
Creata da Matthew Scott Kane (2024)
Se esiste al mondo una persona del cui giudizio mi fido ciecamente, è Rebekah McKendry, regista, redattrice di Fangoria e co-host del podcast ufficiale della storica rivista, che io ascolto ogni due settimane come se fosse il catechismo. È da ottobre che McKendry insiste che Hysteria! è la serie horror migliore del 2024, anno abbastanza sfortunato per la serialità in generale, e per il nostro genere preferito in formato televisivo in particolare. Quindi sì, non ci vuole moltissimo a essere la serie horror più interessante del 2024. Ma Hysteria! è davvero su un altro livello. Tutte le otto puntate sono andate in onda su Peackock il 18 ottobre, è inedita in Italia e non so se la faranno uscire mai, perché si tratta di un tipo di prodotto che, dalle nostre parti, non credo abbia un vero e proprio mercato: è una horror comedy ambientata nel 1989 in pieno satanic panic, con Bruce Campbell tra i protagonisti e una serie di piccole apparizioni di varie icone horror, del presente e del passato. Non è eccessivamente gore, anzi, non lo è quasi per niente, è leggera e scanzonata, ma niente affatto frivola, e c’è dentro un sacco di metal. Ma proprio tanto.
Ci troviamo a Happy Hollow, nome che è tutto un programma, piccolo paesino sperduto nella solita provincia americana in Bucodiculolandia. Una notte, il ragazzo più popolare del liceo locale viene rapito da due individui mascherati e, sulla porta del garage di casa sua, compare un pentacolo. Pochi giorni dopo, la polizia trova il cadavere del poveraccio orrendamente mutilato, come nel più classico degli omicidi rituali. A Happy Hollow scoppia il satanic panic, fomentato soprattutto dalla bigotta Tracy (Anna Camp), e ad andarci di mezzo sono i tre metallari della scuola, i nostri protagonisti, che hanno una band e, sulle prime, cercano di sfruttare la caccia alle streghe per portare un po’ di gente alle loro esibizioni. La cosa sfugge di mano e, allo stesso tempo, pare che ci sia davvero una presenza maligna nella cittadina. È arrivato Satanasso a Happy Hollow? La musica demoniaca dei Dethkrunch lo ha evocato? C’è una setta che commette omicidi in nome del diavolo?
Toccherà al capo della polizia Bruce Campbell sbrogliare questa matassa, mentre i nostri metallari dovranno difendersi dalla brava gente di chiesa da un lato, e dai loro nuovi fan dall’altro.
Ormai dovreste conoscermi e quindi sapere che una delle cose più apprezzate dalla vostra affezionatissima è l’ambiguità. Hysteria!, per tutta la sua durata, mantiene sempre un’ambiguità di fondo sugli avvenimenti che stanno funestando Happy Hollow. Non sarà mai chiaro, neanche alla fine, se ci siano davvero dei casi di possessione demoniaca nella piccola città, o se si tratta soltanto, appunto di isteria collettiva. Vedremo bizzarre eruzioni cutanee manifestarsi su parecchi abitanti adulti, qualcuno parlerà lingue che non conosce e si ritroverà a contorcersi e a urlare legato a una sedia, e il diavolo in persona farà un paio di trionfali entrate in scena, ma verrà specificata la natura di queste apparizioni, se si tratti di allucinazioni o no. L’idea della serie è che non ha importanza se il soprannaturale sia un elemento reale o frutto di un contagio psicologico causato dalla paura indotta: ciò che ha importanza è il suo effetto sulla vita delle persone, è quello che lo rende reale, a prescindere dalla sua tangibilità.
La serie non è affatto ambigua, invece, quando si tratta di stabilire con estrema precisione l’origine del focolaio di superstizione e terrore che rende impossibile la vita di tre ragazzi la cui unica colpa è quella di essere appassionati di un certo genere musicale, e di avere un disperato bisogno di riconoscimento e accettazione da parte dei loro coetanei.
Dylan, Jordy e Spud, questi i nomi dei componenti dei Dethkrunch, sono invisibili per tutti: la comunità si accorge di loro solo quando li identifica come un pericolo, e ai tre ragazzi non resta che stare al gioco; almeno così esistono. Per i loro compagni in cerca di brividi a buon mercato, per i genitori preoccupati, per la polizia che ha deciso in anticipo di avere già in testa i responsabili dell’omicidio. È molto interessante la relazione che si viene a creare tra i protagonisti e il piccolo mondo che gravita loro intorno, perché ogni relazione che vediamo nella serie è basata sulla paura, e la paura può assumere molte forme; può essere paura di avere il diavolo dentro, paura di non riuscire ad andarsene da quel buco sprofondato nella provincia, paura di non essere all’altezza del proprio ruolo, di restare sempre da solo, di perdere le uniche persone che, anche quando non eri il famigerato satanista locale, ti volevano bene.
Per questo, oltre a essere spassosa e divertente, Hysteria è anche una serie in grado di coinvolgere a livello emotivo. E qui c’è lo zampino dei Flanagan, perché alla sceneggiatura di tutti gli otto episodi troviamo Jamie, fratello di Mike. L’impronta si vede, e ci sono molti dettagli, in Hysteria, che ricordano Midnight Mass, o meglio, somigliano a una versione meno seriosa e virata in commedia del capolavoro di Flanagan. Il nucleo centrale di entrambi i lavori, tuttavia, è simile: come reagisce un piccolo gruppo di persone a una minaccia che mette in discussione le fondamenta della sua coesione sociale.
La conclusione cui arriva Hysteria!, senza fare spoiler, è che fossero proprio le fondamenta a essere pericolanti e sbagliate in partenza, e che il male trova terreno fertile proprio dove non lo cercheremmo mai.
C’è qualcosa di marcio e malvagio, ma risiede in posti che sfuggono allo sguardo collettivo, e bisogna avere un gran coraggio per recarsi in quei luoghi e portare alla luce la verità. E non è detto che, una volta scoperta, porti a un cambiamento significativo, anzi.
Hysteria racconta molto bene l’atmosfera di fine anni ’80, e lo fa rigettando in partenza qualsiasi tipo di afflato nostalgico. Poi sì, se siete cresciuti in quel periodo, ascoltavate metal e magari lo suonavate pure, è naturale che comincino a vibrare tutta una serie di corde molto specifiche. Non è necessariamente un male, ma Hysteria! non ha come obiettivo quello di farci sospirare ricordando la nostra gioventù mal spesa ascoltando i Carcass.
È un ritratto affettuoso degli outsider dell’epoca, e non solo di quelli dall’aspetto visibilmente diverso, anche quelli che erano bravi a mimetizzarsi, che parla a noi, gente del 2025 sempre pronta a trovare un nemico facile da abbattere e a scagliarsi contro di esso armata di indignazione benedetta dall’Altissimo, disposta a buttare alle ortiche la razionalità per accomodarsi nelle viscere del senso comune.
Un meccanismo di difesa che ha radici antiche e si perpetua nel tempo, trovando sempre nuovi bersagli e nuove vittime. È la paura che crea i mostri, ed è sempre la paura che ti impedisce di vederli quando ci sono sul serio.
Fate qualunque cosa in vostro potere per recuperare Hysteria!












Sembra una vera figata!
OK, mi hai convinto, metto in lista anche questa serie 👍
Appena possibile recupero, è davvero troppo facile vendermi una cosa del genere. Vedo che alla regia ci sono Jordan Vogt-Roberts ed Eduardo Sanchez, e la seconda puntata ha il titolo della mia canzone preferita dei Black Sabbath di Ronnie James Dio. Invidio la gioventù in compagnia dei Carcass. Gli alfieri del true metal sono quanto di più distante possa esistere da me, però io mi sono beccato in pieno nu metal e poi emo. Posso fermarmi qui.
Che bomba! Lo aggiungo subito alla wl.
Finita ora. Molto divertente e ben congegnata, di sicuro una delle poche serie viste ultimamente che mi abbiano fatto venir voglia di andare fino in fondo. Forse perde un po’ di mordente nella parte finale, quando tutto è ormai chiaro e si aspetta solo che i nodi vengano al pettine, ma tutto sommato funziona come dovrebbe. Poi c’è Bruce ❤