E in chiusura dell’estate aliena…

Siamo qui a stilare la classifica di tutti i film con gli xenomorfi dal 1979 ai giorni nostri. Se mi conoscete, non credo avrete grosse sorprese, a maggior ragione dopo aver dedicato un post a ogni singolo film; però, chi lo sa, magari riesco pure a sorprendere qualcuno. Non penso affatto di possedere un qualche tipo di verità, questo è bene sia chiaro. Come sempre, in questi casi, le varie posizioni nella lista sono assolutamente soggettive senza dubbio alcuno opinabili. Trattasi di gioco, prendiamolo come tale, che lo so che Alien smuove parecchi animi.
Detto ciò, procediamo. 

9. Alien vs Predator

Ad Anderson voglio bene, ma credo questo sia il film più debole dell’intera saga, crossover compresi. È debole soprattutto perché è timido, impaurito e non ha mai davvero voglia di diventare la cazzata promessa dal titolo. Così preoccupato dal rispettare il canone di entrambi i marchi Fox da non avere un minimo di personalità. Certo, lo scontro tra il predator sfregiato e lo xenomorfo è divertente e anche girato bene, però non è sufficiente. Lo rivedo spesso, anzi, più che rivederlo, lo tengo di sottofondo quando non ho  voglia di impegnare il mio cervello in alcuna attività. Considerando che si parte dal presupposto che non esistono Alien brutti, va bene metterlo qui, in fondo alla lista. E poi, davvero Paul? Un Alien PG13?

8. Alien 3

Non ce la posso fare, mi dispiace: ogni volta che rivedo il terzo capitolo di Alien penso a che film meraviglioso si trova sepolto sotto tonnellate di arroganza e stupidità della produzione, mi prende il nervoso e di rado riesco ad arrivare sino in fondo, a prescindere dalla versione. Il tutto fatto sulla pelle di uno dei miei registi preferiti che, per colpa della Fox, per poco non si giocava la carriera. Qui non si tratta neppure di vedere le cicatrici sulla pelle del film: Alien 3 è tutto una cicatrice, con un paio di momenti in cui si nota la presenza di un autore di grande intelligenza. Le idee sono tutte ottime: l’arco narrativo di Ripley, l’ambientazione, tutto il discorso sulla libertà di scelta, l’andare, sulla carta, contro le aspettative del pubblico. Ma non si dà il tempo a un’idea di affacciarsi allo schermo che subito la si sopprime. Vorrei tanto un vero director’s cut, temo che non lo avremo mai. 

7. Aliens vs Predator: Requiem

Lo so, lo so, assecondatemi in queste mie malsane passioni. Se solo questo film non fosse così scuro e si riuscisse a capire quello che succede sullo schermo, sono sicura che avrebbe un numero maggiore di estimatori, perché è sadico, violento e lurido. Oltre a essere una puttanata senza alcuna possibilità di redenzione. Ma sapete come si dice? A volte è importante la consapevolezza di ciò che si è. E Requiem lo sa che è un povero stronzo e si accomoda sornione nella sua condizione, felice e contento di farci vedere teste spappolate e altre varie nefandezze tipiche del primo decennio del XXI secolo. Mai più un Alien (o un Predator) PG13. Mai più.

6. Alien: Romulus

Come ho scritto giusto un paio di giorni fa, Romulus è un (ottimo) greatest hits e, di conseguenza, è giusto si trovi dietro ai classici di cui si nutre. Come Requiem è un classico prodotto della propria epoca, così Romulus lo è della sua, quella del recupero nostalgico degli elementi del passato, senza neanche ci sia bisogno di rielaborarli più di tanto: basta evocarli al momento giusto e mettere anche in pausa il flusso del racconto, pur di dare ai fan il loro momento di gloria.
Per fortuna, oltre a questo, nel film di Alvarez c’è molto altro da amare. Non bisogna criticarlo per un male che affligge tutta la filiera produttiva del cinema di intrattenimento. Bisogna vedere quanto è riuscito a districarsi dal ginepraio necrofilo-nostalgico, pur portando a casa la pagnotta. Secondo me ci è riuscito alla grande e mi basta. Ma il suo posto è qui, non più avanti di così. 

5. Alien: Covenant

Ambizioso, anche se meno del suo predecessore, cupo, nichilista, e allo stesso tempo con l’anima da blockbuster action per tentare di soddisfare le platee e farlo diventare il trampolino per una nuova trilogia. Sappiamo bene com’è andata e, alla fine, un film con la struttura da “Il meglio di” di Romulus siete voi che lo avete voluto. Ma stare qui a rammaricarsi per ciò che poteva essere e non è stato è un esercizio sterile. Covenant è un film bellissimo, che rinnega Prometheus solo se ci si ferma alla superficie. Resta ancora il più violento e gore dell’intera saga e quello con la conclusione più negativa per l’umanità.
Ma quanto è carino il mio tesorino appena nato?

4. Alien: Resurrection

Ecco il film per il quale potrei scendere in guerra. Bistrattato, detestato, insultato e anche ridicolizzato, il quarto capitolo di Alien resta il più singolare e originale tra tutti i suoi colleghi, di sicuro quello più folle e sopra le righe. Lo so che per apprezzarlo profondamente e in ogni suo aspetto come faccio io bisogna essere un po’ bislacchi, o se non altro, molto aperti alle bizzarrie. Ma anche chi non è così predisposto nei confronti del dadaismo cinematografico, non può negare la sua inventiva e il suo coraggio. Soprattutto, non può rifiutarsi di vedere la sua bellezza estetica. Lunga vita a Resurrection: un giorno ti sarà resa giustizia. 

3. Alien

Non vi arrabbiate, vi prego. Da qui in poi i film più o meno si equivalgono. Se vogliamo usare come metro di giudizio le stellette su Letterboxd, ne ho messe cinque a tutti i film rimasti. Quindi non si tratta di stabilire quale sia il migliore, anche perché chi mai ha preteso di poter stabilire una cosa del genere.
Alien, lo abbiamo detto tante volte, è un film perfetto, essenziale, costruito con una invidiabile economia narrativa, un capolavoro della fantascienza e dell’horror contemporanei, anche se io credo penda di più verso il secondo che verso la prima. Uno slasher nello spazio, appunto. È l’inizio di un mito cinematografico, per questo sta qui, perché poi è esistito anche altro. 

2. Prometheus

Appunto, è esistito altro. Con Prometheus Scott cerca di andare alle radici del mito per raccontarci le origini della vita, la sua assenza di significato, il silenzio di Dio. Credo si capisca meglio Alien, quando si guarda Prometheus, credo siano due film complementari, due film che si parlano a distanza di anni, che comunicano tra loro a un livello che non è semplicemente quello dove condividono lo stesso universo narrativo. C’è questa connessione profonda, concettuale, che li lega. Alla luce di Prometheus, il significato di Alien si espande. E io trovo straordinario che esistano insieme.

1. Aliens

Vi siete accorti che in una serie di film improntati al pessimismo cosmico, la vera anomalia è proprio James Cameron? Il film su cui molti di noi, perché passava più spesso in tv, basano la propria conoscenza di Alien, è quello più fuori dal canone rispetto a tutti gli altri.
Non potrebbero esserci due artisti più differenti di Cameron e Scott, con la loro visione del mondo diametralmente opposta. 
A me della saga di Alien piace tutto, ma per come sono strutturata io, per indole, carattere e (ancora) visione del mondo, mi piace in particolare James Cameron. 
Era un primo posto scontato: è sempre stato il mio preferito. Certe cose non cambiano mai.

7 commenti

  1. Avatar di Gargaros
    Gargaros · ·

    Alien 4 assurdamente sottovalutato, e troppo stupidamente ridicolizzato da chi lo critica. È uno di quei casi cinematografici che contribuiscono a farmi perdere fiducia nel genere umano…

    1. Avatar di Lucia

      Anche tu nell’esercito, allora!

      1. Avatar di Giuseppe
        Giuseppe · ·

        Alien: Resurrection si era trovato ad affrontare la somma sfiga di arrivare dopo il disastro del suo predecessore, pagandone ingiustamente pegno (laddove, a modo suo, aveva cercato di salvarne il salvabile), quindi direi anch’io che la quarta posizione è più che meritata 😉

  2. Avatar di Fabio

    Be’,ora conosco la tua classifica personale Lucia,non mi dilunghero’ sugli altri posti in classifica,ad ognuno i suoi gusti,ma di certo concordo al 100% sulla prima posizione,per me e’ qualcosa che si estende oltre la saga di Alien,semplicemente per quanto Sir Ridley abbia realizzato film sci-fi epocali che adoro,penso che Jimmy sia in assoluto il piu’ grande alfiere della fantascienza Hollywoodiana degli ultimi 40 anni,il piu’ influente di tutti,anche solo ad esempio per l’incredibile mole di lavoro dedicato alla funzionalita’ e all’oggettistica dei mondi futuri da lui immaginati,frutto anche del suo passato di studente di ingegneria,Scott invece l’ho sempre percepito piu’ portato nel creare estetiche meravigliose e raffinate piu’ che meramente funzionali,frutto delle sue ispirazioni principalmente pittoriche,una caratteristica che si porta dietro da tutta la carriera,al contrario Jimmy,a parte un paio di eccezioni,ha dedicato la sua intera carriera alla fantascienza,a mio parere senza mai fare scivoloni,e soprattutto fidandosi unicamente del suo istinto,ma a parte tutte queste mie riflessioni personali,amo il suo approccio narrativo,non me ne voglia Scott che avra’ sempre per me un posto fra i grandi,ma Jimmy e’ il re del mondo!.😁

  3. Avatar di Valerio
    Valerio · ·

    Metterei forse Alien 3 al posto di Romulus (sì, l’ho amato poco) ma è giusto un dettaglio. Mi si potrebbe obiettare che Romulus è, se non altro, un film compiuto, e su questo non ci sono dubbi. Quel che conta è il primo posto, e Aliens è lì, incrollabile, pronto ad abbracciarci ogni volta che lo vogliamo. Un’estate aliena, per una temporanea quanto vana fuga dal caldo.

  4. Avatar di alessio

    Alien cube, come imparai a chiamarlo lo metterei molto più su in classifica: per i temi, le atmosfere cupe. Romulus è, al momento, un sv: ho avuto come l’impressione, vedendolo, di andare a una reunion tra compagni di liceo per rimestare i bei tempi andati (chestburster xenomorfi facehugger) solo che sono passati quasi cinquant’anni dal primo Alien e (anagraficamente) anche io mi avvicino a questo numero. Che senso ha? Gli anni Settanta sono stati gli anni che hanno coronato il sogno di Sagan (con la Pioneer nello spazio e la sua placca), nuove teorie ad arricchire l’evoluzione (Gould); e nel primo Alien c’era tutto questo, tutto questo nonché affascinati riflessioni di esobiologia che ci parlavano di vite aliene evolute (fatte di puro istinto e prive di pensieri e razionalità anche se qui Alvarez getta una luce nuova) talmente distanti da noi da chiederci chi è alieno a chi, chi veramente sia l’Alien di Scott; e poi ancora la vita ma come intelligenza artificiale… tanto materiale che è stato gettato via per un felice omaggio fatto di continue citazioni o poco più (un accenno alla vita nelle colonie della Weyland). Avrà fatto felice molti ragazzi ma io ragazzo non sono più.

  5. Avatar di Frank La Strega

    Bello metterli tutti insieme!

    Ho “vissuto” la saga di Alien in tempo reale (coi passaggi televisivi e le videocassette però: per varie sfighe mai al cinema) dal secondo in poi, dopo aver rischiato un trauma durante la visione del primo da troppo piccolo (prontamente interrotta dai miei ma fino al rientro nell’atronave con il facehugger ricordo ogni dettaglio).
    In ogni caso Alien era un mito. I film attesi e visti a distanza, in anni diversi, coi tempi che cambiavano… li ho trovati davvero interessanti e stimolanti. Fino al 4 considero Ripley una specie di madrina della mia infanzia e adolescenza.

    Sperò che la mia classifica non sembri farlocca: è proprio così (ed è in ordine di gradimento personale relativo, NON di effettivo valore dei film)

    1) Alien
    2) Aliens
    3) Alien 3
    4) Alien Resurrection
    (sì, fino a qui sono proprio in ordine cronologico)

    5) Alien Romulus (forse)
    6) Requiem (forse)

    Dovrei ritornarci, è passato molto tempo, ma Prometheus, Covenant e Alien vs Predator (per motivi diversi) non mi sono proprio piaciuti e non ho mai avuto voglia di rivederli. Le recensioni sono comunque fantastiche e li rivedrò di sicuro (soprattutto i primi due).

    Besos!