Nuovi Incubi Halloween Challenge Day 24: Night of the Creeps

Regia – Fred Dekker (1986)

La giornata della challenge dedicata agli alieni mi ha insegnato una lezione importantissima, che avrei già dovuto apprendere anni fa, ma sono dura di comprendonio: non sempre è salutare rivedere vecchi film con intorno un’aura da cult leggendari. A volte è meglio che restino nella scatola dei ricordi in soffitta; non tutti reggono alla prova impietosa del tempo.
Night of the Creeps lo avevo visto un paio di volte da giovanissima. Mi pare in televisione con Notte Horror, sicuramente in VHS, e poi era rimasto lì a prendere polvere. Essendo la storia di un’invasione aliena che degenera poi in zombie movie, ho pensato fosse la scelta giusta per il film di oggi.
In parte lo è: resta un film grazioso e divertente, fatto con un grande amore per il genere, un B movie che gioca con la fantascienza anni ’50 e poi con il cinema teen (non solo horror) degli anni ’80 con calore e affetto, e può contare su una delle migliori interpretazioni del vecchio Tom Atkins.
Certo però che tra il bellissimo prologo e l’ultimo atto con l’assalto alla sorority house, c’è un oceano di niente. Condito con un pizzico di noia.

Night of the Creeps (o Dimensione Terrore, se siete dei veri patrioti) è la storia di due amici sfigatissimi che, per entrare in una confraternita e sperare di conoscere una ragazza, finiscono per liberare un esperimento alieno tenuto sotto controllo dal governo sin dagli anni ’50 in una struttura dalle parti dell’università dove studiano i nostri protagonisti.
Gli alieni ci avevano lasciato come ricordino delle lumache che ti entrano nel cervello per via orale e ti trasformano in uno zombie. Com’è ovvio, il contagio dilaga per il campus e si finisce con un lungo assedio davanti alla sede di una sorority, giusto in tempo per far pronunciare ad Atkins la celeberrima battuta sui ragazzi che sono finalmente arrivati ma purtroppo sono anche morti.
Il prologo ambientato negli anni ’50 e girato in bianco e nero è ancora oggi la cosa che meglio regge del film, a partire dagli alieni nei loro costumi gommosi sull’astronave (quelli però a colori), fino ad arrivare al classico racconto dell’uncino col matto che se ne va in giro armato d’accetta a terrorizzare le coppiette che si appartano. È un concentrato di ogni singolo appuntamento narrativo dei B movie da drive in con i quali Dekker è cresciuto, e funziona proprio per questo tenero afflato nostalgico nei confronti di un cinema vecchio e ingenuo. 

Poi si passa negli anni ’80 e si fa la conoscenza dei due sfigati (d’ora in poi sfigato 1 e sfigato 2) cui tocca l’ingrato compito di reggere il film, ovvero l’eroe per caso e la spalla comica con le stampelle. Entrambi sono disperati perché non scopano, ma la spalla comica con le stampelle ha dalla sua la rassegnazione dovuta al fatto che nessuna creatura di sesso femminile se lo cagherà mai, non è dato sapere perché, forse il motivo sono le stampelle; il suo migliore amico, invece, ha ancora qualche possibilità e punta una tipa pescata a caso tra la folla, decidendo che sarà sua a ogni costo. Seguiranno piani piuttosto fallimentari per conquistare la fanciulla, che ovviamente è fidanzata con il campione del mondo degli stronzi. Si sa che noi donne sappiamo riconoscere una brava persona soltanto quando ci si presenta sotto forma di ragazzotto gentile e socialmente disadattato. 
Questa fantasia maschile si trascina lungo tutto il film, mentre le lumache aliene fanno il loro mestiere e il detective interpretato da Atkins cerca di salvare la baracca mentre dispensa a tutti antipatia e insulti gratuiti, risultando il personaggio più vero e amabile del film. 

Non voglio fare la parte di quella che non sa stare al gioco, perché lo so anche io che si tratta di un gioco, però bisogna anche ammettere che, già nel 1986, questa era roba vecchia. Night of the Creeps ha un’anima citazionista, vuole essere un omaggio ai vari sottogeneri del cinema di serie B, dalle invasioni aliene agli zombie, romeriani e non, con un occhio di riguardo per Sam Raimi e i suoi demoni striscianti rasoterra. È un pastiche che ha fatto un bel po’ di proseliti: per esempio, si ispira moltissimo a The Blob, ma ha ispirato il remake del 1988 di The Blob, ha una struttura identica a quella di Killer Klows from Outer Space ed è stato sicuramente un punto di riferimento per Slither di James Gunn.
Solo che tutti i film che ho citato sono qualche spanna sopra a Night of the Creeps, e credo che il motivo sia la consapevolezza con cui guardano alla loro natura derivativa. Dekker ha un’adesione completamente acritica e adorante alla serie di cliché che mette in campo; The Blob, un altro horror zucchero filato degli anni ’80, dai quei cliché prende le distanze, ci riflette sopra, se ne appropria e te li ritorce contro. Oltre a essere di una cattiveria fuori dalla grazia di Dio, pur mantenendo sempre il tono scanzonato di una commedia adolescenziale.

Il problema di Night of the Creeps, 38 anni dopo, è che funziona bene come horror e come satira hard boiled, grazie soprattutto all’interpretazione tutta burbera e stropicciata di Atkins, ma non funziona come commedia. Mai. Nella parte centrale, tra le schermaglie amorose di sfigato 1 e generica fanciulla e le scenette di vita quotidiana nel campus, i lumaconi alieni quasi spariscono dalla circolazione e cala la palpebra, per forza. 
Ci sono delle cose interessanti, perché la relazione tra sfigato 1 e sfigato 2 a volte sconfina addirittura nel bromance e i due attori sono molto affiatati; ogni tanto a Dekker parte qualche piccolo colpo da commedia surreale, come il pacco di cervelli sistemato nella cantina della sorority house o il sogno tropicale del poliziotto che si trasforma in un incubo. Questo per dire che Night of the Creeps è una cosetta graziosa e piacevole, ma si ferma sempre un paio di passi prima della grandezza, quasi a Dekker mancasse ancora il coraggio. Può accadere, all’esordio, ma poi guardi il resto della sua carriera e, a parte The Monster Squad, non c’è molto da vedere. 

Dove invece il film procede spedito è la zona horror, con il contributo inestimabile del futuro premio Oscar Howard Berger che muoveva all’epoca i primi passi nel settore trucco ed effetti speciali e ci regala delle bellissime esplosioni di teste, un cane e un gatto zombificati e altre piacevolezze atte a tenerci su il morale.
Abbandonata l’atmosfera alla Porky’s, Dekker si ricorda che sta dirigendo una storia di lumaconi alieni invasori e comincia a fare un po’ sul serio; Atkins sale in cattedra e spara a tutto ciò che si muove, sfigato 1 e fanciulla generica mettono mano al lanciafiamme e lì si capisce per quale motivo Night of the Creeps si sia ritagliato lo stato di cult.
Se lo merita, alla fine. Però, che fatica.

7 commenti

  1. Avatar di Fabio

    Buongiorno lucia,per la challenge di ieri “Eco Horror”,ho puntato sull’angoscia bella pesante con “The Last Winter” di Larry Fessenden.Per la challenge di oggi invece “Alieni”,ho scelto un film che mi riporta ai tempi del videonoleggio,ho scelto “Progeny” di Brian Yuzna.👋😁

    1. Avatar di Lucia

      Io mi sono dimenticata l’eco horror: ho rivisto The Prophecy, che è uno dei miei amori proibiti.
      Progeny è troppo carino, e rimpiango di non averlo scelto.

  2. Avatar di Giuseppe
    Giuseppe · ·

    Non l’ho trovato cosî faticoso, nemmeno dopo averlo rivisto a distanza di tempo, forse anche perché al lato commedia ho sempre dato poco peso (come sembra aver fatto anche Dekker, del resto, visto il risultato) concentrandomi sul molto più riuscito resto del film, vintage già ai tempi ma in modo affettuoso e consapevole… Per oggi la mia scelta a tema cade su Assalto dallo spazio (1959) di Edward L. Cahn.

  3. Avatar di Frank La Strega

    Per il Day 23 mi sono divertito molto con… “Black Sheep”. 🙂

    Il post mi ha intrigato (è sempre uno stimolo leggere il blog), anche perché ho una esperienza, credo, diversa con Dimensione Terrore.
    Confesso che “Night of the creeps” è un film che adoro, in tutto e per tutto uno dei miei “comfort horror”, una di quelle visioni alla fine delle quali ti senti bene, come se qualcuno stesse parlando proprio a te (o “solo” a te). Lo cito spesso e spesso uso delle battute del film nella vita reale (mi capita con molti titoli in realtà). Mi fa ridere e divertire, mi fa sentire “a casa” e mi emoziona. Per come mi arriva il film la parte horror (che trovo comunque ottima!) non è quella che mi colpisce di più mentre mi prende in pieno l’amicizia tenerissima e asimmetrica tra Chris e J.C., (spoiler) con un momento terribile e commovente a tre quarti della storia, con dei passaggi piccoli ma carichi di affetto e relazione. Non so bene definire perché, ma è quasi perfetto nei toni, nelle sue parti diverse mixate insieme, nel riportarmi con un misto di nostalgia, commozione e “dolore esistenziale” a quando, in momenti diversi della vita, ero come Chris, ero come J.C. o come entrambi.
    E, tra l’altro, appassionato dei registi nominati nel film.
    E se ci penso, sotto allo strato di citazioni, battute, gore… non è poi così “confortevole”.
    Quando lo vidi per la prima volta, pochi anni fa (prima non lo conoscevo proprio) ho quasi pensato che fosse un lavoro di “recupero” e rielaborazione recente, tanto l’ho sentito “vicino”, più di molti altri film degli anni in cui è uscito.
    Sto sicuramente esagerando, cerco sempre qualcosa di “me” (o che parli a me) nello schermo e sicuramente perdo obiettività in questa “immersione personale”. Alla fine anch’io, quando inizia, dico al racconto “Stupiscimi” e “Night of the creeps”, in effetti, mi ha stupito.

    Per il Day 24 ho pensato ad un altro film di “serie” B che quando ero ragazzino non potevo assolutamente perdermi in TV (all’epoca non facevo nessuna distinzione “di serie”: se un titolo mi piaceva, era figo e basta): L’Alieno (The Hidden), che ha più o meno la stessa età di Dimensione Terrore. Secondo me è ancora bellissimo e di grande intrattenimento. Con dei tocchi qua e là di emozione e di commedia niente male.

    Besos! 😘

    1. Avatar di Lucia

      Ma io guarda, amo certi film perché mi parlano a un livello personale che la gente mi domanda se sia sana di mente.
      Purtroppo questo non mi ha proprio più detto niente. Per dire, mi parla molto di più The Blob del 1988 rispetto a questo. Credo che sia perché quel modo di raccontare gli adolescenti maschi degli anni ’80 mi è un po’ venuto a noia, o forse è proprio Dekker che non riesce a comunicare con me. A parte The Monster Squad, s’intende.

      1. Avatar di Frank La Strega

        Ci sta e mi rendo conto che non sempre riesco spiegarmi fino in fondo perché un film mi “cattura”. The Blob è fantastico, come del resto The Monster Squad. Ecco, adesso ho pure voglia di rivederli… 🙂

  4. Avatar di loscalzo1979

    Uno dei titoli di punta (assieme a Killer Klown from Outher Space) delle Notti Horror di Europa 7/Voxson, lo ridivano tipo a rotazione continua.

    Il finale poi, secondo me, poteva essere pure da spunto per un seguito, volendo.