Me lo avete chiesto, e io non riesco mai a dire di no a nessuno: credo sia una specie di patologia da cui, prima o poi, dovrò farmi curare.
Questa volta, non c’è data di distribuzione che tenga: i film sono messi in ordine di gradimento della sottoscritta, disposti quindi secondo il mio sindacabilissimo giudizio, esponendomi al pubblico ludibrio. Si tratta di un lavoro enorme, spaventoso, che io davvero, non so come diavolo mi sia venuto in mente di assecondare cotanta follia, e di sicuro mi perderò qualcosa per strada, perché non è evidentemente umano che tutto vada per il verso giusto.
Un’avvertenza, prima di imbarcarci in questa impresa disperata: non è detto che i film presenti nel video da me montato corrispondano del tutto alla classifica, perché, quando si realizza un video del genere, si bada più alle suggestioni visive delle singole inquadrature che ad analizzare in maniera razionale la portata o la qualità del singolo film.
Insomma, emotività per il video, freddo calcolo per la classifica, altrimenti mi si spezza il cuore ogni volta che non posso mettere un film in top 10.
Cominciamo e che Dio me la mandi buona.
50. The Conjuring – Regia di James Wan (2013)
Perché si trova qui: Credo che The Conjuring abbia, in un certo senso, definito il decennio appena trascorso, se non altro per quanto riguarda l’horror considerato più commerciale. Che vi piaccia o no, che lo consideriate un film valido o mera spazzatura per le masse, il primo capitolo della saga dei Warren è uno dei simboli del cinema dell’orrore dei nostri tempi. Si trova in basso in classifica, perché ci sono decine di film a esso superiori, ma sottovalutarne l’importanza significa non avere una visione chiara della storia contemporanea del genere.
Scene da ricordare: Il battimani nel buio con la povera Lili Taylor terrorizzata dal demone nello scantinato e l’apparizione sull’armadio in camera delle ragazze, un jump scare fatto come Satana comanda, ovvero tramite un movimento di macchina.
49. Scream 4 – Regia di Wes Craven (2011)
Perché si trova qui: È il canto del cigno del mio Wes (sì, avevo detto che sarei stata lucida, fredda e razionale. Ho mentito), è un regalo d’addio per tutti i fan della saga e, se è importante dare spazio ai film responsabili di aver forgiato l’identità dell’horror negli anni ’10 del XXI secolo, credo sia altrettanto importante ricordare quelli che hanno chiuso un’epoca, gli ultimi della loro specie, per capirci.
Scene da ricordare: I primi dieci minuti, dove ci sono almeno quattro film nel film incastrati l’uno nell’altro, e l’omicidio di Kirby (Hayden Panettiere), che in sala mi ha fatto rovesciare i pop corn sul mio disgraziato vicino di posto.
48. Yellowbrickroad – Regia di Jesse Holland e Andy Mitton (2010)
Perché si trova qui: È un piccolo monumento al cinema horror indipendente, girato in un periodo molto diverso da quello attuale, quando i film così te non te li tiravano dietro a mucchi ogni settimana. Un’operazione del genere, nel 2011, in piena crisi, quindi, era un atto di coraggio e amore profondi, e bisognava essere anche un po’ incoscienti per raccontare una vicenda così intricata e, passatemi il termine, filosofica, con tre lire messe in croce e un campo di carciofi.
Scene da ricordare: L’orrida cacofonia che, a un certo punto, aggredisce i partecipanti alla spedizione, un assalto sonoro che fa digrignare i denti e accapponare la pelle, e la prima, repentina e inaspettata, esplosione di violenza che manda tutto a puttane nello spazio di un secondo.
47. Crawl – Regia di Alexandre Aja (2019)
Perché si trova qui: Diciamolo: dopo anni passati a ricoprirlo di insulti e vituperi, qualcosina a quel cazzone di Aja gliela devo. E poi, se riesce a confezionare un film in grado di intrattenere a questi livelli, io spero soltanto che continui lungo la strada tracciata da Crawl e ci doni altri dieci, cento, mille film di mostri. Crawl è un film della Asylum fatto bene, un B movie fiero della sua condizione e anche parecchio svergognato. Il ferragosto migliore della mia vita, questo è certo.
Scene da ricordare: La triste fine che fanno i ragazzotti intenti a rapinare il negozio e il confronto tra la meravigliosa Kaya Scodelario e il perfido alligatore nella cabina della doccia.
46. Halloween – Regia di David Gordon Green (2018)
Perché si trova qui: Non dobbiamo dimenticare che gli anni ’10 sono stati pesantemente condizionati dalla nostalgia, che più vado avanti più ritengo essere una delle peggiori malattie collettive della mia generazione; e tuttavia, non tutte le operazioni nostalgiche si sono dimostrate deleterie. Una delle più riuscite è proprio questa ennesima resurrezione di Michael Myers, soprattutto perché ha azzeccato i due personaggi principali, Michael in particolare, come non accadeva da anni.
Scene da ricordare: L’omicidio dei due giornalisti nei bagni della stazione di servizio, brutale come non mai, e il lungo piano sequenza che vede Michael aggirarsi per Haddonfield ammazzando qua e là.
45. The Divide – Regia di Xavier Gens (2012)
Perché si trova qui: In un cinema che pullula letteralmente di fantasie post-apocalittiche, il film di Gens, superstite dell’ondata splatter francese dei primi anni del secolo, svetta su tutti gli altri per il saper cogliere l’essenza della fine del mondo, senza mai mostrarla sul serio, ma raccontandola da una prospettiva limitata, che amplifica l’angoscia e il senso di smarrimento dei personaggi, e di conseguenza il nostro.
Scene da ricordare: L’inizio, con l’esplosione nucleare vista dentro le pupille di Lauren German, e la fine, quando usciamo dal bunker e capiamo che non c’è più nessuna speranza.
44. The Invitation – Regia di Karyn Kusama (2015)
Perché si trova qui: L’horror, negli ultimi dieci anni, è stato in grado di dare una voce a un pugno di registe che si sono fatte strada in un genere di quasi esclusivo appannaggio maschile a gomitate, dando risultati straordinari. Questo elemento nuovo ha modificato il volto del genere in maniera radicale e irreversibile. Esiste, oggi, un nuovo sguardo su vecchie tematiche, e The Invitation è uno degli esempi migliori del cambiamento ancora in atto.
Scene da ricordare: Il terribile imbarazzo che sale quando la coppia di ospiti rivela agli amici di far parte di una specie di setta, e le lanterne alla fine. Gesù, quelle lanterne…
43. A Cure for Wellness – Regia di Gore Verbinski (2017)
Perché si trova qui: Perché il cinema gotico non è morto, si trova soltanto in una posizione un po’ complicata; nonostante io non faccia mistero di considerare gli ultimi anni tra i più vivaci e proficui dell’intera storia del genere, devo ammettere che il pubblico è refrattario a un certo tipo di storie, e devo anche ammettere che un po’ mi mancano. Purtroppo, A Cure for Wellness non è stato capito, ma non posso sempre e soltanto parlare di film su cui ci troviamo tutti d’accordo. Più lo rivedo e più lo trovo splendido.
Scene da ricordare: L’ingresso del treno in galleria e l’esperienza del protagonista nella vasca con le anguille.
42. All Cheerleaders Die – Regia di Lucky McKee (2014)
Perché si trova qui: Innanzitutto, qualunque cosa faccia McKee, anche il filmino della cresima di sua figlia, ha diritto di cittadinanza in una mia classifica; inoltre, se non inserisco tra i 50 migliori horror del decennio un film come All Cheerleaders Die, sono solo chiacchiere e distintivo, perché è l’esatta tipologia di horror che ha rivoluzionato il genere, riappropriandosi dei suoi stereotipi e cliché, e caricandoli di nuovi significati. E Lucky McKee resta il migliore, il più radicale, il più sottovalutato, il più grande.
Scene da ricordare: La camminata a rallentatore nei corridoi della scuola, che demolisce anni di analoghe camminate con diversi intenti, e il racconto di Maddy (Catlin Stasey) della violenza subita, che trasforma una horror-comedy adolescenziale in un incubo.
41. Frozen – Regia di Adam Green (2010)
Perché si trova qui: È l’unico film degno di chiamarsi tale diretto da Green, un regista che, per qualche anno, è stato considerato dal fandom una grande promessa, per poi sgonfiarsi come un palloncino bucato dopo aver mostrato al mondo di essere in grado di fare soltanto Hatchet. Però c’è Frozen, in mezzo a tutta quella approssimazione dilettantistica, e credo sia uno degli horror claustrofobici più intensi mai realizzati. Da premiare anche soltanto per le condizioni proibitive in cui è stato girato.
Scene da ricordare: L’attacco dei lupi che si pappano uno dei tre protagonisti mentre gli altri due, bloccati sulla seggiovia, possono solo tapparsi occhi e orecchie, e il risveglio di Emma Bell con la mano incollata alla balaustra.
In che fatica ti sei (nuovamente) imbarcata… Perfetto quello che hai colto in “All Cheerleaders die”. Il ribaltamento di senso non è roba per tutti. Siccome l’avevo colto anche io a una prima visione, per le prossime 24 ore mi sentirò intelligente. Grazie.
Lucky McKee ribalta il senso degli stereotipi di genere da quando ha esordito nel 2002. Ora sta per arrivare il suo nuovo film e io non sto nella pelle perché mi manca tanto.
Mi ricordavo altre prove di McKee, Hai scritto 2002, costringendomi a gugolare.
Santo Universo! Ha esordito con “May”!! Se vogliamo con “All Cheerleaders” fa qualcosa di più sottile. Perchè è vero che c’è questa sovversione anche negli altri suoi lavori, ma…Bhe, in May c’è appunto May. In “The Woman” c’è appunto “the Woman”.. Qui , anche se a un primo livello “ti fa stare meno male” …Cheerleaders…. Un teenager americano stupido ci si potrebbe persino DIVERTIRE…
P.s.-Giusto includere “The Conjuring”. Apprezzabile anche la “storicizzazione” del film in termini di economia dell’horror contemporaneo. D’altronde su “perchè si trova qui” non potevi essere così schietta da scrivere: LILI TAYLOR, LILI TAYLOR, LILI TAYLOR!! 😀
Cheerleaders ti frega perché, fino a un certo punto, è davvero divertente. Poi è come se qualcuno cominciasse a prenderti a ceffoni, e tu ti senti pure in colpa per esserti divertito.
Bellissimo ❤
E comunque sì, Lili è ragion sufficiente per inserire in film in qualunque classifica.
Allora, intanto recupererò Yellowbrickroad perché mi manca.
In questi giorni sto riguardando A Cure for Wellness (plurali, i giorni, ché non ho tempo per fare un ca**o e mille interessi da infilare in quell’ora di libertà che ho) e quel treno che entra in galleria è splendido sul piccolo quanto sul grande schermo, indimenticabile.
All Cheerleaders Die è adorabile (io aspetto ancora il sequel. Giuro) ma è giusto che Frozen stia sopra: credo non lo riguarderò MAI PIU’ finché campo perché mi ha dato gli incubi e quasi ammazzata di tachicardia.
È pure lunghissimo, a A Cure for Wellness 😀
Tu pensa che io Frozen ho fatto la cazzata di rivederlo qualche giorno fa, mentre lavoravo al video, e me ne sono pentita amaramente: ho avuto di nuovo gli incubi, mentre sotto sotto, ringraziavo Cthulhu perché odio la neve 😀
Ma no, dai, che la neve col suo candido manto è bellissima (ecco, forse tranne che per il traffico cittadino e le gelate notturne, così la mattina dopo esci di casa e finisci col culo per terra senza manco accorgertene)! Certo è che Frozen non è esattamente il titolo più indicato per imparare ad amarla 😛 Peccato che il buon Adam Green a quel livello sia rimasto un unicum… mentre, per nostra fortuna, non è mai stato il caso di Lucky McKee come anche All Cheerleaders Die sta lì a dimostrare.
E poi in lista, tra gli altri, c’è Yellowbrickroad, a cui aggiungo pure il mio personale valore affettivo perché mi riporta a quel 2011 che mi vedeva come recente acquisto del tuo giovane blog, intento a iniziare il recupero di tutte quelle recensioni (precedenti al mio arrivo) che mi ero perso… 😉 ❤
Eh già, Yellowbrickroad è proprio un film dei primissimi passi di questo blog. Tu sei arrivato davvero presto ❤
Quanti ricordi!
Ne ho visti solo 3 😂
Stupendo Halloween 🔪🔥🔥
Ma io sono contenta che Halloween ti sia piaciuto!
lo ho adorato, ho anche il suo dvd^^
Ho visto solo ieri A cure for wellness e non ero preparata. Mi aspettavo un filmettino da seguire distrattamente e invece…
Ci sono delle immagini di una bellezza inaspettata.
Che brava che sei a fare questa super lista, quanto ci vuoi bene!
Povero Verbinski: quel film gli ha quasi stroncato la carriera. Un peccato, davvero.
Sono contenta che ti sia piaciuto e sì, vi voglio bene ❤
Mi hai colpito al cuore tre volte: con Halloween, Scream 4 e The Conjuring. Sì, lo ammetto, quest’ultimo mi è piaciuto molto, sono di bocca buona… Ma in compenso mi sono piaciuti tantissimo anche The Invitation e La cura dal benessere, quindi mi sento già un po’ più cinefilo 😁
Grazie per questo nuovo e prezioso lavoro che hai iniziato, ci sono già cinque film che devo recuperare!
E spero ce ne saranno altri da aggiungere alla lista, nelle prossime settimane 🙂
Grazie Lucia 🙂
Ma ci mancherebbe! 🙂
Se questo è solo l’inizio, che meraviglie ci aspettano? 🤩
Ah, non lo so neanche io. Solitamente improvviso 😀
❤
Eh, ma se c’è una classificona, l’imprevisto dovrebbe essere tutto per noi lettori 😉
Ma comunque sia, prendo tutto!
Ti giuro che c’è anche per me: sto riconsiderando molte cose mentre scelgo i film. Credo sia più divertente così, mi sorprendo delle stesse decisioni e di come sono cambiati i miei gusti nel corso degli anni. L’unica posizione che non è destinata a cambiare è la prima.
*si sfrega le mani*
Ho come la semsazione che la prima posizione non ci sia alcun bisogno di spoilerarla 😀
Anche piuttosto ineccepibile, direi.
Io invece sono curioso di quelli che in gergo calcistico si chiamano “derby”… Se presenti entrambi (non perchè non meritino , ma perchè sono entrambi puttosto borderline pure per il nostro non genere) chi starà davanti tra Doomsday e Turbo Kid (praticamente è Escape from LA vs Escape from NY ) ; se preferisci l’ Aster luminoso di orrore umano o l’Aster ombroso di orrore soprannaturale. Quale “brutto posto” sia il più meritevole. E quale “brutta persona”, non so , un cieco dentro casa o un dropout on una baracca di lamiere…
Mi dicertirò.
* mi frego le manone anch’io*
Per fortuna Doomsday è del 2008!
Altrimenti la prima posizione sarebbe stata pericolante 😀
mi sento molto fiera del fatto che me ne manchino solo 2: il nuovo “halloween” e “all cheerleaders die” 😀 non vedo l’ora di leggere il resto della classifica! 😀
All Cheerleaders Die è una meraviglia per gli occhi e una gioia per il cuore.
Dai, vedilo, vedilo, vedilo!
Me ne mancano due o tre, ma su tutti gli altri sono d’accordissimo. Il mio preferito di questa lista è The invitation, ma anche Frozen, The Conjuring e Crawl non scherzano affatto.
Ne ho visto la maggior parte, concordo anche con i relativi giudizi. Il migliore di questa selezione è a mio parere The Invitation, che forse avrebbe merito un posto in classifica più alto. A qualche distanza piazzo Crawl e Frozen: il primo perché ho il debole per i film con i coccodrilli, il secondo perché è quello che mi ha fatto star male più di tutti durante la visione. Mi basta un’altezza di mezzo metro per avvertire le vertigini, figurarsi vedere per quasi tutto il film quei disgraziati penzolare nel vuoto. I lupi sono stati un bonus, dato che situazione mi sembrava già terrorizzante di per se stessa. Brrrr…
Ero convinto di essere l’unico ad aver apprezzato Yellowbrickroad. Ricordo che mi lasciò una sensazione di disagio per diverso tempo.
The divide è un altro film non molto citato, che mi è garbato parecchio.
Pollice su anche per gli altri titoli da te citati