Nuovi Incubi Halloween Challenge Day 19: Buio Omega

Regia – Joe D’Amato (1979)

Cari lettori che mi seguite da tanti anni, il momento è storico. È dagli albori di questo blog, quando ero un tenero virgulto nel fiore degli anni, che voglio parlare di Buio Omega. Finalmente l’occasione arriva nel giorno più tenero della challenge, quello dedicato all’horror romance.
E cosa è, Buio Omega, se non una storia d’amore?
Romanticismo e macabro, soprattutto in chiave gotica, sono sempre andati a braccetto, e non è una novità. Il cinema di genere italiano poi, come dicevamo proprio in questo periodo l’anno scorso, ha sempre messo in evidenza la componente morbosa e perversa del gotico, parlando apertamente di necrofilia sin dai primi anni ’60.
E infatti, Buio Omega è un remake, una specie di remake. Il film che lo ha ispirato è Il Terzo Occhio, del 1966, diretto da Mino Guerrini, con un giovane Franco Nero protagonista.
Il Terzo Occhio faceva parte della scia di thriller arrivati in seguito a Psycho, e infatti il personaggio principale era un tassidermista con madre oppressiva. Già tredici anni prima di Buio Omega, il film di Guerrini ebbe seri problemi con la censura. Poi arriva D’Amato e fa saltare il banco.

La trama di Buio Omega è molto simile a quella de Il Terzo Occhio, con la differenza che non c’è alcuna madre, perché i genitori di Francesco (Kieran Canter) sono morti da tanti anni in un incidente e lui è stato cresciuto da Iris (Franca Stoppi), la sua balia e ora governante dell’immensa villa in cui si svolge gran parte del film. Francesco ama, ricambiato, Anna (Cinzia Monreale), che tuttavia muore dopo una manciata di minuti. La conosciamo già moribonda su un letto d’ospedale e, nella sequenza d’apertura, vediamo Iris compiere un rito su una bambola voodoo, e capiamo che la sventurata Anna ha poco da vivere.
E infatti, Francesco fa giusto in tempo ad andarla a trovare un’ultima volta prima che lei ci lasci le penne, cosa che fa andare il giovanotto fuori di testa. Dopo aver trafugato il corpo della sua fidanzata dal cimitero, Francesco la imbalsama e se la tiene sul letto, mentre Iris lo aiuta a coltivare l’altro hobby cui si dedica parallelamente alla tassidermia: l’omicidio e lo smaltimento di cadaveri. ì

Buio Omega è un film rivoltante, osceno e grottesco, che abbatte con la delicatezza di una betoniera senza freni qualsiasi tabù vi venga in mente, dalla necrofilia (che è il centro dell’intero racconto) al cannibalismo, e non si ferma davanti a niente, non ha pudore di niente. Proprio D’Amato diceva del suo film che era fatto con il preciso intento di dare il voltastomaco e di essere il più gore possibile, perché lui non era mai stato troppo bravo a creare suspense, quindi gli restava soltanto prendere a sberle, sempre più forti, il povero spettatore.
Non è un’opera che si guarda, è un’opera che si subisce, assistendo con crescente sbigottimento alla galleria di orrori che è in grado di materializzare sullo schermo.
Se lo splatter estremo di Fulci, per quanto a tratti insostenibile, ha una componente lirica, una base filosofica nell’horror soprannaturale, e antropologica nel Giallo su cui far poggiare il carico di violenza allucinante che ci viene dato in pasto, D’Amato è un operaio di viscere e budella. E non solo: nei suoi film, qualsiasi atto esecrabile viene rappresentato come una cosa banale, triviale quanto cambiare una gomma a terra.

 Buio Omega non nasconde nessuna delle sue influenze, cinematografiche o letterarie, da Poe a Psycho che viene citato direttamente nel finale, ma D’Amato riduce tutto ai minimi termini: è solo una questione di carne ed eliminazione rifiuti. Pornografia, se vogliamo, senza tuttavia dare al termine un’accezione per forza dispregiativa. Lo sappiamo che D’Amato ha diretto film pornografici, come sappiamo che il protagonista di Buio Omega avrebbe poi avuto una proficua carriera nel porno. Quella è la destinazione, dopo un film così, perché ogni pulsione abietta, ogni desiderio che in altri contesti sarebbe da tenere celato, qui emerge e finisce dritto in campo, illuminato in maniera spietata e portato a galla, come il cadavere dell’autostoppista sciolto nell’acido nella vasca da bagno.
Nel cinema di Joe D’Amato siamo nudi, messi di fronte alla nostra sporcizia e senza alcun tipo di difesa. Non è elegante, non è sottile, è sgradevole, a volte di una bruttezza programmatica e ricercata, ma è sempre molto efficace nello sfondare muri e annichilire lo sguardo.
Buio Omega è il suo film migliore perché qui D’Amato riesce anche a essere, sempre a modo suo, compassionevole e quasi tenero nel raccontare di questo amore che è tutto sbagliato, tutto storto, tutto fuori posto. E parlo non solo dell’amore di Francesco per Anna (e per il suo cadavere imbalsamato), ma anche di quello di Iris per Francesco, che forse è ancora più osceno. 

Se si eliminano tutte le componenti grossolane e di pura macelleria (il 90% del film, direte voi, e ne convengo), quel che resta è una vicenda profondamente gotica, che D’Amato annega in un mare di sangue, fluidi vari, pezzi di corpi tagliati con la mannaia, per poi essere in parte trasformati in concime e in parte mangiati nella zuppa di Iris, nella scena più insopportabile di tutto il film. 
È puro gotico italiano deformato dalla visione di un regista che si è sempre spinto oltre i limiti del lecito. Anzi, forse è il film che lo ha definitivamente distrutto, il gotico italiano, rendendo esplicito ciò che era rimasto nei meandri del non detto e del non rappresentabile. 
Non mi spingo a dire che sia un film colto, perché non lo è: Buio Omega è exploitation nella sua forma più canonica, un film che sfrutta come un parassita opere a lui precedenti, con ambizioni di certo più elevate, ne prende i tratti più estremi e sensazionalisti e li trasforma in una mostra delle atrocità. 
Però lo fa benissimo, con cognizione di causa, con un approccio distruttivo e rabbioso che quasi lo trasfigura. 

I continui traumi a cui sottopone lo spettatore non sono gratuiti, gli eccessi non sono lì per il puro gusto di dispensare uno shock dietro l’altro. Antropophagus è già più concepito in questa maniera, mentre Buio Omega ha una sua strana forma di bellezza decadente, che è evidente soprattutto nel modo in cui l’attrazione per la morte viene raccontata. Ecco, è lì che troviamo la poesia (scapigliata, da lezione di anatomia), in questo fascino per la fissità immobile di un corpo senza respiro o calore. Non è una storia d’amore oltre o nonostante la morte, è una storia d’amore nella morte, priva di alcuna connotazione spirituale e, al contrario, intesa in senso fisico, carnale. Soltanto, e quasi una decina d’anni dopo, Nekromantik si sarebbe spinto fino a questo punto. Ma Nekromantik è un film undergound, ha una storia diversa e anche degli intenti diversi; Buio Omega è uscito nelle sale, passando il visto censura (che ha tagliato soltanto un pezzetto della sequenza di imbalsamazione), nel corso di una stagione irripetibile per il nostro cinema, forse per il cinema in generale.
Lasciatemi solo dire due parole su Cinzia Monreale, che recita tutto il tempo immobile e con gli occhi sbarrati e riesce ugualmente a trasmettere una carica erotica elevatissima, necessaria anche, perché senza quella crolla la struttura del film. 

E ora che abbiamo tributato i giusti onori a Buio Omega, lasciatemi lamentare un istante: l’unico modo che avete per vedere il film in maniera legale (a meno che non siate in possesso di una copia in dvd o blu-ray) è tramite il canale Cinedark. Io ho fatto l’abbonamento sfruttando i sette giorni di prova gratuita, ho cominciato a vedere il film e ho interrotto dopo dieci minuti, disdicendo immediatamente la sottoscrizione. 
Perché? Ma perché la versione presente su Cinedark è così tagliata da risultare quasi incomprensibile, e dato che la memoria mi funziona ancora, me ne sono accorta quasi subito e ho potuto evitare di buttare i miei soldi in questa cialtronata. 
Se volete fare un cazzo di canale tematico dedicato al cinema di genere italiano, per cortesia, abbiate almeno il buon gusto di inserire i film in versione integrale, perché qui le possibilità sono due: o non controllate e qualunque copia di merda va bene, o lo sapete e non ve ne frega un cazzo. Qualunque sia il motivo, è un’indecenza, un’oscenità che neanche su Italia Uno nel 1993. 
Per chiudere su una nota positiva, sono tre giorni che ascolto a ripetizione la colonna sonora dei Goblin, e credo sia la cosa migliore che abbiano mai fatto. 

12 commenti

  1. Avatar di Fabio

    Giorno e buona domenica Lucia,per la challenge di oggi,ho scelto una tenera storia d’amore neozelandese,decorata da litri e litri di sangue,frattaglie,zombi e mostri vari,…insomma viva “Braindead” di Peter Jackson!.❤

  2. Avatar di Christian Princeps
    Christian Princeps · · Rispondi

    Io per la challenge di oggi sceglierei “L’orribile segreto del dr.Hichcock” di Riccardo Freda, un capolavoro del nostro cinema,un “Rebecca la prima moglie”( che già era gotico di suo) virato in horror. ” Buio omega”( che rimane un’opera interessante)però è un film che non sono mai riuscito ad amare particolarmente, troppo esplicito, troppa macelleria…Buona domenica,un saluto

    1. Avatar di Lucia

      Quello l’ho fatto l’anno scorso, che poi è un po’ il nonno di Buio Omega.

  3. Avatar di Giuseppe
    Giuseppe · · Rispondi

    Forse Aristide “Joe D’Amato” Massaccesi si butta un po’ troppo giù affermando di non essere mai stato troppo bravo a creare suspense: i maestri della suddetta sono altri da lui, verissimo, ma in “La Morte ha sorriso all’assassino” un qualcosina era riuscito a ottenere in tal senso 😉

    La storia d’amore per oggi? Scelta secca, senza ripensamenti: Myriam si sveglia a mezzanotte…

    P.S. Cinedark? Sarebbero molto più onesti a chiamare quel canale “tematico” CineCUT 😡

    1. Avatar di Lucia

      Guarda, sono dei cialtroni senza senso.

  4. Avatar di Frank La Strega

    Ho conosciuto D’Amato, in effetti, coi porno horror, quelli con Lucia Ramirez… (che ovviamente da ragazzino traviato, ho adorato😅) ma non sono mai riuscito ad avvicinarmi a questo Buio Omega (per timore).

    Io metto insieme sia il day 18 che il day 19 con dei film che stanno da tutte e due le parti: Burying The Ex e Dellamorte Dellamore.

    Però le mie scelte del cuore di oggi, quelle d’istinto senza pensarci, sono “Spring” (🩷) e “Spontaneous” (🩷)

    1. Avatar di Lucia

      Che carino che è Spontaneous, che film tenerissimo

  5. Avatar di Marco INAUDI
    Marco INAUDI · · Rispondi

    Ciao Lucia. Altro memorabile, discutibile, spregevole, abietto film, tutti aggettivi per me positivi. E anche unico film di Joe D’Amato che riesco a guardare, la sua filmografia non mi si confà. Oltre a essere unico suo film posseduto da me in combo addirittura (DVD+Blu-ray). Ottima recensione, come sempre. Grazie mille. P.S. Comunque quando vorrai recensire”Il Silenzio Degli Innocenti” io la leggerò molto volentieri. Ciao.

    1. Avatar di Lucia

      Devo dire che neanche io apprezzo più tanto il cinema di D’Amato. Molti suoi film li ho visti per conoscenza, diciamo, ma non sono mai stata una fa. Buio Omega però sta un paio di spanne sopra a tutti gli altri.

  6. Avatar di Manuel

    Di solito mi limito solo a leggere i tuoi (sempre interessantissimi!) post. Per una volta intervengo per dire che casualmente anche io proprio in questi giorni ho voluto riguardare Buio Omega su amazon (prime video però, non cinedark) e anche io, infastidito dai tagli, ho lasciato perdere dopo poco…
    Segnalo però che non è l’unico caso, purtroppo. Anche Opera di Dario Argento – che pure non è che sia un film così estremo negli ammazzamenti vari – ha subito lo stesso trattamento. E’ veramente incomprensibile, anche perché sembra essere una cosa che riguarda solo i film italiani. In “In a violent nature”, per fare solo un esempio, mi pare che non abbiano tagliato nulla. Vai a capire come ragionano.

    1. Avatar di Lucia

      Innanzitutto ciao e grazie del commento!
      Io credo sia una questione relativa ai diritti. Molte versioni che circolano sulle piattaforme sono le stesse che andavano in TV, tagliate, all’epoca. È l’unica spiegazione che mi do di tutta la faccenda

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