Paura & Delirio: Ep 43 – Matinee

Non un horror questa settimana, ma un film sul cinema horror; e sulla paura; e sull’atomica e la crisi dei missili a Cuba. Soprattutto un film sull’etica dell’horror o almeno sul tipo di horror con cui è cresciuta la generazione di Joe Dante.
È un gran bel film Matinee, un gioiello sottovalutato all’interno di una filmografia, quella di Dante, già sottovalutata di suo. Abbiamo parlato di lui e di William Castle, del modo in cui l’orrore cinematografico cambia a seconda delle paure collettive delle diverse epoche; siamo arrivati alla conclusione che oggi il terrore più grande è quello di impazzire, mentre sessant’anni fa l’atomica era sì una minaccia, ma distante, non direttamente subita, qualcosa su cui ci si poteva ancora permettere di scherzare e di costruire intrattenimento di serie B a base di formiche mutanti.
Matinee si presta a svariate riflessioni e divagazioni. Vi assicuro che non mancano, in questa puntata. Spero vi piaccia e vi diverta ascoltarla. Intanto, continuate pure a farci domande per la nostra Posta del Cuore.

 

7 commenti

  1. Jason13 · ·

    io vi adoro! Grazie a te e Davide per questo bellissimo podcast

    1. Ma ci mancherebbe! Grazie a voi per ascoltarlo!

  2. Tigrero · ·

    Grazie infinite come sempre a Te e Davide che mi allietate il fine settimana con il Vostro podcast e per la risposta alla mia domanda lunghissima! È bellissimo comparire proprio sul podcast di Matinée perché è davvero un capolavoro e William Castle era un davvero un genio, molto meno cialtrone di Corman anche perché le zampate piccole (fu lui ad acquisire i diritti di un certo libricino che tanti non avranno letto ma che si è concretizzato in La signora di Shangai! Infatti ne è l’aiuto regista!) O grandi (sempre lui ad acquistare i diritti di Rosemary’s baby che produrrà e vi comparirà in un cammeo e che purtroppo, come una vera e propria maledizione segnerà la sua fine a livello lavorativo e di salute)… Basti pensare che uno dei suoi ultimi film fu bug insetto di fuoco lo stesso anno in cui oltre a quel film la Paramount distribuiva un film che qualcuno avrà sentito nominare, di un certo Spielberg e ne uscì con le ossa rotte e polverizzate e poco dopo morì… Un uomo che è stato un mito ma che al contrario di Corman non è più riuscito a replicare i suoi successi o rimanere dignitosamente a galla e credo che questo non sia dovuto solo al cambio dei gusti del pubblico ma proprio perché nel suo piccolo era un “Autore” per quanto cialtronesco e come John Waters farà sempre film à la John Waters, William Castle farà sempre film à la William Castle, nel bene e nel male… La rabbia sta che colpevolmente in Italia, nonostante siano arrivati quasi tutti i suoi film non ne esista un cofanetto come in America (ma qui non abbiamo i cofanetti nemmeno di Mario Bava, quindi amen…) e mancano all’appello in home video capolavori come the tingler!
    Segnalo in ultimo che il nickname è Tigrèro ed è il nome di un personaggio comparso in uno spaghetti western abbastanza famoso interpretato da Kinski… Era una persona oscena, è vero, ma nei capolavori di Herzog e negli spaghetti western era un ottimo attore/caratterista (è stato addirittura il protagonista di un western/gotico quasi horror magnifico che in pochi ricordano)…

    Ancora grazie Lucia!

  3. Giuseppe · ·

    Dante/Castle, ottima accoppiata! Ed è sempre un piacere ascoltare (e riascoltare) gli aneddoti riguardo a quel genio di Castle: da non molto, tra l’altro, mi sono visto proprio The Tingler, chiedendomi quanto potesse essere stata ELETTRIZZANTE l’esperienza in sala 😉
    Decisamente un gioiello Matinee, ingiustamente sottovalutato oltre che del tutto dimenticato da anni dai palinsesti televisivi di ogni ordine e grado (perlomeno quelli in chiaro)…

  4. Paolo · ·

    Il podcast è bellissimo ma non si può far nulla per l’audio? Lucia, alcune parole che dici sono quasi inudibili (almeno per me)

    al minuto 1.50.30 dici “anche l’idea del cinema dell’orrore come.. (parola che non ho capito) è molto da Sam Raimi”

    1. La parola è luna park!
      Allora, sul suono noi facciamo il meglio che possiamo: registriamo con delle app che sono pensate appositamente per i podcast e facciamo una post produzione il più scrupolosa possibile. Purtroppo non abbiamo macchinari sofisticati perché richiderebbero degli investimenti che, per ora, non possiamo permetterci, quindi per il momento qualche sporcatura è inevitabile.

  5. Paolo · ·

    Io ho visto la seconda guerra civile americana e condivido il vostro pensiero