Regia – MJ Bassett (2020)
Una delle visioni che mi hanno più esaltata durante le mie (ahimè, troppo brevi) vacanze di Natale, è stata questo DTV diretto dalla regista del bellissimo Deathwatch. Credo si tratti del primo film, dai tempi di Jennifer’s Body, in cui Megan Fox non viene ridotta a un mero oggetto sessuale, e non solo, ma le viene dato anche un ruolo che sfida il type casting cui sembra essere condannata da inizio carriera. Non voglio essere la solita nazifemminista, ma ci tengo a sottolineare che dietro la macchina da presa ci sia una donna, e che questo faccia tutta la differenza del mondo.
In parte film di guerra, in parte eco vengeance ultra violento, Rogue è un DTV non nel senso pandemico del termine, quando per ovvi motivi ogni film è purtroppo destinato a essere visto tra le quattro mura casalinghe: Rogue è un vero DTV, è stato girato e concepito per andarsene dritto sul mercato video; è quindi un’operazione a basso costo, e la cosa pesa soprattutto in sede di effetti speciali, ma è anche una prateria selvaggia in cui si può fare di tutto senza che il grande pubblico generalista venga a disturbarti perché si impressiona. Quindi, insomma, sapete a cosa andate incontro.
Megan Fox interpreta Sam O’Hara, la comandante di un gruppo di mercenari in missione da qualche parte in Africa (il film è stato girato in Sudafrica, ma non è specificato con precisione il luogo dell’ambientazione) per liberare una ragazza ostaggio di alcuni miliziani. L’operazione va a puttane, le ragazze si rivelano essere non una, ma tre, i miliziani sono particolarmente agguerriti, e i nostri si ritrovano in mezzo al nulla, a piedi e quasi del tutto disarmati. Si rifugiano in un complesso di edifici abbandonato per passare la notte e attendere l’arrivo dei soccorsi, ma il posto si rivela essere una fattoria di leoni. Sì, avete capito bene: una specie di inferno dove le povere bestie vengono allevate per essere vendute e ammazzate. La fattoria è disabitata, ma nei pressi si aggira ancora una leonessa, molto contrariata, e con un pessimo rapporto con l’umanità. Riusciranno i nostri eroi a portare a casa la pelle, o i miliziani e la leonessa li faranno fuori uno dopo l’altro?
A scanso di equivoci, diciamolo subito: il nemico, in Rogue, non è affatto la leonessa, anzi. È certo un elemento di pericolo, e mieterà il suo buon numero di vittime tra i mercenari guidati da Sam ma, lo dicevamo prima, il film è anche un eco vengeance, e non è intenzione della regista o della sceneggiatrice dare una connotazione mostruosa all’animale, tutt’altro: l’idea, anche se non è poi sviluppata con questa grande raffinatezza (ma siamo in un DTV, che cosa altro pretendente) è quella di mettere in parallelo gli abusi subiti dalla leonessa con quelli subiti dalle ragazze ostaggio dei miliziani: il cuore del film risiede nella violenza perpetrata dai più forti sui più deboli, senza grosse differenze di specie, e sulla conseguente incazzatura dei deboli che, quando vanno finalmente fuori controllo, diventano macchine inarrestabili assetate di sangue.
Quindi, se ve lo state chiedendo, la risposta è sì: si fa il tifo per la leonessa e per Megan, destinate a diventare anche improbabili alleate, perché quando sei a corto di munizioni, usi quello che la natura ti mette a disposizione e non stai troppo a sottilizzare. Come la sua protagonista, Rogue non è un film che va poi tanto per il sottile, anzi, ci va giù con la mano pesantissima quando si tratta di gore e ammazzamenti creativi. I corpi vengono smembrati che è un piacere e, se magari la prima ventina di minuti può apparire convenzionale quanto un episodio a caso di Strike Back (MJ Bassett ha diretto parecchi episodi della serie, e si è anche portata dietro, per Rogue, Philip Winchester), a un certo punto vedrete apparire un simpaticissimo coccodrillo e allora saprete di trovarvi dentro a un B movie serio, vi metterete comodi e vi godrete la mattanza.
Purtroppo, e anche a questo accennavamo prima, la realizzazione della leonessa, quasi sempre animata in post produzione, è pietosa. È un problema annoso e riguarda quasi ogni tentativo di riprodurre in CGI un essere vivente, farlo camminare e muoversi nell’ambiente con naturalezza come se fosse vero. Di solito l’uncanny valley è dietro l’angolo, ma qui si sfiora in più punti il ridicolo. E tuttavia, Bassett sembra esserne consapevole e ci mostra la leonessa a figura intera e in piena luce soltanto quando proprio non se ne può fare a meno. Per il resto, si affida molto a giochi di ombre (gran parte del film si svolge di notte), e a un cast che, Fox in testa, ci crede tantissimo e sembra anche divertirsi tantissimo.
Le sequenze d’azione, a parte qualche taglietto di troppo atto a coprire le mancanze del budget, sono molto ben costruite, e non mi aspetto di meno da una come Bassett, che ha in curriculum tanta televisione di stampo action ed è in attività da una ventina d’anni tra grande e piccolo schermo. Anche se non la conoscete di nome, avete per forza visto qualcosa firmato da lei.
Megan Fox, tutta grinta e poche parole, ce la mette davvero tutta per scrollarsi di dosso quel fastidioso ricordo di una “troppo bella per essere anche brava” e ci riesce alla grande.
Alla fine, Rogue è un piccolissimo film che vi farà passare una piacevole serata e si becca quei tre o quattro punticini di valutazione in più per una battuta ricorrente sui Backstreet Boys che, sarà il mio senso dell’umorismo deviato, mi ha fatto ribaltare dalle risate a più riprese.
Come sempre, gennaio è un mese piuttosto avaro di proposte interessanti, quindi si vanno a rispolverare i fondi di magazzino dell’anno appena trascorso, e capita anche di scovare qualche perla. Guardatelo. Buon divertimento.
La stroncatura su i 400calci mi aveva messo una gran voglia di vederlo, ma ancora non l’ho fatto.
L’idea “secret wars+leone” mi intrippa, sperando che non ci siano troppi wtf moments.
Io ormai qualunque cosa stronchi quel sito lì, la prendo come un incentivo a vederla. I momenti WTF abbondano, soprattutto quando arriva la leonessa in CGI, ma il film rimane comunque un divertimento unico. Almeno secondo me. L’ho cominciato a vedere, mi pare, il pomeriggio del 26 perché non avevo voglia di nulla che fosse più impegnativo di Megan Fox vs leonessa, neanche mi ricordavo che a dirigerlo ci fosse Bassett. E invece sono rimasta sorpresa.
Deathwatch era davvero splendido, e nemmeno Solomon Kane mi era dispiaciuto, a dirla tutta (giusto per rimanere in ambito fantastico). Così come, del resto, di MJ Bassett ho apprezzato assai anche gli episodi di Strike Back da lei diretti, e quindi non mi formalizzerò sulla convenzionalità dei primi venti minuti di Rogue 😉 Tenendo conto che mi incuriosisce parecchio vedere Megan Fox in un ruolo diverso dal solito (finalmente, aggiungo)…
A me Solomon Kane piacque assai. Andai a vederlo in sala, divertendomi un mondo!