Lucia e il found footage: Hell House LLC

Regia – Stephen Cognetti (2015)

Alla fine ci ho messo quel mesetto di tempo per meditare, ma ho preso la decisione di vedere o rivedere con uno sguardo un po’ più maturo parecchi found footage e, di conseguenza, infliggerli a voi qui sul blog. Cercherò di farne fuori un paio al mese e andrò avanti fino a quando non mi stufo o non esaurisco le scorte. Il motivo è semplice: abbiamo quasi del tutto ignorato, nel corso di quasi dieci anni, una branca importante del genere, e credo sia arrivato il momento di recuperare. Come spesso capita da queste parti, farò scelte il più possibile non convenzionali e vedremo tutti insieme dove ci porterà questo nuovo viaggio. Al solito, se avete richieste commentate e io ce la metterò tutta per esaudirle.
Premesso ciò, cominciamo con un film poco noto, ma che è stato definito dai suoi estimatori come l’erede spirituale di The Blair Witch Project, un’affermazione di un certo peso, eppure non è affatto campata in aria, e neanche iperbolica. Vediamo perché.

Hell House è il nome di una compagnia, fondata e gestita da un gruppo di amici, che si occupa di organizzare le famigerate Haunted House di Halloween, ovvero degli horror tour realizzati con attori, oggetti di scena, pupazzi ed effetti sonori che rappresentano l’evoluzione naturale dei tunnel dell’orrore dei luna park. Cercando un nuovo posto dove portare la prossima attrazione, il capo della ditta, Paul, si imbatte nell’Abaddon Hotel, un vecchio albergo chiuso da anni in un paesino poco distante da New York. C’è qualche diceria a proposito del luogo, ma Paul la ignora e, con gli altri ragazzi della Hell House, si trasferisce per qualche mese all’Abaddon per allestirlo alla perfezione.
Durante la serata inaugurale, nell’ottobre del 2009, accade qualcosa di non meglio specificato che causa la morte dell’intero staff tranne una ragazza, e di una quindicina di visitatori. Hell House LLC è un mockumentary che tenta di ricostruire gli avvenimenti di quella notte, avvalendosi di materiale video girato dai membri dello staff e da alcuni testimoni.

La parola chiave della sinossi che avete appena letto è “tenta”, perché usciamo dal film senza sapere neanche noi cosa sia esattamente successo. Qualche mistero viene svelato, qualche spiegazione viene data, ma non tutto è rivelato e moltissime domande rimangono prive di risposta. In altre parole, il regista non chiarisce con dovizia di particolari la catena di eventi che ha portato alla morte di (quasi) tutti i ragazzi della Hell House, e non perché ci siano dei buchi di sceneggiatura, ma perché entriamo nel regno dell’inesplicabile e, come TBWP ci insegna (avevamo detto che si tratta di un erede spirituale), l’inesplicabile, anche se filmato, rimane pur sempre tale. Possiamo accampare ipotesi, possiamo far correre l’occhio all’interno del fotogramma a cercare indizi, possiamo riavvolgere centinaia di volte il nastro e avvalerci del fermo immagine o avanzare fotogramma per fotogramma, ma non sapremo mai la verità.

Hell House LLC fa paura proprio per questo, e vi assicuro che ne fa tanta: non per i jump scares che sono pochi, ben dosati ed efficaci, non per i vaghi retroscena satanici suggeriti dalla storia dell’albergo. Fa paura perché racconta di un gruppo di amici e colleghi che si ritrovano all’improvviso faccia a faccia con un qualcosa che non può essere ascritto ad alcuna categoria razionale. Un qualcosa di malvagio e antico che ha preso dimora tra le mura fatiscenti dell’hotel, ha sonnecchiato indisturbato per anni e, col loro arrivo, si è risvegliato e non ha pietà di niente e di nessuno. Il Male, se così vi piace, con cui non puoi venire a patti, non puoi mercanteggiare, e si ritrova anche, servite su un piatto d’argento, le vittime di cui nutrirsi, e i trucchi, anche dozzinali, per farle spaventare a morte.
Una delle trovate più intelligenti del film sta infatti nell’utilizzare i pupazzi, le scenografie di plastica e cartapesta utilizzate dai ragazzi della Hell House per addobbare l’albergo in vista dell’arrivo dei visitatori, come armi per fare a pezzi la psiche dei poveri protagonisti.

Quella di Hell House non è un tipo di Haunted House particolarmente raffinato, anzi, gli effetti, i manichini, il trucco, sono piuttosto rozzi e “poveri”. La mancanza di sofisticazione degli spaventi messi in scena per l’attrazione di Halloween rende ancora più efficaci e terrorizzanti quelli reali, perché si arriva a un punto tale da non riuscire più a distinguere cosa è frutto dell’abilità artigianale dello staff e cosa è davvero infestato, anche se forse il termine non è quello esatto. Non è un’infestazione classica, quella dell’Abaddon, e non è neppure lecito parlare di possessione demoniaca. L’unico momento in cui ci si avvicina a descrivere con un certo grado di approssimazione quanto sta accadendo nell’albergo durante la sciagurata serata inaugurale è quando ascoltiamo la registrazione di una chiamata alla polizia da parte di uno dei visitatori: “Qualcosa sta uscendo dai muri”.

Hell House LLC è in parte un falso documentario su un fatto mai accaduto, in parte un vero e proprio found footage, perché il documentario è realizzato a partire da alcuni nastri ritrovati anni dopo la strage dell’Abaddon. Si tratta quindi di una miscela di stili che sfrutta sia la qualità grezza dei filmati non passati attraverso alcun processo di post-produzione, sia la tecnica ancora più manipolatoria della ricostruzione a posteriori. Anche in questo è un discendente diretto di TBWP e, esattamente come il capostipite del ’99, costruisce un’atmosfera sempre più sinistra e opprimente che mette a durissima prova i nervi dello spettatore, basata com’è sul non visto o appena intravisto tra le ombre e poi scomparso in un baleno.
Il film ha partorito due sequel, tutti diretti dallo stesso regista, che pare facciano luce sul mistero dell’Abaddon. Se è così, non ho molta voglia di vederli, perché il vero punto di forza dell’intera operazione Hell House LLC sta proprio in quello che, scientemente, decide di non farti sapere. Su quello che puoi solo immaginare.
Voi provate a cercarlo e poi ditemi se, mentre scorrono i titoli di coda, non vi viene l’istinto di guardarvi alle spalle. Di certo, non si va a dormire sereni. E non esiste complimento migliore da fare a un film dell’orrore.

14 commenti

  1. Blissard · ·

    Interessante questo nuovo ciclo, Lucia; a un certo punto i found footage hanno iniziato a rompere le palle, sembrava fossero diventati l’unica forma possibile per un horror e non a caso hanno generato una forte nostalgia nei confronti del rustico e coloratissimo horror anni 80; giusto provare a riconsiderare i film del filone a mente fredda e consapevoli delle evoluzioni che sta subendo l’horror negli ultimi anni.
    Hell House LLC è un tardo epigono del filone, arrivato probabilmente fuori tempo massimo, quando eravamo ormai saturi; dovrei rivederlo, anche se nella mia rece dell’epoca avevo espresso un certo apprezzamento per la gestione della parte finale. Ti riporto tutto, visto che l’hai rivisto ora puoi dirmi se era un giudizio ingeneroso.
    “Sarebbe il solito found footage con tutte le forzature e gli strafalcioni logici d’ordinanza (a partire dall’oscuro motivo per il quale 4 idioti rimangono in una casa in cui hanno praticamente le prove certificate dell’esistenza di creature soprannaturali, fino alla classica domanda finale “chi ha montato e ci ha fatto trovare quello che stiamo vedendo?”), non fosse che la scena clou è gestita benissimo, a testimonianza che il regista Stephen Cognetti avrebbe anche una certa stoffa.”

    1. Allora, considera che io questo film non l’ho rivisto, ma l’ho proprio visto per la prima volta venerdì sera, e poi sono andata a dormire con un’ansia pazzesca di ritrovarmi quel cazzo di clow sotto al letto.
      I 4, anzi 5 con la povera disgraziata e addirittura 8 con gli attori assunti alla bisogna, rimangono perché (non viene spiegato esplicitamente, ma si intuisce) la ditta sta a un passo dal fallimento e, se non imbroccano questa stagione, hanno chiuso, o almeno, è quello che ho capito io, ma magari ero troppo impegnata a farmela addosso 😀
      Questo per dirti che a me è piaciuto molto, ma io non sono dentro al filone, quindi alla fine ogni film è una nuova scoperta .

  2. Apprezzai molto la capacità di fare cinema con un manichino, oltre alla piccola sottotraccia metacinematografica.
    Ricordo l’inquietudine notturna dopo la visione.

    Ti sconsiglierei il secondo, sono fondati i timori che hai (oltre a un’impostazione di film che devia dal primo). Il terzo non l’ho visto.

    1. Ma infatti il problema è che un seguito di un film come questo lo puoi fare soltanto se spieghi tutto. Oppure fai una serie di film antologici sulle Haunted House andate a puttane, però anche su quello, esiste già The House October Built, quindi forse sarebbe stato meglio lasciare l’Abaddon in pace.

  3. Sono corso a vederlo ed è bello, proprio bello. Per quanto apprezzi tanto il filone horror più complesso e “impegnato”, ogni tanto (e forse proprio perché è in mezzo a tanta roba nuova buona) una sventagliata di terrore puro e semplice me la vedo di gusto.
    Anche il “twist” finale, per quanto a suo modo classico, mi è piaciuto tantissimo, così come certi fotogrammi alla Lake Mungo (che a livello drammatico sta da un’altra parte, ma ha dei punti in comune nel girato).
    Ho letto dei sequel e ho visto che hanno voti bassissimi, peccato.

    1. Ogni tanto, verissimo, ci vuole l’horror puro e semplice, quello privo di altra finalità se non di terrorizzarti.
      Poi questo è fatto particolarmente bene, secondo me, proprio perché non si adagia sui jump scares come molto spesso accade per i found footage, ma ti costruisce molto bene lo spavento, lo fa in maniera molto cinematografica.

  4. Questa tua decisione mi fa felice e seguirò con curiosità e attenzione.

    1. Si andrà completamente a caso e senza una traccia precisa, scegliendo i film a seconda dell’ispirazione del momento. Ma ci divertiremo!

  5. Giuseppe · ·

    Alla riscoperta del found footage, allora? Sarà un ciclo interessante! Il titolo con cui lo inizi non l’ho mai visto, ma sto rimediando alla mia lacuna in tempo reale (e promette davvero bene)…
    A proposito di richieste: visto che Herzog è da poco passato da queste parti, che ne diresti di includere nelle tue scelte anche Incident at Loch Ness? 😉

    1. Molto volentieri! Anche perché, più mockumentary di così si muore 😉

  6. Lucia, scusa il commento off-topic…ma nei tuoi articoli piu’ vecchi i commenti non sono piu’ attivi, o sono io che sono una pippa?

    1. Ciao! Mi pare che dopo un tot di anni i commenti si chiudano automaticamente!

  7. ok, grazie…volevo dire qualcosa su Tore Tanzt (che se ben ricordo ho scoperto proprio grazie a te) e Alta tensione…pazienza. Grazie ancora per lo splendido lavoro che fai su queste pagine…ti seguo da anni, solitamente in silenzio…

    1. Grazie a te per il commento: e in effetti sono tantissimi anni. Nel 2021 ne festeggiamo 10!

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: