5 Film da Vedere se vi è Piaciuto X

Devo dire che questa volta è stato più difficile del previsto, e non perché X non abbia un sacco di riferimenti al suo interno atti ad andare a pescare i film che lo hanno influenzato e a riproporveli qui. È che a me piace complicarmi la vita ed evitare le cose ovvie, tipo The Texas Chainsaw Massacre. Oltretutto, ho cercato di restare, per quanto possibile, all’interno del raffinato e candido alveo dell’exploitation anni ’70, perché altrimenti dove sta il divertimento? Parleremo quindi di robaccia sleazy e sudaticcia, di freak show miserabili, di filmacci a costo zero, di anziani psicopatici e del sudiciume che il cinema indie è in grado di produrre quando è davvero libero, scatenato, senza vincoli, quando Grindhouse non era una parola da cinefili, insomma. 
Poi sì, un’ovvietà, almeno una, me la sono tenuta perché è un film di cui si parla troppo poco e che amo troppo per non cogliere l’occasione di parlarne, ma spero me la farete passare. Per il resto, praise the fucking Lord e godetevi lo spettacolo. 

1. Spider Baby – Regia di Jack HIll (1967)

Non mi ricordo dove ho letto che questo precoce esempio di exploitation è l’anello di congiunzione tra La Famiglia Addams e Non Aprite quella Porta, ma l’ho trovata una definizione deliziosa. Spider Baby è un film stranissimo, come solo se ne potevano fare verso la fine degli anni ’60 e lavorando completamente ai margini delle produzioni rispettabili. È un concentrato di follia, perversione e violenza, ma narrato con dei toni leggerissimi, ha una trama estremamente sciocca, ma gioca proprio sul confine tra grottesco e orrore, e il risultato è straordinario, e gran parte del New Horror da Tobe Hooper in poi gli deve molto: se film come 2000 Maniacs hanno raccontato in anticipo la mostruosità della provincia americana, Spider Baby ci aggiunge un livello in più, la tenerezza e l’affezione nei confronti di questi personaggi ai limiti. Da ricordare anche per la presenza di due icone, una a fine e l’altra a inizio carriera: Lon Chaney Jr. e Sid Haig. 

2. Multiple Maniacs – Regia di John Waters (1970)

È il debutto ufficiale di Waters, il suo primo film sonoro, dalla qualità amatoriale e privo anche della più pallida ombra di senso della decenza. Il punto di origine del film è uno spettacolo chiamato The Cavalcade of Perversion gestito da Lady Divine, in cui il pubblico può assistere a qualunque tipo di perversione sessuale a titolo gratuito. Se non fosse che, terminato lo show, Divine minaccia tutti con una pistola e li deruba. Da lì si degenera e si va a finire con la nostra Divine che se ne va in giro per le strade di Baltimora ad ammazzare ogni persona incontrata lungo il suo cammino. Ma tutto ciò che accade nel mezzo è in tipico stile Waters, reso ancora più lercio dall’assenza di professionismo nella messa in scena. Se con Spider Baby è più semplice individuare l’assonanza con X, Multiple Maniacs richiede che si lavori un po’ con le analogie nella rappresentazione di ciò che è diverso, emarginato, fuori dal consesso civile, non rispettabile per scelta e vocazione. 

3. Don’t Look Now – Regia di Nicholas Roeg (1973)

Torniamo per qualche minuto seri e compassati, infiliamoci un paio di occhiali e cerchiamo di capire per quale motivo questo film sia finito in mezzo al post che state leggendo. Mi pare evidente che il capolavoro di Roeg con la trama di X ci azzecchi poco o nulla, ma il cinema, soprattutto quando si procede, come sto procedendo io, alla ricerca di parentele e debiti, funziona al meglio con accostamenti visivi. È racconto per immagini, dopotutto, e nel caso di Ti West, il modo, la forma del racconto, rappresentano la sostanza vera del film. Se è vero che lo stile di X guarda soprattutto a due registi che sono Hooper e Hitchcock, questo accade perché Roeg ce lo siamo un po’ tutti dimenticato, ma sarei pronta a scommettere ogni mio singolo avere che West Don’t Look Now se lo è studiato inquadratura per inquadratura e, più di ogni altra cosa, taglio per taglio: X e Don’t Look Now hanno lo stesso stile di montaggio, che serve a rendere il racconto frammentario e sincopato, a dare al pubblico la sensazione di una mancanza perenne di equilibrio. E mi sembrerebbe strano se non fosse una scelta consapevole, dato che, quando ci riferiamo a Don’t Look Now, parliamo di uno dei risultati artistici più elevati mai raggiunti dall’horror anni ’70. 

4. Eaten Alive – Regia di Tobe Hooper (1976)

Questo, vi avevo avvisati, è scontatissimo e, secondo me, è ancora più scontato di Texas Chainsaw Massacre, perché Eaten Alive va ad affacciarsi su scenari ancora più torbidi del film del ’74. Sappiamo tutti che Non Aprite quella Porta è un film migliore e che forse Eaten Alive è orientato all’exploitation pura e semplice, anche per quel che riguarda una componente sessuale del tutto assente nel cantico della motosega che ha resto Hooper famoso. 
Guardando X con attenzione (ma anche senza, alcune cose sono macroscopiche, e non le posso menzionare perché si entra in zona spoiler) ci si accorge che West infarcisce il suo film di citazioni prese di peso a Eaten Alive, in particolare negli interni e nelle riprese notturne, perché in effetti l’estate texana all’aperto è dedicata al ricordo di Leatherface, ma quando cala la notte arrivano i redneck selvaggi e maniacali di Eaten Alive, arrivano le luci psichedeliche, i rossi accesi e verdi malati. Quando cala la notte e i nostri cinematografari improvvisati vanno incontro al loro destino, è questo il film a cui bisogna fare riferimento, è questa la stella polare. 

5. Tourist Trap – Regia di David Schmoeller (1979)

In un post quasi interamente dedicato al cinema exploitation degli anni ’70, non poteva mancare questo gioiello prodotto da Charles Band alla fine del decennio, in cui un gruppo di amici finisce tra le grinfie di due anziani squinternati, proprietari di una struttura per turisti in decadenza, che trasformano le proprie vittime in manichini. Sì, è uno slasher surreale con una spiccata identità weird che lascia tracce profonde sulla psiche di chi è così avventato da guardarlo, e non sto scherzando. Tourist Trap è pieno di momenti assurdi, alcuni messi lì apposta per farti ridere a crepapelle e poi pensare, un istante dopo, “ma cosa c’è in me che non va che rido per questo?“, e altri così crudeli da farti passare la voglia di ridere per i prossimi quindici anni. 
E, io non ve lo vorrei dire così, ma è esattamente (fatto con più classe, consapevolezza e più di 40 anni di cinema alle spalle) il metodo Ti West di miscelare toni e registri in X. 
Ci sarebbero tantissimi altri film da prendere in considerazione, almeno cinque per ogni tema toccato dal film. Io ho scelto di limitarmi a un determinato e circoscritto ambito, ma perché gli anni ’70 sono ancora il momento più interessante della storia del cinema horror, e perché X ci chiede a gran voce, ci implora quasi, di andarci a rivedere certe opere dimenticate. Se avete suggerimenti sono, al solito, sempre ben accetti. 

5 commenti

  1. Blissard · ·

    Bellissimo post, mi dichiaro ufficialmente fan dei tuoi “5 film se vi è piaciuto… ‘
    Ti confesso altresì che nn ho mai visto né Spider Baby né l’esordio di Waters.
    Riguardo a X, più ci penso più ne sono innamorato. Se l’odierno Tarantino non fosse rincoglionito, autocompiaciuto, revisionista e convinto che i guai del mondo si cancellino sparando loro in testa, forse riuscirebbe a fare un film come X (la butto giù leggera).

    1. Io ci vado giù anche più pesante e ti dico che Tarantino, un film come X se lo sogna la notte.
      Grazie per essere fan della rubrica ♥️

  2. Adoro alla follia Spider Baby, non capisco come mai in pochi conoscano un’opera così bella. Lo stesso vale per le pellicole di Walter Hill. È un regista che meriterebbe molto ma molto di più.

  3. A me ha fatto pensare anche all’American Gothic di Hough.

    1. American Gothic era in lizza, poi ho preferito concentrarmi su film prima del 1980, ma ci sta assolutamente

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