Dieci Horror per un Anno: 2014

Se il 2013 è l’anno del risveglio dopo un periodo lungo e abbastanza problematico, il 2014 è l’anno in cui cambia tutto, quello in cui ha davvero inizio il rinascimento del genere cui tutti stiamo assistendo, persino la sparuta, ma agguerrita minoranza a cui piace decretare la morte dell’horror una volta alla settimana, tanto per lamentarsi un po’, nonché affermare con orgoglio il proprio ruolo di vecchi nostalgici rompicoglioni.
In realtà, chiunque si definisce appassionato di cinema dell’orrore dovrebbe soltanto gioire per la quantità e la qualità di titoli a disposizione proprio da partire dall’annata fatidica di cui ci occupiamo oggi: un momento straordinario, anche perché, forse per la prima volta da quando abbiamo cominciato la rubrica, sono presenti in lista due film diretti da donne, quota destinata addirittura ad aumentare negli anni successivi. Si tratta di un vero e proprio terremoto e credo che, tra mezzo secolo o giù di lì, l’epoca che stiamo vivendo sarà ricordata alla stregua di quella del new horror negli anni ’70 e dello slasher e del body horror negli anni ’80. Spero solo di essere ancora viva per poter dire che avevo ragione io.

1. Dead Snow 2 – Regia di Tommy Wirkola (Uscito in Norvegia il 12 Febbraio del 2014)

Cominciamo con una commedia splatter del nostro eroe Tommy Wirkola, tanto per scaldare i motori: il primo Dead Snow fece parecchio scalpore quando uscì nel lontano 2009; era un minuscolo film di stampo quasi amatoriale che doveva tanto a Raimi, esagerava col gore e non si prendeva sul serio neanche un secondo. Poi succede che a Hollywood si accorgono delle potenzialità del giovane regista norvegese (aveva appena 30 anni) e, come spesso accade, lo cooptano per dirigere una roba che con Dead Snow ci azzecca pochissimo. Il risultato è Hansel & Gretel – Cacciatori di Streghe, che io ho sempre trovato adorabile, ma è piaciuto a pochi. Fatto sta che Wirkola, sul set di un film americano a budget medio alto, impara, si affina e, quando torna in Norvegia a giocare con gli zombie nazisti è un regista trasformato. Dead Snow 2 è un tripudio di invenzioni, trovate, idee geniali una dietro l’altra, messe in scena a un ritmo tale che non si riesce a star loro dietro. Vederlo è obbligatorio e non volere bene a Wirkola fa di voi delle brutte persone.

2. Wolf Creek 2 – Regia di Greg McLean (Uscito in Australia il 20 Febbraio del 2014)

Altro giro, altro sequel, diversissimo dal prototipo, in un’operazione che ricorda il secondo capitolo di Non Aprite quella Porta, anche per la massiccia distanza temporale che intercorre tra i due film. McLean torna a raccontarci le imprese del serial killer dell’outback e lo fa usando quasi dei toni da commedia nera, ma quando c’è da picchiare duro, non si tira affatto indietro e ci trascina in un incubo orchestrato da un personaggio che ormai è una leggenda e un’icona. Mick Taylor è il mattatore assoluto di Wolf Creek 2, e al suo cospetto ci si può solo rannicchiare tremanti in un angolo e aspettare di morire.

3. Oculus – Regia di Mike Flanagan (Uscito negli USA l’11 Aprile del 2014)

Questo è il film che ha rivelato al mondo il talento di Mike Flanagan, a oggi miglior regista horror americano della sua generazione, senza rivali e senza scuse. Neanche a dirlo, è stato Jason Blum a offrirgli la sua prima possibilità con la grande distribuzione e con un budget, non dico alto, ma almeno non da fame come quello di Absentia. E Oculus non è importante soltanto perché ci siamo tutti accorti di cosa era in grado di fare Flanagan; è anche uno dei primi esempi della filosofia Blumhouse, che quando non infesta le sale con robetta PG13 buttata lì per far cassa in fretta e furia, riesce a conciliare economia produttiva con qualità altissima.
Ma soprattutto, quella cazzo di lampadina…

4. All Cheerleaders Die – Regia di Lucky McKee (Uscito negli USA l’8 Maggio del 2014)

McKee è un altro a cui piace far passare una decina d’anni tra un film e l’altro, ma va bene così, noi non ce la prendiamo e sappiamo aspettare. In un certo senso, rappresenta l’esatto opposto del metodo Blumhouse: produzione fieramente indie, tematiche spigolose e difficili, costi ridottissimi. All Cheerleaders Die è una variazione sul tema del rape & revenge, in salsa soprannaturale e senza neanche azzardarsi a strizzare l’occhio all’exploitation.
È una commedia adolescenziale che sfrutta tutti i cliché possibili e immaginabili e li rovescia a suo uso e consumo? È la parodia di un horror? O forse è un satira spietata sulla violenza di genere?
Tutte e tre le cose insieme, secondo me, perché McKee non si accontenta mai di un solo strato o di un solo significato, ma va sempre a fondo e sempre lascia lo spettatore stordito.
Piccola curiosità che non c’entra niente: la protagonista del film, Caitilin Stasey, è la “modella” per il personaggio di Irene nel mio Nightbird.

5. Babadook – Regia di Jennifer Kent (Uscito in Australia il 22 Maggio del 2014)

Torniamo ancora in Australia per celebrare quello che considero (e siamo quasi alla fine, quindi non credo che sarà rimpiazzato) il miglior horror del decennio, con gli altri ottimi film usciti tra il 2010 e il 2019 staccati comunque di parecchie posizioni. Sì, anche Hereditary, sì, anche It Follows.
Questo perché è mia convinzione che sia l’unico ad avere il respiro del classico, ovvero a essere un horror con la portata universale propria degli archetipi; ho perso il conto delle volte in cui l’ho visto e, nonostante ci abbia provato, non riesco a trovargli un solo, anche piccolo, difetto. Penso anche che, se esiste un responsabile dell’attenzione critica che l’horror ha cominciato a ricevere negli ultimi anni, questo è proprio il Babadook.

6. At the Devil’s Door – Regia di Nicholas McCarthy (Uscito negli USA l’8 Agosto del 2014)

Una delle caratteristiche più riconoscibili dell’horror contemporaneo è la dimensione neutra che ha assunto il soprannaturale; per dirla in termini semplificati al massimo, viene a mancare la distinzione netta tra bene e male, tra il mostro da sconfiggere e lo status quo da ripristinare. Il film che, a mio parere, può essere preso come esempio estremamente chiaro, quasi didascalico, di questa tendenza è l’opera seconda di McCarthy, un film che in teoria racconta di possessioni demoniache, ma in pratica mette in scena un’idea di Male che proprio Male non è, e se lo identifichiamo come tale è solo perché non riusciamo a dargli un altro nome, solo perché non lo conosciamo, solo perché è altro da noi e ancora non abbiamo imparato a venirci a patti.

7. Honeymoon – Regia Leigh Janiak (Uscito negli USA il 12 Settembre del 2014)

Altro film diretto da una donna, e altro grandissimo risultato, simbolo di come uno sguardo diverso, o se non altro, fino a oggi sfruttato molto poco, possa condurre a una nuova concezione del genere, e a una sua vera e propria rinascita. Quello che fa Janiak con due attori, un laghetto e un bosco, ha del miracoloso, perché prende una trama tutto sommato già vista, addirittura banale, se vogliamo, e la trasforma, cambiando il punto di vista, rendendo quindi nuovo e fresco ciò che sembrava abusato, rovesciando la prospettiva, e quindi sorprendendo e togliendo i punti di riferimento cui lo spettatore è abituato.
Ora Janiak è al lavoro sul dittico di Fear Street, la versione “adulta” di Piccoli Brividi, tratto sempre da R.L. Stine. Sarà un piacere seguire la sua carriera.

8. The Town that Dreaded Sundown – Regia di Alfonso Gomez-Rejon (Uscito negli USA il 14 Ottobre 2014)

Tornando dalle parti di Jason Blum, che da ora in poi sarà sempre più presente nelle nostre liste, questo film è il manuale per il perfetto remake: si prende un film il cui valore storico supera di gran lunga quello artistico e lo si rivolta da cima a fondo. Trattandosi di uno slasher, anzi, di un proto-slasher dalle spiccate caratteristiche metacinematografiche, non si dà troppa importanza alla trama o ai personaggi, quanto alla messa in scena e allo stile. The Town that Dreaded Sundown è infatti un tripudio di invenzioni puramente visive, che omaggia l’originale ma se ne dichiara superiore a ogni inquadratura, tanto per sottolineare ancora una volta, qualora qualcuno di voi ancora non lo avesse capito, che il cinema horror contemporaneo sta bene, vi saluta tutti e vola più in alto dei suoi stessi modelli di riferimento.

9. Starry Eyes – Regia di Kevin Kölsch, Dennis Widmyer (Uscito negli USA il 14 Novembre del 2014)

Non so se lo avete notato, ma su 10 film, la metà sono esordi, che è sempre un dato molto positivo: se registi giovani e alle prese con un’opera prima finiscono tra i migliori film dell’anno, significa che da qui in poi si può soltanto migliorare. Certo, non per tutti è così, ma è indice di una vitalità immensa, e mostra come il cinema dell’orrore sia una fucina di talenti in perenne fermento. Starry Eyes è il primo film dei due registi del remake di Pet Sematary e, qualunque sia la vostra opinione sulla nuova trasposizione del libro di King, non potete dire che i due non abbiano stile. Se non avete visto ancora Starry Eyes, vi conviene farlo alla svelta: è un body horror molto particolare e anomalo, con una protagonista straordinaria alle prese con un personaggio estremamente sgradevole, e pieno di dettagli macabri che vi resteranno sottopelle.

10. Musarañas – Regia di Juanfer Andrés, Esteban Roel (Uscito in Spagna il 25 Dicembre del 2014)

In chiusura c’è spazio anche per il cinema spagnolo che, lo sapete, è sempre nei nostri cuori; guarda un po’, si tratta di un altro esordio, sotto l’egida di Álex de la Iglesia, che è già una garanzia di per sé. Musarañas è un horror da camera, fatto principalmente di dialoghi e personaggi, e quindi di attori, in particolare di Macarena Gómez, qui nel ruolo della sua vita. L’ombra di Shirley Jackson, e del suo Abbiamo Sempre Vissuto nel Castello, si allunga su questo piccolo gioiello, che è la storia di due sorelle recluse nel loro appartamento durante gli anni della dittatura. Un dramma sulla solitudine e sulle ferite non rimarginate del passato che deflagra nel sangue. Poco noto, ma bellissimo.
E ora ditemi, avete mai trovato un anno migliore di questo?

22 commenti

  1. valeria · ·

    3, 5, 7, 8 e 10 sono, personalmente, da standing ovation. che anno meraviglioso! *____*

    1. Che bello vedere che qualcuno apprezza Musaranas ❤

  2. Concordo su Babadook come migliore di un anno che comunque ha riservato belle sorprese.

    1. Per me proprio del decennio in corso, ma senza rivali.

  3. Io per descrivere cosa rappresenti Babadook per me non ho, letteralmente, parole.

    1. Per me, all’epoca della sua uscita, quando dovetti recensirlo, fu difficilissimo, quasi impossibile. Ancora non so come ci sono riuscita
      🙂

      1. Giuseppe · ·

        Ma ci sei comunque riuscita benissimo, a quello che ricordo (davvero un grande film, Babadook) 😉 E pure gli altri titoli sono lì a ricordarci che ottima annata sia stata quella del 2014, Oculus compreso: dannata lampadina, mi procura ancora fastidio fisico al solo ripensarci…

      2. Tanta stima.

  4. Alberto · ·

    A parte che non ho mai visto Oculus e quindi lo vedrò, sono trasecolato nel notare che Babadook è del 2014. Cioè, questi cinque anni chi me li ha fregati? Comunque, anche se in ritardo, bentornata.

    1. Io pensavo fosse di un paio di anni fa, ma proprio al massimo 😀
      Grazie per il bentornata!

  5. Io sono parecchio legato a Babadook. E’ un horror che amai la prima volta che lo vidi e che continuo ad amare tutt’ora. E’ grazie anche a quel film se ho scoperto di amare il gotico. Una pellicola stupenda! Così come lo sono Honeymoon (a mio avviso sottovalutato da molti) e Oculus.

    1. Honeymoon è un film splendido e hai ragione tu, un po’ sottovalutato, o forse sarebbe meglio dire poco visto.

      1. Ricordo che quel film fu una delle mie prime recensioni. Io l’ho molto apprezzato (l’unica pecca io l’ho ritrovato nel doppiaggio italiano abbastanza scadente).

  6. Badabook ancora mi turba enormemente, puttana miseria.
    per la saga di Dead Snow, solo Amore ❤

    Sì comunque è stata una annata ricca il 2014

  7. Babadook e Oculus sono i miei preferiti (Flanagan e’ nel mio cuore ormai) ,
    con grande sorpresa ho scoperto una piccola perla, Wolf Creek 2, di cui ignoravo l’esistenza.
    Mi e’ piaciuto molto, ma non poteva essere il contrario, ormai i consigli di Lucia sono un marchio di fabbrica. Ho ricuperato anche il primo e la serie.
    Certo senza la magnetica presenza scenica di John Jarratt il tutto sarebbe stata una vera trashata.
    Ultima cosa, ho annullato il mio viaggio in Australia, non si sa mai.

    ps2: altra bella notizia, nel 2020 uscira’ la seconda stagione di The Haunting of Hill House. 🙂

    1. Tu pensa che andare in Australia è il mio sogno 😀

      1. Mick Taylor ti sta aspettando 🙂

  8. gia’ visti

    Wolf Creek 2
    Oculus
    Babadook
    The Town that Dreaded Sundown,

    oggi la nuova sorpresa, Starry Eyes, che capolavoro, all’inizio sembrava un filmetto ma arrivati alla fine non riesci a credere a quello che hai visto. 🙂
    Alex Essoe ….Sarah (as Alexandra Essoe) da oscar, un horror malato ..come la protagonista.

    Mi sono rimasti gli altri
    Honeymoon
    Dead Snow 2
    All Cheerleaders Die
    At the Devil’s Door

    speriamo valgano la visione

    Musarañas (questo mi manca)

  9. Scopro adesso che Alex Essoe e’ nel cast di Doctor Sleep (2019) del grande Mike Flanagan 🙂 🙂

  10. Niente mi stavo rileggendo questo post e, sempre senza alcuna volontà di contestare, ma solo quella di segnalare, io credo che “A Girl Walks Home Alone at Night” abbia tutte le carte per essere uno dei dieci migliori della stagione.

    Ovviamnte son gusti, però mi faceva piacere segnalarlo e, magari, sapere che ne pensi.

    1. Il film di Amirpour è splendido, ma è un po’ complicato da collocare per la distribuzione: è ufficialmente del 2014, ma è uscito un po’ dappertutto con un paio d’anni di ritardo. In alcuni paesi è arrivato nel 2015, in altri a fine 2016. Quando è così, faccio fatica a inserire i film.

      1. Vabbè son contento ti sia piaciuto, perché io l’ho trovato veramente bellissimo.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: