)
Della miriade di slasher usciti nel 1981, sono stata così brava da selezionarne uno solo, The Burning, il mio slasher preferito, violentissimo, anticonformista, imprevedibile negli sviluppi, famoso soprattutto per quella sequenza sulla zattera di una brutalità senza precedenti. Se mai dovessi analizzare tutte le scene che mi sono rimaste impresse nella mia esistenza di appassionata di cinema horror, credo proprio che comincerei con la zattera di The Burning. Ma non è solo per una quarantina di secondi ferocissimi che è giusto ricordare e riverire The Burning. In realtà, è uno dei pochi film nati sulla scia di Venerdì XIII ad avere un’identità molto spiccata, a differenziarsi dal suo stesso modello, magari non in maniera così roboante ed esplicita come avrebbe fatto, un paio di anni dopo, Sleepaway Camp, ma forse con maggiore eleganza.
6. Possession – Regia di Andrzej Zulawski (Uscito in Francia il 27 Maggio del 1981)
Ho fatto una fatica bestiale a scrivere un articolo dedicato a questo film, non una recensione, perché Possession non lo si può recensire, a meno di non avere un ego delle dimensioni di una portaerei; con Possession, il massimo che puoi fare è cercare di spiegare come ti ha fatto sentire, cosa ha combinato alla tua mente e al tuo stomaco (Friedkin soleva dire che è il tuo stomaco che recensisce un film, e chi siamo noi per dargli torto?). Il problema, con Possession, è spesso relativo alla sua catalogazione; in altre parole, in quale scompartimento lo possiamo inserire, così da sentirci tutti più tranquilli?
Che faccia parte della grande famiglia facente capo all’horror, credo sia fuori da ogni dubbio. In fin dei conti, si occupa, a modo suo, di quella faccenda del Male con la emme maiuscola, ma proprio per questo, è un’opera che non vuole farci stare tranquilli neanche due secondi, e quindi, appena fai tanto di appiccicarci un’etichetta sopra, ecco che si ribella e ti arriva una dolorosissima coltellata nella schiena.
La presenza di Possession in questa lista è dovuta, ma gli sta anche tanto, tanto stretta.
7. Morti e Sepolti – Regia di Gary Sherman (Uscito negli USA il 29 Maggio del 1981)
Che Dan O’Bannon fosse un geniaccio, e una delle personalità “invisibili” più importanti del cinema fanta-horror a cavallo tra gli anni ’70 e gli anni ’80 non è una novità e dovreste saperlo tutti. Ma, se avete bisogno di una prova della sua genialità, contenuta in un solo film, Morti e Sepolti potrebbe tornarvi utile. Sua è infatti la sceneggiatura di questo anomalo e minuscolo film di zombie non troppo conosciuto, ma tra i più originali nel suo genere. Ambientato in un’amena cittadina costiera del New England, comincia con un povero fotografo massacrato di botte sulla spiaggia e poi portato all’ospedale, dove invece di essere curato, incontrerà una fine peggiore.
Ed è solo l’inizio, ma rivelarvi qualcos’altro significherebbe ammazzare la vostra visione del film sul nascere. Sappiate solo che offre un punto di vista abbastanza desueto sull’argomento zombie, in un certo senso, un ritorno alle origini, ma in un contesto moderno.
8. Un Lupo Mannaro Americano a Londra – Regia di John Landis (Uscito negli USA il 21 Agosto del 1981)
Una sfida continua tra maghi degli effetti speciali a superare i limiti di ciò che era considerato impossibile da mettere in scena: potrebbe essere una bella definizione, anche se un po’ restrittiva, del cinema fantastico degli anni ’80. Di sicuro, un limite enorme venne superato quando Rick Baker e John Landis ci fecero vedere la trasformazione da uomo a lupo, senza trucchi ottici o dissolvenze come si faceva ai bei tempi della Universal e Lon Chaney Jr., ma in campo e in piena luce, per di più. Logico che la sequenza della metamorfosi sia quella ad avere avuto un maggiore impatto, soprattutto se considerate che mai, fino a quel momento, si era vista una cosa simile. E non si tratta solo di uno sfoggio di tecnica, è narrazione pura, ha senso che avvenga in quel modo e in quel momento, deve farci provare lo stesso dolore del povero David, che sappiamo essere condannato dai primi minuti del film e a cui ci siamo affezionati. Mai l’effetto speciale è stato così determinante e, allo stesso tempo, così al servizio della storia come in quella scena. Ovviamente, Un Lupo Mannaro Americano a Londra non è solo la sua scena più famosa, è almeno un altro milione di cose, tutte bellissime, e se non lo amate, o è perché non lo avete visto con attenzione o perché non avete un’anima.
9. La Casa – Regia di Sam Raimi (Uscito negli USA il 15 Ottobre del 1981)
Quando pensiamo all’estetica, al linguaggio, al gore dell’horror anni ’80, il primo titolo che ci viene in mente è La Casa, il film che gli anni ’80 li inaugura ufficialmente, con la sua concezione del cinema horror soprannaturale molto simile a un otto volante del terrore dove tutto è lecito, dove la paura significa innanzitutto divertimento, botta di adrenalina; se il New Horror aveva distrutto il gotico e aveva trascinato il cinema di serie B nella realtà, Raimi della realtà se ne infischia totalmente, non essendo interessato alle sue implicazioni. Anche perché, lo sappiamo bene, per lui tutto è sempre stato about the camera.
Certe volte, vorrei essere molto più anziana di quanto non sia già, per poter aver provato l’esperienza di Evil Dead in sala. Molto probabilmente sarei finita all’ospedale, ma non me la sarei mai dimenticata.
10. Ghost Story – Regia di John Irvin (Uscito negli USA il 18 Dicembre del 1981)
Ci tenevo particolarmente a inserire Ghost Story, anche a discapito di film più famosi, perché è un film magnifico e in controtendenza con tutto quello che abbiamo detto fino a ora sull’horror degli anni ’80. È tratto dall’omonimo romanzo di Peter Straub (se non lo avete letto, correte a procurarvene una copia con qualsiasi mezzo lecito o illecito) ed è un film statunitense, ma diretto da un regista inglese. E si nota una certa sensibilità, differente dall’approccio americano agli ectoplasmi, a guidare questa vicenda di anziani gentiluomini (e i loro figli) alle prese con un’antica colpa da espiare.
Dicevo che il film è distante dallo “standard anni ’80” di cui abbiamo discusso in questa lista in lungo e in largo, perché ha un ritmo molto compassato, ha protagonisti adulti, quando non proprio vecchi, e un’eleganza che sembra venire da un altro tempo cinematografico.
Magari scegliere di metterlo in lista è un azzardo, ma penso anche che l’horror vada sempre esplorato in ogni sua diramazione e in ognuno dei suoi innumerevoli volti.
Ottima lista (come sempre) 🙂
certo 10 horror per ogni anno e’ un sacrificio,
specialmente per questo anno in particolare che e’ stato proficuo
aggiungerei all’undicesimo posto un film che ancora a distanza di anni lo ricordo ancora
La casa degli orrori – American gothic (1987)
diretto da John Hough interpretato da Rod Steiger e Yvonne De Carlo.
A group of travellers make emergency landing on an island in the Pacific Northwest after their seaplane malfunctioned, and stumble across an isolated and psychopathic family.
la normalita’ che diventa horror, da brividi
https://www.imdb.com/title/tt0094642/
Sì, ma è del 1987 😀
ahh. X-D
che figura, e’ vero, siamo nel 1981 🙂
che lista, che lista! mi hai resa felice per aver incluso “il tunnel dell’orrore”, che ho scoperto proprio grazie a te quando l’hai recensito qualche tempo fa 😀 per non parlare poi di “ghost story”, che pur essendo molto semplificato rispetto al romanzo da cui è tratto (e vorrei ben dire, non so come avrebbero potuto fare altrimenti) mi è piaciuto tantissimo e lo riguardo sempre volentieri. poi va beh, fulci é fulci e raimi é raimi, non c’è dubbio 😉 ma quanto mi piacciono questi venerdì “di classifica” 😀
Piacciono tantissimo anche a me. Mi ci sto divertendo davvero, anche perché mi danno lo stimolo per rivedere un sacco di cose belle. 🙂
Ommadonna ma quanti non ne ho visti? o____O
E comunque L’Aldilà fulciano su tutti u.u Quel film è LA meraviglia.
L’Aldilà è il mio ammmmore ❤
Ma quali ti mancano in lista? Ora sono curiosa!
Maniac, Il tunnel dell’orrore,The Burning, Possession, Morti e sepolti e Ghost Story. Insomma, una vergogna ç_ç
Un elenco (e un analisi) assolutamente perfetta..visti tutti e tutti sono dei gioielli.. l’aldilà e Ghost Story,pur se diversi, hanno un atmosfera assolutamente unica ..il primo così violento e misterioso,il secondo immerso in questo paesaggio invernale che ti stringe come una morsa ..con una splendida Alice Krige🙏💙😊
Sono molto, molto contenta che la lista sia piaciuta a tutti. Avevo davvero il timore di aver tralasciato troppi film importanti.
Bellissima lista di un grande anno. Per una volta, li ho visti tutti; tra tutta questa bella roba, il mio preferito è il lupo mannaro yankee a Londra, capolavoro ineguagliato a tutt’oggi di commistione tra body horror, dramma romantico e comicità (il protagonista che urla oscenità sulla regina per farsi arrestare è cult assoluto). Il film di Irving è da una vita che mi riprometto di rivederlo…
Sì, il lupo americano a Londra è un film originalissimo. Tu lo sai, per me il massimo è L’Aldilà, ma perché sono fulciana nell’anima, però Landis ha davvero girato un capolavoro.
The burning è mai uscito in Italia? Perchè in quegli anni vedevo praticamente tutto e mi è sfuggito. Comunque provvedo subito a tappare il buco.
The Burning è inedito in Italia come Sleepaway Camp, che però mi sembra passò dalle nostre parti in qualche festival.
The Burning lo guardero’ stasera, versione Bdrip 1080p con sub ita 🙂
Visto e piaciuto. Mi sa che era anche troppo di classe come prosecutore di Venerdì 13, e probabilmente all’epoca non avrebbe soddisfatto i miei gusti dozzinali. Meglio aver ritardato di 38 anni 🙂
Sì, in realtà è uno slasher molto raffinato, anche se le parole raffinato e slasher accostate non stanno troppo bene.
Tutti ottimi titoli direi
Un’altra annata memorabile. Pure Ghost story T_T
Alla fine tutte le annate horror sono memorabili! E Ghost Story è un gran bel film ❤
AAAHH! Non c’è Scanners! Io… io non lo so, davvero non lo so se riuscirò mai a farmene una ragione… 😛 😉
Del resto, dovendo per forza fare una selezione limitata (a dieci) dove avrebbe potuto trovare spazio in mezzo a questa decina di memorabili titoli di altrettanto memorabili registi (L’Aldilà? DOVEVA esserci, chiaro che sì) tra i quali hai giustamente inserito pure quel gioiellino -fuori tempo rispetto agli anni ’80- di Ghost Story, con una giovane e inquietante Alice Krige: ricordo, fra le altre, la terrificante sequenza in cui il povero Craig Wasson si trova momentaneamente alla sua mercé.
P.S. Tony Maylam è praticamente sparito nel nulla: dopo Detective Stone, giusto un paio di Thriller che credo non siano mai nemmeno arrivati da noi…
Vero, che scandalo!! 😀 😀
Come facciamo ora senza Scanners?
Maylam, poveretto, non si capisce che cosa gli sia successo. Un mistero.