
Regia – Luke Sparke (2025)
Il Day 9 è quello dedicato all’animal attack, fortunatissimo filone che, per mera comodità, si può far risalire a Hitchcock e ai suoi aggressivi pennuti, anche se non mancano dei precedenti, di solito con protagoniste bestiole dalle ragguardevoli e innaturali dimensioni, tipo Them! o Tarantula, entrambi degli anni ’50. Parte un po’ come una costola dell’eco-horror, ma poi finisce per prendersi uno spazio tutto suo e diventare quasi un genere a sé.
Lo so che vi aspettavate gli squali o qualche altra creatura marina, e invece oggi vi beccate i dinosauri in Vietnam.
Primitive War è un film australiano (e di dove altro potrebbe essere) tratto da un romanzo uscito nel 2017. La cosa interessante è che il libro, scritto dallo statunitense Ethan Pettus, è autopubblicato, ha avuto un grande successo e ha generato svariati seguiti, una guida illustrata e un bestiario.
È interessante perché anche il film che ne è stato tratto nasce in maniera del tutto indipendente: è un’operazione a basso budget, fatta in casa, anzi, in famiglia. Il regista Sparke, oltre a scrivere la sceneggiatura insieme all’autore del libro, si occupa anche del montaggio e della supervisione agli effetti speciali, e altri ruoli importanti sono occupati da gente che fa Sparke di cognome. Ne deduco che siano tutti imparentati.
Ora, conciliare un metodo produttivo così da battaglia con la presenza dei dinosauri e l’ambientazione in costume potrebbe sembrare una cosa scema e miserabile: Primitive War, sulla carta, ha il sapore della Asylum nella sua veste peggiore.
E invece.
Un plotone di berretti verdi viene attaccato da un nemico sconosciuto in una zona remota della giungla vietnamita. Il comando invia in missione di recupero la squadra Vulture, guidata dal sergente Baker (Ryan Kwanten), senza spiegare agli uomini cosa stiano andando davvero a cercare, anzi, tenendo loro nascosto il più possibile.
Una volta lì, capiscono che, a eliminare i berretti verdi è stato qualcosa di molto più pericoloso dei Viet Cong: in quella parte isolata e apparentemente disabitata della giungla ci sono i dinosauri.
Mentre si aggirano per la giungla in uno stato di comprensibili sgomento e stupore, i nostri incontrano la scienziata russa Sofia (Tricia Helfer) e devono formare una precaria e difficile alleanza con lei per fermare i veri cattivi.
Come siano arrivati i dinosauri nel 1958 e perché (sì, c’entrano i russi), lo lascio scoprire a voi: è un’idea talmente diversa da quello che siamo abituati a pensare quando si tratta di riportare in vita i bestioni preistorici su grande schermo, che non mi va di bruciarvela qui. Posso tuttavia dire che innalza di parecchio la scala della minaccia, e quindi rende il tutto molto più concitato e urgente: non si tratta soltanto di scappare dai predatori, si tratta di evitare che finisca il mondo, mentre si scappa dai predatori.
A parte questo sprazzo di originalità nella scelta dell’espediente per mettere i marines contro i dinosauri, Primitive War è davvero un film che la butta giù semplice dall’inizio alla fine; i personaggi sono brutalmente schematici, dei tipi umani che abbiamo visto in ogni singolo film di guerra da quando hanno inventato il cinema a oggi: c’è il capo squadra cinico ma molto affezionato ai suoi uomini, il cecchino che sta perdendo la testa e sente le voci, il religioso, quello che scherza sempre, quell’altro un po’ infame però tutto sommato simpatico. Sofia è appena più approfondita, ma giusto quel tanto che basta a giustificare lì la sua presenza, e c’è poi la pletora di antagonisti umani che parlano inglese con pesante accento russo e sono le classiche macchiette da action della Guerra Fredda.
Primitive War potrebbe benissimo essere un film del 1985, soltanto che allora la tecnologia per mettere in scena i dinosauri non c’era, quindi esce nel 2025, per la gioia di chiunque ami un B movie fatto con consapevolezza e passione.
C’è, com’è normale, un pizzico di disincanto a farci capire che siamo nel XXI secolo, unito a un certo grado di auto-riflessione mai troppo citazionista (per fortuna). Sparke sa perfettamente che questo non è il 1985, che quel cinema è morto e sepolto e il massimo cui si può aspirare è una sua riproduzione più o meno fedele, anche se priva di distacco ironico. Lui, in quello che fa, nel suo film e nelle sue potenzialità, ci crede davvero. E credo che questo faccia tutta la differenza del mondo tra un prodotto che aspira a essere brutto per farsi ridere dietro, e una cosa come Primitive War che, al contrario, tenta, con pochi mezzi a disposizione, di far tornare a camminare sulla terra una specie estinta. No, non parlo dei dinosauri.
Che, poverini, loro si impegnano tantissimo, da grandi professionisti e veterani del cinema quali sono. Poi, se vi aspettate la perfezione degli effetti speciali dell’ultimo Jurassic World, cadete malissimo. Qui si è fatto tutto con sette milioni di dollari, contro i 255 del film di Edwards. Non ve la devo spiegare io l’entità dell’abisso che separa i due film.
Eppure, se a volte i VFX sono un po’ carenti, i movimenti degli animali sempre uguali (soprattutto quando attaccano in massa) e la loro presenza digitale sugli sfondi vagamente posticcia, funzionano, fanno il loro sporco lavoro, sono persino accurati e possiamo guardare in azione tantissime specie diverse. I più belli sono mamma e papà T-Rex che si fanno le coccole, ma anche i raptor non scherzano, in quanto a ferocia e voracità. C’è una splendida sequenza con i quetzalcoatlus che aggrediscono i protagonisti e un gruppetto di soldati russi in campo aperto, un’altra su un fiume con gli spinosauri, e persino qualche momento di tenerezza con le specie erbivore.
È lodevole l’intento di non dipingere i dinosauri come creature malvagie animate da chissà quale odio nei confronti degli esseri umani, cosa che ci potrebbe pure stare, data la smaccata natura di serie B del film. Sparke preferisce, tuttavia, mostrarceli come animali nel proprio territorio, con un comportamento quanto più simile a quello di un tipico predatore infastidito a tratti, ma anche leggermente incuriosito, dalla presenza umana.
Ecco, in questo Primitive War entra a far parte della schiera degli eco-horror e animal attack contemporanei, nell’attribuire agli animali una caratterizzazione neutra e nel far pesare su noi bipedi la responsabilità morale dell’accaduto.
Sono anni che accusiamo (in parte anche giustamente) la saga di Jurassic World di non voler mai andare fino in fondo e di mantenersi, anche quando sfiora quasi per sbaglio qualche atmosfera horror, uno spettacolo per tutta la famiglia. Non possiamo chiedere a un franchise da centinaia di milioni di dollari di mostrarci nei minimi dettagli la gente sbudellata dai velociraptor. Ma ora abbiamo il nostro horror con i dinosauri, e di gente sbudellata ce n’è quanta ne volete.
Primitive War è gore, è violento, è pieno di sangue, non ha paura di niente. È eccessivo, arrogante, smargiasso e pure un po’ cafone.
È un cinema privo di ogni forma di raffinatezza, ma a suo modo, è rinvigorente. Ogni tanto ci vuole.
Se cercate un discendente diretto di Dog Soldiers, se vi manca il Neil Marshall degli esordi, vi assicuro che non resterete delusi.
Il Day 8 era dedicato ai “Bambini Cattivi”. Io ho scelto di dare un po’ di spazio a un piccolo film uscito un paio di anni fa, There’s Something Wrong with the Children.











Buongiorno Lucia,per la challenge di ieri deidcata ai piccoletti malvagi,ho scelto di ributtarmi sul dimenticato Joseph Ruben,ovvio no?…ho scelto “The Good Son” del 1993,ancora questo film mi turba.
Per quanto riguarda la challenge di oggi,una buona congiunzione astrale,ha fatto in modo che il genere dedicato agli animali assassini,che adoro con tutto me stesso,sia capitato proprio oggi che è il mio compleanno(thanks!).Ma parlando piuttosto del film che ho scelto per oggi,domandandomi quanti film spaventosi esistano con protagonisti assoluti i gatti,anche stavolta mi sono rivolto ad uno sconosciutissimo film per il piccolo schermo,non so se qualcuno lo conosce oltre a me,…ho scelto “STRAYS-artigli” del 1991.
E tanti auguri, allora! E w i gatti assassini!
Grazie😼
Auguri!🥳
Grazie!.
Day 8: “Cooties”
Day 9: “Congo”
😘
Ho voluto bene persino al dinosauro cChildren0he attacca Scarlet Johansson in “Lucy”, quindi non vedo perché dovrei fomalizzarmi per questi bestioni da sette milioni di dollari 😉
Ieri? Gli “adorabili” pargoli di Tom Shankland (The Children)
Oggi? Grizzly di William Girdler: non il migliore del filone animal attack negli anni settanta, ma comunque con un suo perché…