Regia – Fede Alvarez (2013)
E sono tre.
Tre remake uno migliore dell’altro in una stagione cinematografica che continua a essere superiore alla media da ogni punto di vista. L’horror, che del cinema, lo sappiamo, è un po’ il parente povero, si difende e se la cava come può. E qui arrivano una buona notizia e una cattiva: quella buona è che il film di Alvarez, dopo una prima parte in cui stenta a decollare, esplode poi in una seconda che è un vero tripudio di splatter artigianale di pregevole fattura. Arti troncati, lingue tagliate a metà, sparachiodi in ogni parte del corpo, colpi di fucile che fanno volare via braccia, facce tagliate con pezzi di vetro e un vero e proprio bagno di sangue che fa terminare il film in gloria e addirittura col desiderio che se ne faccia un altro a ruota.
La cattiva notizia è che, purtroppo, La Casa soffre di tutte le mancanze e le storture di un cinema dell’orrore commerciale fatto a uso e consumo di un pubblico di deficienti. Adesso, io non lo so se davvero Hollywood ha allevato una generazione di rincoglioniti, o se sono gli studios a lavorare nella convinzione che chi va in sala a vedere un prodotto non indipendente, non possieda gli strumenti necessari ad affrontare un film che non gli fornisca spiegazioni preconfezionate e semplificazioni di stampo moralistico su un piatto d’argento. Io questa ansia di giustificare e tranquillizzare non riuscirò mai a mandarla giù.
E così, per arrivare al momento in cui i demoni finalmente si palesano e il sangue comincia a scorrere, dobbiamo sorbirci un pistolotto introduttivo interminabile, una sotto trama a base di tossicodipendenza, rapporti famigliari incrinati, traumi legati alla madre morta e un’introspezione farlocca e non richiesta, messa lì soltanto perché pare brutto prendere cinque personaggi e farli a pezzi, senza prima fornirgli un background. Ma superficiale e inutile.
Perché si vede lontano un miglio che ad Alvarez non interessa, che il suo unico scopo è immergerci in fluidi e liquami. Ma bisogna pagare dazio. E quindi ci toccano 20 minuti di nulla. In un film che ne dura appena 91.
Alvarez è mio coetaneo, classe 1978. Un po’ lo invidio: ha fatto un cortometraggio e Raimi gli ha offerto di dirigere il remake di quello che deve essere stato un mito della sua formazione cinematografica. Ci siamo cresciuti tutti con la trilogia di Evil Dead e prendersi la responsabilità di riportarne il primo capitolo sullo schermo deve essere sì complicato, ma anche elettrizzante. Tornare in quei boschi, in quella baita, riaprire quella botola. E impiastricciarsi di sangue finto. Sì, invidia estrema.
Si tende spesso a dimenticare che La Casa, l’esordio di Raimi non era e non voleva essere un horror comico. Quel film ha davvero terrorizzato intere generazioni di spettatori, sia quando uscì in sala che quando poi si diffuse in home video. La Casa segnava la nascita di una nuova concezione del film horror, che non era più quella di veicolo di angosce esistenziali o sociali. La paura, in Evil Dead era il corrispettivo di un tunnel dell’orrore, di un otto volante da incubo. Brividi e divertimento che andavano a braccetto, per un’esperienza cinematografica completamente nuova.
Ma lo scopo era sempre quello di mettere paura. E semmai l’ironia, comunque presente, non stemperava, ma aveva l’effetto contrario di aumentare i brividi.
Alvarez la lezione la impara bene: fattore comicità del tutto azzerato. La Casa è un film dell’orrore serissimo. E in questo va in controtendenza rispetto ai suoi omologhi contemporanei. Sì, la battuta ogni tanto ci scappa, come anche la smargiassata, soprattutto nella parte finale, dove però si avverte la necessità di scatenare, ogni tanto, una risata liberatoria, tramite qualche citazione messa al punto giusto. Ma per tutto il resto del tempo, si cerca di costruire un vero horror. E credo sia un tentativo da premiare, anche se non per tutti sarà riuscito.
Dipende da quello che si cerca in un remake, se si riesce ad affrontarlo senza un pregiudizio troppo grande. E lo so che con La Casa è più complicato che con altri film. Io volevo farli tutti a pezzi solo perché avevano osato. Solo che andrebbero considerate le cose da un altro punto di vista. Il film è riuscito? A prescindere dal confronto con l’originale che è per forza di cose perso in partenza, a me sembra di sì.
Bieca operazione commerciale per rilanciare una saga e farci un sacco di soldi sopra? Scusate il portoghese, ma grazie al cazzo che è così. Era così anche nel 1981. Raimi non ha mai pensato di fare arte. E non c’è niente di male se poi il risultato è dignitoso e se, forse, ci regala un nuovo regista da tenere d’occhio.
Credo che sia molto utile andare a vedere La Casa al cinema, giusto per rendersi conto dell’effetto che ha sul pubblico pagante. Il film dell’orrore, a volte, ha ancora il potere di essere un trascinante rito collettivo e Evil Dead 2013, si pone proprio con questo intento. Forse visto seduti comodi sul divano non fa paura. Ma dentro una sala buia, col dolby sparato a palla, suscita tutta una serie di reazioni.
Io mi sono spaventata, mi sono coperta gli occhi, mi sono rannicchiata nella poltrona. Sono appassionata di horror proprio perché avere paura mi piace. Non sono il tipo che dice di divorare film di mostri e demoni senza spaventarsi. Io mi voglio spaventare. Voglio guardare le scene più forti attraverso una fessura tra le dita. E non mi vergogno a dire che andare al cinema a vedere un horror insieme a me fa molto ridere, perché me la faccio sotto spesso e volentieri. E più me la faccio sotto, più esco dalla visione contenta e soddisfatta. Sono masochista, che volete farci.
Ma in sala non ero l’unica. Ed è stato bello, è stato come tornare indietro di qualche anno. Sì, all’inizio c’erano i soliti ragazzini che facevano battutine e sghignazzavano. A partire dal secondo tempo però, non ha più riso nessuno.
Se nel 2013 un film dell’orrore riesce ancora a mettere a tacere una torma urlante, io faccio il tifo per lui.
Il remake de La Casa è un film che sicuramente avrà i suoi detrattori. Ed è comprensibile che faccia storcere il naso a molti. Ma, se da un lato si pone come classico prodotto di intrattenimento moderno, con tutti i difetti di cui abbiamo parlato, dall’altro ha il merito indiscutibile di aver riportato lo splatter in sala e di provare in tutti i modi a ricreare quell’atmosfera da baraccone infernale del suo predecessore. Che resta lì, indimenticabile ed eterno. Ma che, per una volta tanto, viene omaggiato (e il termine non è ironico) nel modo migliore possibile.
Restate fino alla fine dei titoli di coda che c’è una sorpresa.
Ultima postilla: Jane Levy è splendida e brava. La scelta di utilizzare una protagonista femminile si è rivelata azzeccatissima. Spero in un seguito. Il prima possibile.
Recensione di Hell
Recensione di Mr Giobblin
Anche qui sono sempre più curioso di vederlo, ma non credo che troverò qualcuno per andare al Cinema…aspetterò. 🙂
Eh, ma al cinema credo faccia tutto un altro effetto…in sala è una bomba. E’ un film fatto apposta
Io riesco a cagarmi sotto anche a casa col volume basso e guardando il film a mezzogiorno. 😀 😀
E io ti tifo, perché altrimenti che gusto c’è?
😀
❤
Ne state parlando tutti bene, io non posso non vederlo ora! 😀
Ciao,
Gianluca
C’è anche chi ne parla molto, molto male 😀
però vedilo, almeno per completismo
Potrebbe essere un incentivo per fare una rassegna su tutta la saga. 🙂
mo tocca scoprire che pure Carrie sarà una figata -io che ho già fatto la recensione negativa a prescinere-e poi giuro che per un anno la smetto di fare il saputo ad oltranza.
Mi piace l’idea che sia serissimo e che abbia zittito i ragazzini,lo guarderò quando sarà disponibile per le note vie.
La sorpresa finale mi sa che ha a che fare con Campbell…Sai ho scaricato my name is bruce,l’hia visto?Mi farà fare matte risate e mi gaserà…?
ciao buon sabato sera 🙂
Col remake di Carrie la vedo più complicata, perché comunque dietro non c’è nessuno che abbia partecipato al primo film. Qui il produttore è Raimi in persona e credo abbia influito moltissimo sulla resa finale.
My Name is Bruce è divertentissimo!
eh ma sai pure il nostro dio era produttore esecutivo del remake di the fog o ricordo male,sai ho cancellato perchè non è fattibile che abbia sbagliato
E quindi anche la mia generalessa e prof del cinema horror fa come me:film visti tra le fessura delle dita,poi vabbè io strillo pure,no sono un cinema quando guardo gli horror,fa piacere di non essere l’unico
E chiaramente tifo alla grande,ma veramente alla grande
Ok,allora vedo my name is bruce…Lunga vita a Bruce!
sono d’accordo praticamente su tutto . Devo dire che l’effetto collaterale che mi ha creato questo film è stato quello di andarmi a rivedere l’originale che comunque resta su un altro pianeta. E che è un horror comico un paio di palle perchè la strizza che provoca è ancora tanta e di comico c’è poco o nulla ( come magari succederà in Evil Dead 2 e io, maligno , penso che tutti quelli che dicono che Evil Dead è comico si riferiscano erroneamente al 2 ). Io l’ho definito un nuovo vintage horror perchè pur avendo qualche vizio dell’horror odierno( il creare a tutti i costi un background ai propri personaggi oppure la classica mezzoretta introduttiva in cui ci si perde in chiacchiere) quando si scatena la mattanza, che e a noi (ce) piace tanto perchè siamo lì per quello, il suo aspetto è decisamente vintage con effetti se vuoi anche rustici ma tremendamente efficaci e ben lontani dalla plasticosità della computer grafica. E comunque Alvarez non mi sembra male come regista!
Questa cosa di confondere il 2 con l’1 l’ho notata anche io. Evil Dead horror comico…vabbè, non lo avete visto o fate gli smargiassi perché quel film fa cagare sotto ancora oggi, con tutto il fatto che gli effetti speciali sono datati.
La parte splatter di questo remake è decisamente la cosa migliore. Vintage, hai ragione. Perché a parte qualche intervento miratissimo e impercettibile, è tutto fatto dal vero e la CGI quasi inesistente.
Vintage anche per le atmosfere e per la volontà di suscitare paura.
E Alvarez ci piace 😀
Vado stasera e ti dirò. Il trailer mi è piaciuto molto ma prima di vedere quello ero prevenuta ché La casa non si tocca a prescindere! Comunque pure io mi spavento sempre agli horror! Io che guardo un film intero attraverso la fessura tra le dita o fissando solo l’angolo in basso a destra dello schermo è un classico! Eppure è proprio così: più hai paura e più ne guardi. È l’effetto catartico, quello della tragedia greca. Cosa c’è di più classico e nobile?
Infatti non c’è niente di più divertente che spaventarsi. Se non ti fanno paura, che li guardi a fare?
Poi però, una volta visto, devi farmi sapere che ne pensi 😉
Nonostante le scene splatter siano decisamente riuscite non mi ha minimamente coinvolto anzi ho rischiato di addormentarmi,mi sa che sto invecchiando…
No, non stai invecchiando. Io sono moooolto più anziana di te e anche un po’ rincoglionita.
Sicuramente è un film che avrà i suoi sacrosanti detrattori.
Anche qui ero partito prevenuto -molto- dall’inizio, c’è poco da dire (ma del resto lo sai già)…a prescindere dal fatto che l’originale sia e rimanga un unicum, anche il coinvolgimento diretto di Raimi e Campbell in questo remake non mi mi era sembrato bastante per evitarne il disastro (in fin dei conti, si trattava anche per loro di aver a che fare con quella famigerata New Hollywood sempre così attenta e sollecita riguardo a talento, originalità e creatività 😦 ). Però se è riuscito a farti quest’effetto, potrei anche riconsiderare il mio ferreo proposito iniziale di lasciar perdere 😉
Io consiglio a tutti di vederlo. Poi magari non piace, o non si riesce ad apprezzarlo per tutti quei difetti di cui ho anche parlato. Ma credo sia necessario vederlo, perché è un horror che cerca, magari non sempre riuscendoci, di essere serio.
E ce ne sono sempre meno
Completamente d’accordo con te, anche sul fatto delle reazioni agli horror. Ne ho scritto anche io e praticamente dico le stesse cose. Molto azzeccate anche le citazioni all’originale, che me l’hanno fatto riproiettare in testa: come la macchina fuori dalla casa, la testolina che spunta dalla botola e la mano tagliata. Se vogliamo proprio cercare il pelo nell’uovo direi che, sì, quella prima parte della tossicodipendenza era messa lì per dare un senso costruttiva, ma poteva essere evitata, così come i primi 5 minuti di film, con quella legata al palo. Sinceramente non ho capito il bisogno di fare quell’intro, se poi tutta quella gente sparisce nel nulla.
C’è da aggiungere, però, com’era sospettabile che Cabin in the wood ha cambiato il modo di guardare questi film, almeno per quanto mi riguarda.
I primi cinque minuti fanno parte dell’introduzione inutile per cui ti devono spiegare per filo e per segno tutto quello che è successo, altrimenti non capisci. perché pensano che sei scemo.
E vabbè, oggi ci sta, non se ne fa a meno.
ma quando parte lo splatter, ti diverti come non mai.
Sì, Cabin in the Woods ha cambiato un po’ le carte in tavola. Eppure pare che la cosa venga ignorata un po’ ovunque
Eh già. Guarda se non fosse stato il remake de La Casa, dubito che sarei andato a vederlo dopo Cabin in the wood…perché mi sarebbe sembrato lo stesso film, ma senza il “dietro le quinte”, che era la genialata di quel film.
Comunque fossi stato in Raimi avrei dato più peso a Campbell…visto che hai dovuto mettere quei 5 minuti orridi iniziali, tanto valeva fargli fare la parte del padre di quella posseduta, anche se ho apprezzato la sua faccetta dopo la registrazione del Necronimicon presa dal primo Evil Dead.
Mi ricollego al commento su Aftershock, non so se andrò a vederlo, l’idea di remake mi crea un fastidio notevole, ora magari questo prende spunto e non è proprio un remake però… non vorrei subire ancora una volta il giochetto degli effetti speciali vecchio stile che coprono un pacco senza idee. La casa (quello originale) era ironico, grottesco e non si prendeva sul serio. Questo (come aftershock) mi pare che si prenda sul serio o sbaglio?
Secondo me La Casa non era un horror ironico e grottesco. O almeno, lo era solo in parte. Sicuramente non era comico ed era strutturato appositamente per spaventare. Il secondo sì, quello era un remake quasi in senso parodistico.
Ma il remake, e secondo me è un pregio, si prende molto sul serio.
Giusto per fare il rompicoglioni, dico che un pizzico di fantasia in più non avrebbe guastato. Il film però è ottimo e sono uscito dalla sala soddisfattissimo. Se consideriamo che Evil Dead è la mia “cosa cinematografica” preferita, si capisce quanto questo per me possa avere un valore. Detto ciò, per me Carrie sarà una figata, ma lo pensavo già prima che uscisse La casa.
Sì, un pizzico di fantasia in più ci stava pure. Solo che pur sempre di remake si tratta e magari se ci avessero messo troppa fantasia poi si sarebbero ritrovati coi fan incazzati.
Non saprei.
Su Carrie ho seri dubbi. Io credo che abbiano toppato alla grande il casting. Ma sono pronta a ricredermi.
Fede Alvarez e Sam Raimi hanno annunciato che è in fase di produzione un sequel per il film. In più Sam Raimi ha aggiunto che insieme a suo fratello Ted sta lavorando a Evil Dead 4, il seguito della precedente trilogia. In seguito è stato specificato che sarà Army of Darkness 2. Nel marzo 2013 Campbell e Alvarez hanno annunciato che il progetto è di realizzare Evil Dead 2 di Alvarez e Army of Darkness 2 di Raimi, che saranno seguiti da un settimo film che dovrebbe far incontrare Ash e Mia.”
che ne pensi?A me han fatto venir il mal di testa e di mare dopo la terza riga
Penso che aspetto con ansia il settimo film con l’incontro tra Ash e Mia 😀
e ma quello è il remake del continuo del sequel della casa originale…oh un reboot remake alla cazzo di cane sua?Però aspettiamo va..
intanto rammento che il 25 dicembre uscirà il film del mio amatissimo Lars,cosa di cui tu faresti a meno,ma io mi aspetto la tua recensione sotto la scritta lammmerda,perchè ti concedo pure il lusso di distruggere un mio mito,mi diverti sempre..altro che ash e mia 🙂
ps:ma secondo te,come turista è meglio che mi affidi ai bed and breakfast del centro di roma o quelli in stazione termini?Dai consigliami che dal 11-al 18 dovrei esser a roma…ciaooo!
Questo commento contiene una marea di SPOILER. Siete avvertiti!
Ne torno adesso e sono esaltata come una bambina davanti ai regali di Natale! Quando infila la motosega (di Ash, perché ogni motosega cinematografica È la motosega di Ash!) nella bocca del demone e la divide a metà stavo per alzarmi in piedi sulle poltroncine e urlare “vai così!!!” E i titoli di coda con l’apparizione del profilo di Bruce in penombra? Ne vogliamo parlare?!? Ora poi mi ridimensiono ma l’effetto è tipo cocaina!
Tornando seria ho trovato inutile tutto il primo tempo. Il film inizia dopo l’intervallo. Un po’l’effetto che mi ha fatto La madre ma al contrario (quello si perde dopo il capolavoro della prima parte). E questo mi fa riflettere sull’enorme differenza tra sbagliare un incipit o sbagliare un finale. Un inizio si può anche sbagliare ma ciò che ti rimane appiccicata addosso dopo la visione è la fine. Sbagliare clamorosamente quella diventa imperdonabile.
Comunque è un piacere per gli occhi e per tutti i sensi questo film! E poi trovo che abbia una fotografi e delle luci strepitose, oltre ad una regia tutt’altro che banale. Hai ragione, Alvarez è datenere d’occhio!
Sì. è vero, tutta la prima parte delude e, dopo la famosa scena degli arbusti, il film decolla e ti tiene incollato fino alla fine.
E, nonostante l’inizio sia davvero fiacco, quel che ti resta impresso è il bagno di sangue della seconda parte.
Groovy!
[…] letto diverse recensioni di questo film e come sempre trovo più coerenti quelle dei blog cinefili (qui e qui) piuttosto che quelli dei siti specializzati dove a volte si arriva a un livello di demenza […]