
Regia – Damon Thomas (2022)4
Dato che con questo blog mi devo dare una mossa, ho pensato di andarmi a cercare qualche stimolo. e una bella challenge è quello che ci vuole. Il podcast Nightmare on Film Street ne organizza una ogni anno per Halloween: si tratta di vedere un film al giorno dal primo al 31 ottobre, basandosi, per la scelta, sul tema quotidianamente proposto dai due host del podcast. Facile e indolore. Oddio, neanche troppo, perché non so se riuscirò davvero a vedere un film ogni giorno e a trovare il tempo per scriverne qui. Ma ci proviamo.
Saranno di sicuro post più brevi rispetto alla media, ma è ora che diamo una bella spinta propulsiva al blog, prima che muoia in agonia.
Per chi volesse partecipare, le regole della challenge le trovate qui.
Oggi è pure il 3 ottobre e siamo già in ritardo sulla tabella di marcia, però io My Best Friend’s Exorcism l’ho visto il primo del mese. Il tema era First time watch e proprio il 30 era sbarcato su prime l’adattamento del romanzo di Grady Hendrix (sto ascoltando l’audiolibro proprio in questo periodo, tra l’altro).
My Best Friend’s Exorcism è la storia di due migliori amiche, Gretchen e Abby. Siamo nel 1988, le ragazze hanno 16 anni e ognuna di loro se la deve vedere con i problemi tipici dell’età, siano eruzioni di brufoli in faccia o genitori iperprotettivi e molto conservatori. Abby e Gretchen sono molto diverse, per estrazione sociale, aspetto fisico, atteggiamento, modo di vestire, ma si vogliono un gran bene. Per tradizione, insieme ad altre due amiche, vanno a passare una volta l’anno un fine settimana nella casa sul lago di una di loro. E lì avviene il fattaccio: mentre esplorano una casa abbandonata, Gretchen viene posseduta da un demone. Seguirà la consueta trafila di strani comportamenti, incredulità generale e vomito a spruzzo fino a culminare nell’esorcismo del titolo.
Il film sta ricevendo critiche poco lusinghiere da più parti, credo soprattutto dai lettori del romanzo che, è vero, è un’altra cosa, ha un diverso spessore e una maggiore profondità, ma è anche quasi impossibile portare Hendrix sullo schermo senza perdere qualcosa. Il libro è una lettura agrodolce, con un impianto da commedia come gran parte delle opere di questo autore, ma un’anima da coming of age drammatico e molto intenso. Il regista e la sceneggiatrice del film hanno preferito privilegiare l’aspetto comedy e, considerando quanto non sia un’impresa facile riuscire a calibrare i registri di un romanzo di quasi 400 pagine in un film di meno di 100 minuti, comprendo pienamente la scelta di sacrificare le note più scabrose e di buttarla sul teen movie di ambientazione anni ’80, che alla fine accontenta più o meno tutti, anche chi il libro non lo conosce affatto.
Ho tuttavia letto accostamenti strani, tipo con Stranger Things, cosa abbastanza paradossale, dato che il romanzo è stato scritto nel 2015 e pubblicato nel 2016, quindi a ridosso della serie Netflix. Se proprio un accostamento va fatto, questo è con Jennifer’s Body, di cui My Best Friend’s Exorcism è una versione edulcorata, pensata per un pubblico più giovane e quasi del tutto priva di cattiveria. Ecco, forse io avrei spinto un po’ di più sulla satira sociale, sulle differenze di classe tra i personaggi (il libro ci martella parecchio) avrei fatto una presa in giro molto meno bonaria degli istituti scolastici religiosi. Ma va bene anche così: alcuni film nascono con il preciso intento di coccolarti e My Best Friend’s Exorcism è uno di questi.
Una carezzina di 96 minuti con due ottime protagoniste che si può guardare senza dover essere per forza appassionati del genere e che vi strapperà qualche risata e, perché no, una lacrimuccia.
Premesso che se il blog dovesse del tutto morire mi dispiacerebbe, per quanto riguarda il sottoscritto lettore X puoi anche procedere come sta andando, senza per forza “darsi una mossa”. Insomma, non devi niente a nessuno qui, no? Detto ciò, buona visione e grazie per le recensioni (senza stress!!).
Da lettore del blog, egoisticamente, spero che tu possa completare la challenge, onde poter leggere un contributo al giorno. Se poi non dovessi riuscire a scrivere con cadenza quotidiana, ti auguro almeno di riuscire a vedere tutti i film per tuo diletto personale. Un abbraccio
Film di cui si potrebbe anche fare a meno. A parte il fatto che trovo inconcepibile dimenticare l’ispanica nella comitiva di amiche (una nativa, d’accordo, sarebbe chiedere troppo)… In realtà, da quando in qua a fine anni Ottanta c’era una componente multietnica così inclusiva nelle scuole americane, e che stona ancora oggi terzo millennio? In compenso per la finta bruttina Abbie/Elsie Fisher (invero ragazza deliziosa) ci hanno risparmiato occhiali e apparecchio ai denti (e almeno hanno preso un 19enne per il ruolo di una teenager). Certo, decisamente generoso per questo film stiracchiato parlare di coming of age dove il massimo della profondità (non che non abbia avuto sedici anni anch’io) è il tema dei brufoli; un po’ pochino, soprattutto per chi ha in mente la forza visiva della scena nella doccia di Carrie del 2013 (a proposito la Miller sembra la sorellina minore di Chloe Grace Moretz). Se non si vogliono raccontare gl’istituti religiosi seguendo il piglio di The Dangerous Life of Altar Boys (2002) almeno un pizzico di cinica cattiveria: è chiedere troppo? Neanche quello. Ma un paio di spunti questo filmetto esile esile li dà. Se la Chiesa si chiede ancora come riportare fedeli a messa… beh, reclutasse più padri Morgan: ci sarebbe la fila domenica mattina. Intanto abbiamo scoperto che non tutti gli sciocchi prendono LSD, c’è anche chi ripiega sugli yogurt.
Be’, se riesci a completare la sfida e, nel frattempo, a scriverci anche su qualcosina (non necessariamente a intervalli regolari), noi siamo qui… Senza ansia né stress 😉
Un ottobre spaventosamente pieno!
I film così mi piacciono un sacco e mi sono “coccolato” anche con questo.
First time watch personale di questi giorni: “Dig Two Graves” (che ho apprezzato).
Besos!