1995: The Prophecy

The Prophecy locandina

 

 

Regia – Gregory Widen

I’m an angel. I kill firstborns while their mamas watch. I turn cities into salt. I even, when I feel like it, rip the souls from little girls, and from now till kingdom come, the only thing you can count on in your existence is never understanding why

Nella situazione desertica degli anni ’90 è difficile andarsi a cercare qualcosa di veramente valido. Se da un lato ci sono ancora i grandi autori del decennio passato che sfornano film fondamentali, ma poco capiti e spesso destinati all’insuccesso commerciale, dall’altro, l’horror attraversa una grave crisi creativa che, a fasi alterne, è andata avanti fino a oggi. Poi, certo, a partire dal 1996 cambiano tante cose, all’insegna di una specie di rivoluzione conservatrice di cui ci occuperemo a fondo tra qualche tempo. Ma se analizziamo le uscite del 1995, notiamo una serie di cose: molti registi fino a pochi anni prima importanti sono inglobati dalla serie B più becera (Tobe Hooper gira The Mangler), le saghe che hanno portato la gente al cinema raggiungono un livello di bassezza estrema (esce Halloween VI), proliferano sequel discutibili (Candyman 2, A volte ritornano…ancora) e se qualcosa di buono si deve proprio trovare, la si individua dove l’horror sconfina nel fantasy. E così abbiamo due prodotti importanti: Il Signore delle Illusioni (ultima esperienza dietro la macchina da presa di Clive Barker) e questo The Prophecy, che esce da noi col titolo L’Ultima Profezia e vabbè, il consiglio malvagio dei titolisti italiani colpisce ancora, che chiamarlo La Profezia pareva brutto.

Gregory Widen è lo sceneggiatore di Higlander. Dopo The Prophecy non ha più diretto niente. E anche come scrittore, a parte qualcosa in tv, è sparito dalla circolazione. Però ci ha lasciato questo gioiellino che ha anticipato di qualche anno la moda degli angeli caduti a spasso sulla terra agghindati come rock star, l’aria maledetta e indolente, un odio giustificato per l’umanità e il gusto di uccidere come prerogative principali. Sì, una specie di Supernatural ante litteram, ma non solo. Pensate al recente (e pessimo) Legion. O anche a Dogma di Kevin Smith che è una variazione comica sullo stesso tema.

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L’idea alla base di The Prophecy è quella di una guerra tra angeli. C’è Gabriel (Christopher Walken), geloso del fatto che Dio ami gli uomini più di lui, che vuole appropriarsi dell’anima malvagia di un militare appena morto per usarla contro gli altri angeli, rimasti fedeli a Dio. E c’è Simon (Eric Stoltz) che glielo vuole impedire, ruba l’anima prima che ci arrivi lui e la nasconde nel corpo di una bambina. Il tutto si svolge in un buco sperduto nel deserto dell’Arizona. In mezzo a questa guerra e a cercare di proteggere la bambina, si trovano un ex seminarista diventato poliziotto e una maestra elementare (Virginia Madsen, divina). Piccolo cameo per Lucifero, interpretato da Viggo Mortensen. Cast di un certo livello per una produzione di genere e anche a basso costo, appena otto milioni di dollari.
Con The Prophecy ci troviamo in una zona grigia tra il manistream e l’horror vero e proprio. Il film è classificato con l’infamia della R, per un paio di scene molto violente, o forse per l’ambiguità del messaggio religioso di fondo, che ci mostra un Dio molto indifferente, che nega la sua presenza, rifiuta di far sentire la sua voce, non interviene per fermare i suoi angioletti che impazzano sulla terra ammazzando a destra e a sinistra e che pare animato da un totale disinteresse per le vicende umane. Certo, c’è un finalino appiccicato un po’ con lo sputo, in cui il protagonista ritrova la fede e non può fare a meno di dircelo con un’irritante voce fuori campo. Ma sa più di pecetta messa in coda che di una vera e propria posizione ideologica.

Nonostante la R, il film incassa il doppio del suo costo di realizzazione e diventa una saga che vanta ben quattro seguiti, tutti per il mercato home video.
Horror e religione sono sempre andati a braccetto. Di solito questo binomio imprescindibile era però basato sulla presenza del maligno, che si trattasse di bambini demoniaci, di possessioni, o di sette sataniche. La novità di The Prophecy sta nell’inserirsi nel solco di una tradizione che è da sempre parte integrante del cinema della paura, e di miscelarla con delle figure carismatiche e quasi sempre negative, che però non sono diavoli, o emissari del diavolo. Sono angeli, in teoria dunque, esponenti delle forze del bene.

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In questo senso, il personaggio di Gabriel è straordinario: un angelo figlio di puttana fino al midollo, conscio della propria schiacciante superiorità rispetto a quelle scimmie ammaestrate che siamo noi esseri umani. Se ne va in giro con uno zombie suicida al seguito, lo tratta come uno schiavo e gli impedisce di morire, nonostante stia andando in putrefazione davanti ai suoi occhi. Ha un senso dell’umorismo macabro e sprezzante. Ed è disperato.
E si fa il tifo per lui per tutta la durata del film, perché ha la faccia di un Christopher Walken perennemente sopra le righe, ma molto efficace, dalla camminata un po’ dinoccolata, agli scoppi d’ira improvvisi, alle manifestazioni quasi indolenti del suo enorme potere, fino ad arrivare all’atteggiamento accondiscendente e infastidito nei confronti di noi insetti.
E, a ben guardare, il tutto si risolve in un regolamento di conti tra bande rivali, con l’intervento di Lucifero a cui non va per niente che gli venga sottratto il suo ruolo di aguzzino infernale.

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The Prophecy è un film divertentissimo, dal ritmo elevato, merito soprattutto del montaggio di Sonny Baskin, già visto all’opera ne L’Armata delle Tenebre. Tratta un tema serioso che poteva essere pesante e invece si tiene sempre in bilico tra il drammone biblico e l’horror un po’ squinternato e bislacco.
I dialoghi sono scritti con intelligenza e alcune battute di Gabriel e di Lucifero andrebbero ricordate per sempre.
Anche questo è un piccolo classico da riscoprire, se pensate all’influenza che ha esercitato sul cinema fantastico dei nostri giorni.
Walken è un figo. La Madsen spezza il cuore con uno sguardo. La colonna sonora di David C. Williams epica al punto giusto.
Musica.

18 commenti

  1. Film che avrò visto una decina di volte, dal quale è nata una mia passione per le storie mistico angeliche (delle quali non esistono molti altri titoli veramente validi, soprattutto da quando il fenomeno è diventato una bandiera del più becero “young adult”). Mi sono visto anche i due sequel, apprezzandoli come fan nonostante non siano all’altezza di questo.
    Lo so lo so esistono anche altri due sequel, senza Walken. Ecco quelli li ho nell’hard disk da qualche anno e no, non ci riesco a vederli.

    1. Infatti credo che la saga di Prophecy sia l’unico horror “adulto” a occuparsi della tematica.
      Certo, secondo me Supernatural, soprattutto la quinta stagione, merita. Ma The Prophecy è un’altra cosa.
      I due seguiti con Walken non sono affatto male. Gli altri, devo confessarti, non li ho voluti vedere neanche io 😀

      1. Supernatural lo seguo proprio per quel motivo, anche se ormai la tematica angeli/demoni ha stufato (per come trattata nella serie soprattutto).
        Dai su guarda gli altri due episodi e recensiscili dai dai dai dai dai! 😀

        1. Sai che ci potrei provare? Magari a farci uno speciale sopra, su tutti i seguiti, anche quelli spuri 😀

  2. volevo spezzare una lancia in favore a The Mangler,che mi piacque assai. Forse perchè in quella afosa estate del 96 avevo 20 anni,non so. Mi divertì molto al cinema . Onestissimo b movie:robusto,solido.
    Questo..mah. Rammento Christopher Walken, pensavo due cose:1) Dai Gabriel fagli il culo a tutti,(perchè è un grande personaggio), 2)Walken fa parte della categoria Dei Dello Schermo,cioè potrebbe fare di tutto ,qualsiasi genere e io me li guarderei estasiato.

    Il film invece lo reputo senza infamia e senza lode. Prodottino di mero intrattenimento,ma che poi si dimentica eh

    Noto però che esiste una maledizione che riguarda High Lander,classicone ,film epocale,ma che di fatto ha rovinato la carriera a regista,sceneggiatore,lambert…Tranne a Clancy Brown,che lui è intoccabile. Prende a mazzate le maledizioni.

    e the mangler è del 1996 gne gne gne 🙂

    1. No no. The Mangler è del ’95, poi sarà sicuramente arrivato da noi con l’annetto canonico di ritardo, ma l’anno di produzione è 1995. Controlla imdb (gne gne gne)
      Ma che si faccia il tifo per Gabriel (e anche un po’ per Lucifero, perché anche lui è un figo) è fuori discussione. Come è fuori discussione che all’epoca fosse una cosetta innovativa, che ha anche lasciato strascichi profondi.
      Poi li ha lasciati brutti. Su questo nessun dubbio.

      1. dimenticavo che te sei più internazionalista di me e che guardi l’anno di distribuzione americana e non del suo arrivo da noi,maddo quanto sono provinciale nel mio nazionalismo,prendo i gne gne gne che me li son meritati come gli schiaffazzi al paninaro di drive in.

        ps:ho scaricato The Loved Ones un horror del 2009,mi sa di aver capito che parla di un ragazzo che viene rapito e torturato da una…l’hai visto è bello?

  3. Ricordo che all’ epoca molti recensori stroncarono questo film proprio a causa della guerra tra angeli, Supernatural era ancora lontano…come hai detto giustamente tu! 🙂

    1. Sì, ricordo che all’epoca non piacque, ma poi venne rivalutato.
      Ero indecisa tra questo e Il Signore delle Illusioni, ma alla fine ho scelto questo perché mi è sembrato più carico di implicazioni future.

  4. Helldorado · ·

    Lucy grazie per aver contribuito ad allungare una lista che ormai ha proporzioni bibliche! 😀 😀

    1. Stiamo qui apposta 😀 😀 😀

      1. Helldorado · ·

        è difficile accorciarla perchè devo essere da solo in casa per vedere horror, ma piano piano… 😀

  5. Giuseppe · ·

    Sicuramente un ottimo titolo per rappresentare i non facili anni ’90. Finale a parte perdonabile visto il livello del film, l’uso negativo della vendicativa figura angelica fatto da Widen è ingegnosamente spiazzante…e dove anche il cosiddetto “bene” (vedi Simon) fosse presente comunque non potrebbe far altro che rispondere a logiche del tutto sovrumane, nelle quali noi inferiori mortali continueremmo a contare poco più del due di picche (quindi sacrificabili senza troppi problemi)…tanto che, alla fine, tra Lucifero/Mortensen e Gabriel/Walken non sai chi ti farebbe davvero meno paura trovare sotto il letto 😉

    1. Anche Simon infatti non è che ci va tenero, soprattutto col suo collega angelo scaraventato giù dalla finestra e spappolato da una macchina in transito 😀
      Il film, anche rivisto oggi, è violento e cupo.
      E noi siamo trattati alla stregua di fastidiosi moscerini 😉

  6. Max_Headroom · ·

    Me lo ricordo questo film, come no. Ricordo bene anche il poster con la faccia di Walken con la corona di spine spiaccicata sugli occhi. Lo vidi in un cinema di Roma quasi deserto e non ricordo se la presenza di pochi spettatori era dovuta al giorno feriale in cui abitualmente andavo a vedere i film o perché, forse, la pellicola non ebbe proprio successo. Un pensiero infine alla bellissima e conturbante Virginia Madsen, l’ennesima brava e bella attrice che avrebbe meritato qualcosa di più dalla carriera (tipo la quasi coetanea Sharon Stone). Complimenti per la recensione e per la bella operazione di recupero (l’ennesima, del resto).

    1. Non so quanto successo ebbe dalle nostre parti. Altrove è andato piuttosto bene, soprattutto se pensi al fatto che ha generato quattro seguiti.
      Sì, la Madsen avrebbe meritato una carriera migliore. E’ stata sfruttata sempre malissimo.
      Grazie per i complimenti, si cerca di fare il possibile per andare a ripescare vecchi gioiellini 😉

  7. Devo rivederlo perché la mia memoria mi gioca brutti scherzi, in ogni caso un film con Walken è sempre piacevole, rileggendo la trama che hai sintetizzato Legion sembra una specie di remake sia come storia (a grandi linee) sia come ambientazione. Sempre parlando di Legion, pur non essendo un capolavoro aveva una bella atmosfera da “fine del mondo” proprio all’inizio della notte, con tutte quelle macchine che si avvicinavano al ristorante (citazioni a non finire li…).

    1. Legion è una scopiazzatura da questo film, riveduto e corretto con la patina dei giorni nostri e senza un minimo di rigore.
      Poi sì, ha anche delle discrete trovate (sempre meglio di Priest) ma io non sono riuscita a finire di vederlo!