Paura & Delirio: Ep 46 – Essi Vivono

Dato che l’angolo della propaganda maoista è, da sempre, uno dei segmenti più apprezzati del nostro podcast, con Davide ci siamo detti che due ore di propaganda maoista ininterrotte non potevano di certo far male, e per l’occasione, abbiamo anche tirato dentro un complice, Germano di Book & Negative (che ha da poco riaperto i battenti dopo qualche anno di silenzio), e non soltanto perché, pure lui, a fare propaganda si diverte, ma è anche un profondo conoscitore di Carpenter, e infatti è la seconda volta che interviene in materia carpenteriana.
Essi Vivono, visto oggi, lascia sconcertati per quanto è attuale e per come è invecchiato bene, anzi, non è invecchiato per niente. Anzi, forse risuona con più potenza oggi di quanto non facesse 33 anni fa, e i motivi abbiamo cercato di spiegarveli nel corso della puntata di oggi.
Ma non solo: abbiamo parlato di scazzottate interminabili, grandi attrici condannate a interpretare sempre ruoli negativi, wrestler prestati al cinema e, ovviamente, gomme da masticare.
Buon ascolto e non dormite.

10 commenti

  1. […] Recensione del film su Il giorno degli zombi […]

  2. Tigrero · ·

    Pensate a volte l’assurdità delle situazioni! Io Meg Foster ho sempre pensato che fosse buona perché l’unico film che da bambino avevo visto con Lei era il mitico remake con R. Hauer di uno dei migliaia di migliaia film della saga di Zatoichi, cioè Furia Cieca!!! Quindi per me fu un trauma vederla in questo film come una cattiva! Per quanto riguarda la posta grazie ancora, guarderò Stalker che, colpevolmente mi manca perché mi ha sempre dato l’idea del film d’autore e io al 90% guardo filmacci dalla B in giù… A blob non avevo pensato perché anche il finale è sovversivo proprio perché dal blob non ci ricavi nulla! Invece dal monolite della meteora infernale, pensate a che idee si sarebbero potute tirar fuori da un materiale del genere a scopo anche pacifico o costruttivo dopo averlo reso inerte… Spero in un sequel!😉
    Tornando al film, invece vorrei spendere due parole sul finale: se è una fotografia dell’epoca ma funge profeticamente anche per l’oggi, purtroppo non c’è speranza… Perché tra fake news su nani armati d’ascia passati in televisione e telegiornali evidentemente di parte, questa piccola manomissione di un’antenna che può essere riparata in un’ora e fare passare il tutto come una allucinazione collettiva… E poi se ci fosse stata anche soltanto una piccola consapevolezza della gente comune, oggi siamo talmente bombardati dal fatto che i furbetti, gli egoisti, i disonesti, siano degli eroi che anzi, li avremmo anche giustificati i ghoul!
    Mi avete anche fatto riflettere parlando del racconto che non ho letto e non conoscevo e proprio perché io non ho speranza nelle nuove generazioni ed essendo un rancoroso e un vendicativo di proporzioni siderali (ero bambino negli anni novanta, chiedo venia!), io il film lo avrei fatto finire sempre in maniera cupa ma avrei creato un piccolo scherzetto! Da bambino ho sempre pensato che l’antenna del film avesse almeno due polarità! E cioè: traveste i ghoul da uomini ma chi mi dice che non possa travestire gli uomini da ghoul? La trasformazione per la gente perduta nel sistema economico strozza uomini si sarebbe meritata quelle fattezze e uno come Nada e il sottoscritto (visto che sono uno dei miserabili della terra) mi avrebbe permesso atti di terrorismo finché campo… Capisco che sia estremo e nichilista ma lo avrei preferito… Il film invece lascia in sospeso e come una parabola biblica termina e ti mette di fronte ad una scelta fondamentale della vita…
    Per il resto credo che, pur con tutti i suoi limiti ingenui e retorici, alcune risposte siano in quel discorso di C. Chaplin all’umanità nel Grande Dittatore… E all’epoca del film c’era una guerra in corso, orrori indicibili non c’era né la TV né la bomba atomica…
    Credo inoltre che l’orrore vero sia sempre la realtà più burocratica è meglio è, dall’ufficio di collocamento ad altri non luoghi come le case di riposo che sono veri ghetti per minoranze sfortunate dove non ci si salva mai… Adoro anche che quando si fa un film dell’orrore realistico su queste realtà, non si abbia il coraggio di chiamarlo dell’orrore ma film drammatico e che vinca pure dei premi che a qualunque film di serie b intriso di metafore non potrà mai competere anche se la forma dell’acqua, lo trovo l’unica eccezione che mi fa sperare nel futuro, almeno cinematografico!

  3. Grande puntata per un grande film.

    Devo ammettere che sentire i vostri discorsi sul capitalismo interrotti dalle pubblicità infilate in mezzo da Spotify è stato parecchio inquietante…

    1. Perché noi cerchiamo di combattere il sistema, ma lui è sempre più forte di noi.

      1. Luca Bardovagni · ·

        Come ben dite tutti quanti (non saprei citarvi uno per uno nel dialogo) , They Live è SIA una fotografia (se vogliamo, un documentario) SIA una profezia. Il sistema è più forte di noi se si confonde anarchismo SERIO (in onore del babbo) con individualismo del proprio orticello. Ci sarà sempre qualcuno che spara a un antenna, Nada Vive.

  4. Paolo · ·

    minuto 29sul confronto Trump-Reagan : Trump è una specie di fratello….?

  5. Paolo · ·

    1.06: gli anni (o erano Drive In ma non Mister..?

  6. Paolo · ·

    1.06: gli anni (o erano Drive In ma non Mister..?.

    1. Paolo · ·

      1.51 “non avevamo i mezzi per entrare in contatto gli uni con gli altri e quindi eravamo dei….?”

  7. Giuseppe · ·

    Articolato e doverosamente divagante podcast per uno smagliante Carpenter anni ’80 la cui forte carica anticapitalista (e, di conseguenza, avversa a quel sistema non passibile di alternative al capitalismo sfrenato, che arriva all’ignominia di trasformare povertà ed emarginazione in vere e proprie colpe) è attuale oggi come e più di ieri…
    P.S. Bentornato Germano 😉

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