Regia – Christian Duguay (1991)
Quest’anno, il Ciclo Zia Tibia sta diventando una rassegna dedicata a Duguay, che non è proprio come una retrospettiva su Bergman, ma nelle notti d’estate dedicate al cinema horror di serie B ci si accontenta di poco. In realtà, parlare di Screamers mi ha fatto venire voglia di rivedere il secondo capitolo di Scanners, film diretto da Cronenberg nel 1981 e grande classico del fanta-horror dei primi anni ’80. Ovvio che tra i due film, separati da una decina d’anni, è assurdo anche mettersi a fare un paragone, eppure io ho sempre avuto una strana predilezione per questo sequel, come del resto per quello de La Mosca, tanto per restare su Cronenberg.
Credo che Scanners 2, a differenza del suo predecessore, abbia un protagonista molto più interessante e con cui si entra subito in sintonia, merito soprattutto dell’attore che lo interpreta, quel David Hewlett di cui abbiamo già avuto modo di parlare nel post su Pin (altro gran bel pezzo di horro canadese); in generale, se si esclude l’immenso Michael Ironside, tutto il cast di Scanners 2 è superiore e, se i cattivi sono caricaturali e molto sopra le righe, sono comunque funzionali alle ridotte ambizioni e all’atmosfera da film di mezzanotte di un seguito che parte svantaggiato, ma non mostra alcun complesso di inferiorità rispetto al lavoro di Cronenberg, ponendosi sin da subito come una sua versione sotto steroidi.
Fare un seguito di un horror d’autore, diretto da un regista con una enorme fortuna critica è una faccenda complicata. Ricordiamo, per inciso, che nel 1981 nessuno pensava a Cronenberg come a un autore (come a un pornografo, semmai) e che Scanners è stato il suo primo film ad avere una grande risonanza internazionale. Nel 1991, tuttavia, erano usciti Videodrome, La Mosca, Inseparabili e Il Pasto Nudo (senza contare La Zona Morta che fa un po’ storia a sé). Di conseguenza, anche un film come Scanners, che per l’epoca in cui era arrivato nelle sale era comunque un filmaccio canadese a basso costo, era stato rivalutato alla luce della carriera successiva del suo regista, assurgendo allo stato di classicone. Dietro a Scanners 2 c’è quindi un’ombra abbastanza ingombrante, di cui i produttori si sbarazzano subito, destinando il film al mercato home video, senza neanche farlo passare per una sala cinematografica; allora i VHS volevano dire guadagni relativamente sicuri a costi contenuti, che permettevano ai cinematografari di evitare i rischi di una distribuzione nelle sale.
E così, i produttori del primo Scanners (nonché di Videodrome e Brood) approfittano del fatto che i diritti dei due seguiti del film non implicavano il coinvolgimento di Cronenberg, accreditato solo nei titoli di testa come creatore dei personaggi, per far girare a Duguay il secondo e il terzo capitolo quasi in contemporanea, così da farli uscire uno dietro l’altro e capitalizzare il più possibile.
Il collegamento tra il primo e il secondo film è piuttosto esile: nessuno dei protagonisti della pellicola del 1981 torna a interpretare il proprio ruolo e l’unica cosa che resta è il farmaco Ephemerol, somministrato negli anni ’40 alle donne incinte per combattere le nausee e invece responsabile della nascita di individui dotati di poteri telepatici, i cosiddetti scanners.
L’Ephemerol, che nel primo film serviva a inibire momentaneamente le capacità degli scanners qui diventa una droga potentissima, che dà una forte dipendenza e riduce gli scanners a dei tossici inoffensivi.
Se Scanners era in parte una spy-story nella migliore tradizione dei film sui poteri mentali a cavallo tra gli anni ’70 e gli anni ’80, il sequel è quasi un poliziesco urbano dove alcuni agenti corrotti cercando di sfruttare gli scanners per instaurare il nuovo ordine del titolo: ripristinare i bei valori di una volta prendendo il potere e facendo fuori criminali e feccia varia.
C’è David, lo scanner “buono”, che dopo essere stato plagiato dal perfido ispettore Forrester e dallo scienziato che collabora con lui, il Dottor Morse, cerca di portare alla luce la cospirazione, e c’è Peter Dark (Raoul Ma Trujillo), lo scanner “cattivo”, il collaborazionista che gode a esercitare il proprio potere per far del male al prossimo. Tanti scontri all’ultima occhiata intensa, terribili emicranie, una quantità di teste esplose e corpi deformati di gran lunga superiore a quella del primo film e, in generale, un atteggiamento meno serio e pretenzioso.
Ci si diverte un sacco, a guardare Scanners 2, perché è un film con un bel ritmo e tanto sangue; di Cronenberg non rimane niente, nel senso che Duguay neanche prova a somigliargli o a citarlo minimamente: Scanners 2 è consapevole sin dalla prima sequenza (ambientata in una sala giochi) di giocare in un altro campionato e gli sta bene così. Se bisogna proprio trovargli un difetto è quello di andare sempre un po’ troppo sul sicuro, di non aggiungere e non togliere nulla a quanto già fatto in precedenza. Però lo si perdona, perché in compenso offre un paio d’ore di intrattenimento disimpegnato, ma molto ben condotto. È il tipico film che quelli bravi definiscono un onesto B movie e, se per qualcuno è sacrilego tirar fuori un onesto B movie da un’opera di Cronenberg, ce ne faremo tutti una ragione.
Questo non significa che Scanners 2 sia un film sciocco, o almeno non lo è del tutto. Ha una sotto traccia politica (ma, in fin dei conti, ogni film su individui dotati di poteri mentali è, in un certo senso, politico) che non può vantare la sottigliezza del primo Scanners e che è gridata in faccia allo spettatore in più momenti, però è narrativamente interessante e riesce ad andare al di là del reiterato concetto di reietto e diverso. Gli scanners sono sì degli emarginati dalla società, ma il punto centrale del discorso politico del film si basa sul preferire la sicurezza a scapito della libertà e dei diritti. L’ispettore di polizia che utilizza gli scanners per mettere da un lato paura alla popolazione e dall’altro eliminare il crimine è un villain molto attuale, nel suo creare un’emergenza per poi porsi di fronte all’opinione pubblico come l’uomo forte in grado di mettervi fine. Non a caso, quando decide di candidarsi a sindaco, i sondaggi gli danno il 61% dei consensi. Visto nell’Italia del 2018 fa un certo effetto, ve lo assicuro.
Scanners non ha soltanto dato vita a due seguiti, ma anche a uno spin-off intitolato Scanner Cop (1994), che ha a sua volta generato un sequel l’anno successivo. Sono gli ultimi strascichi della mania per i poteri mentali (telecinesi, telepatia, pirocinesi) che era scoppiata a Hollwyood dopo il successo di Carrie, e che si può dividere in due filoni, quello cospirazionista e spionistico e quello più intimista che di solito racconta la vendetta di un giovane emarginato contro i suoi aguzzini.
Scanners 2 può essere considerato un riuscito miscuglio delle due cose, con una prima parte dedicata a David e alla sua scoperta del dono che gli è toccato in sorte, e una seconda più incentrata sullo smantellamento dell’organizzazione tesa a instaurare il nuovo ordine.
Questo tipo di film sopravvive ancora per qualche anno nel settore home video (entrambi gli Scanner Cop non hanno visto una sala cinematografica neanche di sfuggita) per poi sparire dalla circolazione, ed essere sostituiti da altre manie.
Scanners 2 non fu trattato bene dalla critica (ma, ci tengo a precisarlo, nel 1981 i critici non ci andarono teneri neppure con il film di Cronenberg), ma ebbe un successo considerevole, e ricordo parecchi passaggi televisivi, nel corso delle mie estati buttate al cesso a guardare questi film di merda.
Che poi, ci penso da secoli a fare una rassegna dedicata ai poteri mentali, qui sul blog. Fatemi sapere se l’idea vi piace.
Pollice su sulla rassegna dedicata ai poteri mentali, e umilmente ti chiederei di fare un pensierino su una top 20 di film horror del decennio in corso.
Sono più vecchio di te e ho un bagaglio più considerevole di estati buttate nel cesso a guardare filmacci, però questo scanners 2 ricordo di averlo visto su tele+ e non su qualche oscura rete locale. Onestamente non ne conservo un ricordo preciso, dovrei rivederlo.
Del decennio scorso inteso come 2000-2010, o di questo che sta per finire? Perché, di recente, ho visto una bella classifica dei 20 horror migliori del decennio. Se solo riuscissi a trovarla…
Intendevo il quasi decennio 2010-18
Allora aspettiamo un anno e mezzo. Magari nel 2019 arrivano cose imperdibili!
E non è male, io ho visto solo il primo scanner perché dalle mie parti anni fa feci la rassegna su Cronenberg chissà magari vedo anche questo 🙂
Non lo ricordo esattamente come un capolavoro (del resto non poteva né doveva esserlo, ovvio, rispetto all’illustre -nonché sottovalutato, all’epoca- predecessore), ma i suoi momenti d’interesse e divertimento li aveva pure lui…
Una rassegna dedicata ai poteri mentali? Che magari includa “Fury” di Brian De Palma? Ci sto! 😉
Eh, Fury ci deve stare per forza. Anzi, in teoria dovrebbe stare in apertura…
Sono un grosso fan della trilogia di “Scanners” e posseggo il cofanetto con 3 DVD (che si trovavano a Media World per un tozzo di pane). Mi piacciono anche Scanner Cop 1 e 2, perché mi piace il concetto dei poteri mentali.
Quindi per me una rassegna ragionata sui poteri mentali è una graditissima idea.
Grazie dell’ottimo lavoro, Simone.