Late Night with the Devil

Regia – Cameron Cairnes, Colin Cairnes (2023)

Se siete degli assidui frequentatori di questo spazio, sapete come la penso su Ghostwatch; se non lo siete, ve la faccio molto breve: è una delle esperienze più spaventose della mia vita da spettatrice, e questo sul piano personale. Se invece affrontiamo il discorso da un punto di vista il più possibile oggettivo, è stato un esperimento irripetibile e quasi del tutto privo di eredi. Questo perché, oltre alle varie conseguenze legali che la famosa falsa trasmissione della BBC andata in onda la notte di Halloween del 1992, ha portato ai suoi autori e alla rete, un’operazione simile può riuscire una sola volta, e neanche ve ne devo spiegare i motivi, che qui siamo tutti intelligenti.
Può riuscire una sola volta in televisione. Ma cosa succederebbe se, in un film, si facesse finta che un programma analogo a quello fosse stato trasmesso davvero? Magari negli anni ’70?
Succederebbe Late Night with the Devil.

I Cairnes sono due registi australiani che abbiamo già incrociato qualche anno fa, parlando di Scare Campaign. Vi ricordo l’esistenza di Scare Campaign perché il duo dietro la macchina da presa è, in un certo senso, tornato sul luogo del delitto, anche se in maniera molto più raffinata e matura. Sia nel loro film precedente che in Late Night with the Devil si parla di orrore reale che irrompe in un contesto fittizio, sia lì che qui il tema è quello dello sguardo, della percezione, del linguaggio della paura e, in entrambi i casi, abbiamo un protagonista disposto a tutto pur di non perdere terreno e non finire nel dimenticatoio. Il contesto, l’ambientazione e i motivi per cui si perde terreno sono molto diversi, ma è importante sottolineare che Late Night non nasce nel vuoto, è frutto di un percorso coerente e, speriamo, in evoluzione. 

 È il 31 ottobre del 1977 e Jack Delroy, conduttore del programma notturno Night Owl, per fare fronte a un calo di ascolti che rischia di compromettere il proseguimento della trasmissione, decide di ospitare nella puntata speciale di Halloween una ragazzina salvata da una setta satanica, LIly. Insieme a lei, ci sono la parapsicologa che se ne occupa, un medium e uno smascheratore professionista di truffe legate al soprannaturale, figura molto in voga negli anni ’70, e non solo: ricordate La Notte del Demonio (che il film di oggi richiama a partire dal titolo) di Tourneur? 
Il programma comincia nel migliore dei modi, con il medium che dice di avvertire qualcosa di sinistro nello studio, qualcosa riguardante il nome della moglie del conduttore, morta da poco più di un anno. Poi l’uomo si sente male e se ne va sputacchiando robaccia nera. Ma tutto fa brodo per l’indice d’ascolto e per aprire la strada al numero principale: la bambina posseduta in diretta televisiva. 

Trattandosi di un found footage, anche se di una specie molto rara e poco battuta, Late Night with the Devil procede lento e sornione per la prima mezz’ora o giù di lì. Si prende spazio e tempo a sufficienza per presentarci il personaggio principale, interpretato da un David Dastmalchian immenso, che io mi chiedo come mai ancora sia sempre relegato sullo sfondo di grossi progett; il film è in tempo reale e, al netto di una brevissima introduzione impostata come documentario sulla carriera di Delroy, si svolge seguendo la durata della trasmissione al secondo, pause pubblicitarie comprese, ma restando sempre all’interno degli studi e dandoci così l’opportunità di assistere a dei momenti di prezioso dietro le quinte, così da farci conoscere il protagonista anche al di fuori della sua persona televisiva. 
Il film è molto divertente perché Delroy è divertente, sa stare sul palco, sa intrattenere il pubblico, sa gestire gli ospiti e appare sempre in perfetto controllo della situazione. 

Poi smette di essere divertente e comincia a fare paura; va in costante crescendo fino agli ultimi dieci minuti, durante i quali scatena il caos demoniaco più totale e riesce persino a toccare le corde emotive giuste, calandoci nell’inferno privato di una persona che ha sacrificato la parte più intima e profonda di sé per una percentuale di share in più, e perché, fuori dal tubo catodico, c’è un vuoto assordante pronto a risucchiarlo. 
Gli altri personaggi, siano essi tecnici, ospiti, collaboratori fissi, spalle comiche, non sono altro che pedine nelle mani di Delroy, disperato per il suo essere obsoleto e perché la vita gli sta sfuggendo di mano. Ma invitare il diavolo in casa ha sempre delle conseguenze, e chi fosse la vera pedina in tutta questa brutta storia diviene chiarissimo nella sequenza finale (che cita Deliria e io ho urlato).

Come vedete sto cercando a tutti i costi di mantenermi sul vago, per parlarvi del film senza parlarvene sul serio. Late Night è un film che va scoperto e, a sua volta, si scopre per gradi. In questo è quasi un’idea platonica di found footage, non racconta nulla che non sia diretto sotto lo sguardo impietoso delle telecamere, sul momento e nei tempi prestabiliti. Di conseguenza è sempre implicito per tutto ciò che riguarda contesto, retroterra, passato dei personaggi e, cosa ancora più importante, eventi soprannaturali, che si limitano ad avvenire senza che ci vengano fornite troppe spiegazioni, anzi, direi quasi nessuna. Non c’è un prima e non c’è un dopo il talk show, forse non c’è un dopo nemmeno per noi spettatori, forse, come in Ghostwatch, l’entità demoniaca che il conduttore ha improvvidamente lasciato entrare, è trasmigrata attraverso le frequenze televisive per arrivare fino a noi e non so da dove vi sto scrivendo, in questo momento.
Scopritelo da voi. Ci vediamo dall’altra parte.

11 commenti

  1. Jason13 · · Rispondi

    Film che mi ispirava tantissimo, e che ora mi ispira ancora di piu.

    Speriamo in una distribuzione cinematografica (non agostana), dato che la pellicola è andata bene oltreoceano.

    Buon lunedì.

    1. Lo spero tantissimo anche io. La vedo difficile, ma mi piacerebbe un sacco

  2. Giuseppe · · Rispondi

    “Ghostwatch” mi era piaciuto parecchio e, credo, succederà pure con “Late Night with the Devil” che ne condivide la filosofia di fondo (riguardo agli smascheratori di professione, di certo la massiccia -nonché acritica- passione per l’occulto, il paranormale e compagnia varia rendeva il loro lavoro assai difficile)… Però dai, almeno questo potrebbe farcela a uscire nelle sale in tempi e modi decenti, che cazzo!

  3. Luca Verducci · · Rispondi

    L’idea è veramente molto bella e interessante ma ci mette veramente tanto per esplodere e quando succede finisce e aggiungo l’ho trovato veramente trash. Per non parlare che hanno usato l’AI quindi questo non va a loro favore.
    Forse per gli Americani sarà un’esperienza più simpatica visto che ne hanno avuto un casino di questi talk show finti

  4. Molto carino, e lui davvero bravo.
    Su una cosa non concordo. Se si escludono i minuti finali, più cattivi del previsto, il resto non credo avesse intenzione di fa paura. La patina anni 70 (e gli “effetti speciali del’epoca”) rendono tutto troppo “finto” (volutamente, e non con un’accezione negativa) perchè si possano davvero provare paura o tensione. In quest’ottica i minuti finali, per qunto efficaci, risultano quasi stonati e fuori contesto, se paragonati al resto del film. O almeno questo è l’effetto che ha fatto a me…

  5. Bentornata! Ho visto when evil lurks. Mi fa pensare a quando si parla di film come a serbian movie, per le esagerazioni esposte. Mah. Invece sono film come questo, trovo, che ridanno peso a una morte, fan male e avanzano come bulldozer.

    Ho fatto un brutto paragone purtroppo, come tutti i paragoni in realtà, qui brutto perchè distrae da quello che when evil lurks ha lasciato.

    Ah ops son sotto Late night! Piaciuto, concordo su David Dastqualcosa!

  6. dovrebbe essere questo il film che ha scandalizzato il mondo prima dell’uscita; sbaglio o alcune parete dovrebbe essere state decorate in AI senza esplicitarlo

  7. Nicola SuperNando Corticelli · · Rispondi

    Visto oggi…e mi è piaciuto molto. Dastmalchian è mostruso e meriterebbe ancora più fortuna.
    L’omaggio a Ghostwatch mi sembra evidente e ben giocato….oltre altre citazioni varie (anche io alla vista della maschera della civetta di Demonia ho sussultato), ma anche la presa in giro di Amityville e dei Warren mi ha fatto molto ridere.
    Spero in una edizione italiana che non faccia scempiaggini nell’adattamento o nel doppiaggio…altrimenti ce lo godiamo così.

  8. myjojo5060 · · Rispondi

    Ho visto il film, per certi versi una variante finalmente originale sul tema Esorcista/Carrie, dopo che nei decenni centinaia di ragazzine possedute hanno cercato di farci paura, riuscendo spesso nel migliore dei casi a fare solo sorridere o annoiare per la prevedibilitá delle trame e degli effetti.

    Non male anche l’ambientazione nel mondo tv (non ho visto Ghostwatch, mi sto attrezzando…)

  9. Molto bello e… spaventoso.

    Attori più “mostruosi” del diavolo.

    Ho fatto fatica a guardarlo perché ero davvero in ansia.

    Una cosa da spettatore mi ha “straniato” e sicuramente è voluta. (Spoiler, forse) Il “male” si mostra con sembianze “cinematografiche” d’altri tempi e per questo “sembra” finto. Ma non è finto. Eppure alla fine mi è rimasto dentro un senso di ansia, tristezza (umana), paura e… finto.🤔

    Molto interessante, comunque.

    1. Sì, è una cosa che ho notato anche io. Diciamo che è sicuramente voluto, perché i mezzi a disposizione all’epoca erano quelli e si è cercato di restare coerenti con l’ambientazione. A me, devo dire, tutta quest’aria vintage non è affatto dispiaciuta.

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