10 Horror per un Anno: 2011

Il 2011 è l’anno in cui ho aperto il blog, precisamente a maggio; ero molto diversa io ed era molto diverso l’horror. Incredibile pensare a quante cose siano cambiate in otto anni, ed è forse anche più incredibile che io sia ancora qui, soprattutto tenendo conto del precario stato di salute in cui versano i blog, dati da più parti per spacciati. Ma non è questa la sede per parlare del destino del blog; oggi si parla di un’annata difficile e povera, ma così povera che, nella prima classifica dei migliori horror dell’anno della mia vita, mi ricordo di aver fatto una fatica bestiale a trovare tre titoli. Poi succede che si cresce, si riconsiderano un paio di cose e si recuperano anche quei titoli che, per un motivo o per l’altro, non si aveva avuto il tempo di vedere e/o recensire nel corso dell’anno. Nel 2011, come non vedrete, si producono anche tre o quattro film fondamentali, ma distribuiti solo l’anno successivo, o nel caso di uno in particolare, addirittura nel 2013. Quindi, sì, qualcosa si stava muovendo, forse è proprio qui che si sono iniziati a intravedere i primi, timidi segnali della rinascita odierna.
Resta il fatto che, comunque la si rigiri, il 2011 è strambo, ma anche parecchio, e lo noterete con con l’infilata di altrettanto strambi film che vado a elencare, tutti curiosamente concentrati nel periodo estivo, tanto per aumentare il grado di stramberia.

1. Attack the Block – Regia di Joe Cornish (Uscito in UK il 13 Maggio del 2011)

Il futuro sceneggiatore di Ant-Man dirige il futuro Finn di Star Wars e la futura tredicesima incarnazione del Doctor Who in un film su un’invasione aliena in una zona malfamata di Londra, dove agli extraterrestri pelosi e zannuti si contrappone una gang di ragazzini. Ma non aspettatevi una roba alla Stranger Things o una a caso tra lo zilione di operazioni nostalgiche a base di pre-adolescenti contro il male: in Attack the Block prima si colpisce e poi si chiede chi va là. Gli alieni sono bestioni cattivissimi, ma i bambini sono anche peggio di loro, e hanno davvero scelto il luogo peggiore dove atterrare.

2. The Devil’s Rock – Regia di Paul Campion (Uscito in UK l’11 Luglio del 2011)

Il bene che ho voluto e ancora voglio a questo piccolo horror neozelandese è incommensurabile. Ho sempre avuto una passione folle per tutti quei film dove i nazisti muoiono nelle maniere più atroci e in The Devil’s Rock vengono letteralmente ridotti a brandelli da un demone interpretato dalla splendida Gina Varela. Ambientato quasi tutto all’interno di un bunker, con marmellata di nazi spiaccicata lungo le pareti e una creatura infernale incatenata in una stanza che aspetta solo un incosciente disposto a liberarla, The Devil’s Rock è serie B formato extra lusso, di certo non un film che consiglierei a chiunque, ma una roba per appassionati irriducibili. E poi il fatto che provenga dalla Nuova Zelanda lo rende ancora più simpatico. 

3. Fright Night – Regia di Craig Gillespie (Uscito negli USA il 17 Agosto del 2011)

Vi ricordate quando la febbre dei remake era in pieno svolgimento? In mezzo a tanta rumenta, ogni tanto usciva qualcosa di decente e, molto di rado, delle vere e proprie perle. È il caso di Fright Night, un rifacimento che, per una scrittura (la sceneggiatrice avrebbe poi firmato Sharp Objects, tanto per dire) attenta e intelligente, per un cast in parte in cui nomi di peso si alternano a giovani promesse (il compianto Anton Yelchin su tutti) e per una regia dinamica e mai piatta, funziona alla grande e forse supera persino, in alcuni momenti, l’originale. Mi ricordo che uscii dalla sala con un sorriso da un orecchio all’altro. Credo non si possa chiedere di più a una horror comedy.

4. La Pelle che Abito – Regia di  Pedro Almodóvar (Uscito in Francia il 17 Agosto del 2011)

Sembra strano associare il nome di Almodóvar all’horror, e invece La Pelle che Abito è un film dell’orrore, e anche della categoria più morbosa, ovvero il body horror. È tratto dal romanzo Tarantola di Thierry Jonquet che, all’epoca della lettura (vi parlo del 2008) mi lasciò sconvolta. Quando venni a sapere che Almodóvar in persona ne avrebbe tratto un film, devo ammettere di aver avuto diversi dubbi, nonché il timore che il regista spagnolo, per quanto da me amatissimo, ne avrebbe edulcorato gli aspetti più scabrosi. Avevo dimenticato che Almodóvar è un matto scatenato e, in fin dei conti, il libro ha parecchie tematiche affini con il suo cinema. Non fatevi fregare dal nome del regista: La Pelle che Abito non può mancare nella videoteca di nessun fanatico dell’horror.

5. The Woman – Regia di Lucky McKee (Uscito in Australia 18 Agosto del 2011)

Eccovi servito il capolavoro del 2011, perché se è vero quanto detto in apertura sulla stranezza e l’andamento altalenante dell’annata in oggetto, è anche vero che film come The Woman escono una volta ogni quindici o vent’anni. All’epoca fece l’effetto di una bomba nucleare gettata in uno stagno, dove per stagno si intende la situazione non idilliaca del cinema horror all’inizio del decennio. Quella brutalità, quella cattiveria, quella violenza estrema, così distante dal torture porn e così vicina a una concezione di film sporca e livida figlia degli anni ’70, ci fece saltare tutti per aria. Tecnicamente, The Woman è il seguito di Offspring, diretto da Andrew van den Houten (qui produttore) e tratto da Jack Ketchum, ma surclassa in ogni singolo aspetto il suo predecessore. E grazie al cazzo, direte voi: c’è Lucky McKee alla regia.
In arrivo buone notizie per il fan club della donna cannibale di Pollyanna McIntosh: l’attrice ha appena finito di dirigere Darlin’, che comincerà dove The Woman è terminato. Aspettiamo tutti con ansia.

6. Kill List – Regia di Ben Weathley (Uscito in UK il 2 Settembre del 2011)

Se The Woman è il capolavoro del 2011, Kill List lo tallona da molto vicino: parte come un neo noir dalla violenza esasperata e, tra una scena l’altra, si trasforma gradualmente in un folk horror. Anche se non è il suo esordio, è il film che ha rivelato al mondo l’esistenza di Ben Weathley, e della sua sceneggiatrice e montatrice Amy Jump, perché il loro è sodalizio artistico inizia proprio con Kill List ed è proseguito per tutte le opere in seguito dirette da Weathley: una coppia cui affiderei tranquillamente le sorti del cinema mondiale per poter dormire sonni tranquilli. E pensare che, quando l’ho visto la prima volta, questo film neanche mi era piaciuto. Per fortuna che esistono i ripensamenti.

7. We Need to Talk About Kevin – Regia di Lynne Ramsay (Uscito in Francia il 28 Settembre del 2011)

Lo so, questa è un po’ tirata per i capelli, lo capisco e non mi lamenterò troppo se qualcuno protesterà per l’inclusione del film di Ramsay in una lista di horror. Eppure, se dovessi giudicarlo solo per la quantità di incubi mi ha dato, We Need to Talk About Kevin finirebbe nel novero di film dell’orrore molto più di tanti film appartenenti di diritto alla categoria. Certo che è un film d’autore, non ha nulla di soprannaturale e brilla per l’assenza di gore o anche per un solo omicidio in campo. Ma terrorizza sul serio, è uno sguardo approfondito nell’inferno personale di una donna, e di rado la maternità è stata trattata al cinema con dei toni così crudi, spogliandola di ogni forma di retorica stucchevole.

8. Babycall – Regia di Pål Sletaune (Uscito in Norvegia il 7 Ottobre del 2011)

Restando sempre sul lato oscuro della maternità, neanche i norvegesi ci vanno poi così leggeri, va detto. Ho visto questo film al Festival di Roma del 2011 e lo ricorderò per sempre per motivi extra cinematografici: Noomi Rapace si è presentata sul red carpet vestita di rosso e io ho momentaneamente perso i sensi. Ma, a parte questa nota di colore, è davvero un buon film, una bella ghost story con colpo di scena finale, ampiamente prevedibile, ma non per questo meno incisivo. Alcune sequenze, anzi, tutte quelle relative al baby monitor del titolo, sono da brividi garantiti e Noomi Rapace è troppo brava e bella per essere vera.

9. Mientras Duermes – Regia di Jaume Balaguerò (Uscito in Spagna il 14 Ottobre del 2011)

Ah, Balaguerò mio, dove sei finito? Che brutto film hai fatto l’anno scorso? Dove lo hai nascosto il regista di Mientras Duermes? È normale che tutti ricordino il buon Jaume per Rec: quando giri una pietra miliare dell’horror contemporaneo, il minimo che può accadere è che il tuo nome sia per sempre legato a un solo film (e non dimentichiamo Paco Plaza in concorso di colpa), ma credo che non sia Rec il miglior film di Balaguerò, sono convinta che sia questo gioiello di putrida malvagità, con un protagonista eccezionale e un carico di angoscia, di squallore e di tristezza di difficile sopportazione. Si può anche affermare che Balaguerò, in Mientras Duermes, abbia individuato e descritto alla perfezione un tipo umano, anzi, maschile, oggi molto presente sui social, nei fatti di cronaca e persino ai più alti livelli del potere. César è uno dei mostri più reali e desolanti mai apparsi sullo schermo e Luis Tosar regala l’interpretazione della vita.

10. The Awakening – Regia di Nick Murphy (Uscito in UK l’11 Novembre del 2011)

Chiudiamo con un bel gotico classico, e con Rebecca Hall, che fa sempre bene alla salute. The Awakening è arrivato un po’ in sordina, ma poi è cresciuto nel cuore di chi era riuscito a vederlo con il trascorrere degli anni e sta invecchiando molto bene, forse perché il cinema gotico non invecchia mai sul serio. Il film si svolge all’inizio degli anni ’20, subito dopo la Grande Guerra e l’epidemia di influenza che avevano decimato la popolazione: il tempo dei fantasmi, come dice una didascalia posta ancora prima dei titoli di testa.
La protagonista è una cacciatrice di spettri, nel senso che smaschera le truffe di sedicenti medium. Almeno fino a quando non viene chiamata a indagare su una misteriosa presenza in un collegio maschile.
Dire anche mezza parola in più non sarebbe giusto: The Awakening dovete vederlo senza saperne nulla e godervelo così. Lo trovate su Netflix col titolo, prolisso e abbastanza sciocco, di 1921 – Il Mistero di Rookford.

17 commenti

  1. valeria · ·

    me ne mancano parecchi ma tra quelli che ho visto il mio preferito é senza dubbio “the awakening”. proprio non mi capacito di quanto poco sia conosciuto, perchè oltre ad attori solidissimi ha anche un’atmosfera e una sceneggiatura veramente notevoli.
    mi ispira molto “babycall”, lo aggiungo alla lista sempre più infinita di titoli da recuperare 😀

    1. The Awakening è vittima di una sottovalutazione criminale. Che poi è uno dei pochi film con un colpo di scena davvero imprevedibile. È quel cinema gotico inglese fatto con tanta classe e tanto cuore.

      1. Giuseppe · ·

        Appartenendo anch’io a quella schiera di fortunati (non molti, a quanto pare) suoi conoscitori non posso che concordare completamente, colpo di scena compreso. Mentre invece, nonostante siano già passati otto anni, anche a me non è ancora capitato di vedere Babycall e, dato l’indubbio e provato talento di quell’autentica fata che è Noomi Rapace, non posso più permettermi di lasciarlo ancora in sospeso 😉
        Per il resto, leggo lassù nella lista che sta per arrivare nientemeno che il sequel di The Woman, diretto da lei medesima in persona… e, adesso, aspettiamo che si decidano a distribuirlo come si deve!
        P.S. Ahh, così hai visto Noomi sul red carpet, fortunata mortale… beh, io l’anno prima mi sono trovato a mezzo metro circa da Morena Baccarin dopo il termine dell’incontro in sala con i fan (era la penultima edizione ufficiale dell’ormai defunto Telefilm Festival) e, anche in caso avessi perso i sensi, eravamo talmente stretti in quel corridoio che sarei rimasto in piedi comunque 😉
        E Buona Pasqua!

        1. Io credo che di fronte a Morena Baccarin sarei letteralmente venuta a mancare e ora non ci sarebbe nessun blog 😀

  2. Andrea · ·

    Bellissima classifica..visti quasi tutti, tranne Kevin,e tutti davvero notevoli..the woman è straordinario,ma d’altronde da chi ha diretto quel gioiello di May non ci si poteva aspettare altro!..nel 2011 ci fu un piccolo film che mi piacque chiamato the shrine..mi inquieto’ assai.. adoro queste tue classifiche!👍🙏😊

    1. Vero, The Shrine non è entrato nella decina per un soffio, ma stava lì, diciamo che potrebbe essere l’undicesimo 🙂

  3. Ma quindi non sono il solo ad aver apprezzato il remake di Ammazzavampiri (chiamiamolo in itagliano, che fa più bello). Diciamo che tu l’hai apprezzato mooolto di più. Io lo trovai buono, per essere un remake. Ricordo che apprezzai in particolare agli scambi di battute dei due ragazzi, molto frizzanti, credibili e in un certo senso atipici in un momento di finzione in cui tutti i personaggi sembrano parlare allo stesso modo… Comunque, dovrei rivederlo, però l’apprezzai.

    1. È che i traduttori del titolo, all’epoca, fecero la puttanata di chiamarlo Fright Night e non Ammazzavampiri. Però aggiunsero la didascalia “Il vampiro della porta accanto”, perché noi siamo fighi.

  4. Annarita · ·

    Urge recupero dei primi 6…ho visto solo gli ultimi 4 della lista, forse perchè più “mainstream” ancorchè assolutamente terrorizzanti per una mamma come me , perlomeno per il cast (ho per fortuna visto, grazie alla figliola che studia spagnolo, quello di balaguerò, a cui devo più di una notte insonne… non voglio nemmeno commentare l’orrendo titolo che gli hanno affibbiato in itagliese che lo ha commercialmente ammazzato)

    1. Il modo in cui hanno tradotto il titolo del film del povero Balaguerò qui da noi grida vendetta, anche perché “Mentre dormi” o un qualcosa di simile avrebbe reso perfettamente l’idea e, oggettivamente, suona anche meglio.
      Poi io non ce la faccio quando usano un titolo in inglese al posto di un titolo in un’altra lingua o addirittura in inglese stesso, come accadde, per esempio, per Don’t Breathe, che da noi è diventato Man in the Dark.
      Rivoltante.

  5. Hai visto anche altri film di Almodovar?

    1. Credo di averli visti quasi tutti.

      1. Anch’io. Uno l’ho anche recensito (Julieta).

  6. Alberto · ·

    Il mistero di Rockford mi è piaciuto moltissimo.

    1. Gran bel film, bravissima lei. Io mi sono anche commossa più volte.

      1. Sono totalmente d’accordo, Rebecca Hall è un’attrice dal grande talento. Non l’ho vista in questo film, ma l’ho adorata in Una promessa e anche in The town, dove però aveva un ruolo minore. La mia impressione è che debba ancora trovare il ruolo della vita. Ma considerato che molte attrici alla sua età sono già state scalzate da altre colleghe con altrettanto talento e 10 anni di meno, può già considerarsi fortunata ad essere ancora sulla breccia.

  7. Attack The Block l’ho trovato piacevole.
    iL Remake di Fright Night mi ha lasciato un po indifferente invece.
    Almodovar fu una piacevole sorpresa nel genere

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