E così, mentre TWD si avvia mestamente alla sua decima stagione, l’orrido spin-off Fear the Walking Dead viaggia verso la quinta ed è in programma un’ulteriore diramazione della serie di zombie più noiosa sulla faccia della terra, Z Nation ci abbandona. È un giorno davvero triste per questo blog, forse uno dei più tristi da quando l’ho aperto otto anni fa, perché salutare Murphy, Roberta, 10K, Doc, Addy e Citizen Z suona davvero come un’ingiustizia, perché Z Nation, per come è stata strutturata, avrebbe avuto tutte le caratteristiche per durare all’infinito, magari fino alla maggiore età del figlio di Citizen Z. E invece no.
L’annuncio della chiusura della serie è inoltre arrivato a lavorazione in corso, il che significa che non c’è stato il tempo materiale di strutturare un finale come si deve. Non eravamo pronti noi a lasciarli, non erano pronti neanche loro a farla finita.
Eppure, anche questa volta ci sono riusciti: la quinta stagione non è la migliore di Z Nation (titolo che non saprei a quale conferire. Sono tutte uguali, nel mio cuore di fangirl), ma è quella che bilancia meglio le due anime della serie; la prima tendente al cazzeggio sfrenato e all’escapismo puro; la seconda più seria e, da sempre, politicizzata.
È, prima di tutto, una stagione più stanziale delle altre, quasi tutta ambientata a Newmerica, dove i nostri eroi giungeranno tutti insieme, con il gradito ritorno di Addy e, finalmente, Citizen Z e Kaya a far parte dell’allegra brigata in carne e ossa.
C’è un nuovo personaggio che si aggiunge al mucchio, George, interpretata da Katy M. O’Brian, ideologa e leader politico di Newmerica, alle prese con la fondazione di un’utopia democratica ed egualitaria e con tutte le problematiche del caso. Infatti, la pioggia nera causata da Roberta nella quarta stagione non ha portato allo sterminio globale, ma alla nascita di una nuova specie, i cosiddetti talkers, zombie senzienti oggetto di diffidenza e razzismo da parte dei vivi.
Questa stagione si basa interamente sull’idea di una possibile convivenza pacifica tra vivi e talkers, perché, come ho sempre pensato, c’è più Romero in due minuti di Z Nation che in nove stagioni di TWD. E quei due pazzi furiosi di Engler e Schaefer, creatori della serie e alla testa del suo sviluppo narrativo dal 2014 a oggi, lo sanno bene, tra una situazione paradossale e l’altra, tra la ricostruzione della storia degli Stati Uniti raccontata da un Doc strafatto, tra uno strip club, il Limbo, gestito da Murphy in persona, e una famiglia di pasticceri (sì, capirete il motivo) canadesi zombie. In mezzo a questo delirante, grottesco, eccessivo carnevale della non-morte, c’è sempre stata una coerenza di fondo, data dalla volontà di portare la lezione di Romero alle sue più estreme conseguenze: lo zombie come nuovo cittadino, come nuova specie gradualmente destinata a sostituirsi alla nostra e a creare una civiltà diversa, forse addirittura migliore.
Tutti siamo destinati a morire e tutti diventeremo talkers e anzi, i talkers già rappresentano la maggioranza dei “sopravvissuti”: tecnicamente sono dei cadaveri, il loro cuore non batte, ma parlano, pensano, hanno sentimenti, sono i nostri vicini di casa, i nostri amici, i nostri parenti, i nostri figli. Noi siamo loro e loro sono noi. E se esiste un concetto più Romeriano di questo, vi giuro che vi offro una cena.
La sottovalutazione cui sempre è stata oggetto Z Nation le ha in realtà permesso di muoversi con libertà totale, senza temere di infrangere chissà quali aspettative. Semplicemente, non ce ne erano, il fandom è sempre stato una nicchia ristretta, nessuna interminabile discussione su internet, nessuna rivolta dei maschi bianchi contro la protagonista femminile e di colore, quando la serie della Asylum è stata tra le prime in assoluto a osare una cosa del genere, nessuno che abbia protestato per i messaggi politici presenti più o meno a partire dalla prima stagione. Insomma, ci hanno lasciati in pace, per fortuna, perché in fondo era una robetta di poche pretese, fatta con due lire e con un cast di sconosciuti; nessuno ha mai preso sul serio Z Nation e ora che è finita, forse possiamo dire che è stato addirittura un bene.
Ce la siamo goduta noi, i pochi eletti in grado di capire cosa veramente ha rappresentato Z Nation in tutti questi anni; un antidoto, un’alternativa alle apocalissi istituzionalizzate, una rivoluzione, una ventata di anarchia in un mondo televisivo strozzato dalle sue stesse regole. Più di tutto, una serie che se ne è sempre fregata di quello che poteva pensare il pubblico ed è andata avanti, caparbia e cocciuta, per la sua strada, suscitando spesso l’incredulità o il dileggio degli spettatori, gli stessi che poi magari passano la loro serata a commentare uno Sharknado a caso su Twitter.
Essendo l’ultima stagione, non avendo più nemmeno il problema di dover fare abbastanza ascolti per produrne una successiva, gli showrunner sono andati a ruota libera, ora più che mai, e l’hanno buttata smaccatamente in politica, con un’intelligenza e una capacità di fare satira rare persino in prodotti di serie A.
Ma, dato che non voglio sembrare troppo seriosa o farvi credere che non sia la solita, vecchia Z Nation, vi rassicuro: è sempre divertente, è sempre piena di trovate bizzarre, di momenti sopra le righe e così assurdi da essere accettabili solo nel contesto folle di Z Nation.
Se c’è un appunto da muovere a questa stagione è forse un briciolo di monotonia, data da un’ambientazione statica: si sente un po’ la mancanza dell’atmosfera picaresca che ha sempre contraddistinto la serie, ma è anche giustificabile, perché, dopo tanto peregrinare, era anche giusto far arrivare il gruppo a una qualche destinazione, e tutti i viaggi, prima o poi, devono terminare.
Siamo, in fin dei conti, giunti alla concretizzazione del titolo stesso della serie: la Nazione Z, nata dalla Rivoluzione Z, è sorta. Sarebbe stato bello vedere come si sarebbe sviluppata, assistere alla sua evoluzione, ma ci dobbiamo accontentare, sperando che i nostri non combinino troppi danni, lì a Newmerica, che si sa, quando ci sono di mezzo Murphy e Doc, è difficile starsene tranquilli.
È stato bellissimo attraversare le lande desolate degli Stati Uniti con voi, ragazzi. Siamo stati pochi, ma ci siamo divertiti. Mi mancherete.
È proprio l’equilibrio tra cazzeggio e serietà di quest’ultima stagione che me l’ha fatta amare più di tutte. Tolte le due-tre puntate conclusive, l’ho trovata quasi “armoniosa”, se non fosse poco calzante come aggettivo per una serie zombi. Poi io non sono molto favorevole alle serie infinite, e specialmente di quelle che mi piacciono. Nella vita ci anche un po’ di nostalgia. D’altra parte, ci si può sempre ritrovare a fare qualche buona azione qua e là 🙂
Io ho preferito la terza, ma tu sai che per me la terza è stata la stagione della svolta e, dopo averci messo un po’ a digerirla, l’ho amata.
Ma con Z Nation è difficile stabilire delle preferenze: sono stata così legata ai personaggi e alle loro storie che, alla fine, le stagioni mi sono piaciute tutte. Credo che ricomincerò a vederla, guardando una puntata ogni tanto, giusto per non perdere contatto con quelli che ormai considero degli amici.
Mi sembra un’ottima idea! 😉 Certo, sempre a proposito di idee, fa non poco incazzare vedere l’imperterrito perseverare della programmazione di serie che ne sono prive, come TWD e relativi spin-off, mentre quelle come Z Nation che invece ne hanno (eccome) si trovano a dover chiudere prima del tempo… 😦
Perseverano… La decima stagione è già stata approvata dalla ABC, gli spin-off vanno a tutto regime, proprio non se ne esce.
Però, anche Z Nation, nel suo piccolo, ha uno spin-off su Netflix, che è diversissimo da Z Nation, ma è molto buono.
Io sono rimasto alla terza, aspetto le altre, però mi dispiace tanto che finirà così 😦
L ho già vista in originale, non riesco più a guardare una serie in italiano e ti diro che ho iniziato l 8 di the walking e mi sto rompendo veramente tanto. Guardo ogni puntata sperando che quella dopo migliori.
Con z nation mai successo,.
Concordo parola per parola, che serie e che personaggi!
Per me seconda e terza sono sacre, arrivano a vette che non si vedevano da parecchi anni nel mondo degli Zombies. Forse la prima metà della quarta è la più stancante anche se recupera abbondantemente nella seconda. 🙂
Sono contento che ci sia stato l’investimento di un nome come Netflix perché potrebbe lasciare aperto un piccolo spazio per rivedere qualcosa nel futuro anche se rischia di perdere un po’ lo spirito della produzione low budget.
Per quel che riguarda TWD ho smesso di esprimermi (e di guardarlo) all’inizio della quinta dopo che seconda, terza e quarta avranno avuto in tutto 10 episodi che mi han tenuto attaccato davvero allo schermo. Tra l’altro la primissima stagione, che poi è una mezza stagione, prometteva benissimo.
Io devo ancora decidermi tra la seconda e la terza stagione. Nella seconda c’è la morte di Mack che è una botta tremenda, ma nella terza c’è la rivolta degli ibridi e lì le cose si fanno davvero serie.
Ma anche la quarta… Davvero, non riesco a decidere quale sia la mia preferita.
Mi spiace, era un ottima serie, innovativa, divertente ed evolutiva. L incentramento della storia uomo sopravvissuto ed evoluzione zombie ti portava a guardarlo senza noia. Peccato. Anche perché , segue L evoluzione dei film sugli zombie, a differenza di twd
Ciao a tutti i fan di Z Nation!!!
Io faccio parte di una delle tante che ha amato questa serie e mi piange il cuore sapere che finirà tutto così com’è iniziato …questo lungo viaggio insieme a i nostri protagonisti,che ci hanno fatto ridere e piangere, riuscendo a creare un feeling con noi spettatori
Che dire quello che avete scritto sulla pagina web è a dir poco meraviglioso e concordo su tutto..ci mancherà tutto quello che rappresenta la serie nell’Apocalisse zombie
È stato bello fare parte di quelle persone che hanno apprezzato la serie e il suo significato..
Purtroppo è andata così..non dover più passare il tempo a vedere come andrà a finire con i nostri amati protagonisti sarà dura,ma come tanti altri che hanno amato questa serie sono felice di averne fatto parte.
Un saluto a tutti voi fan!!
Quindi non avrà mai una fine??
Eh no, a meno che Netlifx non la faccia risorgere, la vedo molto dura.
Nulla da eccepire. Condivido ogni parola e condivido la delusione per la conclusione inaspettata di una serie finalmente non convenzionale e ricca di idee fantastiche quanto bizzarre.
Una serie che ha tutte le caratteristiche per essere già un cult e maturare nel tempo verso un futuro dove penso troverà gli onori che non le sono stati tributati.
Anche a me mancheranno questi personaggi e le situazioni bizzarre che hanno affrontato.
Perché non lanciare l’idea tramite petizione di produrre un film che dia una degna conclusione alla storia?
Lo so, dispiace a tutti che sia andata così. Io la seguo da quando è iniziata e ho sempre cercato di darle una spinta qui sul blog, di convincere le persone a staccarsi da TWD e imbracciare la Z Revolution, ma purtroppo non ha mai fatto grandi numeri.
Anche io ero un fan di z nation più che altro perché era un telefilm sugli zombie che sapeva prendere in giro il sistema americano in modo sottile e con una sua morale.. è per questo che esortero’ coloro i quali come me hanno saputo apprezzare questo genere, ha vedere per chi non l avesse ancora fatto… il telefilm Santa Clarita diet (la serie tv sugli zombi più divertente di sempre)
ehhh… anche io l’ho vista dalla prima serie (all’inizio proprio caZZ4ra, poi pian pianino migliorata a 360 gradi), poi e’ addirittura arrivata su Netflix.. e ieri sera stavo proseguendo proprio la visione.
In italiano non riesco a guardarla tanto mi sono abituato ad ascoltare le voci dei protagonisti in inglese (per fortuna un po’ lo capisco).
Mi dispiace che sia finita (non spoilerate per favore che sono giusto a metà della 5 serie) ma mi divertiro’ a guardarla lo stesso.
Allo stesso modo, sono fermo a una stagione fa di TWD e non riesco ad andare avanti con quella, troppo noiosa…
Si un film “finale” sarebbe proprio una degna conclusione (se si sono lasciate cose in sospeso…)
Se ci fosse da firmare una petizione contate su di me.
ciao a tutti
Una serie troppo poco banale per piacere al pubblico, figurarsi quello americano, un po’ come Fuga da NY o La cosa, di Carpenter : capolavori che ebbero successo solo in Europa
Io ho trovato questa 5a stagione davvero noiosa con un finale raffazzonato. (E non ho minimamente apprezzato il totale cambio di voci dei personaggi)
Rimane comunque una delle serie che più ho amato in assoluto
Ma perché, ancora esiste il doppiaggio?
Credo che ognuno abbia il diritto di guardarlo nella lingua che più preferisce 😉
Assolutamente. Mi stupivo solo del fatto che, potendo scegliere, ci si sottoponesse alla violenza di una serie doppiata molto male come questa.
E io mi stupisco che, potendo scegliere, una persona dia insitamente della sciocca a un’altra per una sciocchezza simile.
Anche perché ricordiamoci. Non a tutte le età si può seguire fluentemente una serie in inglese.
Buona serata ^_^
Non ti stavo dando affatto della sciocca. Non è mia intenzione e non sono quel tipo di persona, come si evince da anni e anni di scrittura qui (ma tu giustamente, sei arrivata ora, e non puoi saperlo).
Sono solo curiosa perché in molti vi siete lamentati di questo cambio di voci, cosa di cui io, guardandola sottotitolata, non mi ero accorta.
Sono andata a sentirmi la versione italiana e l’ho trovata atroce. Tutto qui.
Io sono per l’abolizione immediata del doppiaggio e il passaggio a vedere tutto sottotitolato. ma so che questo non accadrà mai. Però, dato che posso scegliere, con Netflix, evito a priori qualunque cosa sia doppiata, perché proprio mi fa male fisicamente.
In questo discorso non c’è un solo rigo dove io ti abbia dato della sciocca.
Come ho già asserito in precedenza non tutte le persone e non a tutte le età si è in grado di seguire una seria in inglese e non tutti apprezzano i sottotitoli quindi, vuoi per necessità o comodità è piacevole seguire una serie simile con un doppiaggio che, quantomeno, mantenga le stesse voci. Perché, parliamoci chiaro, nella 5 stagione non hanno neanche cercato voci similari ma totalmente diverse, tanto da farmi odiare personaggi che prima adoravo.
Buona serata a tutti 🙂
Avevo capito benissimo cosa intendessi già rima.
Ma tra odiare il doppiaggio e odiare i sottotitoli, dovrai pur decidere cosa odiare di meno se vuoi goderti una serie TV se viene bistratta.
Poi fai come ti pare, ci mancherebbe
Ci mancherebbe, esattamente.
Besos
Non mi sembra ti sia stato dato della sciocca e comunque esiste la possibilità di vedere serie tv in lingua originale sottotitolati.
Ti garantisco che, benchè abbiamo fior fior di doppiatori in Italia, per serie poco considerate come questa è facile trovare dei cani che rovinano il recitato originale con doppiaggi scadenti
Z Nation finalmente è finito!!!
Mai vista Zombie Series più orripilante,Romero si starà rivoltando nella tomba da quando iniziò.
E Black Summer non ha niente a che fare con sto schifo,come è stato smentito anche dagli addetti ai lavori.
Ahahahahah! Finalmente è finito… perchè? Il medico ti aveva prescritto di guardarla?
Cosa hai? 12 anni?
Ahhhh che serie stupenda
A me è piaciuto tantissimo Z NATION,peccato davvero che non ci sarà più un seguito….😕
Articolo molto bello che racconta alla perfezione lo spirito di z nation. Ora sto guardando la quinta stagione e non mi dispiace il fatto che finisca la serie. Quello che non sopporto è che, forse a causa di un budget minore, il doppiaggio italiano sia andato s farsi benedire. Sembra che abbiano raschiato il fondo del barile proponendo doppiatori inesperti, inespressivi e privi di qualsiasi cspacità interpretativa. È un vero peccato perché mi stanno facendo odiare questa stagione.
Grazie!
quanto al doppiaggio, non è un problema relativo al budget della serie, quanto al fatto che in Italia di Z Nation non frega niente a nessuno, e quindi fanno le cose in maniera grossolana e scadente.
Il mio consiglio è sempre quello di vedere gli episodi sottotitolati, anche per capire quanto siano bravi davvero gli attori.
Murphy poi ha una voce bellissima!
Da quando ho iniziato a guardare in originale e sottotitoli, anche per imparare la lingua, non guardo più una serie in italiano e se mi capita di vederla doppiata non riesco proprio a digerirla,