Ve lo ricordate Rammbock? Molto probabilmente no, perché ne parlammo proprio agli albori di questo blog, quasi tre anni fa. Ma se per caso ve lo ricordate, saprete che si trattava di un breve, rapido e intenso zombie movie tedesco, esordio di un giovanotto interessante, capace di mettere in scena la sua apocalisse condominiale con pochissimi soldi e senza voler essere a tutti i costi innovativo, ma avendo ben chiaro in mente che, quando non hai una storia originale e hai anche un budget ridicolo per raccontarla, devi saperti giocare le poche carte a disposizione anche meglio degli altri. E Marvin Kren, nel caso di Rammbock puntava tutto su azione serrata e personaggi, vincendo ampiamente la scommessa.
Passa qualche annetto ed ecco il nostro Kren alle prese con un capitale un po’ più cospicuo e una nuova storia, anche quella derivativa come il suo esordio e scritta sempre dallo stesso sceneggiatore Benjamin Hessler. Questa volta non ci sono gli zombi, ma Kren affronta un tema molto più ambizioso: la Cosa nei ghiacci.
Roba forte, quindi. Roba carpenteriana. Roba che fa tremar le vene e i polsi. Ma Kren è spavaldo e non se ne cura. Va avanti come un treno per la sua strada e porta a casa un’opera seconda ammirevole sotto ogni punto di vista. A questo punto, la curiosità per la sua partecipazione al seguito di ABC’s of Death si fa spasmodica.
In un laboratorio di ricerca climatica nelle Alpi austriache, gli scienziati attendono la visita di un ministro. Il custode dell’impianto, Janek, è depresso perché, ad accompagnare il ministro verrà anche la sua ex compagna, che prima lavorava proprio nel laboratorio e che ora lo ha mollato e se ne andata.
Mentre il ministro sta arrivando, gli scienziati scoprono una strana macchia rossa che si estende su un ghiacciaio e che sembra organica. La “cosa”, non si sa se di origine aliena o terrestre, infetta e modifica geneticamente la fauna locale, in maniera piuttosto raccapricciante: mischia il dna della sua preda con quello dell’ultima cosa che ha mangiato, creando ibridi disgustosi e piuttosto letali.
Janek vorrebbe bloccare la visita del ministro, ma i suoi colleghi non gli danno retta e pensano che sia solo una scusa per non essere obbligato a rivedere la sua ex. Ma, come spesso succede in queste circostanze, tutto va rapidamente a puttane e gli ibridi assaltano il piccolo centro di ricerca, facendo passare ai nostri (ministro compreso) una nottataccia da incubo.
Abbiamo quindi, nell’ordine: organismo non identificato e altamente infettivo, mostri derivati dalla commistione tra specie diverse (e sì, dopo volpi e uccellini, tocca anche all’uomo mutare), assedio notturno con abbondanti dosi di splatter e schifezze di ogni tipo, paranoia da contagio e isolamento, con i soccorsi che non si sa quando e se arriveranno. Come bonus c’è anche una storia d’amore che per una volta tanto non fa venir voglia di spegnere il lettore, ma anzi, è gestita da Kren con delicatezza e ritrae due personaggi normali, alle prese con una separazione molto dura (mai raccontata. Kren ce la fa appena intuire) e un ricongiungimento complicato.
Il tutto nel breve spazio di un’ora e trentasette minuti serratissimi. A partire dalla scoperta della macchia rossa sul ghiacciaio, in Blood Glacier non c’è un solo istante di tregua.
La chiave della riuscita di un film come Blood Glacier sta tutta nella consapevolezza di Kren e dello sceneggiatore. Consapevolezza che li porta a puntellare il loro film sugli stessi, identici elementi che avevano reso Rammbock una piccola perla: azione e personaggi.
“I tried to pick ordinary people who get involved in a horror scenario. You can identify when people in a film look ordinary and are not beautiful teenagers; I don’t actually know any beautiful teenagers“. Queste le parole di Kren in questa intervista che vi invito a leggere, tanto per capire quanto siano chiare le sue idee in materia di horror.
Gente ordinaria, dunque, sia esteticamente che caratterialmente. Nessuno dei protagonisti di Blood Glacier ha nulla di speciale. E soprattutto il personaggio principale, Janek, come del resto anche il Michael di Rammbock, possiede persino una bella dose di sfiga. Bruttarello, sgraziato, privo di particolari attrattive e ancora così legato alla donna che amava, da non essere riuscito ad abbandonare il laboratorio per cinque, lunghi anni e a rifarsi una vita.
Ma se chi ha visto il suo film precedente già conosce questi protagonisti atipici, la versa sorpresa è il personaggio del Ministro, interpretato da una bravissima Brigitte Kren (la mamma del regista), una distinta signora di mezza età, anche un po’ tracagnotta, che dopo l’obbligatorio smarrimento iniziale, si rimbocca le maniche e inizia a spaccare culi e destra e a manca. Non una supereroina, intendiamoci. Una donna che assume la leadership di un gruppo in difficoltà semplicemente perché quello è il suo mestiere. E lo fa con naturalezza, bollando anche come “povero idiota” lo scienziato che si mette farneticare di apocalisse e di “volersi sostituire a Dio”.
Sistemati i personaggi, dato il giusto spazio ai loro approfondimento e definizione, Kren può partire a rotta di collo con il suo assedio. E anche in questo caso, dimostra di avere più coraggio (o forse faccia tosta) di tanti colleghi che, di fronte a un budget risibile, avrebbero giocato tutto sul non visto. Kren, invece scegli di farci vedere i mostri. Certo, destreggiandosi come può con un montaggio atto a nascondere le magagne economiche, ma comunque con abbastanza spavalderia da esibire orgoglioso i suoi pupazzoni e da non usare quasi mai effetti digitali. Gli ibridi che vedrete sono (quasi) tutti realizzati dal vero.
E sono uno spettacolo. Anche se appaiono confusi tra uno stacco e l’altro, in inquadrature brevi e spesso subliminali, ché altrimenti si capisce che son fatti coi cuscini del salotto buono della signora Kren e qualche tubo di gomma. Ma attenzione, non stiamo parlando di una resa patetica dell’effetto speciale. Le creature di Blood Glacier sono spaventose sul serio. Applausi a scena aperta per Kren.
Adesso, io dovrei concludere questo articolo consigliandovi caldamente di recuperare il film per passare un’oretta e mezza in allegria. Ma sono conscia che questo post sarà letto da tre o quattro persone. Parlo di un film che non conosce nessuno e che, forse non interessa a nessuno.
Ed è paradossale che, mentre il post su Godzilla fa millemila visite, il post su Cheap Thrills ne fa meno di un terzo. Figuriamoci quello su un film austriaco di mostri girato con tre lire.
Però, vedete, questo blog vive, prospera e si regge su una tipologia di film come Blood Glacier.
È per far scoprire a chi mi legge registi come Kren che ho aperto il blog. Sì, a parlare di Godzilla mi diverto, ma è come timbrare il cartellino. Lo sapete tutti che c’è Godzilla in sala, non ve lo devo dire io.
Il mio “mestiere” (virgolette d’obbligo) è proprio andare a scovare piccole perle di cui forse non avete sentito parlare. Per il blockbuster, c’è Ciak in edicola. Un po’ di curiosità ogni tanto non guasterebbe. Altrimenti, davvero, mi tocca chiudere baracca e burattini, perché non capisco che diamine ci sto a fare qui.
ma che chiudere baracca e burattini? Io leggo il tuo blog per film come questi. Che poi vado a cercare vedo,faccio vedere a mio padre e ai miei amici,ne discuto con i clienti.
Pochi ma buoni ,per me è un mantra salvifico,e ne vado orgoglioso. Perché sono quelli che si affezionano a chi scrive e a quello che si scrive.
Detto questo:ma che bello che deve esser sto film,l’altro lo ricercherò
E come sempre grazie per farci conoscere questi registi e queste opere
È che dopo un po’ ci si stanca di parlare da soli…
Sto passando una fase di amarezza acuta. Non solo io, eh, molti altri blogger. Deve essere una specie di epidemia.
si uno scoglionamento generale. Comprensibile,visto l’impegno messo. Per quanto mi riguarda continuo come prima. Spero di fare cose decenti,di far conoscere film magari non popolarissimi,e di portare l’idea di uno spettatore meno disciplinato all’immaginario collettivo di questi ultimi tempi,però conscio che non compirò rivoluzioni e che tantissime cose da me scritte non verranno mai lette.
Sono solo soddisfatto di me stesso,di quello che pubblico e scrivo.E per me è tanto.
Comprendo invece la tua lamentela e anche quella dei bloggers che magari vorrebbero farlo di mestiere.
Crisi anche in questo settore,ci mancava
ciao, buon week end
interessante segnalazione, Rammbock me lo ricordo e mi aveva colpito, quindi non posso che prendere questo consiglio!
E questo è anche meglio di Rammbock. È difficile confrontarsi con La Cosa e uscirne vincitori.
ottimo!
Volevo vederlo all’ultimo Torino Film Festival, dove, cosa curiosa, era presentato con il titolo “The Station”. Poi ho cambiato idea all’ultimo momento, preferendogli un film greco. Ma, siccome la curiosità mi è rimasta, ce l’ho lì pronto da vedere.
Sì, è vero, è stato a Torino. Quindi si è affacciato per cinque minuti in italiastan 😀
Io l’ho visto! E poco prima di partire per l’Austria! Concordo in pieno con la rece, grande Rammbock, grande Marvin Krenn, grande mamma di Marvin Krenn 🙂
Darei volentieri a lui gli 8 euro che ho dato a Gareth Edwards e a quella parodia mumblecore di Godzilla
È che i tuoi otto euro non ti daranno mai la possibilità di spenderli in film come questi. Io aspetto il dvd di importazione per comprarlo, sperando che abbia almeno i sottotitoli in inglese 😉
Cheap Thrills lo vedrò prossimamente, e mi segno pure questo.
Questo è un fantahorror molto classico e molto ben realizzato. Cheap Thrills è una commedia nera che ha del genio. Entrambi meriterebbero una diffusione maggiore.
E invece pensa che lo conoscevo, avevo gongolato sul trailer e la tua recensione fa da cappello definitivo
Contentissima che ci sia qualcuno che lo conosce ed è interessato a recuperarlo. È un gioiellino, Fabri. Uno di quei film che tra dieci anni lo rivedi e ti diverti ancora come un matto.
Eh gli amici spagnoli…
E’ la prima volta che scrivo….ma è da almeno 1 anno che ti seguo.
Complimenti continua così…..trovo il tuo blog fantastico proprio perché sono alla ricerca di film di nicchia e di perle sconosciute che altrimenti non verrei mai a sapere.
Come già fatto per: Sola in quella casa, Black Christmas, 13 Beloved ora mi andrò a cercare anche questo piccolo gioiello.
Una sola parola:
GRAZIE!!!!!!!!!!!!!
Ma grazie a te che mi fai sentire meno inutile 😉
inutile???!?!?! non scherzare…ti considero la mia Guru in fatto di cinema horror!!!
Seguo il tuo blog in maniera “silenziosa” da un bel po’ e lo trovo davvero ben fatto e fonte di preziose info sul genere. E poi cavolo porta il nome di uno dei miei film preferiti di sempre!
Come dici giustamente tu, è facile parlare di blockbuster e affini ma è anche di piccoli film come questo (e come Rammbock che mi sono gustato dopo averne letto qui) che campa ed è sempre campato il genere horror.
Quindi anche se capisco perfettamente il tuo attuale stato di amarezza, che condivido anch’io per una serie di motivi ben diversi, ti dico solo: tieni duro e continua a scrivere qui di quello che ti piace!
E stasera ci vedremo questo film che promette bene 😉
E io ti ringrazio di cuore, perché davvero, se posso convincere anche solo una persona a vedere un film come Rammbock o Blood Glacier, missione compiuta!
Lo devo assolutamente recuperare, visto che ho adorato Rammbock come pochi altri zombie movie recenti.
Grazie per averne parlato!
E questo ha parecchie cose interessanti in comune con Rammbock. Ed è ancora più teso e serrato. Ti piacerà, ci scommetto!
Immagino proprio di sì 😀
Il personaggio del ministro l’ho adorato,in pratica è uno dei migliori personaggi femminili visti in un Horror nell’ultimo anno e quando si mette a comandare baracca e burattini è uno spettacolo! Ho trovato invece un pò tirata la risoluzione del rapporto tra Janek e la sua ex,specialmente “l’adozione” finale (sai di cosa parlo) mentre dei mostri mi è piaciuto parecchio lo stambecco/mosca.
quello di cui parli, a una prima visione ha lasciato perplessa anche me. Ma forse se ne diamo una lettura in chiave “pessimista” non è proprio da buttare.
Il ministro, da sola, vale il film 😉
Ah! Allora c’è! Lo seguo da quando ha iniziato a girare i festival e a oggi vedevo solo un torrente tipo di terza mano che mamma c’avevo le voglie ma resistevo da giorni perché avrei più voglie anche per un rip migliore… 😀
C’è c’è! Lo trovi sia doppiato in inglese coi sub in italiano che in lingua originale ma coi subbi in inglese.
Io ho preferito questa seconda versione.
🙂
Comunque Godzilla faceva cagare.
Cagare proprio tanto no… diciamo che era meno bello di quanto me lo aspettassi, ecco.
ho visto ieri sera Godzilla……….ecco diciamo che gli ultimi 30 min non sono affatto male….e pure l’incipit iniziale…..diciamo che il film se ne esce decentemente….mi aspettavo di più ma effettivamente poteva pure venirne fuori una cagata colossale
Io penso sia colossale da un punto di vista visivo, e molto carente in tutto il resto.
Godzilla, in sé, è bellissimo. E mi piace anche l’idea di mostrarlo molto poco.
Solo che è tutto il contorno a non funzionare.
Io ti ho scoperto e mi sto rileggendo tutte le rece, molto interessante e ben fatto.
E mi hai fatto scoprire questo regista, mi devo recuperare questo e il primo film
Grazie, sei gentilissimo!
E vale la pena recuperare i film di Kren. È un regista da tenere d’occhio
se hai un link dove vederlo, fammi sapere
Ma indovina un pò chi potrebbe mai averlo visto tra quei 3/4 che nomini? XDXDXD
Si, un bel filmetto che si lascia guardare con passione. Rammbock fu una sorpresa per lo zombie movie. Un precursore dei tempi, per quello che può valere. E la durata da mediometraggio lo rendeva godibilissimo senza stancare.
BG ha il pregio di riportare quei bei filmazzi anni 80 in cui l’importante era l’artigianalità e l’idea.
Io sapevo di poter contare su di te! 😉
Ciao , è la prima volta che commento ( sono un po’ orso) ma ti leggo da molto e con piacere.
Apprezzo molto il tuo blog perché mi ha fatto da finstra su diversi film che ho poi amato, credo che la funzione principe debba essere quella di dare conoscenza e condivisione Godzilla non ne ha bisogno poi può essere piecevole carsici delle seghe mentali ma dopo un po’ finisce lì. Per cui continua così e grazie.
Grazie a te…
è davvero bello oggi leggere interventi di persone che apprezzano quello che cerco di fare.
Largo ai film indipendenti e “piccoli” allora 😉
Rammbock lo ricordo benissimo e questo Blood Gracier me lo sono già procurato seguendo il tuo consiglio…nel cercare piccole gemme preziose nell’underground sono molto vicino alla tua filosofia ma ogni tanto alterno…e comunque non sempre i piccoli film fanno poche letture, spesso arrivano dopo…e comunque non ti ci provare nemmeno a pensare a rinunciare al blog…te lo dice uno che ci è andato molto vicino per vicissitudini extra…per qualche settimana non ho trovato la forza di vedere tv, film, di leggere e vedere il blog non aggiornato…ti giuro mi piangeva il cuore eppure non ce la facevo a fare nulla….ora si sta tornando alla normalità( concetto molto relativo perchè ci vorrà molto tempo, mesi e mesi) diciamo che riesco a ritagliarmi quell’oretta per scrivere la mattina e mi sento di nuovo un po’ più vivo….il tuo pubblico fedele e appassionato ce l’hai….e io sono tra questi…continua così, mia signora dell’horror!!!!
Ciao Signor Bradipo!
Tu avevi motivi ben più seri dei miei per pensare di chiudere. E non sai quanto mi renda felice essere tornata a leggerti. Soprattutto perché significa che le cose vanno meglio.
chi segue assiduamente il tuo blog lo fa proprio per film come questi (per citare giusto qualcuno scoperto proprio qua: Cheap Thrill, Big Bad Wolves, In Fear, American Mary, The Innskeeper)
E allora, sta per arrivare una splendida chicca dalla Spagna 😉
Lucia non fermartiiii!!! Mamma mia che se non scrivi te cosa dovrebbero fare gli altri è ???=)
Visto il film a Toronto lo scorso settembre all’anteprima mondiale, l’ho votato e ho pure parlato con il regista e sua madre Brigitte (persona favolosa che ha pure sfoderato una spaccata sul palco). Kren, che davvero merita più rispetto a livello internazionale, ha messo su davvero una bella squadra e la sceneggiatura – di solito il punto dolente di questo genere – non cade mai nel banale. Non contento l’ho rivisto al Trento Film Festival e devo dire che è un film che merita tutto davvero! Il finale mi ha fatto così tanto ridere (vena do ironia acutissima, si intende) che alla fine mi sono vergognato di me stesso!
Grazie mille per averne parlato e continua così!!!
No, hai conosciuto Kren e la sua mamma?
Ma che meraviglia!
Grazie per il commento 😉
Sei brava, bravissima, ti seguo e ti seguiro’ non chiudere mai che mi perdo un riferimento importante 🙂 un salutone
❤ grazie
Sono mesi che corro dietro a questo film! Sei arrivata prima tu, accidenti, complimenti! Adesso lo devo assolutamente vedere, soprattutto dopo aver letto la tua recensione 🙂
È un film davvero sorprendente. Insieme a The Last Winter di Fessenden, l’unico horror “glaciale” che può stare accanto a La Cosa senza sfigurare.
emmenomale che ho fatto un giro da queste parti perché faccilibro non mi ha sengnalato il post. Metto subito in lista di visione e poi ripasserò a raccontarti il mio geniale nonché inconfutabile giudizio.
E se sbaracchi e sburattni vengo a prenderti e i mano in vacanza con Mick, Mick chi? Mick Taylor who else? Seriamente, noi che amiamo l’horror come l’aria abbiamo bisogno dei nostri scovli di salvezza in un modo di film e recensioni di merda
mi era venuto il sospetto che, scrivendo senza occhiali, mi fossero sfuggiti refusi allucinanti. Traduco: “e i mano” = “e ti mando”, “scovli” = “scogli”.
Chiedo sorry.
Ogni tanto prende lo sconforto. Non è un fatto di essere schiavi delle statistiche, è più che altro il dispiacere di vedere alcuni film importanti ignorati bellamente.
Però almeno ci siete voi 😉
Tre o quattro persone, e con me fanno almeno cinque 😀 …per quanto riguarda Blood Glacier sì, ne ho sentito parlare eccome, e per quanto consideri Kren un tipo in gamba era stata proprio l’ispirazione carpenteriana a rendermi fino ad ora leggermente tentennante riguardo alla visione (è un fatto risaputo che chiunque tratti di orrori artici o antartici debba confrontarsi in un modo o nell’altro con il capolavoro di zio John, e il rischio di uscirne stracciati è sempre parecchio alto) ma la tua recensione mi ha fatto superare le remore per cui, smaltendo i titoli che ho ancora in arretrato, me lo vedrò il prima possibile!
P.S. Capisco bene l’amarezza, ma ricordati che con noi non sarai mai sola 😉
Grazie Giuseppe ❤
Il bello di questo film è che non si sottrae al confronto, non ha paura di porsi come diretto discendente del film di Carpenter e se ne sta lì, spavaldo e tranquillo, con la sua storia semplice e i suoi personaggi normalissimi. E proprio per questo, ne esce a testa alta.
Visto finalmente, ed è davvero carpenteriano come piace a noi! 😉
Menzione di nota per gli ibridi: si può dire che il basso budget abbia perfino aiutato obbligando a una rozzezza -ma non approssimazione, assolutamente- nella realizzazione che, con l’aiuto fondamentale di inquadrature veloci e efficaci, riesce a dare come risultato delle fottute schifosissime cose che non vorresti ti sfiorassero per nulla al mondo…
Felicissima che ti sia piaciuto! E vogliamo parlare del ministro?
Grande personaggio, capace di tener la testa ben salda sulle spalle quando gli altri rischiano di perderla…e, a questo proposito, penso si possa dire che siamo in presenza anche di un discreto omaggio a Cameron, se vogliamo notare le similtudini -a livello di piena assunzione di leadership e relative dinamiche di gruppo- fra Brigitte Kren qui e Sigourney Weaver in Aliens. 😉
Il bello del tuo sito è proprio far conoscere film sconosciuti più o meno riusciti. E’ chiaro che sono film per amanti del genere e per appassionati di cinema fino al punto di sorbirsi cavolate immense provandoci gusto fino all’ultimo minuto. Se chiudi baracca e burattini faresti un grosso errore, non devi scrivere per gli altri, ma per te stessa. Ogni volta che vedo uno dei tuoi film, dal più bello al più brutto, so per certo di aver passato 90 minuti divertentissimi. Anche film ignobili alla fine, per chi ama il genere, sono sempre spunto di divertimento e spesso risate o discussioni con gli amici.
Finito di vedere Blood Glacier…bellissimo! Grande film! Finalmente tutti si muovono in modo plausibile! Pazzesco, grande omaggio a “La Cosa” di Carpenter e “Alien” di Scott. Unica pecca, inevitabile visto il budget, è la realizzazione delle creature e la scena finale prima dei titoli di coda, veramente trash. Fotografia, personaggi, dialoghi e atmosfere perfette! Grazie!
Figurati 😉
Contentissima che ti sia piaciuto e ti abbia fatto passare un paio di orette spensierate 😀
Mica tanto spensierate…ho perso la testa per sto film! Girato con poco e fatto bene…molto carpenteriano. Inoltre ho iniziato a vedere Rammbock e per ora è fantastico…purtroppo ero stanco e son crollato 🙂 Non vedo l’ora di finirlo! Grandi i tedeschi, i norvegesi, gli spagnoli…e noi italiani? Ancora ad attendere un film decente da Dario Argento…mah?!
Non lo conoscevo, lo recupererò senz’altro. Tutto quello che richiama La Cosa per me merita automaticamente. Grazie per avermelo fatto scoprire!
Come diceva il buon viga, ma che hciudere? noi si legge il tuo blog apposta per scovare roba del genere! io senza il giorno degli zombi non avrei mai visto i film di christopher smith (e quindi il magnifico triangle), oppue the girl of the next door, oppure the last winter. E ora mi scarico pure i due film di questo simpatico regista tedesco (a proposito sugli horror tedeschi hai qualche consiglio?).