Carnacki – Agenzia di tour soprannaturali

Thomas Carnacki è uno degli investigatori dell’occulto e dei cacciatori di fantasmi più famosi della letteratura. Il suo creatore è lo scrittore inglese William Hope Hodgson e il personaggio appare, originariamente, in sei racconti brevi, pubblicati per la prima volta tutti insieme nel 1913 con il titolo di Carnacki, The Ghost Finder. Nel 1948, la Arkham House avrebbe poi fatto uscire un’edizione curata da Derleth con tre racconti inediti aggiunti. In Italia, potete trovare tutte le storie di Carnacki divise in tre comodi volumetti in formato digitale, alla modica cifra di 99 centesimi l’uno. Io vi linko il primo, intanto: una volta conosciuto Carnacki non ne potrete più fare a meno.
Vi parlo di Carnacki perché è stato una delle principali fonti di ispirazione del mio Nightbird, tanto che ho battezzato l’agenzia dove lavora la protagonista, Irene, col suo nome.
Come se non bastasse, Irene si porta spesso dietro un pentacolo elettrico, una versione più moderna (e più cialtrona) del celeberrimo strumento usato da Carnacki per combattere le infestazioni più maligne e perniciose.
In realtà, l’io narrante e personaggio principale di Nighbird non è una vera e propria investigatrice dell’occulto. Forse lo diventerà, ma per il momento non ci interessa. Ha difficoltà lei per prima a dire agli altri che mestiere fa e l’unica definizione che ci si avvicina è “qualcosa a metà tra una sensitiva e una guida turistica”.
Insieme a due energumeni che l’hanno praticamente adottata, i fratelli De Felitta (sì, come quel De Felitta), Irene accompagna piccoli gruppi di clienti molto ben paganti a visitare luoghi che, si dice, siano infestati.
La Carnacki è una normale agenzia di viaggi, insomma, sempre che vi piaccia viaggiare in mezzo ai fantasmi, anzi, al fantasma, che è uno solo, ma fa casino per quindici. Ma per saperne di più, temo vi toccherà leggere il libro.

Quando ho cominciato a scrivere Nightbird, sapevo di muovermi su un terreno già battuto: non solo Carnacki, ma il Dottor Hesselius, John Thunstone, Titus Crow, Dirk GentlyLevi Stoltzfus, Odd Thomas, e decine di altri personaggi, tutti accomunati dall’avere un rapporto molto particolare con il soprannaturale, dal combatterlo quando serve, dall’essere arrivati a conviverci, dal vedere cose che il resto del mondo non è in grado di vedere.
Tutte queste creature letterarie sono state con me durante la stesura di Nightbird, ed erano state con me prima di cominciare: leggevo Hodgson e Le Fanu da ragazzina, quando compravo i loro racconti a 1000 lire in edicola e la notte poi restavo sveglia per la paura; ho scoperto Brian Keene da adulta e le sue storie ambientate a LeHorn’s Hollow (di cui ho letto solo i primi due volumi) mi hanno terrorizzata; non ho mai amato particolarmente Koontz, eppure il suo Odd Thomas fa eccezione ed è forse il personaggio che più mi ha influenzata (dopo il sommo Carnacki, ovviamente) per modellare Irene e il suo modo di affrontare le minacce provenienti da altri mondi. Per non parlare di Ithaqua Il Mostro, di Brian Lumley, trovato per caso in una bancarella anni fa per poi scoprire che faceva parte di una serie di romanzi basati sui miti di Cthulhu con protagonista un investigatore dell’occulto, nonché sensitivo, a sua volta ispirato a Carnacki. 

In fondo, tutti noi che scriviamo di cacciatori di mostri e fantasmi, siamo un po’ figli di Carnacki. E, badate bene, parlo di cacciatori e investigatori, non di semplici medium. La differenza sta tutta nel fatto che questi personaggi sono dei combattenti. Non si rannicchiano in un angolo a farsela sotto, non portano la loro capacità di vedere un piano diverso di esistenza come un fardello, ma contrattaccano, lottano e, spesso, hanno un approccio molto razionale alla materia, concreto e autorevole. Certo, la compostezza tutta britannica di Carnacki Irene non ce l’ha e non può averla, dato che è giovanissima e ancora inesperta. Ma sono sicura che, da qualche parte, ci sta lavorando.
Credo sia sempre giusto dichiarare esplicitamente i propri debiti, perché nessuno ne è esente, e un modo che mi è sempre piaciuto per pubblicizzare qui sul blog i miei romanzi è quello di farlo rivelando qualcosa della fitta rete di influenze, citazioni, riferimenti da cui sono composti.
Per cui, questa è la volta degli investigatori del paranormale e poi andremo a esplorare, col tempo, altri aspetti. Spero che sia un sistema a voi gradito, e che vi aiuti anche a scoprire autori di cui magari non eravate a conoscenza.

Non solo la narrativa, ma anche cinema e tv sono pieni di detective dell’occulto ed essendo io cinematografara nell’anima, ho la tendenza naturale a inserire in ciò che scrivo i frammenti derivanti da tutta una serie di film che mi sono rimasti impressi. A volte lo faccio di proposito, altre me ne accorgo soltanto a stesura ultimata. I fratelli De Felitta, per esempio, oltre a portare un cognome importante e a essere vagamente ispirati a due miei cari amici, anche loro fratelli, potrebbero ricordare a qualcuno i Winchester di Supernatural. Mentre scrivevo, non ci pensavo neanche e poi, a Nightbird finito, un beta-reader mi ha detto che gli erano venuti in mente. Sono cose che accadono spesso, risonanze del proprio immaginario che entrano di prepotenza nel processo creativo e lo arricchiscono. Non si può essere reduci da migliaia di letture e visioni che, col tempo, entrano a far parte di te, senza che questo abbia delle conseguenze.

E poi ci sono le citazioni messe di proposito, come quella da The Frighteners di Peter Jackson, che continua a essere il mio film preferito del regista, o a Nightmare Detective di Tsukamoto.
Non so voi, ma io preferisco che gli autori mi raccontino di queste cose, piuttosto che ammorbarmi con la loro autobiografia. Anche perché, se dovessi dire quanto c’è di autobiografico in Nightbird, tutto si ridurrebbe a tre righe: vado in bici, sono omosessuale e ho serie difficoltà a spiegare agli altri il lavoro che faccio.
Invece, a proposito di cinema e libri, mi sembra ci sia una montagna di cose di cui parlare.
Se oggi ci siamo occupati dei cacciatori, la prossima sarà la volta dei fantasmi veri e propri, con una bella galleria di spettri cinematografici e letterari da cui attingere.
Nightbird, pubblicato da Acheron Books, lo trovate su Amazon in ebook e, a breve, anche in cartaceo. Se vi va, acquistatelo, leggetelo e poi fatemi sapere cosa ne pensate.

4 commenti

  1. Segnalo un po’ di cose non per fare il sapientino ma per il semplice fatto che i detective dell’occulto sono sempre stati una mia passione – e in questi anni stanno vivendo una sorta di rinascimento.
    Carnacki è stato ripreso di recente dall’autore canadese William Meikle in una serie di storie molto divertenti, e intanto Simon R. Green ha pubblicato cinque romanzi sulla Fondazione Carnacki – e ci hanno pure fatto un film, il fantomatico “The Judas Goat” che nessuno pare aver visto.
    E da circa un annetto esiste una rivista che si intitola “Occult Detective Quarterly”, che pubblica solo storie su cacciatori di spettri e altri simili figuri (pubblicheranno anche una mia storia nel prossimo numero, ma questo è un altro discorso).

    1. Ma che sapientino!
      Anzi, più cose belle ci sono, meglio è.
      Nel post ho inserito solo quelli che hanno influenzato la stesura di Nightbird, però ce ne sono una miriade.
      E sono contenta della tua storia su Occult Detective Quarterly ❤

  2. Giuseppe · ·

    Sì, l’avevo riconosciuto il pentacolo elettrico (e quei racconti a 1000 lire ce li ho ancora tutti in libreria)… 😉

    1. Io tutti nella libreria dei miei, però fa lo stesso, dai 😀

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