Nuovi Incubi Halloween Challenge Day 27: V/H/S Halloween

Registi Vari (2025)

Siamo quasi in dirittura d’arrivo e mancano davvero pochi film per completare con successo la nostra challenge. Il day 27 è dedicato alle saghe: qualsiasi capitolo va bene, basta che faccia parte di una serie con almeno tre film. V/H/S è arrivata, nel 2025, al suo ottavo found footage antologico ed è ormai una tradizione di questo blog parlarne ogni ottobre che Cthulhu ha messo in terra dal 2020 a oggi. Sì, amici del mio cuore, sono sei anni di fila che qui ci occupiamo di V/H/S, e lo rivendichiamo con orgoglio, anche perché fino a ora non hanno sbagliato un singolo film.
Certo, in ogni antologia ci sono dei segmenti più deboli e più riusciti, ma la qualità complessiva continua a essere molto alta, la creatività sfrenata, il gore abbondante e la follia in crescendo. Non c’è proprio nulla di cui lamentarsi.
V/H/S Halloween è un po’ un ritorno alle origini del franchise, a quando i ragazzi di BD raccattavano per strada dei giovani di belle speranze e commissionavano loro un cortometraggio found footage allungando giusto un paio di spicci, tipo paghetta settimanale della nonna. A parte una vistosa eccezione, quasi tutti i registi che hanno partecipato al V/H/S di quest’anno sono sconosciuti oppure sono noti in settori diversi dal cinema dell’orrore, alcuni nel videoclip, altri nei programmi televisivi. C’è quindi, di nuovo, quel piacere della scoperta, di individuare chi sarà il nome di punta del futuro, perché queste antologie sono e sempre saranno un termometro dello stato di salute del genere.

L’horror sta bene, vi saluta e vi ringrazia dell’interessamento, ma sta di nuovo cambiando pelle e si sta incattivendo, e non poco. Lo dicevamo proprio all’inizio della settimana, parlando di Traumatika. Non è solo per l’impiego di cineasti alle prime armi che V/H/S Halloween ha il sapore di un tuffo nel passato, sono la rabbia e la crudeltà di quasi tutti i corti in esso contenuti che mi hanno fatto chiedere se non mi fossi teletrasportata nel 2012.
V/H/S è il franchise delle cattive intenzioni, e su questo non c’è alcun dubbio; non si è mai ammorbidito e non ha mai rinunciato a mettere in scena nefandezze di varia caratura. Era solo diventato molto leggero e molto giocoso nel farlo. In Halloween, di episodio realmente buffonesco ce n’è soltanto uno, e pure quello lo è fino a un certo punto. La sensazione che ho provato guardandolo è stata di profondo disagio, a tratti addirittura terrore.
Persino negli episodi dalla vena comica più spiccata, è sempre chiaro il concetto che si scherza fino a un certo punto. Non troverete nulla di paragonabile, per esempio, a To Hell and Back di 99 o a Dream Girl di Beyond (che, a mio parere, resta il miglior V/H/S di sempre). Questo per dirvi di avvicinarvi all’antologia con le dovute cautele, perché nell’horror del 2025, nulla di ciò che è considerato sacro o intoccabile viene risparmiato, e V/H/S Halloween ne è la perfetta sintesi. 

Partiamo, come è prassi consolidata, dalla cornice: Diet Phantasma, diretto da Bryan M. Ferguson, si piazza molto in alto nella classifica degli episodi contenitore dei vari V/H/S, forse secondo solo a Total Copy di V/H/S 85. Vi si racconta di una serie di test, effettuati per il lancio di una nuova bibita senza zucchero, la Diet Phantasma del titolo. I soggetti volontari che assumono la bevanda fanno tutti una fine disgraziata e oscena, mentre gli scienziati a capo del progetto, danno in escandescenze perché hanno sul collo il fiato dell’azienda, decisa a immettere sul mercato la Diet Phantasma in tempo per Halloween. Tra grottesche mutazioni, corpi che si sciolgono e bambini che esplodono, Diet Phantasma ricorda molto le satire sul consumismo degli anni ’80 (periodo in cui il segmento è ambientato, 1982, per la precisione), come The Stuff o Street Trash.
Ferguson è un tipetto abbastanza fulminato, che in carriera ha già avuto diversi problemi di censura quando dirigeva videoclip, e che è finito a bordo di V/H/S perché ha firmato alcuni episodi della serie originale Screambox Bloody Bites. Classe 1987, è un ragazzo che promette molto bene per il futuro: Diet Phantasma è diabolico, divertentissimo e strutturato in maniera tale che, ogni volta ci si allontana dal laboratorio per guardare un episodio, un pochino dispiace. È anche un ottimo biglietto da visita per capire subito in cosa ci siamo cacciati. 

Il primo episodio vero e proprio è Coochie Coochie Coo di Anna Zlokovic, già regista dell’interessante Appendage un paio di anni fa.
Qui abbiamo due amiche intente a festeggiare l’ultima notte di Halloween da adolescenti, prima di andare al college e prendere ognuna la propria strada. Decidono quindi di riprendere le loro scorribande nel paesuncolo disperso nei meandri di Bifolcolandia dove entrambe vivono, e di rendersi insopportabili alla sua intera popolazione, adulta o infantile.
Purtroppo, si vanno a infilare in una casa che pare disabitata, ma è in realtà la sede di una creatura mostruosa, nota come The Mommy, che rapisce giovani sprovveduti e un po’ sciocchi, e li trasforma in teneri neonati da allattare.
Un po’ Barbarian, un po’ The People Under the Stairs, Coochie Coochie Coo è il segmento più canonicamente spaventoso di V/H/S Halloween: una haunted house in piena regola, con passaggi segreti, mostri acquattati negli angoli, un essere soprannaturale disgustoso e due protagoniste per cui è difficile fare il tifo. A parte qualche jump scare molto efficace, un’atmosfera lugubre e l’ottima scenografia della fatiscente abitazione, però lascia poco, è una storia già vista e già sentita milioni di volte e non è neanche così folle e sopra le righe da procurare dei veri scossoni. Non è brutto, ma fila via anonimo.

Da un po’ di anni a questa parte, in mezzo a illustri sconosciuti, giovani alle prime armi e registi in rampa di lancio per diventare i grandi nomi del futuro, V/H/S ti piazza sempre il vecchio volpone, quello talmente bravo e famoso che dieci minuti nel delirio te li gira con la mano sinistra mentre con la destra si gratta il naso. Quest’anno ricopre il ruolo Paco Plaza che sale in cattedra e, con il suo Ut Supra sic Infra, realizza un episodio tanto breve ed essenziale quanto elegante nella messa in scena e molto sofisticato per come gioca con il linguaggio del found footage, mischiando media diversi, punti di vista multipli e la stessa natura ingannevole delle immagini. 
Durante una festa di Halloween, un gruppo di ragazzi è andato a ficcare il naso in una casa abbandonata di Madrid, dove pare vivesse una medium potentissima. Soltanto uno di loro è sopravvissuto, e dice di essere stato lui a uccidere tutti gli altri, ma la polizia non gli crede, perché i corpi dei suoi amici sono stati ritrovati senza occhi e con tutte le ossa del corpo rotte. Non può essere stata una sola persona a combinare quel macello, quindi si decide di tornare sul luogo della strage e ricostruire l’intera vicenda. Mal ne incoglie a chiunque abbia avuto questa idea. 
Ut Supra sic Infra è una scheggia di episodio che fila via in un lampo, facendo tutte le cose nel modo giusto. Non sembra affatto fuori posto in un’antologia caciarona come V/H/S, perché chiude con il tipico concerto di urla, strepiti e carnazza, ma funziona anche come puro meccanismo di terrore soprannaturale. Plaza capisce dove si trova, agisce di conseguenza, ma ci mette comunque la firma. 
Maestro. 

Veniamo ora al segmento più farsesco e cazzone di tutta l’antologia, ovvero Fun Size, diretto da quello scemo col botto di Casper Kelly, noto autore televisivo comico con un gusto particolare per il gore e gli effettacci brutti. In Fun Size abbiamo un gruppetto di trick or treaters decisamente troppo cresciuti che finiscono risucchiati dentro a una ciotola di dolciumi, dopo aver infranto la regola di prenderne soltanto uno a persona. Precipitano dunque all’interno di una realtà parallela, con l’aspetto di un magazzino di una fabbrica di caramelle, e lì vengono perseguitati da Fun Size, appunto, un essere soprannaturale con l’aspetto di una mascotte di una marca a caso di dolcetti di Halloween, che li insegue, deciso a far loro la pelle e a trasformare i pezzi del loro corpo (parti intime incluse) in prelibatezze ricoperte di caramello e cioccolato.
Fun Size non avrebbe sfigurato all’interno di un 94 o 99, quando era tutto fun and games. Qui ha l’effetto di rilassare prima che arrivi la vera mazzata dell’antologia, e forse rischia pure di passare un po’ in sordina per la sua leggerezza, ma vi assicuro che è (perdonatemi) una delizia, e il signor Fun Size ha tutte le carte in regola per diventare il villain titolare di un eventuale franchise. Chissà che non accada davvero. Io ci spero. 

Subito dopo Fun Size, i produttori di V/H/S hanno piazzato Kidprint. Mai salto fu più vertiginoso all’interno dello stesso film, perché Kidprint è il più controverso e difficile tra tutti i corti presenti nell’antologia. Se lo saltate, vi giuro che nessuno vi criticherà. Il problema è che si tratta pure di uno dei migliori, e se gli preferisco Plaza per affinità ai miei gusti personali, credo anche che Kidprint sarà ciò per cui questo film verrà ricordato, nel bene e nel male. 
La cifra generale di tutto il film può essere sintetizzata in “bambini morti”, perché ne fanno fuori a mucchi in quasi ogni corto (Plaza escluso), ma la gravità del fatto si perde nella baraonda generale. Kidprint parla solo di questo. 
Ma, prima di tutto, cosa significa Kidprint? Per capirlo, ho dovuto fare ricerche estenuanti, ma ho scoperto che, negli anni ’90, i genitori facevano registrare dei nastri vhs con i loro figli come soggetti, per poi darli alla polizia in caso di scomparsa. Pare fosse un’usanza molto in voga del periodo negli Stati Uniti, e serviva ad avere del materiale fotografico recente per le indagini. 
Il corto si apre quindi con una carrellata di bambini ripresi da una telecamera, alla vigilia di un Halloween molto particolare: nella città in cui la nostra storia si svolge, stanno sparendo un sacco di ragazzini, di ogni età. Dopo pochi giorni, i loro cadaveri vengono ritrovati, orribilmente mutilati. Tutti gli abitanti sono, giustamente, nel panico, e il titolare del negozio che si occupa di realizzare le riprese scoprirà, con enorme sgomento, chi c’è dietro gli omicidi. 
Vi avviso che il regista, Alex Ross Perry, non ci è andato leggero e non ha lasciato fuori campo assolutamente niente, salvato in questo dalla bassa definizione dei nastri su cui sono immortalate le torture e le morti. 
Se lo odierete, ne avrete tutte le ragioni del mondo, eppure è fatto così bene che ne sono quasi ammirata. 
Sempre a vostro rischio e pericolo. 

V/H/S Halloween chiude in tenerezza, si fa per dire, con Home Haunt, diretto dalla coppia Micheline Pitt e R.H. Norman, entrambi molto attesi per il loro esordio in un lungometraggio, Cosmetic, prodotto da James Wan.
Home Haunt è ambientato nel solito piccolo paesino, dove una famiglia, ogni Halloween, mette in piedi una haunted house casalinga per il vicinato. Purtroppo, il giovane Zack è diventato adolescente ed è stufo di giocare con la cartapesta, e anche un po’ imbarazzato dall’entusiasmo paterno. Accetta, tuttavia, di prestarsi alla messa in scena un’ultima volta, solo che un disco rubato da un rigattiere, evocherà dei veri demoni nella finta casa infestata, e sarà una strage.
Si segnala la presenza di Rick Baker in persona che finisce spremuto a sangue e di tanto gore quanto basterebbe a riempirne sei film. Home Haunt è una chiusura vivacissima e, a suo modo, bonaria, che ti riconcilia con il lato meno feroce di questa saga. Certo, per riconciliarti fa fuori, anche qui una decina di bambini e ragazzini di ogni fascia d’età, oltre alle vittime adulte, e lo fa con una violenza allucinante, ma se non altro, dopo l’atmosfera mefitica di Kidprint, attua il massacro con una certa leggerezza e fa tornare unita una famiglia di adorabili squinternati.
Anche quest’anno, V/H/S non ha deluso. Credo si tratti di un film di passaggio, perché l’horror non sa bene neppure lui stesso dove si sta dirigendo e di che morte vuol farci morire. L’unica certezza è che, in un modo o nell’altro, ci farà morire, e che i V/H/S sono qui per restare. 
Lunga vita a loro. 

12 commenti

  1. Avatar di Fabio

    Ciao Lucia,nonostante abbiamo gia’ avuto una challenge dedicata agli animali assassini,non riesco a resistere alla tentazione di mettere in questo mese,almeno un film di squali🦈,e siccome a questa saga gli voglio un gran bene,a tutti i film che ne fanno parte,rivedendomeli ogni anno,per qui ho scelto il mitico “Jaws-The Revenge”😁.

  2. Avatar di Christian Princeps
    Christian Princeps · · Rispondi

    Anche se “Halloween ” e ” Nightmare” sono film migliori in assoluto ( anche se non di tantissimo),”La Casa” ha dato vita ad una saga mediamente superiore, con un secondo capitolo all’ altezza del primo ed un terzo comunque riuscito e( molto) originale( praticamente un fantasy).Quindi scelgo la trilogia di Sam Raimi….

    1. Avatar di Blissard
      Blissard · · Rispondi

      Visto vhs halloween ieri; hai ragione, è cattivissimo ed è genericamente girato piuttosto bene ma, devo essere sincero, mi sono mancati i lampi di creatività di qualche episodio passato e l’insieme mi è sembrato un po’ troppo uniforme. Fun size e Home haunt i miei preferiti, l’episodio cornice non può non fare pensare ad Halloween 3

  3. Avatar di Christian Princeps
    Christian Princeps · · Rispondi

    Ops, ho capito male io,bisognava scegliere un solo capitolo di una saga. E allora è quasi inevitabile (per quanto sia una scelta quasi banale,certo non originale ,nella sua ovvietà)scegliere l'”Halloween” di John Carpenter( segue di un niente,il ” Nightmare” di Wes Craven)…

  4. Avatar di Giuseppe
    Giuseppe · · Rispondi

    C’è anche Plaza? Ottimo, direi! Tra l’altro, qui mi pare si rifaccia a una leggenda urbana basata su di un’appartamento/magazzino abbandonato al di sopra di un negozio, dove chiunque avesse avuto la malaugurata idea di avventurarvisi, sfidando la sorte, sarebbe rimasto vittima di pessime esperienze (visioni di cio che lì era successo in primis)…

    La mia scelta per il 27 ricade sull’ancora oggi fin troppo bistrattato (per me ingiustamente) Halloween III.

  5. Avatar di Frank La Strega

    “Ginger Snaps Unleashed” (♥️)

    Il regno di Ghost!😘

  6. Avatar di Blissard
    Blissard · · Rispondi

    Aspetto di vedere il film prima di leggerti, e sono curioso di sapere se hai visto e cosa ne pensi di “Other”

    1. Avatar di Lucia

      Ancora non sono riuscita a vederlo. Causa challenge, sono terribilmente in arretrato con una quantità enorme di film. La lista si allunga ogni giorno!

      1. Avatar di Blissard
        Blissard · · Rispondi

        Visto vhs halloween ieri; hai ragione, è cattivissimo ed è genericamente girato piuttosto bene ma, devo essere sincero, mi sono mancati i lampi di creatività di qualche episodio passato e l’insieme mi è sembrato un po’ troppo uniforme. Fun size e Home haunt i miei preferiti, l’episodio cornice non può non fare pensare ad Halloween 3

        1. Avatar di Lucia

          Infatti, io credo che il migliore sia Beyond che è pieno di lampi di creatività. Ce n’è uno a ogni corto, in pratica.
          Però credo anche che, appunto, in un anno siano cambiate parecchie cose, si respira un’aria diversa, e V/H/S è sempre un buon termometro per capire dove sta andando il genere. Siamo in fase di passaggio, sicuramente.
          E poi, una cosa che mi sono dimenticata di dire nel post, c’entra anche il tema, secondo me: gli altri erano molto più generici, questo su Halloween è tanto specifico e il rischio di vedere più o meno sempre la stessa cosa è forte.

  7. Avatar di Franz

    Ciao Lucia, Kidprint è pesissimo… sono piuttosto abituato al gore ma qua siamo veramente oltre, ho dovuto stoppare diverse volte. Come dici tu, grazie alla bassa definizione si è permesso davvero la qualunque.

    1. Avatar di Lucia

      Sì, Kidprint è una cosa che non ci si crede. Pensavo di aver avuto un incubo

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