Regia – Jon Wright (2012)
Amo l’Irish film Board. Devono per forza essere personcine a modo per aver finanziato Grabbers, opera seconda dell’irlandese Jon Wright e scatenata commedia fantascientifica su un’invasione aliena a opera di creature viscide e tentacolose che sbarcano in un’isoletta del nord dell’Irlanda. I simpatici tentacoloidi divorano gli abitanti e ne succhiano il sangue. Solo che sono allergici all’alcool. Il che significa che per sopravvivere non c’è che una cosa da fare: chiudersi nel pub locale e ubriacarsi fino all’instupidimento collettivo. Ebbene sì. La trama di Grabbers è questa. Struttura classica d’assedio, piccola comunità contro mostri repellenti, e birra a fiumi.
La presenza di un pub come ultimo rifugio di un’umanità minacciata richiama immediatamente a quel capolavoro rivoluzionario che fu Shaun of the Dead. E infatti, pur senza la genialità dell’altro Wright, ci troviamo più o meno nello stesso territorio. Scrittura brillante (la sceneggiatura è di un altro esordiente, Kevin Lehane), personaggi ottimamente caratterizzati, uso intelligente e mai banale della citazione (con quella da Aliens mi è partito spontaneo l’applauso) e una serie di gag che, a partire dalla scoperta del punto debole della razza aliena, fanno alzare il ritmo del film in maniera vertiginosa e garantiscono risate a volontà.
Non troverete in Grabbers comicità di grana grossa, o demenziale (alla Piranha 3dd, tanto per fare un esempio). Si tratta di un umorismo più sottile, basato soprattutto sui dialoghi e sull’interazione tra personaggi, tutti, dai protagonisti ai comprimari, gestiti non come marionette da fare a pezzi, ma con cura e affetto. Una cosa che noto sempre più spesso, e che fa la differenza tra la commedia fantastica americana e quella europea, è proprio una maggiore attenzione data ai personaggi, Non parlo di spessore, ché non è cosa da ricercarsi in un prodotto come Grabbers, ma semplicemente di dotarli di caratteristiche che ce li facciano sentire vicini, che li rendano umani, normali, anche se all’interno di stereotipi e cliché di varia natura. Ci sono il proprietario del pub con moglie impicciona al seguito, la giovane sostituta della guardia costiera rigida e dipendente dal lavoro, il suo collega alcolizzato perché mollato dalla moglie. Ma la leggerezza con cui Wright e Lehane li trattano, fa in modo che non siano un fastidio. Potrebbero essere persone che incontriamo tutti i giorni. E per questo ci stanno simpatici.
E ridiamo con loro.
Un’idea folle come quella di un intero paese ubriaco per sopravvivere a un’invasione aliena rischiava davvero di scivolare nel demenziale a base di rutti, tette e culi (e se mai dovessero fare un remake americano, credo proprio che così sarà). Invece, regia, cast e sceneggiatura compiono il miracolo di rendere una situazione del genere non solo terribilmente divertente, ma anche credibile e naturale.
Se dal punto di vista della commedia, tutto fila per il verso giusto, anche per quanto riguarda il reparto horror Grabbers riesce a cavarsela piuttosto bene, nonostante sia costato appena quattro milioni di sterline. Il design delle creature funziona: cari, vecchi incubi di lovecraftiana memoria, disgustosi quanto basta e realizzati con una CGI migliore di tante altre viste in produzioni più lussuose. Quando attaccano, i mostri sono spietati, feroci e dotati persino di umorismo macabro. Le scene in cui li vediamo in azione non sono tantissime. Wright preferisce centellinarne la presenza, almeno fino quando non è obbligato, per esigenze narrative, a mostrarli in tutto il loro sbavante splendore. Ma ogni volta che appaiono sullo schermo, il regista dimostra anche di saperci fare con delle sequenze di pura tensione.
Grabbers non ha sicuramente quell’estro creativo e quella regia esaltante che contraddistinguevano Shaun of the Dead, ma è il prodotto che più riesce ad avvicinarsi all’illustre predecessore, tra gli epigoni vari spuntati come muffe negli ultimi anni. Simile, per molti aspetti, ad Attack the Block (ma senza il finale eroico attaccato con lo sputo), ha il suo punto di forza in una galleria di personaggi e attori che trascinano con loro lo spettatore in un circo fuori di testa a base di scotch, birra e cicchetti di vario genere. Il tutto finanziato dalla National Lottery e dal governo irlandese.
Roba che se venisse proposta per sbaglio dalle nostre parti, si attirerebbe addosso come minimo sei o sette crociate contro l’incentivazione del consumo di alcolici e per Dio, qualcuno pensi ai bambini.
Film dallo spirito goliardico, irriverente e cazzaro, Grabbers merita di ritagliarsi un posticino nel cuore di ogni appassionato, sia che vi piacciano le commedie piene di ironia acida, sia che siate dei cultori del monster movie vecchia maniera. Perché l’aria che si respira, assistendo alle vicende di questa minuscola isola minacciata dai cosoni coi tentacoli, è quella. Mancano solo i pupazzoni di gomma, sostituiti degnamente dalla computer grafica. Ma per il resto c’è tutto: dallo scienziato che “non vogliono farci del male, possiamo comunicare con loro” , al vecchio ubriacone che per primo scopre l’invasione. Il tutto declinato in versione di esilarante sberleffo, quasi che Wright avesse voluto prendere i canoni della sci-fi anni ’50 e ribaltarli in chiave parodistica, ma mai demenziale.
Il tipico film che mentre lo guardi ti fa provare un pizzico d’invidia al pensiero di quanto devono essersi divertiti a girarlo.
Grabbers è inedito qui da noi. Ma un tentativo di recuperarlo, fatelo. Passerete di sicuro dei piacevolissimi 88 minuti.
Recensione di Midian
C’è stata forse nella notte dei tempi una sorta di benedizione verso il cinema del nord europa,con l’inghilterra in testa.Si ho visto anche film brutti girati da quelle parti , le commedia sentimentali con Hugh Grant e la roba di Ritchie,ma poi tirano fuori due o tre registi e una decina di films assolutamente dignitosissimi.Sarà la tradizione ,si sa che gli inglesi e affini per quanto imperialisti bastardi han un grande gusto,son ottimi scrittori-dopo i russi- e insomma sanno fare cinema e letteratura.
Questo film già lo lovvo,mi parli di shaun e quelle cose li…Ecco vedi?Gli americani ti buttano tutto in vacca con un film sguaiato e debole come Zombieland,te già hai capito la differenza.
Lo cercherò,magari qualche anima pia l’ha sottotitolato.
Tu cosa pensi di black sheep e isolation (horror inglese con le mucche assassine mi par..)
Mi hai fatto venire una gran voglia di vederlo, ottimo. 😀
E poi è uno di quei film che tipo potresti vederti per tre volte di fila e ridere sempre e comunque 🙂
Io voglio i sub ita per poterne godere anche io. Lo pretendo.
Maledetti… devo ancora vederlo… troppi casini in questo perido… vi odio…
E non leggo la rece fino a che non lo vedo! 😛
La differenza è che nei paesi nordici sono abituati a questo tipo di atmosfere, qui da noi attaccherebbero subito la pippa sul realismo et similia.
w il realismo!w i dardenne!
Sul mio blog ho messo un cartello con la faccia dei dardenne e sotto la dicitura “Noi non possiamo entrare”. 😀
Non è vero, non c’è, ho controllato! Gne!
Il che mi dà un’ottimo motivo per farlo davvero. XD
nuuuuuuuuuuu,soffro tanto tanto tanto! Bè da me ho il paletto anti spielberg ^_^
Ecco come funzionava: Lucia recensisce e la mia lista di film da vedere si allunga di una unità. 🙂
ciao,
Gianluca
Sì, credo proprio abbia tutti gli ingredienti giusti per piacermi (e qui da noi ideuzze del genere mi sa che non verrebbero nemmeno sotto l’effetto di una sbronza)…vai, messo nel carrello pure Grabbers 😀
vabbè però non si fa, prima midian e ora pure tu!
questo è accanimento. ora ho la scimmia di vederlo -_-
Lo vedro’ subito anche se di primo acchito non mi esalta. Lucia, ti ricordi quel film inglese mi pare che ci sia anche Edgar Wright, su quei tizi che capitano in un tipico paese anglosassone popolato soltanto da donne zombi..,? Questo film irlandese che Midian ha recensito me lo fa accostare un po’ a sensazione cosi’, a “Slither”.
E siamo a tre…devo smetterla di leggere ‘sti post.
Ora vado a cercarmi il film.
Ciao.
…
xD
Scusate, ma ieri wordpress ha pensato bene di dare di matto impedendomi di rispondere ai commenti!
Detto questo, dato che l’abbiamo visto solo Simone e io.
Cosa aspettate sciocchi? Vedete Grabbers, su
Questo me lo procuro tipo…adesso!
Ecco, un altro film da aggiungere alla lista… va bene, perchè per riuscire a vedere/leggere tutto quello che ho in coda sono praticamente obbligato a vivere almeno 100-150 anni…
C’è un racconto di fantascienza degli anni ’50 totalmente ironico basato sull’idea che un ubriaco possa salvare la terra dagli alieni grazie alla sua sbronza, è Un uomo esemplare di Frederick Brown, che ha scritto delle cose bellissime e fulminanti.
Tu sei un maestro di vita e di cultura. Adesso mi vado a cercare qualcosa
❤