Concerning the UFO sighting near Highland Illinois
Sara sapeva che il mare poteva essere una bestia feroce e crudele. Lo aveva capito vedendo tutte quelle striature rosse sulla pelle del padre, dopo che l’aveva fatta uscire dall’acqua. Non era stato fatto del male a lei, ma questo non aveva importanza. Lì sotto erano tutti intrusi.
Quando era cresciuta e aveva preso tutti i brevetti, aumentando la profondità a cui le era consentito scendere, si era resa conto di quanto aliena e distante fosse quella dimensione sommersa. Nel freddo e nel buio, dove i colori spariscono e l’unico suono che ti ricorda che sei vivo è quello del tuo stesso respiro, Sara si sentiva un ospite accolto da una divinità magnanima ma sospettosa, che avrebbe potuto cacciarla in ogni momento. O distruggerla, se avesse voluto. Ma non aveva paura. Era indifesa, certo. E smarrita. Eppure sperimentava una sensazione di controllo che a terra le era sconosciuta. Controllo di se stessa e del suo corpo, dei suoi nervi e di tutto quello che in superficie continuava a sfuggirle. Chiarezza. A quaranta metri sotto il livello del mare, era tutto perfettamente chiaro. C’erano delle regole da seguire, Sara le rispettava e tutto andava secondo i piani. Il margine di imprevedibilità non dipendeva da lei. Allora poteva abbandonarsi. Poteva essere calma. Poteva volteggiare insieme a Lui e spingersi sempre più in basso. Superare ogni volta un nuovo limite e tornare a riva consapevole del fatto che il giorno successivo il mare sarebbe stato lì ad aspettarla.
Da ragazzina voleva salire sui batiscafi che sondavano le profondità più inaccessibili e silenziose. La incuriosiva sapere se anche le creature degli abissi l’avrebbero riconosciuta e salutata.
Quando, nel marzo del 2012, James Cameron era arrivato a toccare i 10.898 metri, giù nella Fossa delle Marianne, Sara era rimasta attaccata a internet giorno e notte, a guardare i primi filmati e le prime foto, a leggere tutti gli articoli che riguardassero l’impresa compiuta dal regista, a sperare che prima o poi sarebbe arrivato anche il suo turno. Non faceva che vedere e rivedere il deserto di sabbia bianca illuminato dai fari del sommergibile e pensava a quanto doveva essersi sentito solo Cameron, chiuso in quell’abitacolo schiacciato da tonnellate di acqua.
Sara all’epoca aveva sedici anni e non la scambiavano più per un maschio. Portava i capelli lunghi e rifiutava di tagliarseli. Li legava solo per andare sott’acqua perché le si impigliavano nella cinghia della maschera e le davano fastidio.
Ogni venerdì, subito dopo la scuola, prendeva la bicicletta, si lanciava sulla ciclabile di Lungo Tevere e arrivava alla stazione San Pietro, saliva sul regionale diretto a Porto Ercole e passava il fine settimana lì, di solito a casa di Antonella, che le stava insegnando ad andare sott’acqua. A volte erano i suoi genitori ad accompagnarla, ma spesso andava da sola. Non se la sentiva di abbandonare Lui per troppo tempo. Le mancava, aveva bisogno di vederlo. E non poteva parlarne con nessuno, neanche con Ilio, o con i genitori. Lui era il suo segreto e doveva gestirlo senza l’aiuto di nessuno.
Il periodo peggiore era quello che andava dalle vacanze di Natale alla fine di febbraio, quando il diving era chiuso e lei rimaneva incastrata a Roma, priva di scuse per allontanarsi e correre da Lui, lontana dal mare e chiusa dentro casa ad aspettare che i mesi passassero, neanche l’avessero messa in prigione.
Stava giocherellando su youtube e si annoiava. Aveva visto per la terza volta di fila il video della murena gialla che si lasciava accarezzare da una sub americana. Quel filmato la faceva ridere. Non avevano la più pallida idea di cosa fosse davvero una murena gigante gentile.
Fuori dalla finestra della sua stanza continuava a piovere. La bicicletta se ne stava in un angolo, inutilizzata da giorni. Sara aveva sempre freddo e anche col riscaldamento acceso, aveva le mani gelide. I suoi erano andati a dormire da qualche ora. Avrebbe dovuto farlo anche lei, ma non aveva sonno. Era irrequieta, si sentiva come se avesse appena preso la scossa. Se fosse stata al mare, se ne sarebbe andata al braccio del porto, anche di notte e sotto la pioggia, si sarebbe seduta su uno dei roccioni e avrebbe aspettato Lui.
Il cellulare le vibrò in tasca. Un messaggio di Ilio: “Sei sveglia?”
“Sì”
“L’hai visto il nuovo video su Cameron?”
“No, mandamelo”
l giorno dopo, quelle immagini sarebbero state diffuse in ogni emittente televisiva del mondo. Per un po’ non si sarebbe parlato d’altro. Da quando Cameron aveva raggiunto il fondo della Fossa delle Marianne era passato quasi un anno, ed era molto strano che ancora nessuno fosse riuscito a vedere quelle riprese.
Era un video brevissimo, meno di un minuto. La telecamera del sommergibile inquadrava uno spazio vuoto e oscuro. Oltre il fascio di luce delle lampade del Deepsea Challenger, oceano e buio erano un’entità unica, fusi insieme e indistinguibili. I fari li separavano per un istante e subito quelli tornavano a stringersi l’uno all’altro, circondando lo scafo, assediandolo, pronti ad aggredirlo. La sabbia invece emanava una fluorescenza fioca, come se adagiata sul fondo ci fosse una popolazione di spettri.
Alla fine di una lenta panoramica, qualcosa entrava in campo e ne usciva a una velocità che a stento la rendeva percettibile. Sara mandò indietro e mise in pausa. Era una forma chiara e trasparente. Ed era grande. Troppo per essere un pesce. Alla fine del video, il fotogramma in cui la cosa si riusciva a vedere meglio era stato ingrandito e congelato.
L’immagine era sgranata e fuori fuoco, ma sembrava un uomo. Un uomo fatto d’acqua, come le meduse. E con gli occhi che brillavano simili a due monete d’oro.
“Mi stai prendendo per il culo” scrisse Sara a Ilio.
“Ti giuro di no”
“E allora hanno preso per il culo te”.
Sara spense il pc e decise di provare a dormire.
Altri capitoli qui.
Cominciamo a fare due passi, anzi quattro bracciate nel mistero. Fico. 😀
Prima o poi avrei dovuto…ehm…smuovere le acque (sì, lo so, questa è davvero pessima 😀 )
La situazione procede verso il mistero, ottimo! 🙂
Si fa quel che si può 😀
Il mistero si infittisce, si spalancano porte su altri mondi e altre forme di vita…e stiamo arrivando là dove solo Cameron è arrivato prima di noi 😀
P.S. Trovo quanto mai azzeccata la partecipazione di James a questa avventura 😉
La presenza del signore che ha compiuto quell’impresa leggendaria era dovuta 😉
Una piccola special guest e un omaggio a uno dei miei registi preferiti 🙂
a me sta sara mi pare di conoscerla eh,non di persona …..ma mi pare di conoscerla!
Giunti a questo punto,avendo finita la scorta dei complimenti ,posso lasciarti con una :Bella zia!
Beato te che la conosci! Me la presenti? 😀
certo,basta che non le tocchi la sua Rhona eh!Che se no finisce a schifio .-)
ciao!
Brava! Ailaicchit!
Ho letto i 5 capitoli tutti d’un fiato….Kamerà DAJE così!
Grazie Kamerà!!!
❤