Furiosa: A Mad Max Saga

Regia – George Miller (2024)

Credo sia arrivato il momento di rendersi conto che il grande cinema, hollywoodiano e non, ormai regge sulle spalle di un gruppetto di attempati signori, il più giovane dei quali è quel ragazzino di James Cameron (70 anni ad agosto). A parte rare eccezioni, sono gli ultimi rimasti a concepire i film nella loro accezione a larghissima scala, qualcosa che sia, senza filtri dettati dal distacco ironico, da una qualsivoglia forma di citazionismo, dalla mera volontà di vendere gadget e blandire le fantasie nostalgiche di un pubblico di eterni adolescenti, più grande della vita quotidiana. 
A volte il botteghino li premia, altre no, ma anche qui forse dobbiamo cominciare a chiederci quanto sia salutare decidere se un film sia un successo basandoci soltanto sui primi due o tre giorni di programmazione, ennesima eredità del MCU, che ha lasciato solo macerie alle sue spalle. Sarebbe il caso di dare ai film il tempo di vivere e respirare, senza sbatterli in streaming dopo massimo tre settimane, com’è successo a The Fall Guy, che non meritava questa fine, per esempio. 
Siamo arrivati al paradosso per cui, se non si corre immediatamente a vedere un film, il giorno stesso della sua uscita, si rischia che sparisca dalla circolazione come se non fosse mai esistito. 
Tutto questo per dire che sì, come leggo da più parti, “movies are back”, ma sempre fino a un certo punto, che davvero il destino dell’esperienza in sala è affidato a registi che sono, per motivi anagrafici, a fine carriera, che cose come il Barbenheimer sono momenti fortunatissimi e irripetibili e che, insomma, tocca che pure voi muoviate il culo per portarlo al cinema, altrimenti qui la vedo bruttissima. Perché non è possibile che, alla proiezione di sabato pomeriggio di Furiosa, fossimo 15 persone. 

Quando giri il miglior film del XXI secolo e lo sai (Miller lo sa perfettamente), è inevitabile che l’operazione prequel sia parecchio rischiosa. Prima di tutto perché il prequel in sé consiste nel raccontare una storia di cui già conosciamo il finale, poi perché stiamo parlando di un mondo cinematografico che esiste da quasi mezzo secolo, che conosciamo a menadito, che abbiamo visto non soltanto nella saga di Mad Max, ma in decine di epigoni più o meno riusciti che si sono succeduti nel corso degli anni. Infine c’è proprio il problema legato alla perfezione assoluta di Fury Road: un film rotondo, compatto, essenziale, che deve il suo successo anche alla scarsità di informazioni relative ai personaggi, all’assenza di una vera e propria narrazione tradizionale: era un inseguimento lungo due ore, che sì, ci raccontava anche un sacco di cose, sullo sfondo, ma restava un film d’azione pura e semplice. Rifare la stessa cosa sarebbe stato controproducente, farne una completamente diversa non avrebbe rispettato quello che è sempre stato lo spirito di fondo di questa saga d’autore.

Miller allora opta per conservare, da un lato, il dinamismo estremo di Fury Road, mentre dall’altro si lancia in un racconto di formazione epico e solenne, diviso in capitoli, con una prima parte che non ti aggredisce come faceva l’inizio di Fury Road. C’è sempre un inseguimento ad aprire le danze, ma è lungo, lento, estenuante. L’azione funambolica non esplode se non dopo quasi un’ora. Addirittura, ci sono più dialoghi in Furiosa che in tutti i Mad Max precedenti messi insieme. Questo è a causa della volontà di Miller di realizzare Furiosa come un’espansione di Fury Road, dando a pubblico la possibilità di osservare da vicino le dinamiche e la composizione sociale dell’universo post apocalittico che, nel 2015, abbiamo appena intravisto. Alla fine, è una gigantesca operazione di worldbuilding, nel quale si integra la storia personale di Furiosa, creatura forgiata da quel mondo e a esso dolorosamente antitetica. 

Poi l’azione arriva, con la consapevolezza che, per quanto messa in scena, diretta e montata a un livello altissimo, l’effetto sorpresa di quasi 10 anni fa non può essere replicato. Si resta a bocca aperta per delle sequenze che ti fanno domandare come sia stato possibile realizzarle, e alcune risultano addirittura più complesse rispetto a quelle già allucinanti di Fury Road. La prima volta in cui appare, in strada, la Blindocisterna ci si mette a urlare e si continua per l’ora e mezza successiva. Ma non credo sia quello il punto di Furiosa. 
Credo si tratti più di costruzione del mito. Noi abbiamo conosciuto il personaggio quando già, per gli abitanti della Cittadella, aveva un’aura mitologica intorno; ora Miller ci racconta come questo mito si è edificato, a che prezzo, con quali sacrifici, rinunce, con quanta sofferenza e con quali errori la Furiosa che abbiamo visto in Fury Road è diventata tale. 
Mito che non esiste soltanto in relazione alla persona, ma anche in relazione al luogo da cui lei proviene, questo luogo verde perduto nell’infanzia e, lo sappiamo, mai più ritrovato, e lo stesso cercato tutta la vita. 

Ha la struttura di un revenge movie, Furiosa, ma in realtà ti racconta di come la vendetta rappresenti il processo che ha condotto la protagonista al punto di partenza di Fury Road: schiava di Immortan Joe e in procinto di provare a liberarsi, di nuovo. La spirale di odio e violenza che comporta il seguire le regole delle terre desolate, asservite a questi tiranni patriarcali dai nomi ridicoli e guidati soltanto dalla volontà di dominare il prossimo, porta  a diventare un ingranaggio, per quanto rispettato e venerato, di un sistema folle. Maschi che si contendono il dominio di un deserto sconfinato, di sabbia e pietre e sterpi. Abbiamo ucciso il mondo (come detto in Fury Road) e stiamo proseguendo con le stesse, identiche dinamiche che hanno portato alla sua distruzione. 
Non c’è niente di selvaggio o di liberatorio, nell’apocalisse di Miller, nessuna tentazione di brindare al crollo della società civile esaltando i superuomini che l’hanno sostituita. Anzi, semmai se ne sottolinea l’idiozia quasi comica, senza mai sottovalutarne la pericolosità.

Alla fine, Furiosa e Mad Max: Fury Road sono un unico film. si completano a vicenda e sono gli unici due capitoli della saga a essere indispensabili l’uno all’altro: Mad Max Fury Road ne esce molto rafforzato da un punto di vista narrativo. Non credo sia casuale e, soprattutto, non credo sia stato fatto a posteriori. Sono anzi convinta che, dietro a questo dittico, ci sia un progetto coerente e ragionato, cosa che, di fatto, in Mad Max non c’era mai stata. Non esiste un canone di Mad Max: è un personaggio di cui Miller ci ha raccontato alcuni episodi della sua vita. Ma il caso di Furiosa è differente. Se Max è un vagabondo dell’apocalisse, che infatti sparisce e se ne va per altre avventure alla fine di Fury Road, Furiosa è il futuro che potrebbe nascere dalle ceneri del mondo. E sono molto grata a Miller per avermi fatto conoscere la sua storia.

14 commenti

  1. il film è un fiasco spaventoso. La gente è stupida in culo e sono irritato su tre fronti: L’idea che Miller sarà un regista finito doo questo flop galattica, Warner Bros nella persona di quel pezzo di merda di Zaslav lo falcerà via dalle sue produzioni. La gente che si ingozza di film spazzatura ed è costretta a pagare (in america) più di 100 dollari per una serata al cinema in famiglia e George Miller stesso che ha scelto di fare un film su una donna forte, drammatica e iconica in un tempo in cui il popolino sta rifiutando con grande violenza le “girl boss” infilate giù per la gola da Disney

    1. Sì, il film sta andando molto male. Diciamo che questo non è un film che vai a vedere con la famiglia, perché è molto più violento di Fury Road e negli USA è Restricted, quindi i bambini non ce li puoi portare.
      Io temo, seriamente, che il problema principale sia lo streaming: se tu sai che il film ti arriverà a casa in massimo un paio di mesi, neanche ci vai in sala.

      1. sono daccordo al 200%

        quello che era un idea figa, lo streaming, si sta dimostrando una tragedia. E ripeto, le politiche delle major non aiutano.

  2. Vedo stasera.

    Vo sulla totale fiducia e già adesso grido LODE AL V8. sempre

  3. Tommi301370 · · Rispondi

    Ma è sicuro che sarà l’ultimo mad max?

    1. Miller ha in progetto un altro film, ma temo che con gli incassi deludenti non si farà mai.

      1. Tommaso Calvani · · Rispondi

        Speriamo allora, incredibile però che un film come questo(legato pure a fury road) stia andando male, non pensavo

        1. Allora, è un momento molto strano e molto difficile per il box office in generale. Come dicevo in un altro commento, le streaming wars le ha perse la sala. I biglietti costano tantissimo, i film ormai la gente preferisce vederseli a casa. Il punto è che se Furiosa ti arriva in streaming o in VOD tre settimane dopo la sua uscita al cinema, cosa vai a fare in sala?
          Io ci vado comunque, però io sono parte di una minoranza a cui andare in sala piace.

          1. tommi301370 · ·

            si è giusto, ma pensavo che avesse più hype negli USA o comunque all’ estero

  4. Elfo Scuro · · Rispondi

    si sente la presenza di un greco alla sceneggiatura, quella soluzione poteva solo uscire dalla mitologia greca (immagino tu abbia già capito quale scena in particolare minsto riferendo). Sono d’accordo su tutta la linea, amato e glorificato.

  5. Giuseppe · · Rispondi

    Qui stiamo arrivando al paradosso che, se non abiti nelle immediate vicinanze di una sala, tra un po’ correrai pure il rischio che un film venga tolto dalla programmazione nel tempo stesso che tu impieghi a raggiungerla, quella sala 😠 Sto esagerando? Oppure, sto solo precorrendo i tempi di una futura distribuzione che privilegi esclusivamente lo streaming? Ché su questo punto la strada sembra ormai tracciata… Tornando a “Furiosa”, non riesco a capacitarmi del fatto che non stia affatto andando bene: era prevediibile che Miller, saggiamente (da vero veterano qual è), non si sarebbe limitato a ripetere nel prequel la stessa identica struttura di “Fury Road” ma avrebbe in qualche modo cercato di espanderne l’universo, avendo a disposizione un personaggio affascinante e carismatico su cui contare come Furiosa… No, qui temo anch’io che le ragioni dell’insuccesso vadano decisamente cercate da altre parti 😞

    1. Tanti sostengono che “sia un film di mad max senza mad max” e che il personaggio di Furiosa non interessava così tanto al pubblico. E forse avevano ragione. Furiosa è il prequel di un film del 2015 dal successo molto risicato, La verità è che sembra che tutti i fan sfegatati di Fury Road siano tutti qui sui social ma non ce ne siano tanti in giro nelle sale.

  6. Discorso su visione in sala e streaming che andrebbe approfondito. Nolan, guarda caso, ha rotto con la Warner proprio per questo (2020 con Tenet, ma lì c’era di mezzo anche l’incognita pandemia a voler spezzare una lancia in favore della casa di produzione) accordandosi con la Universal affinché garantissero almeno tre mesi (e non uno solo) di visione in sala di Oppenheimer prima dello streaming. Lo stesso malumore di Villeneuve e sempre con la Warner (che in quel periodo aveva in testa per molte produzioni importanti la doppia distribuzione, sala e streaming), per il suo Dune (lo streaming previsto era su HBO Max, controllata dallo stesso attore della Warner); disse qualcosa come, va bene lo streaming ma che si sappia che da solo non può salvare l’industria del cinema (né la HBO in forte perdita e da lui definito “il peggior servizio di sempre”).

  7. furiosa ancora mi manca

    invece sono riuscito a vedere The fall guy al cinema; carino, di sicuro il grande schermo aiuta la visione

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