Tanti auguri: 20 anni di Underworld

Regia – Len Wiseman (2003)

Siete pronti ad assumere tutti un bel colorito bluastro, vestirvi in latex e andarvene in giro per le strade di Budapest sforacchiando licantropi? Pardon, lycans. Io non lo so se sono pronta, ma che vi devo dire: negli anni 2000 l’estetica gotica era questa, prendere o lasciare. E il pubblico prese: Underworld costa 22 milioni di dollari e ne incassa più del doppio soltanto negli Stati Uniti, senza considerare gli sfracelli che ha fatto nel resto del mondo; ha generato tre sequel e un prequel, ha trasformato la sua attrice protagonista da reginetta delle commedie romantiche in icona del cinema d’azione, ha scatenato un’onda lunga che ci porta dritti a Twilight e, tutto questo, senza essere neppure un bel film. Underworld è un casino, ha una trama confusa e raffazzonata, è frutto di una serie di plagi più o meno evidenti (ci fu anche una causa legale finita in patteggiamento tra le parti), contiene tutti quegli elementi visivi tipici di inizio secolo che oggi ci appaiono obsoleti, è involontariamente camp e si prende sempre sul serio dal minuto 1 al minuto 121 (133 nella versione estesa), è così depresso e infarcito da dialoghi di legno che tu non riesci a capacitarti di come a una sceneggiatura simile sia stata data l’autorizzazione per essere messa in scena. Eppure, a suo modo, funziona. 

Funziona perché, nonostante abbia scopiazzato gran parte del world building da vari giochi di ruolo e romanzi, costruisce una sua mitologia che al cinema non si era mai vista: il fatto che licantropi e vampiri siano nemici naturali è diventato un dato acquisito a partire da Underworld; non era una novità, ma al cinema nessuno ci aveva pensato prima, di inventarsi una guerra tra questi due classici mostri del gotico Universal e far loro costruire due società parallele al nostro mondo. Da allora in poi, diamo per scontato che i lupacchiotti e i succhiasangue siano tipo romanisti e laziali, impegnati in un derby lungo secoli e secoli le cui origini hanno anche scarsa rilevanza. Basta che se le diano di santa ragione sotto la pioggia, in plumbee aree metropolitane, vestiti come band di varie gradazioni del metal. Tutti incredibilmente fighi, che questa è la condizione senza la quale il film non esisterebbe. Più con la puzza sotto al naso e l’aria aristocratica i vampiri, più proletari e sanguigni i licantropi, che si sa, son poveracci che emanano anche quell’odore non proprio gradevole di cane bagnato. 

C’è inoltre tutta la questione del vampirismo e della licantropia non viste come maledizioni, ma come un virus che si tramanda attraverso le generazioni. I vampiri non sono non morti, sono immortali. Stessa cosa per i loro nemici e cugini licantropi. Di conseguenza, i vecchi mostri del cinema classico perdono qualsiasi connotazione di tipo negativo e diventano, di fatto, dei supereroi. Con la depressione perché erano i primi anni 2000 e questa era un cosa imprescindibile, oltre a essere un retaggio di Rice prima, di Coppola poi. Ma l’aria meditabonda e la faccetta perennemente corrucciata non sono altro che performance. Se si esclude l’inconveniente di essere polverizzati dalla luce del sole, non esiste alcun tipo di svantaggio a essere un vampiro, anzi: sono ricchi, sono belli, per chi possiede questo tipo di feticismo, vanno in giro con delle armi strafiche, hanno la super forza, la super vista, il super udito. Non sono più dei semplici mostri, ma degli esseri sovrumani che si muovono nel mondo ignorandoci o usandoci come spuntini quando infrangono le regole della loro casta. 

Il maledettismo, se c’è, è dato dalle storie d’amore contrastate che queste creature vivono per complicasti l’eterna e, temo, un po’ noiosa esistenza. Non so se sia lecito dire che il paranormal romance nasce qui, però è sicuramente qui che viene codificato per gli anni a venire. Anche perché ascrivere Underworld all’horror non è del tutto corretto. Potrebbe somigliare più a un urban fantasy, anche se utilizza l’immaginario base dell’horror gotico; ha l’estetica da film d’azione a cavallo tra la fine degli anni ’90 del XX secolo e i gli anni ’00 del successivo, quella influenzata dal lavoro delle Wachowski, per capirci; c’è persino una punta di fantascienza, data dalla natura virale di vampirismo e licantropia, e per concludere, c’è al centro di tutta una storia d’amore.

Che non è quella (o non ancora, in questo primo capitolo della saga) tra Selene (Kate Beckinsdale) e Michael (Scott Speedman), ma quella tra il capo dei licantropi Lucian (un Michael Sheen che, insieme a Bill Nighy tiene in piedi il film) e la figlia dell’antico vampiro Viktor, consumatasi tuttavia secoli prima. Il che ci conduce dritti a un’altra caratteristica fondamentale dell’universo Underworld, mutuata poi da Twilight ed epigoni vari: l’assoluta mancanza della componente erotica. Per quanto la bellezza di tutti i protagonisti sia, come abbiamo già detto, determinante nella resa del film, Underworld è un film castissimo, in cui l’unica mezza scena di sesso avviene tra due personaggi di contorno, tra l’altro connotati come negativi. Anche la violenza, seppur presente in dosi massicce, è molto asettica, pulita, anche quella raffreddata dalla coolness con cui è messo in scena l’intero baraccone.

Per essere un filmaccio, bisogna dire che Underworld ha fatto, a suo modo, scuola. Io ammetto di rivederlo sempre volentieri, non la versione estesa che è decisamente troppo lunga e quasi tutte le aggiunte rispetto a quella cinematografica sono dialoghi in cui ti fanno lo spiegone non richiesto: però si tratta di un paio d’ore di sano intrattenimento che ti scivolano via rapide e indolori. È anche interessante da guardare come un residuato bellico di un’era che fu, ma in grado di mantenere una certa presa anche sullo stile contemporaneo: pensate a Zack Snyder, che è praticamente un Wiseman che se la sente caldissima, ma comunque non ce l’ha fatta.
Pare sia in preparazione una serie televisiva, ma non credo che vi prenderanno parte i protagonisti originali. Buon complehorror, vecchia carnevalata blu, te lo meriti.

P.S.
Io venerdì finalmente mi opero. Sarà una cosetta leggera, in day hospital, quindi potrei tornare operativa sin da subito, ma non garantisco. Intanto vi saluto e a risentirci presto!

23 commenti

  1. Avatar di Fabio

    Buon intervento Lucia!. Per quanto riguarda il film in questione,ammetto che all’epoca non lo vidi,i film della saga di “Underworld” li recuperai tardissimo,che tanto io all’epova mi interessava solo la saga di Milla e Andeson,alla fine quando lo recuperai,lo trovai guardabile e nulla di più,al limite all’epoca ignorai questo film film,mentre al contrario mi guardavo “Van Helsing”,che onestamente lo trovo molto più bello,è al netto dei suoi limiti,il film di Stephen Sommers(dove sei?mi manchi!)continuo ancora oggi a riguardarlo con gusto,la saga partita da Len Wiseman invece non ho più avuto voglia di rivederla!.

    1. Avatar di Lucia

      Anche Van Helsing è un bel baraccone, ma è meno deprimente di questo, credo, dovrei rivederlo!

  2. Avatar di Marco

    Ciao Lucia. Underworld effettivamente non è un filmone, ma è gradevole come un pioggia autunnale. A me non era dispiaciuto nemmeno il secondo capitolo, poi però è sbracato male negli episodi successivi. Un grosso in bocca al lupo per venerdì.

    1. Avatar di Lucia

      Viva sempre il lupo e grazie

  3. Avatar di Max

    In bocca al lycan e riprenditi presto che ci manchi!

    1. Avatar di Lucia

      Spero di tornare bella carica per la spooky season! E Grazie!

  4. Avatar di Andrea Lipparini
    Andrea Lipparini · ·

    Viva il lupo Lucia!

    1. Avatar di Lucia

      So’ pure romanista!

  5. Avatar di Fabio R. Crespi
    Fabio R. Crespi · ·

    In bocca al lycan, Lucia. 🙂

    1. Avatar di Lucia

      Un abbraccio grande

  6. Avatar di alessio

    Beh… in bocca al lupo allora e, daje!

  7. Avatar di loscalzo1979

    Underworld è una saga tutto sommato gradevole, la guardi per vedere quanto saranno trash le battaglie e l’attire dei protagonisti, non sicuramente per la trama.
    Per il resto, si incrocia tutto l’ìncrociabile per te Venerdì ❤

    1. Avatar di Lucia

      Incrociamo tutto quanto, sì! E grazie!

    2. Avatar di Giuseppe
      Giuseppe · ·

      Ecco, hai detto bene: un residuato bellico di un’era che fu (capostipite di una saga da me ben poco amata, ammetto)…
      Ma quello che conta veramente, adesso, è il mio in bocca al lupo di cuore per venerdì, amica mia! 😘👍❤❤

  8. Avatar di Julia

    Auguri per la l’operazione!

  9. Avatar di Strelnik

    Daje Lucia, a rileggerti prestissimo!

    1. Avatar di Lucia

      Il prima possibile e grazie!

  10. Avatar di Frank La Strega

    Daje per l’operazione!
    Quello che scrivi su Underworld è tutto vero, eppure… mi piace un casino e, al di là dell’estetica, mi sono sempre piaciute le dinamiche tra i personaggi.

    1. Avatar di Lucia

      Ma piace anche a me, per carità, altrimenti non ci avrei scritto un articolo per il ventennale. È un pezzo di storia.

  11. Avatar di gipo

    Come avrebbe detti Sclavi negli anni ’90: Incrociamo tutti i tentacoli per l’operazione.
    DAJE!

    1. Avatar di Lucia

      Che Cthulhu ci protegga.

  12. Avatar di Mauri

    In bocca al lupo per domani, Lucia.
    Un abbraccio.