Ci siamo, finalmente! Dopo l’introduzione dell’episodio numero zero, oggi si comincia a fare sul serio, e si parla, com’è ovvio, del film che ha dato inizio all’ondata dell’horror francese del nuovo millennio, ovvero Alta Tensione, di Alexandre Aja, un film (e un regista) su cui ho cambiato di parecchio la mia opinione rispetto a quando ero giovane e stupida.
Marika, la mia complice in questa impresa, invece è giovane e intelligente, perché a lei Alta Tensione è sempre piaciuto. Abbiamo quindi messo su una discreta difesa d’ufficio di questo horror pieno di ammazzamenti creativi, diretto da un ventiquattrenne che forse neppure sospettava a cosa avrebbe dato inizio.
Perché, appunto, è solo l’inizio.
Che pena non poter interagire personalmente nella vostra chiacchierata,ma di certo l’ho seguita con sommo gusto!. “Alta Tensione” e l’orrore,l’orrore dell’essere emotivamente soli,del dover vivere la propria sessualità di nascosto a volte persino con un amaro senso di colpa,non rivelare ciò che sei realmente non tanto per le reazioni degli sconosciuti,la vera paura è sempre il pensiero che ti assale dal profondo sulla possibile reazione di chi ti sta accanto,la vergogna unito al timore che non lo possano accettare e così forte che finisci spesso per chiuderti a riccio ed anche se hai delle amicizie,in qualche modo ti senti comunque solo,ed anzi vedere gli altri così rilassati,così nella norma secondo i dettami della società,finisce col peggiorare il tuoi stato d’animo,ci si sente alienati,mostri in mezzo ai cosiddetti “normali”! La protagonista del film di Ajia,vederla con l’anima divisa in due ed il cuore spezzato e sanguinante,dal confronto con una amica che ignora completamente quali siano i suoi reali sentimenti,e che gli parla solamente di ragazzi frivoli e traditori per nulla affidabili in quanto già impegnati,ma che nonostante ciò li trova attraenti e degni delle sue attenzioni,dando al contrario della zitella alla nostra protagonista……alla fine il cumulo di tutta la rabbia,la frustrazione,la repressione e la negazione di se stessa ha finito col generare un mostro spietato e mascolino,facendo una strage……incredibile! Bene ora che finalmente ho concluso con il mio lungo papiro vi mando ad entrambe un abbraccione ed un arrivederci alla prossima! CIAO!
Beh, io sono un bel po’ più vecchio. Però mi sono riconosciuto totalmente nell’analisi sulla presa di coscienza della propria identità sessuale, con tutte le lacerazioni emotive che comporta. Spero tanto che per chi è giovane oggi, questo passaggio sia molto diverso. Comunque non avevo pensato al film di Aja in questi termini, e lo trovo uno spunto parecchio interessante che in un certo senso ribalta anche gli aspetti esteriori, quelli definiti truffaldini, del film e gli conferiscono una dignità che prescinde dalla sua fabula più superficiale. Grazie per questo ulteriore approfondimento. I tuoi podcast (anche con Davide) vanno sempre oltre la recensione o l’informazione. Sono radiografie sociologiche. E ce n’è un gran bisogno.
Splendida puntata! Vi ringrazio entrambe! Adoro il taglio e il punto di vista del podcast! Questo film si sposa perfettamente per una chiacchierata informale ma… Ben informata!
Aggiungo alcune cose e scrivo SPOILER anche se cercherò di dire il meno possibile:
Del film avete già detto tutto Voi però aggiungo che:
1) Quando vidi il film ero minorenne e il taglio queer (a livello estetico) di uno dei personaggi mi passò assolutamente inosservato quindi quando è arrivato un certo punto della trama è stato sconvolgente! Poi va be’, vederlo ora dopo tutti questi anni è davvero TROPPO stereotipato e offensivo (parlo sempre a livello estetico di resa del personaggio e il suo arco narrativo) ma pazienza era il 2003… Rivedendolo poi, con il senno di poi è proprio il fatto che dopo averlo visto, la canzone italiana all’inizio no fa più ridere ma fa davvero male perché se il personaggio avesse potuto dichiararsi con quella gioia e l’interesse amoroso rispondere in maniera altrettanto gioiosa ci saremmo persi un bel film dell’orrore ma ci sarebbe stata una fiaba forse un po’ troppo zuccherina ma incoraggiante per chi vive attualmente situazioni simili… Anche se eterosessuale so cosa vuol dire stare di fianco a chi si è infatuati e capire che non c’è trippa per gatti sia perché la timidezza e l’impaccio frena la dichiarazione, sia perché non siamo lontanamente papabili a poter ambire ad un rapporto più profondo con quella persona… Immagino che tutto ciò sia enormemente accresciuto in sofferenza se addirittura si osa amare “fuori dai presunti canoni”…
2) Avevate detto che gli spoiler li segnalavate!!! Mi avete fatto saltare dalla sedia quando ho scoperto la bisessualità di un attore da Voi citato! Scherzo ovviamente! Non è la bisessualità il problema ma che fosse il segreto di pulcinella di tutti tranne che per me! Davvero non ne avevo idea!
Vi scrivo un unico commento di ringraziamento per tutti e tre perché tanto scriverei sempre le stesse cose: siamo commosse, Marika e io, da questi primi feedback e speriamo di continuare a fare cose interessanti.
Grazie di cuore, a tutti.
E aggiungici anche il sottoscritto, che per merito vostro rivedrà Alta Tensione sotto un’ottica differente e più approfondita (nonché ancora più incazzata, com’è ovvio che sia considerando l’ingiusta e dolorosissima condizione della protagonista) di quanto già non fosse tempo addietro…
P.S. Ci sarà una Posta del Cuore anche da queste parti? 😉
Non faremo la Posta del Cuore, perché quella è un’esclusiva di Paura & Delirio e ce la teniamo stretta!
Deliziosa questa prima puntata, grazie 1000. A proposito, non ho capito il titolo del film oggetto del prossimo episodio del podcast.
Grazie!
Il film del prossimo episodio è Calvaire!
Adesso bisogna trovarlo e non sarà facile. 😓