Ci siamo. Prima o poi anche questo andava affrontato e, con estremo dolore e profondo sconforto (roba che mi si è fritto il pc durante la visione, giuro), mi appresto a compiere il mio sacro dovere di intrepida rimestatrice de lammerda, e a parlarvi di come Michael Bay, la Platinum Dunes  e Samuel Bayer hanno trasformato il sardonico uomo nero della nostra infanzia in un una faina ustionata con la raucedine che ammazza giovanotti emodepressi nel corso di pessimi incubi in CGI.
Dando per scontato che la pratica del remake, quando non è offensiva o oscena, si limita a essere inutile, bisogna ammettere che l’ idea di rifare Nightmare con i mezzi e le infinite possibilità offerte dalla tecnologia contemporanea poteva avere un certo fascino. L’ esplorazione dell’ universo onirico affrontata senza limiti di sorta, messa in mano a un regista con un briciolo di creatività , aveva un enorme potenziale perturbante. Quando ogni fantasia, anche quella più estrema, è riproducibile sullo schermo se si ha un budget adeguato, basta una scrittura brillante e senza freni inibitori per creare dei mondi in cui perdersi per sempre, degli incubi immersivi e totalizzanti in cui abbandonarsi e morire. Ecco, era sufficiente, ad esempio, imbrigliare un Tarsem a caso in una buona sceneggiatura e forse avremmo avuto un Nightmare versione 2.0 da ricordare per anni.
Invece Michael Bay affida il tutto al signor Samuel Bayer, uno che il cinema nella sua vita non lo ha mai sfiorato neanche di striscio. Nella migliore della ipotesi, questa scelta si basa sull’ equivoco per cui un regista di videoclip dovrebbe essere più adatto a mettere in scena i trip lisergici indotti da Krueger nelle sue vittime. Equivoco davvero grossolano e sciocco, ché aver girato quattro cazzate dei Green Day e dei Blink 182 non garantisce alcuna capacità narrativa. Nella peggiore, e più realistica, delle ipotesi invece, Bayer non è che l’ ennesimo esordiente a cui mettere il guinzaglio e la catena e da tenere a cuccia, sparato sul set a eseguire gli ordini e a dire sempre sì.
Il film di Wes Craven nasceva da una fusione tra le irrazionali paure dell’ infanzia (l’ uomo nero, il dormire da soli, gli incubi, il buio) e le problematiche legate al passaggio da questa all’ età adulta. I protagonisti erano adolescenti alle prese con gravi problemi di comunicazione con i genitori e costretti ad affrontare, da soli e non capiti, l’ espiazione delle colpe dei loro padri e madri, che come da tradizione classica, ricadono sui figli. Craven scelse, per questo motivo, il cast in maniera estremamente accurata: volti nuovi, sconosciuti, non solo giovani, ma ringiovaniti grazie a una particolare attenzione nel reparto trucco e costumi. Nel remake, sin dalle prime inquadrature, si ha subito l’ impressione che qualcosa, a livello di casting, non torni. I protagonisti sembrano adulti. Anzi, peggio, sembrano adulti che giochino a fingere di essere adolescenti. Il grande sfoggio di occhiaie per sottolineare la mancanza di sonno non fa che accentuare questa sensazione di posticcio che pervade ogni dialogo e ogni scena in cui i ragazzi simulano la vita quotidiana di un sedicenne tipo. Vedere Katie Cassidy seduta sui banchi di scuola (e truccata e vestita come una trentenne consumata), ci rende subito consapevoli di stare assistendo a una finzione costruita a tavolino. Non è neanche un problema legato all’ età degli attori: Heater Langenkamp aveva quasi 20 anni quando girò il primo Nightmare, Johnny Depp 19, e Amanda Wyss 24. E’ che nel 1984 nessuno sapeva chi fossero, mentre il lavoro fatto, e sui personaggi, e sul loro modo di muoversi e di agire, li rendeva credibili nei ruoli che gli erano stati assegnati. Il viso della Langenkamp è quello di una bambina che sta crescendo. La Nancy interpretata da Rooney Mara sembra una tossicodipendente all’ ultimo stadio (ma appena uscita da una sfilata di moda) a cui è naturale che vengano le allucinazioni.
Spogliati in questo modo i personaggi di ogni ingenuità e di ogni riferimento alla fanciullezza, anche la natura demoniaca dell’ essere che li perseguita viene a mancare. Non a caso, non si parla più di Uomo Nero e sparisce l’ aura mitologica che Fred Krueger possedeva nel primo film. The Boogeyman è roba da bambini. Oggi noi siamo colti e scafati e tanto consapevoli e quindi citiamo alla cazzo di cane il pifferaio magico (che nulla ha mai avuto a che vedere col Krueger inventato da Craven), spieghiamo in maniera dettagliata i problemi dell’ insonnia, frantumiamo le palle al pubblico con i microsonni e il coma da carenza di sonno prolungata e raccontiamo, nei dettagli, con dovizia di particolari, non fosse mai che qualcosa resti avvolto nel mistero, il passato del killer, mostrandolo addirittura mentre gioca spensierato con i bambini, senza trucco, senza maschera quindi, derubandolo di quegli elementi da spauracchio nascosto nell’ armadio che hanno turbato generazioni di giovani spettatori.
Il Fred Krueger del 1984 era davvero una sagoma minacciosa che emergeva dal buio, un contenitore di terrori e angosce infantili, sbucato da un oscuro passato a riscuotere il suo tributo di sangue. E anche in questo caso, molto del merito andava alla scelta dell’ attore e al trucco utilizzato. Il carisma di Robert Englund, la sua camminata sbilenca a sottolineare la pesantezza del guanto, il tono di voce, il suo modo di correre, scoordinato, dinoccolato, come in preda a spasmi e convulsioni, facevano del Fred Krueger da lui interpretato un essere metafisico, un vero e proprio parto della mente. Jackie Earle Haley è un ottimo attore, nessuno lo mette in discussione. Eppure non è adatto al ruolo: optare per un trucco wannabe realistico, al posto del mascherone diabolico innestato su Englund, gli toglie qualsiasi possibilità di mostrare le sue doti recitative. La sua gestualità non è mai minacciosa, la sua cattiveria posticcia. Il sadismo di Krueger ha sempre avuto un lato ironico, che nei primi film accentuava, invece di spegnere, la paura. La serietà con cui Haley si trova a pronunciare certe battute lo fa assomigliare a un vecchio trombone inviperito che non sfigurerebbe con una bella tonaca da prete a recitar sermoni. Non è colpa sua, ma di chi lo ha diretto e di chi ha scritto il personaggio con l’ intenzione viziata in partenza, di far assomigliare Krueger a un vero serial killer e non all’ Uomo Nero che punisce i bambini cattivi.
L’ unica idea decente, in merito al personaggio, è il dubbio insinuato sulla sua colpevolezza. Se si imbocca la strada del realismo (per quanto essere realistici parlando di un tizio che entra nei sogni e ti ammazza mentre dormi è un tantino pretestuoso), se si sceglie di raccontarci il volto umano di Fred Krueger, allora che si vada fino in fondo, che si faccia di lui un uomo innocente bruciato vivo da improvvisati giustizieri della notte, giustificando così la sua vendetta. E invece no: Krueger era colpevole e i genitori hanno fatto bene, con tanto di ringraziamenti finali da parte di Nancy alla mammina per averla protetta dall’ uomo cattivo, tirandogli addosso le molotov invece di rivolgersi alla polizia. Complimenti.
Rese inutili le vittime, sbriciolato il cattivo, non resta che affidarsi all’ immaginario, sperando che almeno gli incubi portino a qualcosa di buono. Anche qui, tuttavia, sono dolori acuti. La povertà creativa di regia e sceneggiatura viene fuori in maniera imbarazzante, quando le sole scene memorabili del remake sono quelle copiate pari pari all’ originale: e così abbiamo Tina (che qui si chiama Chris, perché sono dei citazionisti geniali) che viene sollevata dal letto e squarciata da lame invisibili, senza però tutto quell’ atroce sbattere contro le pareti come una mosca impazzita dal dolore a cui la sottoponeva Craven nell’ originale, non sia mai che qualcuno si impressioni. Abbiamo la mano che spunta dalla vasca da bagno, vista dalla stessa prospettiva e con Nancy nella stessa posizione. Manca solo il cuscino. E abbiamo il sacco mortuario trascinato per i corridoi della scuola. Bayer, in vena di omaggi, copia anche il pavimento molle, solo che questa volta Nancy sta per annegare nel sangue e Fred, con vocione roco e seriosità da parruccone accademico, le dice pure: “lo vedi, adesso ti sei tutta bagnata”, perché, ehi, siamo nel 2010, qui si parla di pedofilia senza peli sulla lingua, salvo poi non copiare la lingua che spunta dal telefono, quella sì un riferimento sessuale che oggi non è stato possibile riproporre. Per il resto, la banalità dell’ immaginario onirico proposto è tale da chiedersi se lo sceneggiatore e il regista abbiano mai sognato in vita loro.
Craven gestiva il passaggio dal sonno alla veglia con eleganza, stando attento a non far distinguere subito allo spettatore la differenza tra i due stadi. Una differenza impercettibile, basata soprattutto sui particolari e sull’ inapplicabilità delle leggi fisiche che regolano il nostro mondo in quello dei sogni. Bayer taglia con l’ accetta questa graduale transizione, così noi non ci preoccupiamo troppo e non ci spaventiamo affatt: cambiano le luci, la fotografia si fa ancora più verde di quella che è e tutto ciò che accade è Fred che appare strusciando gli artigli sul metallo con lo sbalzo di volume. Basta. In confronto gli incubi di Freddy vs Jason erano surrealismo elevato al cubo. L’ unico momento in cui ci viene davvero il dubbio se Nancy stia sognando o sia sveglia è sottolineato (con appena un filino di didascalismo) da questa canzone. Già , Bayer (che si scrive Bayer, ma si legge Bay), evidentemente tormentato dal terrore che gli spettatori non potessero capire, ci mette il sottotitolo musicale e noi ci tranquillizziamo di nuovo.
A un certo punto c’è un tizio che si addormenta mentre nuota.
Lo stesso tizio è un animo sensibile e tormentato e quindi indossa una maglietta dei Joy Division
Tutti i protagonisti sono andati a scuola insieme e si conoscono sin da bambini, ma non se lo ricordano
C’è un cinese che frigna on line e poi viene sbattuto contro il monitor della telecamera da una mano invisibile
L’ animo sensibile e tormentato di cui sopra pratica iniezioni di adrenalina alla Pulp Fiction in un geniale e spiazzante gioco di citazioni e rimandi che levati
Gli incubi diventano flashback, i flashback diventano incubi, perché sì e perché conviene al regista per far partire il maxi spiegone a centro pagina
Nancy dipinge vestita come un manichino da boutique parigina e con un cappello di lana in testa, ché evidentemente in casa tengono spenti i riscaldamenti per risparmiare
C’è un sacco di angst abbestia coi ggiovani che soffrono i probblemi, praticamente un fottuto kammerspiel
Buon divertimento.
Mi vado a suicidare che mi sento un po’ emo anche io.
“bisogna ammettere che l’ idea di rifare Nightmare con i mezzi e le infinite possibilità offerte dalla tecnologia contemporanea poteva avere un certo fascino.”
Avendo rivisto Nuovo incubo poche sere fa, l’idea di affrontare il remake era forte… Ma dopo aver letto questa recensione mi viene solo da piangere, basta, mi arrendo prima del tempo.
Quanta tristezza.
Sai che ieri sera però ho visto Rise of the planet of apes e non mi è dispiaciuto per niente? Per una volta queste operazioni commerciali sono riuscite a stupirmi.
Sì, è vero, Rise of the planet of the apes è piaciuto anche a me, è un buon film, non stupra il ricordo dell’ originale e anzi, fa venire voglia di recuperarlo per completismo. E’ girato bene, senza troppe videoclippate e insomma è dignitoso. Questo è merda allo stato puro. Neanche son capaci di impostare un incubo come si deve.
Nightmare è un mito proprio perché riesce ad unire a a bilanciare paura, ironia e sesso (ce n’è molto in Nightmare senza che venga praticamente mai mostrato; ma proprio in questo consiste la bravura). Se gli togli queste tre caratteristiche rimane un canovaccio vuoto e ben poco originale. Mi pare che con questo remake (da quello che racconti, non ho avuto la (s)fortuna di vederlo 😉 ) ci siano riusciti perfettamente.
P.s. Dato che siamo in argomento il capitolo della saga che continuo a preferire è Nightmare – Nuovo incubo. Senza nulla togliere agli altri credo che sia semplicemente geniale nel mescolare incubo e realtà .
Ma continua a non vederlo, per la carità 😀
Sì, anche a me piace moltissimo Nightmare – Nuovo Incubo, ma il mio preferito resta il terzo capitolo, mentre al primo resta la genialata dell’ invenzione.
I riferimenti alla sessualità nel NIghtmare del 1984 erano molteplici e complessi, ma non venivano sbattuti in faccia allo spettatore. Non credo fosse pudore, quando la consapevolezza che il pubblico avesse gli strumenti per capire
Grande pezzo, as usual. Quando Fred ha fatto la battuta sull’essere bagnata in effetti mi sono sentito rivoltare anche io, veramente assurdo. Mah.
Ciao,
Gianluca
Sì, quella battuta è una cosa pietosa. Il bello è che l’ intento era quello di essere scorretti, e invece son solo molesti 😀
Grazie Gianluca!
bè,si:smarmaglia la fotografia che magara si comprenda che quella è la realtà ,gioca invece con il chiaroscuro per l’incubo.Roba da Boris insomma
Io non ho mai visto il primo Nightmare,ma nemmeno il secondo-terzo-quarto-quinto,epperò al cinema ho visto il 6
Era pieno di ragazzini e forse lo ero anche io.Chiedo venia ma non è la mia serie preferita,io sono un Jasoniano de fero.
Recupero il primo e il terzo va che mi sa son i migliori.Più che altro sono film collegati tra di loro,o si possono anche saltar dei capitoli e non succede nulla?
Allora, primo e terzo sono connessi tra loro, e l’ uno è il seguito ideale dell’ altro, quindi li puoi vedere saltando il secondo.
Fossi in te darei un’ occhiata anche al settimo, nuovo incubo, quello in cui Craven ha ripreso in mano la sua creatura prediletta.
praticamente quelli che vedono craven all’opera.Insomma negli anni 70 chi faceva horror era prima di tutto un vero autore,questa per me la sostanziale differenza.
Chiaramente se oggi dai a Micheal Bay la possibilità di produrre e mettere
mano a un classico,che vuoi che possa capirne ?
ok,allora li metto in ordine di visione
ps:scusa il disturbo,allora per te il mio raccontino va bene per il concorso?^_^
ciao e buona giornata
Vabbè, meno male che l’ho perso, ‘sto remake.
E continua a perderlo per sempre 😀
Ok ,tutti i difetti che tu citi me li aspettavo. Sin da quando avevo visto il trailer ! L’unico tentativo serio di reimmaginare la mitologia di fondo di Freddy l’aveva tentato lo stesso Craven con ” Nightmare – Nuovo Incubo”. Solo che all’epoca nessuno si degnò di capirlo .
All’ epoca era un esperimento troppo coraggioso. Gli anni ’90 poi sono stati un bruttissimo periodo per il cinema horror. Poi è arrivato Scream ed è cambiato tutto, sempre per merito di Craven. Il remake non rivisita, ma banalizza. Ed è poi il vero problema di tutti i rifacimenti firmati Bay
In pratica mi hanno stuprato anche il primo Nightmare.Sigh:(Ma Freddy li punirà …(Ottimo pezzo comunque!)
Grazie Fra!
Doveva accadere come in Nuovo Incubo: il vero Freddy che appare sul set e li secca a tutti 😀
Gran pezzo e favoloso il tag 😀
non me ne venivano altri in mente…ero in preda a grossa crisi 😀
Ma grazie 😀
Bay devi morire guardando una maratona dei tuoi film! Inclusi quelli prodotti dal tuo sporco denaro…
🙂 Lucia confermi che “da grandi cagate derivano grandi post”.
Cura ludovico per michelino!
Bel post. Freddy è stato l’uomo nero di una generazione. Premesso, non ho visto il remake un pò perchè odio i remake a prescindere (con tutto sto rifare, e pure male, ci stanno distruggendo l’adolescenza), un pò perchè in sala dalle mie parti c’è rimasto veramente poco, ma come dici tu, con un buon regista e le tecniche moderne poteva riuscire una cosuccia interessante. Invece a quanto pare è l’ennesima boiata…
Grazie! Ma da Michael Bay non ci si può aspettare nulla di buono, sia come regista che come produttore. Il problema è la mancata comprensione del personaggio, o anzi, la non voluta comprensione, che rende impossibile un aggiornamento adeguato. Sono operazioni che sperano di raggranellare qualcosa sfruttando un nome noto. Il più delle volte ci riescono pure, come in questo caso, con ottimi incassi.
Però, dai! E’ troppo facile sparare all’ambulanza… 😉
Ho riso come un cretino (che in effetti, sono). Bravissima.
Cacchio come mi passa la voglia di guardare film…
Ultimamente ne sto guardando a vagonate e non ce n’è uno che mi invogli a tornare a scrivere due righe. Sabato sera mi sono sparato (con infinite speranze) “No morire sola”. E ho capito che il titolo non era in spagnolo dopo 10 minuti di inutili violenze senza il minimo pathos… infatti è una “sola” e speriamo che muoia… 😦
Tristezza.
Attualmente american horror story è l’unica roba guardabile e fatta con un certo sentimento. Speriamo continui così perché la 9a puntata mi ha leggermente deluso…
Sì, oggi avevo voglia di buttarla sul semplice e immediato 😀 Grazie Eddy! Lo so, anche io ho lo stesso problema: non riesco a trovare un horror di cui valga la pena scrivere un articolo. Infatti sto ripiegando su cose vecchie. Il film a cui ti riferisci è quel rape and revenge spagnolo che fa il verso a Non violentate Jennifer?
Ah, e sì, American Horror story procede a sbalzi, ma procede 😀 A me più che la nona puntata, ha deluso la decima. Ho la sensazione che non sappiano bene dove andare a parare e che stiano procedendo per accumulo. Vedremo come si concluderà
Per AOS attendo sempre i sub perché il mio inglese si è preso un lungo periodo di ferie 😉
E si, è quella specie di remake del godibilissimo NVJ (come ricordi, io ho apprezzato maggiormente il remake… restando in tema), ma è una scoreggia davvero pesante. Allungato all’ennesima potenza che non si resiste a Morfeo e tutto incentrato sulla spettacolarizzazione dello stupro che viene proposto “in massa”, giusto per darsi più arie, del tipo: “guarda che ficos che sonos a mostrares esta robas” (notare che anche lo spagnolo lo mastico benino :D). Ridicolo a dir poco…
Mmm…il genere, come sai, mi interessa. Avevo pensato di recuperarlo perché è da un po’ che non vedo un bel rape and revenge. Ma adesso con tutti i los stupratoros che si dannos delle aries, credo che passerò volentieri 😀
il più brutto remake di sempre. la cosa che mi ha più scocciato è l’espediente utilizzato per provocare (ma solo nella loro mente malata) il coccolone nello spettatore: una serie identica di apparizioni del babau dal buio e all’improvviso, in stile ju-on, che abbioccano dal primo all’ultimo episodio.
gli ammeregani saranno di sicuro svenuti al cinema o avran riempito le mutande, al solito..
Brutto brutto brutto in culo, un imbarazzo … Che poi al secondo BOOO rovesci il pop corn e ti incazzi
a (s)proposito di ju-on, l’hai poi visto l’ultimo sion sono Love Exposure?
io sto ancora tremando..
Quattro ore di delirio, giusto? Lo procurai, ma ancora non lo vidi perché ho bisogno di grossa concentrazione e di una certa predisposizione d’animo
difatti, me lo sono diviso in 2 parti (e lo so che pare brutto, ma il tempo latita e la concentrazione idem). comunque è un film corroborante
Ringrazio dio di non aver mai accettato l’idea che avessero fatto un remake di freddy….questo articolo, molto istruttivo come sempre, non ha fatto che confermare. Il 2010 è stato l’anno dei remake fatti veramente male (vedi Karate Kid, che però fanno Kung fu nel remake….).
Perché Kung fu kid pareva brutto, evidentemente.
…e fare un film che parla di kung fu ex novo senza scomodare il titolo di un grande film anni 80??? Mortacci loro…
no, no, devi portare la gente al cinema sfruttando il nome di un film di successo e una volta che ha pagato il biglietto, presenti il ciofecone.
Sai cosa? Se capisci un minimo di arti marziali sai che se c’è Jakie Chan che è CINESE e quindi fa KUNG FU, fargli fare KARATE kid non è molto furbo…e poi bastava leggere la trama per saperlo A. che c’era il kung fu B. che sarebbe stato solo una gran cazzata.
Sai che su i remake è una delle poche cose su cui andiamo d’accordo 😉
Questo è un capolavoro di spietata recensione comparativa…semplicemente affossante 😀 Roba che in caso di possesso del relativo dvd, questo diventerebbe incompatibile con qualsiasi lettore per la vergogna! Purtroppo temevo una serie di cappellate come quelle che hai elencato (sì, ammetto che una buona CGI onirica poteva essere perlomeno interessante, senza toccare la faccia di Freddy), e stando così le cose credo di poter continuare a ignorarlo tranquillamente…
P.S. fossi nei panni di Craven ti assumerei seduta stante come avvocato difensore, e sarebbero cazzi amarissimi per Bay(er) 😉
Grazie Giuseppe, troppo buono.
E’ che Craven stesso produce gran parte dei remake dei suoi vecchi film. C’è da dire, a sua discolpa, che in questo non ha avuto nessun ruolo. Era troppo anche per un simpatico crapulone come lui 😉
Era un incubo troppo grande anche per lui 🙂 del resto a suo tempo ricordo che pare non avesse gradito più di tanto come Hollywood gli avesse portato via Freddy, detto in soldoni…ma pure Englund aveva avuto problemi con la New Line se non sbaglio, aveva diritto a una percentuale sui guadagni derivanti dal merchandising e non ne era mai stato messo al corrente…
Sì, sia Craven che Englund ebbero noie legali con la new line. Craven era palesemente incazzato col secondo film. Poi, quando gli hanno dato i diritti sul personaggio e affidato la sceneggiatura del terzo, si sono riappacificati 😀
L’incubo è ‘sto remake dimmerda, quindi! Bene bene… continuo a starne alla larga, specie se mi fanno Freddy serio levando tutto il divertimento. Che poi a me la gente e i personaggi seriosi fanno ridere – che te devo dì – ma di loro, non con loro, che è un’altra cosa.
P.S. Quando ho letto: «2010 – non è Gossip Girl, è Nightmare», mi sono dovuto fermare per ridere. Menomale che ci sei tu che dai un senso a ‘sta mmerda con le recensioni.
Pare la copertina di una rivista fashion: notare i cappottini con la linea strafiga, le pettinature e il trucco. E il tutto per rappresentare dei sedicenni (quarantenni?) che vanno a un cazzo di funerale.
Io mi ricordo i camicioni del primo film e mi metto a piangere
Avrei voluto dirti che non lo guarderò mai… se non fosse che ho già dato 😦
Pessimo, soprattutto per un cultore di Freddy come sono io.
Approvo ogni tua parola e se posso rincarerei anche la dose sul fattore incubi: Nancy vestita come una bambola verso la fine del film è davvero inguardabile!
E le dice pure che quel vestitino era il suo preferito. Ma vaccagare, criceto! 😀
Certo che ne hai di coraggio. Io alla sola idea di questo remake sono colto da conati irrefrenabili.
Più che coraggio è masochismo. Io poi con i remake sono abbastanza fissata, e spinta dal desiderio di capire perché. Non credo ci riuscirò mai finché campo
Adesso verrò a) uccisa e b) tolta dal blogroll ma… pensavo davvero molto, molto, molto ma molto peggio.
Va bene, il primo Nightmare è intoccabile come la figura di Freddy Krueger, la santa Heather e il divino Johnny.
E’ vero, Fred in versione rattu pelusu (anzi, senza pelo!!) che parla con la zeppola e quasi quasi si scoperebbe pure la protagonista non si può guardare.
Sì, i protagonisti sono una manica di minkiazze fritte.
Sì, è un remake INUTILE e lo ribadisco con convinzione.
Però non mi è dispiaciuta affatto la connotazione più “realistica” della malattia di Krueger, il fatto di mostrarlo più pedofilo tout court che babau (quasi) senza volto.
Non mi è dispiaciuto neppure l’espediente dei “microsonni”, utili per mescolare ancora di più il sogno e la realtà .
A tratti mi è venuta anche un po’ di ansia (l’ho visto al cinema, forse è per quello. O forse sono iperimpressionabile)
Certo, è poca roba, ma se chiudiamo gli occhi e ci dimentichiamo per un attimo del Nightmare originale (cosa che ho provato a fare nonostante le mille citazioni del primo) rimane un horror leggermente al di sopra della media. Sicuramente superiore all’imbarazzante Nightmare 6, per esempio. Con l’occhialino 3D e il SuperFreddy del videogioco. Unwatchable.
E ora mi preparo agli insulti…. XD
io ti insulterei perchè non ti è piaciuto Fantasm e Bubba hotpec,(con
campbell che fa presley) ^_^
ma quali insulti! Io insulto solo Michael Bay! 😀
Fare peggio del sesto capitolo era difficile, però
E’ che il realismo, secondo me, toglie fascino al personaggio, mentre i microsonni sono spiegonatissimi e telefonati, ma non riescono ad aggiungere al passaggio sonno/veglia quell’ imprevedibilità che invece era sempre presente in quasi tutti i film della saga.
Inoltre, l’ ho già detto, l’ idea di rendere Krueger un personaggio reale, si smorza nel momento in cui lo rendono colpevole al di là di ogni dubbio. Se avessero avuto il coraggio di fare di Freddy un uomo ingiustamente ucciso, giuro che avrei applaudito. Quella era un’ idea.
Ho malditesta, e non ce la faccio a formulare insulti adeguati e neologismi. Fai tu. 😉
Sacramentiamo in aramaico (e nel frattempo favorisco un moment) 😀
c’entra sega:oggi ho visto Benedizione Mortale,e l’ho recensito sul blog,posso solo dire :che gran signor film e quanto è cattivo borgnine
Io non ho visto nulla, come potrai immaginare. Mi capitò di vedere per sbaglio Nightmare qualcosa, può essere 11? Insomma uno degli ultimi, dove c’era una donna con i capelli neri che peraltro faceva un discreto sangue, e ho passato una settimana con gli occhi sgranati e il terrore nel sangue. Epperò ho riso tanto per “non è gossip girl, è nightmare”, che sotto quell’immagine ci sta veramente bene.
Se la mora che faceva sangue è lei, non solo era il sesto capitolo, ma dobbiamo aggiungere un’ altra alle donne in comune. Il che diventa sempre più inquietante (però piacevole) http://www.imdb.com/name/nm0005571/ E’ che l’ aggancio con Katie Cassidy (gran bella figliola anche lei, va detto) mi ha portato inevitabilmente a gossip girl 😀
Ah no, era questo: http://www.youtube.com/watch?v=SJVaa7XXiBw – Scusa, probabilmente neanche appartiene alla saga ufficiale. Invero non mi fa il sangue che ricordavo, forse cercavo di combattere il terrore allora concentrandomi su fantasie altre, magari anche forzate.
Ah, quindi ti fa sangue Nancy da grande, bravo!!! Quello è uno dei capitoli più belli, pensa 😀
Recensione geniale… sicuramente meglio questa che il film…
Più che una recensione è un travaso di bile, ma grazie 😀