Paura & Delirio: Ep 60 – The Orphanage

Dopo l’Australia, la Spagna: l’anno è sempre il 2007, ed è interessante andare a vedere quello che stava succedendo al di là dei confini degli Stati Uniti in ambito horror. Era il periodo in cui si guardava all’Europa come il luogo della rinascita del genere. Che poi non è mai morto, ma ai tempi si diceva così, e non è colpa mia. Se si volevano i fantasmi, si andava a cercare in Spagna: l’horror di Amenábar, di del Toro, di Balaguerò e dell’esordiente Bayona, che qui firma il suo primo (e migliore) film, prima di abbandonare il cinema spagnolo e trasferirsi a lavorare in pianta stabile negli Stati Uniti, con risultati un po’ altalenanti.
Ma noi gli vogliamo bene soprattutto per El Orfanato, grandissima ghost story (ma poi, è davvero una ghost story?) dal gusto raffinato e classico e con un nucleo emotivo di rara potenza.
Vi consiglio di ascoltare il podcast solo DOPO aver visto il film, perché facciamo abbondanti e copiosi spoiler. Si tratta di un film di quasi 15 anni fa, però magari alcuni di voi ancora non hanno avuto occasione di vederlo, e sarebbe un peccato rovinarglielo.
In apertura, come da tradizione, la Posta del Cuore.



2 commenti

  1. Giuseppe · ·

    Grazie per il podcast dedicato a quella grandissima ghost story che è El Orfanato ( che sia grandissima non ci sono dubbi)! E sì, qualsiasi interpretazione si voglia dare agli avvenimenti io credo che alla fine questa sia davvero una ghost story, si tratti di presenze spettrali in senso classico o “registrazioni” di traumatici eventi passati alla Nigel Kneale (The Stone Tape, appunto). In ogni caso, raffinatezza e nucleo emotivo non vengono minimamente inficiati dalla mancanza di una spiegazione razionale e un alto livello di attenzione da parte dello spettatore rimane comunque requisito fondamentale per accingersi alla visione del film (a cervello cosiddetto “spento” è meglio non iniziare nemmeno).
    Per la posta del cuore:
    Parlando di indagatori dell’occulto, avete mai letto i romanzi di Helmut Rellergerd alias Jason Dark? Se sì, cosa ne pensate del suo longevo personaggio John Sinclair? Potrei sempre sbagliarmi, ma non credo sia mai stato tradotto dalle nostre parti (né dev’essere andata meglio con il reboot britannico di qualche anno fa)…

  2. Grandi! The Orphanage è un film bellissimo. E triste 😦

    Posta del cuore:
    – Domanda buffa. O no?
    Floppate in società. A voi è mai capitato di avere per le mani un film bellissimo, grandioso, rivoluzionario, emozionante, divertente, perturbante, tecnicamente impeccabile, intelligente… importantissimo per voi (per motivi vari), a cui eravate affezionati…, che avete cercato in tutti i modi di condividere con amici e simili, magari anche con persone importanti della vostra vita a cui… ha fatto schifo? E magari ve lo eravate pure visto insieme!
    Vi cito alcuni dei miei: La Chiesa, El dia de la bestia, Ed Wood, Priscilla, The Rocky Horror, The final girls…

    – Si parla molto di slasher, teen-slasher, teen slasher soprannaturale… e io sono molto contento. Magari sbaglio a “incorniciarlo” così, però ce n’è uno che amo da quando ero ragazzino, che secondo me è anche uno slasher, anzi un teen-slasher e pure soprannaturale (e un coming of age molto duro) di cui non si parla mai in quest’ottica: Christine. So che è strano, ma è uno dei miei preferiti di Carpenter (lo so: non esistono “preferiti” con Carpenter:-). Mi piacerebbe, se condividete la premessa, che provaste a raccontare questo film da quest’ottica, magari confrontandolo con Craven, con l’attualità dello slasher… con un’occhio ai personaggi… e poi… fate voi che è sempre un piacere. Mamma mia quante volte ho visto Christine: da piccolo non me lo potevo perdere quando lo davano in tv!

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